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Post recenti

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Biagi " uno di noi" di Casimiro Righini in Discussioni FICT
« Newest da Lorenzo Molinari il Giugno 16, 2025, 09:35:08 pm »
Rileggo ora, a distanza di tempo, il tuo post, Casimiro, come alla ricerca di un tempo perduto e da me mai vissuto.
Lo rileggo dopo aver appena chiacchierato piacevolmente della val Sesia con Mario, Mario Grigioni.
Quanto hai scritto è poesia, pura poesia, più che un ricordo di un caro amico, anche mio, seppur della generazione che mi ha preceduto; tuttavia, onorato di pagaiare tutt'ora con un dei suoi kayak, che volle donarmi, proprio a me, e la cosa mi commosse non poco.
Grazie per aver condiviso la tua poesia.
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Canoa Club Brescia - CCBS in Corsi indoor e outdoor
« Newest da Dani Ckfiumi il Giugno 07, 2025, 06:01:09 pm »
L' avventura tra fiumi e laghi ti aspetta!

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18 maggio, presentazione del libro "Canoe in Patagonia" a Torino in Chat
« Newest da Valentina Scaglia il Maggio 08, 2025, 12:19:11 pm »
Salute e a tutti, domenica 18 maggio alle ore 18,15 presso il Salone Internazionale del Libro di Torino (zona fiera Lingotto Pad. Oval, Sala della Montagna),
presenterò al pubblico il mio libro "Canoe in Patagonia" pubblicato da Nutrimenti mare di Roma, dove si raccontano i nostri due viaggi lungo il Rio Chubut tra le Ande a l'Atlantico.
Il volume ha vinto il Premio ITAS del Libro di Montagna nella sezione Alpinismo e sport di montagna al Film festival di Trento. Sarà presente Enrico Cereghini, coordinatore del premio. Vi aspetto, Valentina.
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Re:Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da binox il Aprile 19, 2025, 05:01:57 pm »
Conto che sia il Kayak definitivo, anche considerando l'età  ;D ;D ;D ;D
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Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da marittimo il Aprile 19, 2025, 06:53:18 am »
A vederlo così non sembrerebbe un kayak estremo ma neanche per canoisti di primo pelo.
Però l’hai provato ed è la cosa più importante, avendo anche un paragone con l’Oasis (che, come stabilità, credo abbia pochi rivali) e il Nautilus (già sensibilmente più instabile e impegnativo).
Se impari a padroneggiarlo come si deve sono abbastanza sicuro che ti darà belle soddisfazioni per un periodo relativamente lungo per ammortizzare l’investimento e passare, eventualmente, ad una fase più avanzata se ti interessa (altrimenti credo che potrebbe considerarsi il tuo kayak definitivo per quanto, in questo settore, parlare di definitività è abbastanza velleitario).
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Re:Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da binox il Aprile 18, 2025, 07:33:46 pm »
Ho allegato la foto del modello proposto da OZONE

Ciao Ciao
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Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da nolby il Aprile 18, 2025, 05:46:47 pm »
Marittimo, stiamo dicendo la stessa cosa!
A pari larghezza uno scafo a V offre una primaria inferiore rispetto ad un soft chine. Sicuramente la secondaria sarà maggiore ma dubito che testare i limiti della secondaria sia una cosa che fa un principiante.

Per quanto riguarda lo skeg non serve a fare andare dritto un kayak manovriero. Come diceva Marittimo serve a compensare il fatto che i kayak sono orzieri (cioè, quando si muovono tendono a  portare la prua verso la direzione del vento). Lo skeg viene estratto quel che basta per compensare questa tendenza e riportarlo ad un comportamento neutro.




Ripeto il fatto che sia necessario imparare le basi della disciplina. Capire come funziona un kayak, che effetto diverso hanno le varie forme, a cosa servono le varie componenti, imparare ad usarle. Trova un gruppo che pratica questo sport dalle tue parti ed aggregati.
Ci sono dei libricini molto utili per comprendere le basi, purtroppo quasi tutti in inglesi. Poi inizia a provare roba diversa, per capire come si comportano i vari kayak nelle diverse situazioni.
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Re:Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da marittimo il Aprile 18, 2025, 07:30:56 am »
Entrambi i kayak vengono venduti dotati di skeg. Secondo me, sul 516 non se ne sente il bisogno, tira dritto e basta, lo scafo non è incurvato.

....rimane di certo il dubbio di come si comporterà in acqua mossa. Ma azzardo a dire che peggio del Nautilus non possa andare.   


