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Massimiliano Boninsegni

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Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* il: Ottobre 13, 2008, 09:36:41 am *
"L'angolo del sondaggio" vi giuro che per questa settimana è l'ultimo!!! ::)
GZmax

Gengis

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #1 il: Ottobre 14, 2008, 09:34:39 am *
In mare sono per la pagaia groenlandese, è tutta un'altra cosa,
con più s'imbrusca il mare   più avverti la differenza.
Gengis

Andrea Gangemi

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #2 il: Ottobre 14, 2008, 11:44:35 am *
Scusate, potete spiegarmi / spiegarci come è fatta la pala oceanica?

Mi manca
Andrea Gangemi

Philippe Devanneaux

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #3 il: Ottobre 14, 2008, 11:55:43 am *
Mai usato una pala Groenlandese ne oceanica (?). Le poche volte che sono andato sul mare avevo una pala classica e sentivo molto le raffiche di vento. Credo che con la  Groenlandese non c'è questo problema però, mi fa un po' impressione la dimensione stretta dalla pala...

Massimiliano Boninsegni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #4 il: Ottobre 14, 2008, 12:28:44 pm *
Ciao Andrea,
Pala oceanica viene definita la pagaia con una pala più allungata e stretta, vedi foto, la superfice in cmq rimane delle volte invariata rispetto la classica ma ha meno resistenza in acqua (quindi più adatatta per un escursionismo di lunghe distanze) e meno resistenza al vento.
Cià
GZmax




Scusate, potete spiegarmi / spiegarci come è fatta la pala oceanica?

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Giorgio Jandolo Cossu (JC)

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #5 il: Ottobre 15, 2008, 10:16:14 am *
Io in effetti la groenlandese l'ho provata una volta sola un 6 anni fa quando ho conosciuto due tipi di Ancona (non ricordo i nomi) che stavano facendo il giro completo del Gargano con i kayak da mare. Uno di loro aveva una pala groenlandese autocostruita che era un gioiello ... si ma che caga!!!!  :o
I dieci minuti in cui ho provato il kayak da mare (prima ed unica volta) con pala groenlandese annessa (idem come sopra) li ho passati a chiedermi cosa sarebbe successo se mi fossi ribaltato con il siluro che avevo sotto il culo (altro che kayak da torrente più o meno veloci  ;)) ... resterò sempre nel dubbio ;)

Giorgio (JC)

Mai usato una pala Groenlandese ne oceanica (?). Le poche volte che sono andato sul mare avevo una pala classica e sentivo molto le raffiche di vento. Credo che con la  Groenlandese non c'è questo problema però, mi fa un po' impressione la dimensione stretta dalla pala...

Giovanni Chiola

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #6 il: Ottobre 16, 2008, 01:08:15 pm *
Mai usato una pala Groenlandese ne oceanica (?). Le poche volte che sono andato sul mare avevo una pala classica e sentivo molto le raffiche di vento. Credo che con la  Groenlandese non c'è questo problema però, mi fa un po' impressione la dimensione stretta dalla pala...

Infatti il vantaggio maggiore della pagaia Groenlandese e` proprio la scarsa presa che offre al vento.
Altri vantaggi sono la maggior lunghezza che facilita appoggi ed eskimo e le due pale allineate che evitano la rotazione del polso.
La larghezza ridotta della pala facilita l'impugnatura a "pala lunga" sempre per l'eskimo.

Ciao,
Giovanni

mariograziani

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #7 il: Ottobre 17, 2008, 08:13:48 am *
Non  posso dare il mio parere su come si comportano le pagaie groenlandese ma vorrei spiegare il avantaggi della pagaia wing (cucchiao) per andare in mare.Questa tipo di pagaia e usata da tutti quelli che vanno in surfski e qua bisogna ricordarsi che quelli che vanno in surfski di solito cercano mare mosso con condizioni di vento perche il surfski da il miglio divertimento in queste condizione.(Credo che anche la gran parte di quelli che fanno gare in mare in Kayak da mare preferiscono la pagaia wing.Se usata correttamente si usa principalmente i muscoli del dorso per fare la pagaiata e non le braccia.Il risultato che ce meno stress su i tendini e la pagaiata e fatta con gruppo di muscoli grossi.Questo risulta in migliori prestazioni e meno possibilita di tendinite.Usando la pagia wing si usa le gambe per spingere contro i puntapiedi e la rotazione del dorso per dare piu forza a la pagaiata.Ergonomicamente la posizione e piu coretta di quella che ho spesso visto quando e usata la pagaia groenlandese.
La forma di questa pagaia e anche molto piu efficace in acqua(provero a tradurre una scheda technica in Italiano e la mandero al forum)questo si vede anche dal fatto che tutti quelli che vanno in K (anche in eventi di maratona usano la pagaia wing.
Io personalmente uso solo la wing e spesso in condizioni di mare mosso con vento.In Sud Africa e Australia e usata quasi solo la pagaia wing in condizioni di mare spesso estreme.In eventi come la Molokai dove le condizione di mare sono di solito estreme sono usate solo le pagaie wing.Sicuramente questa e un indicazione che e la pagaia piu efficace che ce'
Saluti
Mario
Ps.scusate il mio Italiano

 

Massimiliano Boninsegni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #8 il: Ottobre 17, 2008, 09:48:39 am *
Grande Mario....
Giustamente ho aggiunto nel sondaggio anche la Wing......

