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marco ferrario (eko)

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* Risposta #90 il: Gennaio 30, 2015, 09:04:12 am *

Nicola hai ragione, alle generazioni future abbiamo il dovere di consegnare un pianeta non violentato e vilipeso dalla stupidità umana.
Noi che andiamo per mare costeggiando e viviamo il trekking in modo naturale e in sintonia con la natura che ci circonda, non riusciamo a comprendere come si creino parchi (ad esempio Capraia) dove in una zona si limiti la navigazione ai kayak mentre nella stessa zona mezzi inquinanti e persone disturbanti possano accedere a condizione di avere pagato una licenza o un ticket. È un controsenso.
Per quanto concerne le Falesie, mi auguro che non succeda come a Capraia e che, una volta deciso che la zona sia protetta, non ci siano deroghe a nessuno, in particolare a mezzi motorizzati e anche a chi pianta chiodi in parete o organizzi ogni genere di escursione.
Non è che se se accompagnati dalla Guardia Costiara si possa accedere, non si può accettare la logica dei due pesi e due misure.
Ciao
Marco

Marco Lipizer

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #91 il: Gennaio 30, 2015, 09:50:05 am *
Nicola sono molto scettico sul fatto che il regolamento, una volta approvato, venga poi rivisto. Lo dico per esperienza riguardo al Parco marino di Miramare e perchè saranno le medesime persone che gestiranno il parco delle falesie di Duino.
Sono invece abbastanza tranquillo per quanto riguarda l'accesso dei barconi, perchè per fortuna da noi non c'è questa maleducazione, ma mai dire mai, soprattutto quando nel regolamenteo è stata indrodotta la possibilità di tariffe per l'accesso alla zona B. Staremo a controllare.
Torno a ripetere il concetto che passare 60 metri più al largo non sarà un grosso disturbo e quindi non ne faccia una questione di vita o di morte, ma il fastidio rimane in quanto lo vedo come un soppruso della mia possibilità di essere a contattto con la natura. Anche uno scoglio deserto permette di sentire l'essenza e la potenza della Natura.

Ci sarebbero mille altre questioni su cui discutere, leggendo ad esempio quanto proposto nel Piano di Conservazione e Sviluppo (PCS) della Riserva a riguardo del ripopolamento ittico, con la creazione di barriere sommerse o cassoni, che per niente si sposano con l'ambiente morfologico. Oppure con la gestione delle Riserva marina di Miramare che dà da vivere ai biologi-naturalisti grazie ad escursioni subacque guidate, anche a campus estivi per bambini, ma non il passaggio di canoe e barche a vela.

Tutta la documentazione relativa al PCS si trova su sito del comune: http://www.comune.duino-aurisina.ts.it/index.php?id=26229.
Interessante l'allegato 1, ma ancora di più l'allegato 3 da cui è tratto.

Carlo Fonda

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* Risposta #92 il: Gennaio 30, 2015, 10:11:29 am *
Non arrendiamoci!
...io purtroppo non sono potuto andare a farmi sentire all'incontro pubblico martedì per impegni di lavoro, ma spero fortemente che i kayakisti locali si facciano sentire (e non ki riferisco alle voci stonate di coloro che -come dice giustamente Marco L.- si spacciano per locali:  nomino con dispiacere fra essi il GKF Gruppo Kayak Friuli che nato con giusti ideali di semplicità in laguna di Grado da un gruppo di amici sì è poi involuto parecchio -soldi e numero fanno male evidentemente- e da qualche anno si è anche insediato nelle vicinanze di Duino -secondo me più per opportunismo che per altro- ma che non ha mai vissuto né conosciuto il luogo... ma loro sono tutti "maestri" e tutti impegnati a tenere corsi e certificazioni...).
I kayakisti autoctoni e storici della Costiera triestina invece sono al 100% amanti profondi e veri dell'ambiente (ho potuto verificarlo di persona negli ultimi 20 e più anni) e sono convinto che tutti nessuno escluso faranno ancora sentire forte la loro voce a difesa del diritto di tutti alla natura e al mare.
Se ciò nonostante le falesie diventeranno, come purtroppo è avvenuto per l'area di Miramare, vietate a "quasi" tutti, e cioè con l'accesso consentito solo al WWF e ai sui amici simil-ambientalisti o simil-ornitologi o quel che si definiscono a seconda della convenienza (e che però molto spesso ci fanno begli affari sopra, noi kayakisti invece al massimo ci spendiamo gli stipendi...) sarà un'altra perdita per la comunità locale, e per chi veramente ama la natura e la vuole vivere.
Mi viene davvero tristezza a pensare che questa gente con il loro comportamento aggressivo e ottuso ha ottenuto (per ora) solamente il risultato di farmi pensare (e immagino non solo a me) che sarebbe stato meglio che questi nostri benedetti falchi pellegrini se ne fossero emigrati in Croazia anni fa, piuttosto che diventare oggi la scusa per queste regole assurde anti-natura.
Per fortuna la gente del posto, che stupida non è per nulla e che in questi anni ne ha viste fare troppe sopra la propria testa da autorità, politici e amichetti vari, si è ben stufata di questi divieti calati dall'alto e incomprensibili e speriamo che i politici (non particolarmente illuminati ne coraggiosi) del comune lo capiscano e ne traggano le debite conclusioni...
Infine vorrei davvero di cuore ringraziare Paola che si sta dando davvero moltissimo da fare per catalizzare la protesta dei kayakisti.

