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marco iezzi

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* Risposta #75 il: Gennaio 28, 2015, 11:19:22 am *
Proprio perchè siamo in Italia,dubito che vengano rispettati i 400 mt....ne riparliamo durante la stagione estiva

Marco

Nicola Baldo

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* Risposta #76 il: Gennaio 28, 2015, 12:05:57 pm *
Da kayaker e da biologo naturalista mi permettodi voler precisare alcune cose riguardanti gli aspetti naturalistici delle Falesie di Duino, non perchè creda di essere "nato imparato" ma perchè sono circa 40 anni che mi occupo di natura. (e vado in kayak da 20). Cerco di essere il più breve possibile. Quando si parla di una specie, nello specifico del falco pellegrino, occorre considerare che la nidificazione dura qualche settimana (deposizione delle uova involo dei giovani), ma in realtà il fatto che il pellegrino consideri uno specifico territorio adatto alla nidificazione dipende se sente il sito sicuro e tranquillo tutto l'anno e dipende dalla presenza delle sue prede (anatre marine, piccioni selvatici, non quelli di città, rondoni etc.., che a loro volta saranno presenti se non disturbate (la sola presenza dell'uomo è un disturbo !!! Volenti o no siamo superpredatori). Questo per non parlare delle specie ittiche, secondo voi una sagoma scura e slanciata lunga 5mt. cosa rappresenta per un pesce, un kayaker che lo sta fotografando o un predatore? E 10, 20, 100 tra kayak, barche a remi, pedalò, sup, nuotatori, possono provocare disturbo anche se spinti dalle migliori intenzioni o no? Stiamo parlando di un tratto di 2 km di costa o poco più, che, in questo momento,magari in futuro potrà essere "allentata" necessita di una "campana di vetro" per poter sviluppare le sue potenzialità naturalistiche, lo vogliamo oppure no? Per quanti altri km di coste, spiagge, laghi, fiumi siamo liberi di pagaiare come e quanto ci pare in questo paese?Concedetemi un'ultima considerazione, sono sempre stato idealista e sognatore (imagine all the people..) ma con l'età ho aperto un poco gli occhi, ma pensate veramente che che tutti gli appartenenti alla categoria"propulsione a braccia" siano rispettosi dell'ambiente? Chi controllerà se non ci sono neanche i soldi per tenere a bada la criminalità organizzata? Cosa stabiliamo che solo i kayak lunghi almeno 4,70 mt , inaffondabili, con cime perimetrali ..., possono acedere? Vi sembra fattibile? Per quel che mi riguarda preferisco lasciare 2 km di costa intoccati perchè i miei figli ed i vostri possano ereditare un pezzetto del patrimonio che ci hanno lasciato i nostri padri. (You may say I'm a dreamer...) 
 Un caro saluto e buone pagaiate a tutti.

francesca gastaldi

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* Risposta #77 il: Gennaio 28, 2015, 01:00:42 pm *
Quello che risulta da alcune mail lette Nicola è che ci pare esagerata, visto come vanno le cose in Italia, tutta questa attenzione e tutti questi divieti per mezzi non inquinanti. Inoltre non ci pare ragionevole risolvere le cose vietando solo perchè c'è la possibilità che qualcuno si possa comportare in maniera maleducata. Di questo passo dovrebbe essere tutto vietato anche andare in canoa. Infatti qualunque scemo potrebbe morire affogando rovesciandosi in mezzo metro di acqua. E' possibile limitare o regolamentare il passaggio ad imbarcazioni non inquinanti per periodi dell'anno se il problema è la nidificazione. Il problema invece è che si vuole sempre e solo vedere le cose da un lato invece che considerarli tutti.

