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Possibile evitare o limitare dolori alla spalla? in Chat - Kmare
« Newest da Guido Brasletti il Luglio 14, 2023, 06:00:13 pm »
Vorrei chiedere un consiglio a chi conosce e magari ha risolto l’annosa questione…

Pratico kayak da poco più di 5 anni, da due ho un KdM da 5.20mt, ho da poco passato i 50 anni e pagaio con una tecnica diciamo discreta anche se ho di sicuro spazio di miglioramento.
Uso una pagaia wing di piccola superficie (705), con una lunghezza media (215.5. Sono alto 1.83) a pale sfalsate di 40/45 gradi, pagaiando tendenzialmente “alto” e cercando di ruotare bene il busto.
La mia uscita tipo é 25-30km di acqua piatta o mare calmo. Esco circa una volta la settimana, ritmo turistico.

Al rientro e nei giorni seguenti , inizio a sentire un po’ di dolore alla spalla DESTRA, alzando il braccio o appoggiandola per dormire sul fianco.

Pensavo fosse un problema solo mio, quando ho scoperto che anche chi esce con me soffre delle stesse “magagne”, anche più accentuate, incluso un collega coetaneo che é istruttore, ha una pagaiata perfetta ed in gioventù aveva praticato l’olimpica.

Mi chiedo se si può fare qualcosa per prevenire il problema o, prendendolo per tempo, limitarlo.
Stile di pagaiata, pagaia (con la wing mi trovo molto bene ma non so se peggiora le cose) esercizi fisici o cos’altro?

Grazie molte a chi vorrà darmi un parere.
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Timone, Skeg, pinna Surfski in Chat
« Newest da marittimo il Luglio 08, 2023, 05:55:47 am »
Ho montato un timone ed ho pressoché risolto il poggiare, ma non è un granché utile.
 


Se hai installato un timone esterno, per intenderci di quelli che si attaccano a poppa e normalmente sono basculanti, forse potrebbe avere una dimensione e/o un pescaggio insufficiente. Considera che a parità di superficie bagnata, un timone stretto e profondo è più efficiente di un timone largo e con poco pescaggio. Se riesci, prova ad abbassare tutto il blocco più che puoi oppure fai una lama più lunga (per delle prove al limite anche in legno).


ho pensato di fare un ibrido sitin con pinna da Surfski....
 

Quando parli di “ibrido sitin con pinna da Surfski” immagino che tu voglia alludere al timone appeso sotto la carena perché i Surfski non hanno la pinna fissa come un SUP e neppure lo Skeg che si alza e si abbassa. La soluzione è certamente più efficiente perché il timone sarebbe tutto immerso e avrebbe un pescaggio maggiore. A parte i problemi esecutivi non irrilevanti (anche per gente molto esperta in questi lavori) poiché intervieni su uno scafo già chiuso, perderesti comunque la possibilità di alzarlo quando attraversi bassi fondali oppure quando non c’è vento e non stai navigando in una zona dove necessitano virate strette.


Opinioni?
 

Con qualche foto si potrebbe capire meglio se il problema dipende dal timone o da altro.
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Timone, Skeg, pinna Surfski in Chat
« Newest da nolby il Luglio 06, 2023, 09:55:57 pm »
se il kayak poggia,  aggiungere una pinna a poppa temo possa solo peggiorare la situazione ancorando ancor di più la coda in acqua e facendo fare alla prua l'effetto bandiera.

Credo che il timone sia l'unica soluzione per tentare di porre rimedio.
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Timone, Skeg, pinna Surfski in Chat
« Newest da Fabio M. il Luglio 04, 2023, 08:22:20 pm »
Ciao a tutti.
Sul timone e sullo skeg si è dibattuto tanto.
Questa volta è un pó diverso.....
Il mio kayak, un Genius 4.8 della Mannino, soffre il vento, ma lo fa in modo diverso dal solito.
Anziché orzare, poggia e la fa subito anche con minima brezza.
Se mi fermo in scarroccio si dispone con vento alle mie spalle.
Ho montato un timone ed ho pressoché risolto il poggiare, ma non è un granché utile.
Ho avuto un sit on top con timone sotto, quello da surfski e funzionava proprio meglio, ottima direzionalità e rapide virate.
Siccome me la cavo con vtr e riparazioni varie  ho pensato di fare un ibrido sitin con pinna da Surfski....
Opinioni?
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Diga sul Vanoi in Siccità e scomparsa dei nostri Fiumi
« Newest da Vittorio Pongolini il Luglio 04, 2023, 08:24:34 am »
Ciao Davide. Grazie della dritta. Vedremo cosa potremo fare di questa enorme fesseria in uno dei più bei torrenti del Veneto. Inoltre, dato che penso che ti ricordi di me, ti invito a riprendere l'arte del pagaiare. Sei anche più giovane di me e, seppure con i tempi e le variazioni sul tema opportune, io non ho mai smesso e credo che mai smetterò.
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Diga sul Vanoi in Siccità e scomparsa dei nostri Fiumi
« Newest da davide_ttk il Luglio 02, 2023, 09:13:03 am »
Ciao, da vecchio canoista ormai non più praticante, segnalo che purtroppo con la scusa della siccità la regione del Veneto starebbe cercando di imporre la costruzione della diga sul Vanoi.
Se anche un vecchio musicista come Bepi de Marzi scrive una accorato appello a fermare questo scempio, forse potremmo fare e dire qualcosa anche noi:

https://www.vicenzatoday.it/attualita/bacino-confine-territorio-trentino-comprensorio-veneto-rete-ambientalista-polemiche-intervista-compositore-2-luglio-2023.html