Carlo
(Trieste)
La mia piccola flotta di kayak mare:
CS Canoe - Ventura e Marina440HC (singoli, in dyolene)
Artfiber - Proteus (in kevlar/carbonio), Piave K2 (doppio, in vtr)
Hobie - Mirage Oasis Tandem (SOT doppio in polietilene, a pedali)

Paola Bruni

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* Risposta #93 il: Gennaio 30, 2015, 03:56:15 pm *
* Ultima modifica: Gennaio 30, 2015, 06:02:20 pm da Paola Bruni *
Ciao a tutti, nonostante sia ancora inebetita dal mio virus influenzale sono andata a vedermi l'allegato 3 al PCS, quello indicatoci gentilmente da Marco L. e devo dire che mi son chiesta come non essere andati prima a leggerlo.
Io, da profana, ho capito che la Riserva e' tutto tranne che una Riserva come la credevo io. Che tutto e' pianificato per avere i finanziamenti necessari a mantenere strutture e persone che paiono degne del National Sequoia Park californiano, eppure, vien detto e ripetuto che questa Riserva e' piccolissima. Se il falco pellegrino potesse leggere e discernere credo farebbe armi e bagagli per trovarsi altri posti, piu selvaggi.
In fondo noi canoisti eravamo selvaggi in un area selvaggia, dopo la costituzione della Riserva saremo come gli indiani, obbligati a stare tra i 60 e i 300 mt (ordinanza dalla capitaneria), e dovremo munirci di un gps per fare i due kilometri delle Falesie perchè ci mancherebbe solo d'esser multati.
...appare CHIARISSIMO che gli unici fruitori saranno quelli della Gestione Riserva, i quali decideranno che i loro canoisti non saranno di "disturbo antropico", chissa', forse saranno scimmie....
A proposito di "disturbo antropico" , la serata pubblica della presentazione del Regolamento, martedi scorso, ci hanno spiegato per bene cosa si intende per disturbo antropico (ho preso appunti) e alla osservazione di impedire , magari, il passaggio via mare solo in un periodo dell'anno, ci e' stato risposto che NON SI PUO PERCHE SONO GLI UCCELLI CHE DECIDONO DI ANDARE A NIDIFICARE, O MENO, A SECONDA CHE VEDANO UMANI, O MENO,......
Ora, va bene essere non ornitologi, non biologi, non geologi, ecc ma io, come semplice cittadino (e non lo sono perche sono stata responsabile per il nord est dello spiaggiamento cetacei, ho studiato e passato 43 esami di medicina veterinaria, ecc) mi sento presa fortemente in giro (uso termini leggeri):  un campeggio, bungalow, piscina, campi da tennis, strutture di accoglienza del turista, un parcheggio auto, una (ma forse due ) pareti per il climbing, ristorante, supermarket, boutiques, edicola, auditorium, sala giochi, ecc.....NON CREANO UN DISTURBO ANTROPICO. Se non lo creano allora io mi dichiaro un delfino con la canoa.
Riporto qui alcuni passaggi dell'allegato 3, giusto per alleggerirvi il malloppo:(buona lettura)
Allegato n. 3 al PCS
L’art. 7 definisce le norme per la zona RN di tutela naturalistica sottoarticolata in quattrosottozone o ambiti.- falesie -marino-forestale-piedi delle falesie, in baia.