Ci sarebbe poi da studiare diverse cosette e diverse responsabilità fino ad ora non accertate in capo agli amministratori che oggi mettono i divieti. Per esempio tre cose:

1)Non mi pare che questo falco pellegrino sia così timido. Ritagliato da wikipedia:
"Il falco pellegrino può contare 21 sottospecie che popolano l'intero globo con esclusione dei poli, ciò determina un adattamento dedicato alle più svariate condizioni ambientali, dalla tundra artica ai deserti australiani. In Italia caccia prevalentemente in spazi aperti ed è perciò osservabile in quasi tutti i biotopi - tuttavia prevalentemente negli spazi aperti e sui bacini lacustri con abbondanza di uccelli. In alcune città si è pure urbanizzato.
Cova anche in strutture architettoniche prominenti in alti palazzi come campanili delle chiese, vecchie fabbriche dove caccia prevalentemente piccioni (p.e. a Gottinga). Esempi di nidificazione in città italiane sono le 3 coppie di falchi che hanno nidificato nella primavera 2013 sulla cima della Lanterna di Genova[15] e la coppia che a Milano nel 2014 ha nidificato nel sottotetto del grattacielo Pirelli, a 125 metri dal suolo[16]. Altrimenti il falco pellegrino predilige ripide rupi come luogo di cova, molto più raramente nidi abbandonati di altri rapaci."
2) trovo difficile che il falco pellegrino stia ancora nidificando sulle pareti del Duino visti i buchi di trapano fatti per montare gli split e le catene che riguardano le vie mostrate in allegato.
3) hai presente la mappa delle riserve in Italia? Tra qualche anno ci toccherà andare a pagaiare all'estero.
Qui non si vuole avere per forza ragione qui si vuole trovare un punto di incontro ragionevole ed obiettivo.

francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

Paola Bruni

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* Risposta #78 il: Gennaio 28, 2015, 01:50:54 pm *
* Ultima modifica: Gennaio 28, 2015, 02:19:19 pm da Paola Bruni *
Son da stamane a letto con febbrone, appena riesco scrivo x raccontare di ieri sera. Ci tenevo a comunicarvelo. Solo questo fatto curioso che ci e' stato spiegato ieri: gli uccelli si abituano alle Ferrari, al rumore di auto in corsa, il falco pellegrino scopre il "Pirellone" (spiegato con foto) finche l'uomo non scende o non esce....io dissi che il canoista alle Falesie nn scende dal mezzo per rincorrere un falco...ma niente, han detto che il mezzo corpo fuori, spaventa.
La cosa piu buffa e' che sembra che si voglia essere contro alle Riserve, nulla di piu falso, benvengano, ma con un concetto di fruizione diversa.
Pare peraltro che un lato, quello sinistro, delle falesie resti adibito alla arrampicata perche li nn ci sono nidi..... Ai canoisti dicono che il falco x nidificare decide se le zone sono sicure, ovvio, ed evidentemente il falco ha detto a qualcuno che chi si arrampica e' di certo migliore di un canoista, non parla, non respira, si veste con tute mimetiche color roccia di Falesia....
Comunque ieri c'era il paese tutto, contro alla Riserva, ognuno con le sue motivazioni.
Pescatori in primis e li' era guerra....
Io ho letto integralmente il commento del Gruppo Canoe Roma e citato a spot altri, riportandone i concetti.
Le distanze delle aree non sono scritte sul Regolamento perche questo si lascia ancora scrivere, comunque parlavano di 60mt x la zona A piu altri 440 sino alla B.
Era una commissione consiliare quindi ora invieremo i nostri interventi alla loro attenzione in quanto dovranno riunirsi tra loro.
Non erano presenti alcuni kayakers, tra cui pittia che si e' schierato da sempre contro la petizione e non solo, e mancavano anche persone a favore, chissa' , l'influenza ci decima.
Nel complesso, a sensazione, con tutto il paese contro e non solo il paese di Duino Aurisina, non sara facile far passare il regolamento. Il PCS era del 2009 ed e' da li che l'iter e' iniziato.
Ah, le barche non a motore tra cui anche le barche a vela possono entrare nell area B dei 440 mt solo perpendicolarmente.
Buona giornata
Paola
Paola Bruni
Presidente 2014 kda, socia Gruppo Kayak Liburnia
"Il kayak come mezzo per entrare in contatto con la natura e con se stessi"

Marco Lipizer

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* Risposta #79 il: Gennaio 28, 2015, 04:12:10 pm *
Dico le mie impressioni della riunione di ieri sera.
Purtroppo sono molto pessimista sul proseguio del regolamento. Ho trovato anche diversi amici e colleghi che han cercato di convicermi delle loro argomentazioni, ma per il momento, rimango dell'idea che il divieto alla navigazione sottocosta sia un soppruso.
Nel male, bene il fatto che sia stato ribadito che il limite delle imbarcazioni a propulsione umana si manterrà a 60 metri.

