Rieccomi, scusate se non ho più scritto nulla dopo il mio ultimo post di Gennaio ma sono stati mesi molto turbolenti
A fine febbraio/inizio marzo sono finalmente riuscito a provare il nuovo kayak in drop stitch che avevo ordinato. La prova è durata circa 10 minuti, dopo di che ho deciso di restituirlo. Perchè? Semplicemente perchè non era assolutamente ciò che cercavo.
Cerco di spiegarmi, visto che in molti tra amici e conoscenti mi hanno contattato e fatto domande. Sicuramente questi nuovi kayak se impiegati con mare forza olio sono veloci, performanti...bla bla bla. Insomma se non avete problemi di budget e volete un mezzo che sia ripiegabile e veloce, da utilizzare in giornate di mare piatto, è il mezzo per voi. Ma se cercate un mezzo indistruttibile, capace di reggere il mare mosso e che sia trasportabile senza problemi rimarrete molto delusi.
Iniziamo dalla deriva. Come avevo scritto nel mio post di gennaio (in quel momento avevo visto solo le foto), la deriva è molto lunga e fragile. Se come me partite e arrivate dalla spiaggia anche con mare leggermente mosso, magari carichi del materiale per stare fuori più giorni, questo è un vero problema; basta il minimo urto col fondale per spezzarla. Con il gumotex sono atterrato per anni in spiaggia con onde frangenti, a pieno carico, senza mai nemmeno rigarla.
Altro problema che mi avrebbe fatto rinunciare all'acquisto se avessi potuto visionare il kayak in qualche fiera: le dimensioni. Il peso è all'incirca lo stesso del solar; il problema è che da chiusi questi kayak occupano quasi il doppio. Impossibile pensare di caricarlo in treno/aereo/nave come facciamo abitualmente noi.
Terzo ed ultimo problema: la resistenza al mare 'mosso'. Sia ben chiaro che non sono uno che esce col mare grosso per divertimento, ma quando si fanno vacanze di più giorni o anche semplicemente quando si girano isole di piccole o medie dimensioni (esempio: giglio, elba ...) beccare mare un pò mosso è la normalità. Il kayak in drop stitch, un pò per la sua rigidità un pò per la struttura delle camere d'aria laterali, imbarca acqua con una semplicità disarmante, per me è impensabile affrontare il mare con un mezzo di quel tipo.
Lato maneggevolezza ho poco da dire; sicuramente serve più esperienza per governarlo rispetto ad i gonfiabili classici, ma parliamo comunque di un prodotto piuttosto largo che con mare calmo si riesce a 'domare' senza troppi problemi.
Grazie all’aiuto del negozio presso cui avevo acquistato sia la solar che il kayak ad alta pressione (uno dei migliori in italia), sono riuscito a passare alla Gumotex Sea Wave senza rimetterci troppo. Rinnovo il consiglio a rivolgersi ai negozi fisici italiani, si spende qualcosa in più ma sicuramente si guadagna in esperienza ed assistenza al cliente!
Ho atteso a scrivere questo posto proprio perché volevo provare la Sea WAVE e darvi un giudizio. Giudizio che dopo la prima prova è assolutamente positivo.
La mia paura era quella che, a fronte di un costo sensibilmente maggiore rispetto alla Solar, i vantaggi fossero minimi. Invece mi sono dovuto totalmente ricredere. La Sea Wave mi ha stupito; il costruttore è riuscito a creare una forma idrodinamica usando sempre e solo le solite camere d’aria affidabili e resistenti. Il fondo, grazie al diametro diverso dei singoli tubolari che lo compongono, ha una forma a v molto performante. La prua ha una forma difficile da descrivere ma che fende l’acqua molto bene.
Conservando tutte le qualità della solar: peso ed ingombro minimi, resistenza, buon comportamento con mare mosso, la Sea Wave riesce ad avere prestazioni maggiori. Ho inoltre notato che gli schizzi che tendono ad entrare in caso di onde da vento sono notevolmente minori di quelli che entrano con la Solar; insomma sono molto soddisfatto.
Ultimo dettaglio riguardo alle Gumotex, ormai sono talmente conosciute che trovare gli usati è praticamente impossibile. Io per la solar ho già una lunga lista di amici che, dopo aver visto le mie foto ed i report di viaggio, mi hanno chiesto di acquistarla.