Indicazioni gestionali e di piano Confine della Riserva Naturale
La superficie identificata quale Riserva naturale appare alquanto ridotta ed andrebbe idealmente estesa quanto meno alle aree di “falesia” o di rupi sottostanti il castello di Duino, a ovest, fino ad includere il castello vecchio, in modo da poter garantire una gestione omogenea all’intera zona.
Tali zone infatti appaiono altrettanto rilevanti, sotto il profilo faunistico, di quelle già incluse nella Riserva.
Nel caso che tale soluzione appaia non praticabile si dovrà comunque verificare che forme di tutela passiva siano quanto meno applicabili nelle zone di cui si tratta.
Permeabilità faunistica
Al fine di garantire la massima mobilità possibile alla fauna terrestre presente ogni recinzione interna all’ambito dovrà essere evitata......
...Anche la recinzione dell’area destinata a campeggio dovrà essere riconsiderata in modo da consentire il transito al maggior numero di specie possibile, quanto meno fino alle dimensioni delle specie presenti di minori dimensioni......

Accesso e percorsi pedonali- Accessibilità e percorsi
Al fine di garantire la massima tranquillità possibile alla fauna selvatica presente o potenziale l’accesso, comunque da riservare esclusivamente a quello di tipo pedonale (escluse pertanto anche le mountain bikes o simili, che consentono percorrenze veloci, con l’effetto – entro certi limiti “imprevedibile” - di un disturbo maggiore rispetto a quello consueto) dovrà essere severamente regolamentato e consentito solo lungo un percorso prestabilito: si prevede che possano rimanere attivi, in particolare, la passeggiata Rilke da est a ovest (dal castello al parcheggio presso la sede dell’Azienda di soggiorno) e due ingressi secondari, prospicienti le due strade antincendio e di maggiore penetrazione esistenti in direzione del mare.

Arrampicata e palestra di roccia
Un particolare cenno deve essere fatto per quanto concerne l’arrampicata sulle falesie (climbing) che deve essere severamente vietata durante l’intero arco dell’anno.
Tale misura si rende necessaria per garantire la possibilità di insediamento di specie rupicole che necessitano, particolarmente nei periodi riproduttivi e di svernamento, di tranquillità assoluta.
Una zona da consentire, eventualmente, all’arrampicata nel periodo da luglio a gennaio potrà essere individuata esclusivamente sulla parete prospiciente il piazzale della Caravella (cava ovest), nell’area più verticale corrispondente all’ingresso delle gallerie della prima guerra mondiale ivi esistenti. Qualora se ne sentisse la insopprimibile esigenza ed a fronte di una reale e dimostrata necessità da parte degli utenti, pertanto, una piccola porzione di parete potrebbe essere riservata all’arrampicata, esclusivamente nell’area sopra descritta dove la presenza umana è comunque molto elevata e nella quale tale tipo di attività, se esercitata nei periodi descritti, non sembra essere potenzialmente dannosa. Va tuttavia esclusa l’ipotesi di attrezzare il sito quale vera e propria “palestra di roccia”, il cui utilizzo, oltre ad attirare un numero elevato di fruitori porterebbe inevitabilmente a forme eccessive di disturbo incrementando la probabilità di sconfinamenti verso la zona di massima tutela.

Area marina
L’accesso all’area marina inclusa nella Riserva dovrà essere interdetto, eccezion fatta ovviamente per esigenze di servizio o in casi di volta in volta valutati da parte dell’organo gestore della Riserva. I confini in mare dovranno essere segnati con boe fisse di dimensioni sufficientemente grandi in modo da poter essere facilmente avvistate dai natanti e su di esse dovrà essere riportato, in modo evidente, il divieto di transito.
Il divieto di accesso nell’area marina deve essere previsto anche per i bagnanti ovvero per i subacquei. Questi ultimi potranno essere ammessi a seguito della approvazione del regolamento della Riserva nel caso di visite programmate.

Ambiti ipogei
In occasione dello scavo previsto per il collegamento dal nuovo parcheggio alla baia si prospetta altresì l’opportunità di creare nuovi accessi a cavità per ora ignote. In tal caso dovranno essere messe in atto analoghe misure, avendo cura di mantenere un collegamento con l’esterno agibile da parte dei chirotteri.
Un aspetto particolare riguarda le opere previste nel sottosuolo della Riserva (galleria di collegamento dal parcheggio in quota al piazzale della caravella; ascensore campeggio; depuratore sotterraneo del Comune di Duino – Aurisina). Tali opere, per le quali si raccomanda un supplemento di indagine preventivo a fronte di una migliore conoscenza dei dettagli costruttivi, possono teoricamente avere un impatto, al momento difficilmente quantificabile ma presumibilmente non trascurabile, sulla fauna

...Per quanto riguarda la frazione marina subacquea della Riserva è prevista la realizzazione di barriere sommerse finalizzate alla creazione di siti di propagazione faunistica. Tali barriere potranno essere meta di viste subacquee guidate organizzate a cura dell’organo gestore della Riserva, eventualmente su convenzione con altre organizzazioni.Deve essere esclusa nell’ambito dell’intera zona ogni forma di prelievo faunistico, ivi inclusa la pesca, tanto professionale che sportiva, eccezion fatta per le ragioni di ricerca o di carattere strettamente gestionale.