Certo che i problemi che la Riserva pone sono ben più ampi del nostro tranquillo pagaiare. Ad un certo punto mi sentivo perfino fuori luogo. Scontri etnici fra locali (sloveni) e amministratori. Scontri di interesse economico dei pescatori che pescano nella zona (e un'area di 500x1300 metri vietata alla pesca può fare la differenza).
La riunione è stata condotta, ovviamente ina maniera pilotata, dal capo della commissione.
Primo spunto su cui non mi ha trovato d'accordo è che il FVG risulta una delle ultime regioni in Italia come estensione di parchi e riserve, mentre la Campania risulta al primo posto. Peccato che non si dice che il Friuli Venezia Giulia si difende da solo perchè per la maggior parte del territorio è inaccesibile e inabitato.
Seconda cosa di cui voleva convicerci è che il regolametno deriva da un piano già approvato nel 2009 e che quindi non poteva essere modificato. Ma allora cosa stavamo discutendo a fare? In realtà non è vero perchè il PCS del 2009 fa riferimento ad un regolamento da approvare successivamente.
Terza cosa è che appunto, secondo loro, come diceva Paola, la sola sagoma del mezzo busto in canoa spaventa gli uccelli, mentre il rumore di una ferrari o di una jeep o di una barca che passa non da' nessun disturbo. Mi riservo di avere prove di ciò.

Ritengo il punto di vista presentato, dal direttore della Riserva di Miramare, da un rappresentante della Lipu, e da un biologo, una visione settaria, nella quale (e l'intervento del direttore di Miramare lo esplicava chiaramente) si fa gli interessi di pochi (coloro che vi lavorano all'interno). Oltre allo scritto postato tempo fa da Marco Ferrario, è uscito ieri un articolo sul giornale locale da parte di un biologo (ora vedo redattore del PCS del 2009) che affermava che il Marangone appostato sulle boe dell'allevamento di mitili potrebbe scappare per sempre all'avvicinarsi di una canoa. Peccato solo che la barca dei pescatori si presenta una volta al giorno a raccogliere le cozze.

L'area rappresenta un geosito regionale unico, censito dalla Regione, che potrà venir ammirato solo da distante.

All'interno della riserva vi sono 3000 altri problemi ben più gravi e che ieri sono stati ribaditi. Vi si trova all'interno un depuratore, un campeggio con relativi schiamazzi, è prevista un'area, non così piccola, in cui è consentito fare climbing, le vasche della pescicoltura, estremamente inquinanti si trovano a poco meno di 1 km, le ville oltre Duino scaricano direttamente in mare per cui risulta uno dei punti di maggior inquinamento del golfo di Trieste. E il distrubo sono le canoe e i nuotatori? Va be', io ci metto una pietra sopra, non avrò problemi a pagaiare a 60 metri al largo, ma mi sa di presa per il culo. Peggio ancora andrà alle barche a vela che dovranno transitare a 500 metri come quelle a motore.
L'ancoraggio sarà consentito solo ai locali muniti di permesso. A quel punto ho proposto l'idea di creare un cambo boe piuttosto che deturpare il fondale con le ancore, come funziona negli altri parchi marini, ma la GC non vuole.
In definitiva l'area a mare diventa una nuova riserva marina per il ripopolamento (ben venga) con forti limitazioni al transito (non solo per noi). E fanno 2 nell'arco di 10 chilometri, un bel primato!
Voglio solo far presente che l'ordinanza ora vigente emessa dalla GC riguardo all'obbligo di passaggio ad almeno 30 metri dalla costa è totalmente farlocca, perchè è stata promulgata su richiesta del sindaco, mentre il servizio geologico della Regione non ha evidenza di nessuna criticità.

Peccato che ciò sia stato avvallato da pagaiatori locali, no locali no, ospiti di poco più in là, senza che sia stato richiesto un minimo di confronto con i veri pagaiatori locali.

Ringrazio coloro che si sono attivati, le firme penso verranno portate comunque in commissione, ringrazio il GCR.