Da anni non frequento social mainstream, quindi chi li usasse è pregato di diffondere.
Mi trovate su https://mastodon.uno/@Davide_Sandini

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Info su Kajak Andrea Alessandrini in Chat
« Newest da marco ferrario (eko) il Luglio 01, 2023, 09:14:51 am »
Grazie Lorenzo. Come la posso contattare per ricevere informazioni al riguardo? Ha un recapito telefonico? Oppure le scrivo il mio: 3406800168. Grazie
.         Quel timone non è un giocattolo, ma è il migliore timone montato su un kayak. Un timone funzionale, intelligente ed efficace, robusto e dall'utilizzo semplice.  Lorenzo può certamente darti indicazioni utili. Posseggo kayak con questo timone se vuoi mandami una mail ekokayak1@gmail.com e possiamo metterci in contatto.
Marco
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Info su Kajak Andrea Alessandrini in Chat
« Newest da Marco B. il Luglio 01, 2023, 09:02:14 am »
Grazie Lorenzo. Come la posso contattare per ricevere informazioni al riguardo? Ha un recapito telefonico? Oppure le scrivo il mio: 3406800168. Grazie
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Un triste epilogo. in Avvisi ai naviganti!
« Newest da Lorenzo Molinari il Giugno 30, 2023, 11:02:44 am »
Prima della fortuna o della sfortuna, c'è sempre l'imprudenza o l'imperizia, o entrambe le cose, in cui la fortuna o la sfortuna possono determinare l'esito tragico o favorevole di una situazione.

Non entro nel merito di alcun incidente di questi ultimi mesi, non essendo stato presente e quindi non conoscendone le dinamiche.

Tuttavia, pensando a diversi incidenti mortali accaduti in questi anni, che hanno coinvolto agonisti fluviali, mi par di ricordare che la faccenda si sia sempre conclusa con l'assoluzione di tutti, perché gli incidenti sono stati imputati alla fatalità (sfortuna), essendo stato verificato che il canoista era dotato delle attrezzature di sicurezza obbligatorie (casco, PFD, calzari) e che l'allenatore aveva agito al meglio e con le attrezzature a lui disponibili (ovvero nessuna attrezzatura). Come se non fosse necessario indossare - in alcune situazioni di allenamento - una muta e una giacca d'acqua e avere con sé (e, ovviamente, in ogni canoa) una corda da lancio. Meglio ancora sarebbe avere dei moschettoni, cordini, un paio di carrucole, un coltello e, perché no, un seghetto serramanico.
Dotazioni non richieste al canoista agonista, in quanto si suppone che in gara vi sia un adeguato servizio di sicurezza di kayaker e sommozzatori.
Peccato che quando ci si allena la sicurezza può essere garantita solo dall'allenatore e dal gruppo, e la mancanza di queste elementari dotazioni (soprattutto muta e corda da lancio) può determinare l'esito di un capovolgimento, visto che non sempre, neppure i migliori atleti, riescono a eseguire il roll.
Il pericolo d'ipotermia è sempre dietro l'angolo, soprattutto se l'allenamento avviene in acque fredde.
In caso d'incastro oppure d'incravattamento un paio di corde da lancio per liberare la canoa o, talvolta, un coltello o un seghetto che aprire lo scafo, con estrema attenzione a non ferirsi o ferire il malcapitato, possono essere questione di vita o di morte.

Cari allenatori, oltre a pensare al cronometro:
- abbiate innanzitutto in mente la sicurezza dei vostri atleti, soprattutto se giovani e inesperti;
- verificate i luoghi più opportuni per esercitarli in traghetti e manovre, a valle di ponti, tronchi e ostacoli insidiosi e in tratti dove è possibile un agevole recupero e sbarco;
- esercitatevi ed esercitateli periodicamente nelle manovre di sicurezza, come parte integrante, fondamentale e obbligatoria del ciclo di allenamento;
- non pensate al peso delle attrezzature e dell'abbigliamento, che in prova ha poca importanza, ma in primis alla sicurezza.
Purtroppo non è retorica, ma alcuni degli incidenti mortali accaduti ad allenatori blasonati e atleti, probabilmente non si sarebbero verificati se fossero capitati a un gruppetto di turisti della domenica che discendono fiumi con plasticoni. Per loro è normale avere sempre con sé l'attrezzatura base e, generalmente, hanno qualche rudimento su come utilizzarla.
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CONSIGLI (SPERO MOLTI) SU KAYAK GONFIABILE in Materiali - KMare
« Newest da Lorenzo Molinari il Giugno 30, 2023, 09:17:51 am »
Un fondo in dropstich offre maggiore rigidità, importante se si è piuttosto pesanti, ma ha le sue controindicazioni: è più costoso, più delicato, più pesante ed meno facilmente riparabile.
Un rimedio elementare consiste nel poggiare, tra la seduta del kayak e il fondo della canoa gonfiabile, una base rigida o semirigida, larga quanto la canoa internamente e più lunga della seduta, e senza spigoli.
Così facendo si distribuisce il proprio peso sul fondo della canoa su una superfice più ampia, riducendone la deformazione. Inoltre ci si ritroverà a occupare una posizione più alta, favorendo una corretta postura e una più efficace pagaiata.
Io utilizzo un pannello di polistirolo a cellule chiuse, spesso 5 cm.
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