[b]......La zona A e la zona B potrebbero venir separate da piccole dighe sommerse realizzate con materiali di risulta provenienti dalla Cava di Sistiana........Tutto ciò potrebbe esser configurato anche in vista di una fruizione naturalistica della Riserva concepita in termini differenti rispetto allle offerte già esistenti sul territorio.[/b].....Sulla base di questi indirizzi, le azioni di conservazione e sviluppo della parte marina possono essere articolate in due fasi: la prima strettamente necessaria e dare individualità e dignità ecologica al sito, la seconda atta ad organizzare il sito stesso quale strumento di interventi compensatori legati ad attività viciniori ed eventualmente quale oggetto di fruizione naturalistica. Una terza fase dovrebbe essere destinata al monitoraggio quinquennale degli interventi. Un’ulteriore fase successiva dovrebbe poi precisare eventuali indirizzi di sviluppo.......
......In una successiva fase, verificati i dati relativi ai monitoraggi, dovrebbe essere concepito un piano di fruizione ambientale, tarato sulle peculiarità del sito e sull’evoluzione degli ambienti viciniori (Villaggio del pescatore, Parco del Timavo, Baia e Cava di Sistiana, ...), per completare l’offerta regionale al riguardo (Riserva di Miramare, Zona di Tutela del Golfo di Trieste, Dosso di Santa Croce, ...).

Gestione del pascolo
Come è stato più volte sottolineato, la sopravvivenza a livello locale di parecchie specie faunistiche, anche di grande rilevanza, dipende probabilmente dalla gestione futura della vegetazione che, entro certi limiti, necessita di essere controllata nella sua espansione spontanea. Necessita pertanto, in particolare, il restauro vegetazionale di alcune aree dei pendii rocciosi da sottoporre a interventi periodici di sfalcio ovvero da mantenersi con diversi livelli di pascolamento, anche a fini sperimentali.
A tale scopo si suggerisce pertanto l'inserimento di alcuni esemplari appartenenti al genere Capra (o altri eventuali erbivori) da mantenere localmente a fini esclusivamente ecologici.

Obiettivi e strategie di funzionamento ed utilizzazione dell’area

.......Si prevede, comunque, la realizzazione di un parcheggio pubblico nella parte più orientale della Riserva con una dimensione indicativa di circa 1.000 mq per circa n° 50 posti macchina.

 ...Sarà consentita la ristrutturazione e l'ampliamento degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici nel rispetto dei parametri numerici complessivi (in quanto comprensivi degli edifici già esistenti) e delle indicazioni tipologiche indicati nella seguente tabella:
-Edifici per servizi complementari
alla ricettività del campeggio (bar, ristorante, supermarket, boutiques, edicola, auditorium, sala giochi, con i servizi connessi; compresi pertanto i magazzini, depositi, frigoriferi, servizi igienici, servizi tecnici, ecc.
e compreso il "rifugio Rilke" realizzato all'estremità Ovest) sup max 2000 mt

-Edifici destinati alla gestione del campeggio
(uffici, portineria, alloggi del personale, ricovero attrezzature, impianti tecnici, servizi connessi , ecc.)
comprendenti l'edificio abitativo esistente in corrispondenza della portineria
superficie coperta max.1000
-Copertura della piscina (comprendente
gli spogliatoi e i vani tecnici connessi) superficie coperta max.1500 mt[/i]-Copertura dei campi da tennis
sarà consentita solo la copertura stagionale
per max 2 campi da tennis con esclusione di servizi e spogliatoi che dovranno essere previsti nell'ambito dei servizi di cui ai punti 1 o 2

......Noi canoisti non siamo tra i piedi al falco, come vogliono farci credere, ma ai finanziamenti, per poter rovinare quello che ora e' bellissimo, cosi com'e'. Per fortuna che l'area della Riserva è piccola, altrimenti ci facevano pure un campo di calcio...