Ah, dimenticavo, la chicca è stata l'intervento di un tale Salvalaggio, che si è dichiarato come kayaker, giuda naturalistica, uno che organizza tour guidati in canoa, il quale ha affermato che i clienti saranno contenti così sembrerà di fare una pagaiata esotica, nel gusto del proibito...

francesca gastaldi

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* Risposta #80 il: Gennaio 29, 2015, 11:37:18 am *
Grazie Marco Lipizier per la lucidissima e obiettiva cronaca che ci hai fatto della riunione. Grazie davvero.
A Pittia, vorrei dire che da quello che scrive si capisce che lui ha firmato per la riserva ma manco lui sà il perchè. Questo spirito di accettare il male minore perchè siamo in un paese che tanto va così io non lo accetto. Il paese và così' perchè siamo in troppi ad abbassare la testa e a rinunciare a combattere per migliorare le cose.

francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

francesca gastaldi

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* Risposta #81 il: Gennaio 29, 2015, 02:27:11 pm *
Sono andata sul sito della Camera per consultare le novità relative al codice della navigazione da diporto in quanto è in atto la riforma. C'è una parte della discussione in aula che riguarda le aree marine protette. La incollo:

"(em. 1.10 del relatore), ad eccezione della previsione di una riserva per le imbarcazioni a vela e
del riferimento al divieto di ancoraggio al fondale nelle aree marine protette all'interno del campo
boa inserito in Assemblea (rispettivamente em. Cioffi 1.115 ed em. Cioffi 1.111 testo 2). Le zone
di riserva generale, o zone B, e le zone di riserva parziale, o zone C, sono due diverse tipologie
di area marina protetta. Tali aree si distinguono infatti in zone di riserva integrale (zone A),
all'interno delle quali sono vietati l'accesso, la navigazione e l'ancoraggio di unità navali di
qualsiasi genere ad eccezione di quelli autorizzati dall'Ente nonché la balneazione, la pesca
professionale e sportiva e le attività subacquee; zone di riserva generale (zone B), all'interno
delle quali sono consentite la navigazione a vela, a remi, a pedali o con propulsori elettrici; la
navigazione a motore ai natanti, a velocità non superiore ai 5 nodi, entro la distanza di 300 metri
dalla costa, e a velocità non superiore ai 10 nodi, oltre la distanza di 300 metri dalla costa; l'
ormeggio dei natanti, previa autorizzazione dell'Ente Gestore dell'area, nei siti individuati e
opportunamente attrezzati dal medesimo Ente; zone di riserva parziale (zone C), all'interno delle
quali è consentita la navigazione a vela, a remi, a pedali o con propulsori elettrici; la navigazione
a motore a natanti e imbarcazioni, nonché alle navi da diporto di determinate caratteristiche, a
velocità non superiore ai 5 nodi, entro la distanza di 300 metri dalla costa, e a velocità non
superiore ai 10 nodi, oltre la distanza di 300 metri dalla costa; l'ormeggio dei natanti e
imbarcazioni, nonché alle navi da diporto di determinate caratteristiche, previa autorizzazione
dell'Ente Gestore, nei siti individuati e opportunamente attrezzati dal medesimo Ente e, infine,
l'ancoraggio a natanti e imbarcazioni dalle ore 08.00 alle ore 20.00 rispettando la distanza di 100
metri dalle spiagge e 50 metri dalla costa a picco."

A voi le conclusioni.

Francesca Gastaldi

Francesca Gastaldi

Paola Bruni

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* Risposta #82 il: Gennaio 29, 2015, 03:55:15 pm *
Son ko, testa di fuoco, ogni luce mi disturba...ho provato a leggere ma fatico molto. Solo voglio dire che la petizione raccolta firme continua, pensavamo di darci come obiettivo le 1000 firme.
Appena torno in questo mondo mi rimetto in carreggiata. Ciao a tutti
Paola Bruni
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Nicola Baldo

