ce ne son molti altri esempi... senz'altro sono i kayakers il vero pericolo per l'area in questione e non ci sono altri interessi...
Eccome che ci sono altri interessi!!! Andate a vedere in molti Parchi e Aree Protette, dove l'accesso è gestito da imprenditori turistici che in quanto tali, cercano ovviamente di fare del business.
in questi casi, ormai diffusi, la creazione di un Parco o di una Riserva ci appare come la scusa raccontata per nascondere la realtà e cioè che l'obiettivo principale della sua realizzazione, è la fruibilità legata alla monetizzazione, privatizzando di fatto la gestione del territorio.
L'impressione, supportata da fatti, è che i divieti servono proprio per far credere ai visitatori, che servendosi dei servizi di questa o quella guida/agenzia turistica (che a volte chiamano naturalistica) si possa accedere in modo esclusivo a luoghi ritenuti selvaggi e dove la natura è protetta, quando in realtà l'escursione viene gestita come se ci si trovasse in un Parco Disneyliano e non in un Parco Naturale.
Potrei fare un lungo elenco di luoghi del genere, ma è sotto gli occhi di tutti quelli che sanno vedere e comunque, chiunque voglia rendersene conto e non può andare direttamente sul posto a verificare, può fare una semplice ma attenta ricerca in internet.
Solo a titolo d'esempio, uno dei tanti che si potrebbe fare, ecco come nel Parco Nazionale dell'Asinara e Area Marina Protetta la proverbiale severità del regolamento per accedere sia proprio dovuta dalla necessità di conservare e tutelare la natura.
Nel documento del Parco titolato "Informazioni per visitare il Parco"
http://www.parcoasinara.org/download.php?id=1085 si afferma che visitarlo è molto semplice, basta contattare un operatore.
Per quanto riguarda l'accesso in canoa si dice che è libero, ma libero non è in quanto nel nuovo regolamento si specifica che lo sbarco lungo i suoi 110 km. di perimetro, è consentito solo nelle tre zone urbane (ex zone carcerarie) di Fornelli, Cala Reale e Cala Oliva, le spiagge sono di fatto vietate allo sbarco.
Queste regole severe contrastano con i molti fuoristrada Land Rover 4x4 e Defender inquinanti e rumorosi degli operatori che percorrono i sentieri anzi "le piste sterrate più selvagge" come recita la pagina inerente del sito del Parco (
http://www.parcoasinara.org/?modulo=contenuti&id=231), nonché, bus e ridicoli trenini gommati degni certo di un parco giochi, ma non di una area protetta come l'Asinara (
http://www.parcoasinara.org/salvapdf.php?id=300&op=ok) che portano i turisti a spasso per l'isola prevedendo soste lungo il tragitto per osservare gli animali in libertà e per fare il bagno a Cala Stagno Lungo.
Insomma, gli operatori sono gli unici privilegiati anche se non utilizzano mezzi ecologici e le licenze per organizzare questo edificante spettacolo, vengono concesse alle agenzie e agli operatori pubblicizzati dalle pagine dello stesso ente Parco.
Ecco l'elenco degli operatori autorizzati, che hanno l'esclusiva per il Parco Nazionale dell'Asinara
http://www.parcoasinara.org/download.php?id=914;
tra essi,
6 operatori di trasporto privato marittimo collettivo,
7 agenzie di Taxi Boat,
7 compagnie che organizzano escursioni percorrendo i sentieri più selvaggi in Fuoristrada 4x4,
4 compagnie che organizzano visite turistiche in bus e in trenino gommato,
a quanto sopra si aggiungono quasi 60 guide definite come "Guide Esclusive del Parco e dell'Area Marina Protetta"
Il tutto per una isola di appena 50 km/q, con un perimetro costiero di 110 km. in buona parte inaccessibile, la cui lunghezza massima è di soli 17,5 km. e la larghezza va da 300 metri a 7,5 km. Un piccolo territorio che potrebbe essere visitato tranquillamente a piedi, in bicicletta e in kayak nel pieno rispetto della natura.
[/size]È auspicabile e giusto tutelare l'Isola dell'Asinare, ma in un Parco naturale protetto non dovrebbero trovare posto i mezzi motorizzati. mentre chi viaggia a propulsione umana e a zero emissioni dovrebbe avere accesso libero, ovviamente, lo ripeto, nel rispetto della natura che lo ospita.[/color]
Ho raccontato dell'Asinara, per parlare concretamente di un caso, ahimè, non certo unico, anzi sembra proprio che la logica di altre aree protette e dei parchi sia spesso simile a questa. Avrei potuto ricordare quanto ho visto la scorsa estate al Parco Nazionale del Golfo di Orosei o qualche anno fa all'Isola di Capraia nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, sono solo tre dei molti esempi che potrei citare.
Anche per quanto concerne le Falesie di Duino si sente parlare, da parte di alcuni sostenitori della proposta di regolamentare la Riserva (di per se è cosa giusta) di porsi nell'ottica mirante ad una futura possibile valorizzazione turistica.
È sotto gli occhi di tutti cosa nascondano le parole "valorizzazione turistica" e quale è il loro vero significato. Lo vediamo concretamente osservando i luoghi già "turisticamente valorizzati".
In questi ultimi anni i Parchi tirano, sono di moda è la moda va sfruttata, va spinta e mercificata al massimo, va gestita in nome delle emergenti logiche del profitto, che devono sostituirsi alle obsolete logiche di un tempo.
Allego due fotografie dei mezzi più comuni con i quali gli operatori portano i turisti a visitare l'Isola Parco Nazionale dell'Asinara.
trenino -
http://www.marenatura.it/escursioni-asinara-stintino.phppubblicità 4x4
http://www.wildasinarapark.com