P.s. In allegato il biglietto da visita della guida naturalistica, che e' una guida naturalistica e confermo le parole dette da Marco L.. Non mi si caricano le immagini....
P.s Grazie Carlo, purtroppo sono allergica alle ingiustizie, figurati....
Paola Bruni
Presidente 2014 kda, socia Gruppo Kayak Liburnia
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Paola Bruni

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* Risposta #94 il: Gennaio 30, 2015, 05:42:35 pm *
ecco...il biglietto da visita fronte/retro
Paola Bruni
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francesca gastaldi

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* Risposta #95 il: Gennaio 30, 2015, 07:30:33 pm *
All'anima dell'area naturalistica. Già solo a leggere quello che c'è e che vorrebbero fare mi passa la voglia di andare a visitarla!!!! Ora capisco che intendono per naturalistico. Non una zona lasciata alla natura e destinata quindi a ridivenire selvaggia, ma una zona costruita a misura di uomo (anzi di certi uomini) e a sua immagine e somiglianza. Ah, ma se è così non saranno loro a vietare l'accesso saremo noi a non avere il piacere di andare!!!

francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

Paola Bruni

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* Risposta #96 il: Gennaio 31, 2015, 07:02:13 pm *
* Ultima modifica: Gennaio 31, 2015, 07:29:20 pm da Paola Bruni *
Articolo sulle Falesie. Il Principe Torre Tasso, ( sono suoi il castello di Duino e parte dell'area Falesie) dice la sua e arriva alle nostre stesse conclusioni......
Buona lettura, (io dal pronto soccorso....che passi questo periodo), ci aggiorniamo. A proposito...scioccati? Anche se temo che l'unica probabilita' di far passare il nostro messaggio sia quella che salti tutto il progetto della Riserva, noi andiamo avanti e fate firmare a chi ci crede, vorra' dire che creeremo un precedente ed inviando anche al Ministero per l'ambiente, un po di sensibilizzazione non fara' male. Comunque non si molla. Siamo vicini alle 800 firme tra cartaceo e online.
Buona serata a tutti i pagaiatori!
Paola Bruni
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ClaudioCastellanoTS

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* Risposta #97 il: Febbraio 01, 2015, 03:12:39 am *
Paola mi ha chiesto se riesco a mettere l'articolo con le dichiarazioni del Principe del castello di Duino...
[scusate se sono sparito ma sono 4 giorni che divento scemo per riuscire a ri-affiliarmi (sti informatici non hanno logica e non sanno parlare italiano e non ti danno informazioni base tipo: quest'anno prima devi pagare e solo dopo puoi procedere con riaffiliazione, tesseramento ecc) comunque concordo pienamente con Marco, Paola, Carlo, Francesca...]
Ecco l'articolo:

Nicola Baldo

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #98 il: Febbraio 01, 2015, 11:24:15 am *
* Ultima modifica: Febbraio 01, 2015, 12:08:28 pm da Nicola Baldo *
Cara Paola, cari compagni kayaker, la tua dichiarazione "l'unica probabilita' di far passare il nostro messaggio sia quella che salti tutto il progetto della Riserva, noi andiamo avanti .." mi ha a dir poco scioccato e allibito. A questo punto sono talmente amareggiato che volevo rinunciare a qualsiasi intervento, ma come come kayaker e soprattutto come biologo che ha dedicato + di 40 anni della propria esistenza allo studio degli ambienti naturali ed alla loro protezione, mi impone un altro tentativo.
Mi sembra che si sia perso di vista alcuni punti fondamentali:
1) I nostri kayak NON SONO INQUINANTI e la fisolsofia del kayaker marino è totalmente CONNATURATA con l'ambiente, questo è innegabile ed è il motivo per cui abbiamo abbracciato questa filosofia di vita.
 Purtroppo noi uomini siamo percepiti dalla fauna selvatica come SUPERPREDATORI, è il termine tecnico,( dovuto a miglia di anni di caccia, cioè predazione e nel caso specifico del falco, di predazione dei nidi per il collezionismo delle uova, che hanno una quotazione a livello dell'eroina e dei piccoli preferiti da tanti falconieri arabi e nostrani a quelli provenienti da allevamenti) ciò significa che siamo elemento NON INQUINANTE come kayaker ma ESTREMAMENTE DISTURBANTE come uomini. Questo concetto fondamentale mi sembra non sia stato percepito neanche da un mio mito come Emilio Rigatti. Quindi per quanto doloroso sia accettare limitazioni alla nostra attività di kayaker queste sono necessarie per la salvaguardia di ogni ambiente che le richiedano.