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* Risposta #83 il: Gennaio 29, 2015, 04:45:58 pm *
A Francesca, visto che mi ci ha tirato per i capelli, e purtroppo me ne sono rimasti molo pochi,dico che se ho una malattia  non è che per curarla guardo su Wikipedia, ma andrò da una specialista.Wikipedia dà un minimo di nozioni generali ma non può sostituire non solo uno specialista ma neanche un testo scientifico.
1)So benissimo che esistono Falchi pellegrini in città, una coppia nidifica sulla cupola di San Petronio in piazza Maggiore a Bologna, ma la maggior parte degli individui urbanizzati in realtà sono stati introdotti da falconieri, cioè sono animali nati e cresciuti in allevamenti,quindi molto diversi da individui selvatici, incaricatii dalle Amministrazioni di combattere la piaga dei piccioni domestici Ciò naturalmente non esclude il fatto che qualche individuo selvatico decida di sua sponte di "trasferirsi in città", come non è detto che tutte le persone che fumano 60 sigarette al giorno muoiano di tumore ai polmoni.
2) se non credete al discorso che un animale selvatico sia meno disturbato da un automobile che non dalla figura umana, beh questa è una prova che potete fare anche voi. Guardate a che distanza riuscite ad avvicinarvi, che so ad una cornacchia, in auto, poi provate a piedi o viceversa.
3) non credo che si faccia la Riserva solo per salvare il Falco ma per SALVARE IL SUO AMBIENTE, in questo caso LE FALESIE. Se così non avverrà, infatti,e non ci saranno vincoli ci saranno ottime probabilità che anche queste facciano la fine di quella mostruosità chiamata Porto Piccolo o di quella falesia non lontana da lì dove la si è sventrata per ricavarci  villa con piscina con parete di cristallo.Sarà solo questione di soldi. Allora avremo perso tutti.
4) Come ho già detto, non è escluso che tra qualche anno possano essere fatte delle concessioni per permettere l'ingresso guidato a piccoli gruppi di mezzi non inquinanti. Lo dico perchè a settembre, nel giro delle 5 Terre organizzato da Canoa Verde, siamo stati accompagnati dalla Guardia Costiera all'interno di una Fascia Protetta.
5)A margine segnalo che non credo che quel signor Salvalaggio che ha rilasciato quelle dichiarazioni durante l'Assemblea pubblica sia un Guida Naturalistica, che è una figura Certificata dalla Regione, perchè se lo è verrebbe radiato dall'Albo Regionale, e se non lo è meriterebbe una denuncia penale per Millantato Credito.
Ciao, comunque , sempre buone pagaiate

francesca gastaldi

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* Risposta #84 il: Gennaio 29, 2015, 06:04:02 pm *
Per carità Nicola, buone pagaiate a tutti sempre anche se la pensiamo diversamente. Però io ancora non ho avuto risposte che mi convincono.
francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

marco ferrario (eko)

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* Risposta #85 il: Gennaio 29, 2015, 08:26:13 pm *
* Ultima modifica: Gennaio 29, 2015, 08:34:29 pm da marco ferrario (eko) *
... siamo stati accompagnati dalla Guardia Costiera all'interno di una Fascia Protetta.
Fare un raduno, perciò con numerosi kayak contemporaneamente in mare in una area naturale protetta mi sembra un atto di violenza nei confronti della natura stessa, se poi si è accompagnati anche dalla Guardia Costiera (immagino non in kayak) mi viene ironicamente da sorridere,
Ma quale area protetta!
Servono a questo le aree protette?

Ma in passato ho visto anche di peggio.
Ad esempio, a Capraia, si vietava (credo ancora oggi) a un singolo kayak di navigare in aree protette e poi nella stessa area c'è chi legalmente si è comprato il diritto di organizzare escursioni con barche rumorose e inquinanti, cariche di turisti schiamazzanti aizzati dal capitano della barca che, ai piedi di selvagge scogliere regno di falchi e uccelli marini, megafona a tutto volume barzellette e varie amenità per la gioia dei suoi clienti.
Vedendo questo, mi viene proprio da pensare che alcune aree protette servono proprio a questo.

