Dico le mie impressioni della riunione di ieri sera.
Purtroppo sono molto pessimista sul proseguio del regolamento. Ho trovato anche diversi amici e colleghi che han cercato di convicermi delle loro argomentazioni, ma per il momento, rimango dell'idea che il divieto alla navigazione sottocosta sia un soppruso.
Nel male, bene il fatto che sia stato ribadito che il limite delle imbarcazioni a propulsione umana si manterrà a 60 metri.
Certo che i problemi che la Riserva pone sono ben più ampi del nostro tranquillo pagaiare. Ad un certo punto mi sentivo perfino fuori luogo. Scontri etnici fra locali (sloveni) e amministratori. Scontri di interesse economico dei pescatori che pescano nella zona (e un'area di 500x1300 metri vietata alla pesca può fare la differenza).
La riunione è stata condotta, ovviamente ina maniera pilotata, dal capo della commissione.
Primo spunto su cui non mi ha trovato d'accordo è che il FVG risulta una delle ultime regioni in Italia come estensione di parchi e riserve, mentre la Campania risulta al primo posto. Peccato che non si dice che il Friuli Venezia Giulia si difende da solo perchè per la maggior parte del territorio è inaccesibile e inabitato.
Seconda cosa di cui voleva convicerci è che il regolametno deriva da un piano già approvato nel 2009 e che quindi non poteva essere modificato. Ma allora cosa stavamo discutendo a fare? In realtà non è vero perchè il PCS del 2009 fa riferimento ad un regolamento da approvare successivamente.
Terza cosa è che appunto, secondo loro, come diceva Paola, la sola sagoma del mezzo busto in canoa spaventa gli uccelli, mentre il rumore di una ferrari o di una jeep o di una barca che passa non da' nessun disturbo. Mi riservo di avere prove di ciò.
Ritengo il punto di vista presentato, dal direttore della Riserva di Miramare, da un rappresentante della Lipu, e da un biologo, una visione settaria, nella quale (e l'intervento del direttore di Miramare lo esplicava chiaramente) si fa gli interessi di pochi (coloro che vi lavorano all'interno). Oltre allo scritto postato tempo fa da Marco Ferrario, è uscito ieri un articolo sul giornale locale da parte di un biologo (ora vedo redattore del PCS del 2009) che affermava che il Marangone appostato sulle boe dell'allevamento di mitili potrebbe scappare per sempre all'avvicinarsi di una canoa. Peccato solo che la barca dei pescatori si presenta una volta al giorno a raccogliere le cozze.
L'area rappresenta un geosito regionale unico, censito dalla Regione, che potrà venir ammirato solo da distante.
All'interno della riserva vi sono 3000 altri problemi ben più gravi e che ieri sono stati ribaditi. Vi si trova all'interno un depuratore, un campeggio con relativi schiamazzi, è prevista un'area, non così piccola, in cui è consentito fare climbing, le vasche della pescicoltura, estremamente inquinanti si trovano a poco meno di 1 km, le ville oltre Duino scaricano direttamente in mare per cui risulta uno dei punti di maggior inquinamento del golfo di Trieste. E il distrubo sono le canoe e i nuotatori? Va be', io ci metto una pietra sopra, non avrò problemi a pagaiare a 60 metri al largo, ma mi sa di presa per il culo. Peggio ancora andrà alle barche a vela che dovranno transitare a 500 metri come quelle a motore.
L'ancoraggio sarà consentito solo ai locali muniti di permesso. A quel punto ho proposto l'idea di creare un cambo boe piuttosto che deturpare il fondale con le ancore, come funziona negli altri parchi marini, ma la GC non vuole.
In definitiva l'area a mare diventa una nuova riserva marina per il ripopolamento (ben venga) con forti limitazioni al transito (non solo per noi). E fanno 2 nell'arco di 10 chilometri, un bel primato!
Voglio solo far presente che l'ordinanza ora vigente emessa dalla GC riguardo all'obbligo di passaggio ad almeno 30 metri dalla costa è totalmente farlocca, perchè è stata promulgata su richiesta del sindaco, mentre il servizio geologico della Regione non ha evidenza di nessuna criticità.
Peccato che ciò sia stato avvallato da pagaiatori locali, no locali no, ospiti di poco più in là, senza che sia stato richiesto un minimo di confronto con i veri pagaiatori locali.
Ringrazio coloro che si sono attivati, le firme penso verranno portate comunque in commissione, ringrazio il GCR.
Ah, dimenticavo, la chicca è stata l'intervento di un tale Salvalaggio, che si è dichiarato come kayaker, giuda naturalistica, uno che organizza tour guidati in canoa, il quale ha affermato che i clienti saranno contenti così sembrerà di fare una pagaiata esotica, nel gusto del proibito...