2)Leggo di molto obiezioni al fatto che ci siano persone che ci guadagnino nell'opera che rientra in un progetto di salvaguardia ambientale, per prima cosa vi assicuro che non solo nessuno diventa ricco, ma tanti come il sottoscritto sono costretti a inventarsi 3, 4 o più attività diverse per arrivare a qualcosa che somigli ad uno stipendio medio-basso,  ma scusate chi lavora nei musei, chi protegge e studia e divulga opere d'arte e il patrimonio culturale artistico non si merita di poter mantenere una famiglia? E la Natura non è un patrimonio artistico? Se c'è da restaurare un quadro del Botticelli vi volete sostituire a chi ha passato la propria esistenza a studiare il restauro di queste opere e falrlo voi? Qual'è la differenza tra questi esperti e quelli che passano la propria esistenza a studiare il modo migliore per salvaguardare LEMBI  di natura e poterli trasmettere ai nostri figli e a quanti ci seguiranno. Cosa hanno di spregevole se per farlo DEVONO imporre delle limitazioni di fruizione? Lascerereste la Gioconda di Leonardo appesa fuori dal Louvre?
Detto questo se esistono, errori, irregolarità, soprusi sopratutto a livello politico esistono meccanismi precisi di controllo. Io per primo andrò a fondo sulle dichiarazioni di quella tal "Guida Naturalistica" Anche se è un aspetto marginale.

3) Infine, cara Paola, fin dal primo intervento ho cercato di mettervi in guardia che Lo Stato, la Politica davanti a queste cose non mostrano i muscoli sono assai vulnerabili (non ci sono i soldi del MoSE  o EXPO o TAV)ed il rischio sarebbe stato proprio l'abbandono del progetto di protezione di UN LEMBO di 2 km, di questo nostro Paese sempre più povero, sotto tutti i punti di vista, con buone probabilità che anche quel lembo finisca sotto l'assalto della cementificazione. Avete provato a raccogliere firme contro l'assalto di Porto Piccolo, tranquilli anche ne aveste raccolte 1 milione non avreste ottenuto niente.
 Mentre, in un campo dove non ci sono da investire petrodollari o riciclare soldi sporchi, è molto probabile che tra gente interessata a non avere vincoli, vedi sopra, pescatori, speculatori,gente che pensa che il territorio naturale sia di sua proprietà e che non appartenga a tutti ,anche alle generazioni che ci seguiranno e ora kayaker marini il progetto venga bloccato perchè come tu affermi, ma mi sembra sia opinione condivisa, una specie di muoia Sansone con tutti i Filistei :
 "  l'unica probabilita' di far passare il nostro messaggio sia quella che salti tutto il progetto della Riserva, noi andiamo avanti .

Sappi che se ciò avverrà, come padre di famiglia prima che come uomo, prima che come kayaker, prima che come biologo io lo considererò un crimine. E per favore NOT IN MY Name, non nel nome di kayaker Nicola Baldo


Paola Bruni

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #99 il: Febbraio 01, 2015, 01:20:14 pm *
* Ultima modifica: Febbraio 01, 2015, 01:34:27 pm da Paola Bruni *
Caro Nicola, parlo da madre e padre di famiglia, prima ancora che kayakers, sportiva, trasparente, onesta, amante della natura.
E' evidente che le critiche ed obiezioni non sono per tutti e chi non le sopporta in genere vuole dettare legge in modo autonomo e senza cercare compromessi o confronti. Si chiama dittatura. Io sono solo una delle 800 persone, dichiarate, che sono contrarie a far chiudere il lato mare delle Falesie, inoltre dovresti rivederti il concetto di crimine.
Forse non parliamo la stessa lingua ma non mi sembra siano passati questi concetti che provero' a riesprimere il piu chiaramente possibile.
1) SIAMO FAVOREVOLI ALLE RISERVE, come potremmo non esserlo!
2) CHIEDIAMO UNA FRUIZIONE DELLE RISERVE CHE NON SIA MONETIZZATO (come ad, es. In Francia e in molti altri stati d'Europa)
3) CONSIDERIAMO DISTURBO ANTROPICO ANCHE L'ARRAMPICATA (la falesia a ridosso del castello resta a disposizione della scalata, lo hanno detto all incontro pubblico di martedi) al punto che, se leggi l'articolo del post precedente, il Principe Tasso si chiede come mai gli scalatori non disturbano e i nuotatori si.
4) CONSIDERIAMO DISTURBO ANTROPICO UN NUOVO PARK AUTO, IL CAMPEGGIO, UN SUPERMERCATO, NEGOZI X GADGET, PISCINA, CAMPI DA TENNIS, .....Se non sapessimo che si trovano in una Riserva penseremmo che si stia parlando di un Villaggio vacanze.
5) CONSIDERIAMO, ALLA PARI DEL PRINCIPE TASSO, CHE LE ATTIVITA' UMANE GESTITE DAL CENTRO GESTIONE SONO DI DISTURBO ANTROPICO ALLA PARI DEL CANOISTA O DEL NUOTATORE CHE PASSA SENZA PERMESSI E, O ACCETTIAMO TUTTI O NESSUNO. Questo non vuol dire che non devono esserci custodi, non vuol dire che la Riserva non puo prendere un gruppo di canoe e metterci dentro turisti e farsi pagare l'accompagnamento, VUOL DIRE CHE DOBBIAMO PERMETTERE ALLE CANOE DEI RESIDENTI O TURISTI INDIPENDENTI DI PASSARE!
6) IO VOGLIO I MUSEI COME IN INGHILTERRA! SEI STATO NEI MUSEI DI LONDRA? SE CI SEI STATO SAI GIA COSA VOGLIO DIRE.
BELLEZZE CULTURALI E BELLEZZE PAESAGGISTICHE POSSONO ESSERE PROTETTE MA POSSONO RESTARE LIBERE A TUTTI PERCHE SONO UN BENE DI TUTTI.