Che tristezza!

marco ferrario (eko)

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* Risposta #86 il: Gennaio 29, 2015, 09:21:48 pm *
* Ultima modifica: Gennaio 29, 2015, 09:26:54 pm da marco ferrario (eko) *
Dopo aver scritto la precedente, sono andato a curiosare il regolamento attuale del Parco dell'Isola di Capraia e leggo con gioia e piacere che, contrariamente a qualche anno fa, oggi il nuovo regolamento scrive: "Zona 1 o di tutela integrale: ... A mare l'area ... comprende quel tratto di costa che va da Punta della Manza fino a Punta del Trattoio, nella parte ovest dell'isola. Qui, ...  è fatto anche specifico divieto di: accesso, navigazione, sosta ed ancoraggio di qualunque imbarcazione a motore; immersione con autorespiratore; pesca in ogni forma.
C'è da dire solo che la tutela di un bene prezioso come il territorio isolano, unico nel suo genere al mondo, è affidata, più che alle imposizioni date da norme, al buonsenso e alla consapevolezza del visitatore di trovarsi in una area geografica molto particolare ove il suo comportamento deve essere consono a quell'ambiente che si tende con una precisa normativa a tutelare."
Ottimo questo nuovo regolamento. Perciò nella Zona 1 di Capraia, non dovrebbe più capitare di trovare imbarcazioni a motore, come quella di cui parlavo nel precedente intervento.
Leggete tutto il regolamento http://www.isoladicapraia.com/it/il-parco-naturale/23.html, SAREBBE GIUSTO CHE DIVENTASSE LA PIETRA MILIARE PER TUTTE LE AREE MARINE PROTETTE.

Valentino Romano

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* Risposta #87 il: Gennaio 30, 2015, 01:47:20 am *
Caro Marco,
mi hai fatto saltare sulla sedia! Però mi dispiace deluderti, il sito che segnali è un sito non ufficiale e ha sempre riportato quella informazione rivelatasi imprecisa alla prova dei fatti. In realtà nulla è cambiato nel Regolamento (in allegato) del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano (non si tratta infatti di una Area Marina Protetta). Nella zona 1 di Riserva Integrale vige il divieto di accesso (con qualsiasi mezzo, anche a nuoto). Sono esclusi dal divieto i residenti (che possono addirittura pescare con la lenza) e gli operatori commerciali locali che organizzano visite turistiche con barche a motore).
Se ti interessa, nella pagina del nostro sito www.gruppocanoeroma.it relativa all'uscita che abbiamo fatto a Capraia nel giugno 2014, c'è un box informativo con qualche riferimento e qualche riflessione sull'argomento.
Purtroppo delle 29 AMP italiane l'unica che consente la navigazione a imbarcazioni a propulsione umana è quella delle Cinque Terre (più un altro paio con limitazioni). Allego un quadro riassuntivo delle attività consentite che ho realizzato "spulciando" tutti i regolamenti delle AMP (che, tranne qualche dettaglio, sembrano fatti con il ciclostile).
La nostra battaglia sarà molto difficile perché ciò di cui mi sono reso conto è la profonda differenza "culturale" che ispira i regolamenti delle Riserve "terrestri" (Parchi Nazionali, Riserve Regionali, ecc.) e di quelle "Marine" e li diversifica: mentre a nessuno è mai venuto in mente di vietare l'accesso a piedi nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (dove, ciononostante, stambecchi e marmotte vivono e si moltiplicano indisturbati), per quanto riguarda il mare l'accesso a piedi o meglio a nuoto (o in kayak che è lo stesso) è la regola generale. Posso in parte spigarmi questa differenza con il fatto che all'epoca della istituzione dei Parchi Nazionali "Storici", questi ricadevano in zone di wilderness dove flora e fauna la facevano già da padrone mentre le Aree Marine Protette, istituite solo verso la fine degli anni '80, sono nate in zone ormai compromesse dal punto di vista naturalistico con il proposito di "riservare" alla fauna delle piccole oasi in cui rifugiarsi per potere da lì ripopolare, poco alla volta, quelle circostanti. Effettivamente, dobbiamo riconoscerlo, in Italia del mare è stato fatto uno scempio totale mentre nelle zone di montagna sopravvivono ancora ampi spazi di natura selvaggia.
Un saluto,
Valentino
Dopo aver scritto la precedente, sono andato a curiosare il regolamento attuale del Parco dell'Isola di Capraia e leggo con gioia e piacere che, contrariamente a qualche anno fa, oggi il nuovo regolamento scrive: "Zona 1 o di tutela integrale: ... A mare l'area ... comprende quel tratto di costa che va da Punta della Manza fino a Punta del Trattoio, nella parte ovest dell'isola. Qui, ...  è fatto anche specifico divieto di: accesso, navigazione, sosta ed ancoraggio di qualunque imbarcazione a motore; immersione con autorespiratore; pesca in ogni forma.
C'è da dire solo che la tutela di un bene prezioso come il territorio isolano, unico nel suo genere al mondo, è affidata, più che alle imposizioni date da norme, al buonsenso e alla consapevolezza del visitatore di trovarsi in una area geografica molto particolare ove il suo comportamento deve essere consono a quell'ambiente che si tende con una precisa normativa a tutelare."
Ottimo questo nuovo regolamento. Perciò nella Zona 1 di Capraia, non dovrebbe più capitare di trovare imbarcazioni a motore, come quella di cui parlavo nel precedente intervento.
Leggete tutto il regolamento http://www.isoladicapraia.com/it/il-parco-naturale/23.html, SAREBBE GIUSTO CHE DIVENTASSE LA PIETRA MILIARE PER TUTTE LE AREE MARINE PROTETTE.

