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Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da nolby il Aprile 09, 2025, 08:46:12 pm »SKD e Qajaq risentono degli anni che passano. Diciamo che mentre alcuni hanno continuato a seguire l'evoluzione delle cose ed a riprogettare con standard sempre più attuali i cataloghi dei produttori italiani è rimasto invariato dagli anni '90 ad oggi. Diciamo che che è come andare in concessionaria FIAT e vedere ancora in produzione la Marea.
Unica eccezione CS canoe.
C'erano kayak molto molto specializzati, che facevano bene una cosa ed erano odiosi in tutto il resto... e c'erano i cosiddetti "allround" che - secondo il costruttore- andavano bene per tutto ma che più realisticamente si adattavano un po' a tutto in qualche modo... ma con pesanti limiti.
Ad esempio 536, Viking, Sea Wolf erano (e restano) ottimi kayak da viaggio. Stabili e sicuri anche nei mari più impegnativi ed a pieno carico, ottima tenuta di rotta. Ma non chiedergli di portarti a giocare tra gli scogli o di comportarsi bene se c'è vento e li metti in acqua senza l'adeguato carico.
Aqua e 526 erano e sono ottimi kayak a basso volume, molto scattanti, una piacevole "wet navigation". Li adoro! Ottimi per uscite veloci stile fitness con carico leggero. Ma non chiedergli un pozzetto comodo, spazio per mettere della roba.
L'Avanaq era una bestia velocità. Andava bene per chi aveva la mentalità da agonista e voleva una barca per proseguire gli allenamenti al mare anche quando le condizioni erano proibitive per un K1 di derivazione olimpica. Come i vari Inuk.
Il kitiwec è un'altra perla vintage... molto giocoso nei giardini di roccia, nel surf... pazzesco da vedere in acqua. Ma se ci devi fare qualche miglio in più ti fa sudare. E devi esserere piccolo, leggero e con poco bagaglio per starci bene.
Quelli proposti per fare un po' di tutto non li ho capiti... il 516 non mi ha detto nulla. Il Sardinia l'ho usato mezza giornata e l'ho semplicemente odiato.
Insomma, o avevi la possivilità di avere più di un kayak, ognuno specializzato in una cosa da scegliere in base alle esigenze della giornata, o dovevi scegliere se comprare un kayak molto specializzato e soffrire parecchio quando lo portavi fuori dalle sue speciiche di progetto... o sceglievi uno di quegli allround nè carne nè pesce che ti consentivano di adattarti un po' a tutto anche se con un minimo di disagio.
Molti kayak di oggi riescono ad essere molto più performanti su più ambiti. Con il mio Xceed ci fai viaggio, carico come un mulo, ad ottime velocità di crociera senza troppo sforzo. A giocare tra gli scogli o nel surf è perfettamente a suo agio, così come lo è nella corrente di un fiume di classe 2 ad entrare ed uscire dalle morte facendo le pirolette sui mulinelli....
Stessa cosa il Pace 17 di mia moglie, che nasce per le spedizioni, ha una spiccata dote velocistica e - magari abbinato ad una bella pagaia wing- diventa una barca da fitness perfetta... e per giocare basta lasciarlo leggero e disarmare il timone per non avere problemi a manovrare anche nelle grotte più strette.
Lo Scott che ti è stato proposto somiglia molto all' Xceed
Unica eccezione CS canoe.
C'erano kayak molto molto specializzati, che facevano bene una cosa ed erano odiosi in tutto il resto... e c'erano i cosiddetti "allround" che - secondo il costruttore- andavano bene per tutto ma che più realisticamente si adattavano un po' a tutto in qualche modo... ma con pesanti limiti.
Ad esempio 536, Viking, Sea Wolf erano (e restano) ottimi kayak da viaggio. Stabili e sicuri anche nei mari più impegnativi ed a pieno carico, ottima tenuta di rotta. Ma non chiedergli di portarti a giocare tra gli scogli o di comportarsi bene se c'è vento e li metti in acqua senza l'adeguato carico.
Aqua e 526 erano e sono ottimi kayak a basso volume, molto scattanti, una piacevole "wet navigation". Li adoro! Ottimi per uscite veloci stile fitness con carico leggero. Ma non chiedergli un pozzetto comodo, spazio per mettere della roba.
L'Avanaq era una bestia velocità. Andava bene per chi aveva la mentalità da agonista e voleva una barca per proseguire gli allenamenti al mare anche quando le condizioni erano proibitive per un K1 di derivazione olimpica. Come i vari Inuk.
Il kitiwec è un'altra perla vintage... molto giocoso nei giardini di roccia, nel surf... pazzesco da vedere in acqua. Ma se ci devi fare qualche miglio in più ti fa sudare. E devi esserere piccolo, leggero e con poco bagaglio per starci bene.
Quelli proposti per fare un po' di tutto non li ho capiti... il 516 non mi ha detto nulla. Il Sardinia l'ho usato mezza giornata e l'ho semplicemente odiato.
Insomma, o avevi la possivilità di avere più di un kayak, ognuno specializzato in una cosa da scegliere in base alle esigenze della giornata, o dovevi scegliere se comprare un kayak molto specializzato e soffrire parecchio quando lo portavi fuori dalle sue speciiche di progetto... o sceglievi uno di quegli allround nè carne nè pesce che ti consentivano di adattarti un po' a tutto anche se con un minimo di disagio.
Molti kayak di oggi riescono ad essere molto più performanti su più ambiti. Con il mio Xceed ci fai viaggio, carico come un mulo, ad ottime velocità di crociera senza troppo sforzo. A giocare tra gli scogli o nel surf è perfettamente a suo agio, così come lo è nella corrente di un fiume di classe 2 ad entrare ed uscire dalle morte facendo le pirolette sui mulinelli....
Stessa cosa il Pace 17 di mia moglie, che nasce per le spedizioni, ha una spiccata dote velocistica e - magari abbinato ad una bella pagaia wing- diventa una barca da fitness perfetta... e per giocare basta lasciarlo leggero e disarmare il timone per non avere problemi a manovrare anche nelle grotte più strette.
Lo Scott che ti è stato proposto somiglia molto all' Xceed