Tu Nicola, perche non sei venuto a dire la tua ma soprattutto perche non sei venuto ad ascoltare la realta' del paese all'incontro di martedi scorso? Cosi avresti dovuto decidere se lasciare senza lavoro un po di pescatori e mandare in malora le loro famiglie. Ti mettevi davanti a loro e parlavi della Gioconda. Troppo facile aggredire verbalmente aggrappandosi a qualche termine, volutamente provocatorio. Il territorio deve voler bene alla gente.

P.s. Forse manca ancora un chiarimento: se la riserva salta o slitta nel tempo non dipendera' certo da noi che solo vogliamo libero il passaggio a mare, ma perche questo pcs e questo regolamento fa acqua da tutte le parti e ci sono mille altri problemi, vuoi di proprietari di terreni nella riserva: il camping ha due proprietari, il principe Tasso ha un'altra fetta di terreno nella Riserva; ci sono gli espropri; poi ci sono i pescatori, poi tutta una fazione politica di cui nemmeno voglio sapere, poi i normali cittadini di Duino.....noi andiamo avanti nella raccolta firme non per far abortire la Riserva ma per renderla alla portata di tutti e non di pochi e paganti. E' chiaro ora?
Tu Nicola dove abiti?



Paola Bruni
Presidente 2014 kda, socia Gruppo Kayak Liburnia
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Nicola Baldo