marco ferrario (eko)

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* Risposta #88 il: Gennaio 30, 2015, 06:26:54 am *
Grazie mille Valentino per aver pubblicato la giusta rettifica a quanto avevo scritto.
Ieri sera avevo fatto una affrettata ricerca su Google insendo "regolamento navigazione capraia" e al primo posto è apparso il sito di cui ho pubblicato il link. Leggendo ho pensato che le normative fossero cambiate e già pregustavo una nuova circumpagaiata di Capraia.
Purtroppo mi hai dato una bruttissima notizia.
Evidentemente a Capraia nulla è cambiato, rispetto ai miei viaggi di qualche anno fa.
Anche l'Isola di Capraia, pur essendo Parco, in un vasto tratto costiero dell'area marina non si consente ai kayak di navigare ma si autorizzano le "boat people" a motore, adibite alle escursioni preconfezionate, di scorazzare a piacimento nelle acque protette e di fare tutto quello che ho descritto nel precedente messaggio.
Mi ero illuso per una notte, ma tu mi hai riportato alla tristissima realtà.
L'avvenire per i parchi marini non è cambiato. A Capraia persiste il divieto di navigazione per i kayak, ma si concede l'esclusivo diritto di violare aree protette a mezzi e spesso anche persone che dimostrano di non avere rispetto per la natura.
Che parchi sono?
Ciao Valentino e grazie ancora per la puntualizzazione.

Nicola Baldo

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* Risposta #89 il: Gennaio 30, 2015, 08:19:06 am *
Caro Marco, visto che ti firmi eko, dovresti aver notato che ho più volte indicato che al momento, le Falesie di Duino, richiedono la campana di vetro ma che in futuro questa campana potrebbe venire allentata, per es. dopo anni di nidificazione del Pellegrino e GRADUALE abituamento delle diverse generazioni di Falchi alla presenza antropica che comunque circonderebbe le Falesie, la stessa cosa che è successo alle 5 Terre dove, comunque ti rassicuro è assente il falco pellefrino, ed è indiscutibile che il transito UNA VOLTA l'anno di mezzi non inquinanti, scortati !!! e quindi obbligati a tempistiche e percorsi nonchè a comportamenti consoni, nessuno è sceso nè si inoltrato in anfratti, NON é STATO FATTO IL RADUNO in fascia protetta si è transitati, ha un impatto minimale o nullo. Questo al momento non può essere attuato all Falesie perchè si sta facendo una sorta di recupero ambientale. Alle isole Galapagos, patrimonio dell'Umanità, si fa un fiorente Turismo Naturalistico CONTROLLATISSIMO, ma dopo migliaia di anni in cui la natura ha fatto il suo corso e gli animali hanno perso qualsiasi ricordo dell'uomo predatore. Alle Falesie non occorreranno migliaia di anni ma qualche anno chi può dirlo. In ogni caso se qualquno ci avesse detto che alle 5 Terre non si sarebbe potuti transitare in quella particolare fascia, ti assicuro che nessuno ne avrebbe fatto una tragedia ma saremo stati ben al largo, lasciare intoccato un patrimonio di meno del '1% alle generazioni future dovrebbe essere un obbligo morale prima che legale. Ciao