Con acqua piatta e assenza di vento è più facile andare dritti. Basta però che si alzi un po’ di aria e le cose cambiano parecchio anche se il mare resta piatto (ad es. con il vento che soffia da terra). Il vento che arriva di lato crea un “effetto orziero” cioè con la prua del kayak che tende a spostarsi verso la direzione da cui arriva il vento.
Se poi c’è anche l’onda tutto si complica ulteriormente.
Quindi lo skeg non può considerarsi sempre inutile anche se alcuni canoisti molto esperti preferiscono farne a meno.
Personalmente io preferisco il timone però, meglio che niente, mi accontenterei anche dello skeg  ;D ;D
Per il confronto, sul mare mosso, Scott-Nautilus, non saprei perché non ho mai provato ma neanche visto materialmente nessuno dei due. In base a quanto avete già scritto in precedenza potrei azzardare immaginando che un esperto, capace di gestire bene la stabilità secondaria, forse apprezzerebbe più il Nautilus, forse….  ??? ???
Comunque, quando l’onda è molto grossa e frangente (quindi circostanze rare per le nostre uscite), alcuni studi condotti sulle barche (1) dimostrerebbero che il fattore di maggiore resistenza al ribaltamento dipende dalla lunghezza dello scafo. Questi studi però concludono dicendo che quando il frangente che colpisce la barca supera il 55% della lunghezza dello scafo, il ribaltamento è inevitabile.

(1) Adlard Coles e Peter Bruce "Navigazione con cattivo tempo", Mursia, Cap. 2
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Re:Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da binox il Aprile 17, 2025, 12:59:00 pm »
Entrambi i kayak vengono venduti dotati di skeg. Secondo me, sul 516 non se ne sente il bisogno, tira dritto e basta, lo scafo non è incurvato. Mentre lo "scott" ha un rocker più pronunciato quindi è stato piu semplice fare inversione a "U" ma ci è voluto un attimo a capire come pagaiare per farlo andare dritto. Diciamo che è molto più sensibile alla forza che si esercita sulla pagaia. Purtroppo al galaxy in prova non era stato ancora montato il comando per abbassare lo skeg, quindi non saprei dire com'è in navigazione. In ogni caso, anche senza skeg, è certamente più direzionale del "sempre lodato" Oasis 430. Diciamo che ora come ora, considerato il prezzo, circa 1900 euro finito, sarei tentato di acquistare il "Galaxy-Scott MV". Inoltre è più leggero di quanto mi aspettassi, a "pelle", benchè più lungo, mi sembra più leggero del Nautilus.
Per quanto riguarda la stabilità, in riferimento alla forma della ciglia, essendo un neofità ho apprezato molto quella del "simil scott"  ;D però, c'è da dire che avendolo provato in acqua ferma, rimane di certo il dubbio di come si comporterà in acqua mossa. Ma azzardo a dire che peggio del Nautilus non possa andare.   

Ciao. 
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Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore. in Chat - Kmare
« Newest da marittimo il Aprile 17, 2025, 06:33:52 am »
In realtà è sempre la larghezza quella che conta, specie in barche come queste che affidano la loro stabilità alla c.d. “Stabilità di forma“ (1). Allego uno schemino per spiegare meglio con due sezioni estreme (rettangolare e triangolare) che hanno la stessa larghezza complessiva.

In quello a sinistra, quando è dritto, larghezza complessiva e larghezza al galleggiamento (lungo la linea blu) coincidono. Quindi la stabilità primaria è molto elevata.
In quello a destra si può notare che la larghezza al galleggiamento è circa 1/3 della larghezza complessiva (qui la stabilità primaria è ridotta di conseguenza).
Si può anche notare che quello a sinistra ha un minore pescaggio rispetto all’altro per mantenere lo stesso volume immerso che genera la c.d. “Spinta di Archimede”. Questo incide anche sulla velocità dello scafo perché minore è la superficie bagnata (cioè il perimetro della sezione immersa) minore sarà la resistenza di attrito che, per scafi lenti come le canoe, è quella di gran lunga più rilevante. Quindi lo scafo a destra è tendenzialmente più veloce, soprattutto alle basse velocità

Le cose si invertono quando lo scafo si inclina (cioè sbanda).
Mantenendo lo stesso volume immerso (quindi stessa Spinta di Archimede) si nota chiaramente che la larghezza al galleggiamento dello scafo di sinistra è drasticamente diminuita, dando quindi l’impressione di grande instabilità.
Al contrario, la larghezza al galleggiamento dello scafo a destra è quasi raddoppiata aumentando quindi l’impressione della stabilità.
Si può anche notare che in posizione sbandata, entrambi gli scafi presentano, all’incirca, la stessa superficie bagnata quindi si annullano le iniziali differenze di velocità dovute all’attrito.
Ovviamente queste notevoli e spesso repentine (ad es. con mare mosso) variazioni di larghezza al galleggiamento devono saper essere gestite ed è per questo che ad un principiante si consiglia di partire con uno scafo che garantisce almeno un’ottima stabilità primaria (cioè a scafo dritto).


(1) Contrapposta alla c.d. “Stabilità di peso” in barche, come quelle a vela, che hanno un bulbo metallico (ghisa o acciaio) attaccato sotto la carena che aumenta il momento raddrizzante.
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