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #100 il: Febbraio 01, 2015, 09:19:43 pm *
* Ultima modifica: Febbraio 01, 2015, 09:52:21 pm da Nicola Baldo *
Non sono venuto perchè ho letto la relazione del primo incontro tenuto da Maurizio Rozza quasi un anno fa, non sono venuto perchè sono 40 anni che cerco in ogni modo, (non mi sembra di aver aggredito verbalmente nessuno, ho chiarito che per me chi contribuisce alla rinuncia di proteggere un LEMBO qualsiasi di territorio che siano le Falesie di Duino, o l'Artico e non permettere alle generazioni future di  riceverlo in eredità, commette un crimine esitono anche i crimini morali) di spiegare che non siamo noi i proprietari del pianeta ma abbiamo il dovere di lasciare delle porzioni intatte alle generazioni future, perchè sono 40 anni che ci si trova a combattere contro la lobby dei cacc-atori, la lobby dei cementificatori,la lobby di organizzazioni più o meno mafiose che si oppongono in ogni modo alla creazione di Parchi e Riserve in territori proporzionalmente ridicoli in percentuale rispetto al territorio devastato dall'imbecillità umana,(salvo poi ricredersi quando si vedono i ritorni economici del Turismo Naturalistico, come al Parco d'Abruzzo, dove ho lavorato marginalmente), perchè sono 40 anni che dico ai pescatori di turno che forse per lavorare di più con meno sforzo si dovrebbe lottare uniti contro gli speculatori tipo Porto Piccolo che allontana il pesce pescabile che non contro le Riserve che agendo da nursery e comunque favorendo la riproduzione dei pesci, ne aumenterebbero la presenza anche nelle zone limitrofe dove la pesca è consentita.
Non sono venuto perchè sicuramente c'era chi vi ha spiegato che nella pianificazione di ogni Riserva esistono zonazioni: in quest'area si può fare questo, in quest'area quest'altra attività, in questa è vietata qualsiasi forma di attività perche le emergenze faunistiche o vegetali o geomorfologiche lo richiedono. Queste zonazioni sono tracciate da esperti, non da politici, sulla base di protocolli stabiliti a livello internazionale .Perchè penso che vi abbiano spiegato che il climbing fatto in quella determinata zona, lontano dal sito di nidificazione del Falco non è un disturbo mentre (purtroppo) andare in kayak o nuotare  a meno di 60 mt  di quell'altra zona potrebbe esserlo.
Non sono venuto perchè mai mi sarei aspettatato che qualche compagno di pagaia avesse pronunciato la frase meglio non avere un'area protetta che pagaiare per 2 km a 60mt dalla costa.
Non sono venuto perchè  mi aspettavo che si capisse che un paese in braghe di tela non avesse i soldi per pagare la protezione ambientale e che questa dovesse autofinaziarsi.
Non  sono venuto perchè pensavo che un kayaker sapesse che una foca quando vede avvicinarsi un Inuit in Kayak scappa anche se il kayak NON è inquinante  ed il povero iNUIT se vuole mangiare carne di foca deve uscire dal kayak camminare sulla banchisa appostarsi IMMOBILE vicino ad un foro nel ghiaccio, badando bene di non farsi scoprire,  ed aspettare che la foca esca per respirare. Un uomo in kayak, anche se spinto dalle migliori intenzioni, rimane un predatore, cioè un elemento disturbante, per qualsiasi animale selvatico
Non sono venuto perchè pensavo che gli egoismi personali, IO VOGLIO PAGAIARE ANCHE SE MI DICONO CHE DISTURBO; passassero in secondo piano rispetto all'esigenza della protezione di un ambiente altrimenti scempiato.
Non sono venuto perchè pensavo che in quest'ambiente , il kayak, nessuno si sentisse "Unto del Signore"( di cui ne abbiamo esempi a bizzeffe in altri campi) e volesse calpestare le regole.
Non sono venuto perchè mi aspetterei una  reazione da parte di chi "ci mangia" come i pescatori, a cui è doverosa una risposta  ma non da parte nostra che ci andiamo per svago e dovremmo capire che la protezione ambientale è per tutti e " e non per fare mangiare 4 fighetti del WWF.
Non sono venuto perchè abito a 250 km ma verrei prendendomi una giornata di ferie e a mie spese ( e magari portandomi il kayak, per un dopo incontro) se questo servisse a sgombrare un pò di preconcetti, incluso il mio che non mi consente di credere che nel 2015, chi abbia stilato la zonazione dell'eventuale Riserva abbia consentito l'arrampicata su una falesia anche solo adiacente ad un sito di nidificazione di Falco Pellegrino, se così fosse mi trovereste in prima linea non però per abolire la Riserva, ma per abolire l'arrampicata.e per questo mi riprometto una telefonata chiarificatrice con Maurizio Rozza a prescindere da una mia venuta o no.
Saluti


Paola Bruni

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #101 il: Febbraio 02, 2015, 12:06:08 am *
Caro Nicola, non devo convincerti. Tiri delle conclusioni che non condivido assolutamente.
La citazione...
Citazione
mai mi sarei aspettatato che qualche compagno di pagaia avesse pronunciato la frase meglio non avere un'area protetta che pagaiare per 2 km a 60mt dalla costa.
. Questa frase io non l'ho sentita, nessuno la ha detta.
Rispetta chi non la pensa come te e lascia perdere i crimini. Sarai certo di avere ragione e gli altri, son tutti criminali, stolti, ignoranti.

Paola Bruni
Presidente 2014 kda, socia Gruppo Kayak Liburnia
"Il kayak come mezzo per entrare in contatto con la natura e con se stessi"

Nicola Baldo

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #102 il: Febbraio 02, 2015, 08:06:15 am *
* Ultima modifica: Febbraio 02, 2015, 08:11:52 am da Nicola Baldo *
" l'unica probabilita' di far passare il nostro messaggio sia quella che salti tutto il progetto della Riserva, noi andiamo avanti .."
Sue parole signora Bruni. Il succo della sua affermazione è che pur di non recedere e di voler esercitare la sua volontà di pagaiare a meno di 60mt non 60km dalla costa per un tratto di 2 km su migliaia che ce ne restano a disposizione in questo nostro Paese accettiamo la corrresponsabilità di far saltare l'attuazione della riserva.

maurizio bernasconi

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #103 il: Febbraio 02, 2015, 10:42:56 am *
Caro Nicola, tenti di ragionare, ma a volte è meglio essere crudeli e lasciarla con le sue idee.
Infondo lei parla: da madre e padre di famiglia, prima ancora che kayakers, sportiva, trasparente, onesta, amante della natura...

maurizio bernasconi

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #104 il: Febbraio 02, 2015, 10:45:23 am *
Senza infusioni. Refusioni. In fondo.