Secondo te è meglio con le pale in fibra o in carbonio..
Ciao Sudafricano un pò Italiano ;)
GZmax

Gaudenzio Coltelli

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #9 il: Ottobre 17, 2008, 10:35:08 am *
A mio modesto parere la pagaia groenlandese, essendo sottile e lunga, offre (in mare) i seguenti vantaggi:
-Resiste meglio alle raffiche di vento.
-Non necessita di rotazione dell'avanbraccio essendo simmetrica (minor pericolo per l'epicondilite).
-Corregge facilmente gli scarrocciamenti del kayak spostando a destra o sinistra la posizione delle mani.
-E' più facile da usare per la risalita sul kayak usando il paddle float.
-Nelle lunghe pagaiate si rivela molto più rilassante e meno dispendiosa.
-Permette una facile pagaiata nei salvataggi "a zattera".
-Eccezionale e sicura negli eskimi se usata "a pala lunga".
Per altre info potete rivolgervi alle popolazioni Inuit che la usano da qualche migliaio di anni...
Certamente sarà più indicata nel kayak da mare "turistico" che non in quello agonistico.
Un saluto
Gaudenzio



Io in effetti la groenlandese l'ho provata una volta sola un 6 anni fa quando ho conosciuto due tipi di Ancona (non ricordo i nomi) che stavano facendo il giro completo del Gargano con i kayak da mare. Uno di loro aveva una pala groenlandese autocostruita che era un gioiello ... si ma che caga!!!!  :o
I dieci minuti in cui ho provato il kayak da mare (prima ed unica volta) con pala groenlandese annessa (idem come sopra) li ho passati a chiedermi cosa sarebbe successo se mi fossi ribaltato con il siluro che avevo sotto il culo (altro che kayak da torrente più o meno veloci  ;)) ... resterò sempre nel dubbio ;)

Giorgio (JC)


maurizio bernasconi

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #10 il: Ottobre 17, 2008, 11:09:52 am *
Cari amici. Piccola provocazione. Vedo (quasi) ogni giorno parecchie decine di canoisti (a Nervi). Si usa di tutto: canoe da slalom, plasticoni dai 180 cm. in su e reperti di ogni epoca. Quelli che sanno pagaiare usano le barche da discesa fluviale e logicamente, in maggioranza, pagaie Wing. Stranamente il surfsly non ha ancora sfondato da queste parti, forse anche perché d’inverno risulterebbe meno protettivo. Quelli che usano il kayak da mare, che veramente di rado si possono definire veri kayak da mare perché sono corti (anche se rievocano grossolanamente le forme), salvo eccezioni si fanno notare per l’andatura pigra, per le traiettorie approssimative e per l’esorbitante sovraccarico di accessori. Anche nelle più torride giornate estive esibiscono guantini, giacche ad acqua norvegesi, dotazioni industriali di ammennicoli e strumentazioni oceaniche. Il tutto in occasione di giretti per lo più accessibili anche al pattino. Per capire gli interrogativi amletici sull’uso di pagaie cinesi o groenlandesi dobbiamo studiare questa mentalità feticista. Certo, se qualcuno ignora il gesto della pagaiata tutte le sue valutazioni sull’efficienza di una pagaia sono chiacchiere. Chiacchiere però talvolta divertenti. In generale, per esempio, questi flattinati pezzi di legno potrebbero decorare i muri di qualche pizzeria. Mi pare che la pagaia arcaica sia un oggetto interessante da studiare nel suo contesto, che renda agevolissimo l'eschimo e che risulti essere l'attrezzo migliore per spingere un kayak se si è rinunciato completamente ad imparare a pagaiare. Per senso di giustizia mi sento in dovere di riconoscere a “marini” la pazienza, infatti sono in grado di gravare sul kayak per ore, più di quanto resisterebbe il più forte maratoneta. E’ evidente che esisteranno da qualche parte anche dei canoisti di mare in grado di effettuare degne imprese e forse persino di eseguire un gesto che somiglia alla pagaiata, tuttavia non li potremo incontrare perché saranno certamente impegnati in qualche traversata chissà dove. Ben inteso ognuno è libero di trascinarsi come preferisce, come pure, per fortuna, è libero di farsi una mangiata di pesce o altre cose del genere. Resta il fatto che la conoscenza e la pratica della tecnica corretta sono valori, per qualcuno, irrinunciabili e fanno parte dell’educazione e del rispetto del corpo umano. Ciao a tutti.

nikemerlino

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #11 il: Ottobre 17, 2008, 05:57:53 pm *
Discussioni infinite.....
Ovviamente ognuno è libero di andare come vuole e con quello che vuole, questa è la mia esperienza:

Canoa da discesa, Zastera modello Burton pala Large cm 210
Surfski, Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207
Torrente, Werner ShoGun cm 197
Olimpica Zastera modello Burton pala Large cm 215
Slalom, Zastera double torque Large cm 202
Kayak da mare Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207 oppure Werner Shuna cm 215 a seconda delle condizioni e del carico.

Trovo le groenlandesi bellissime, così come i kayak in legno autocostruiti ma non penso di usarli.
Vorrei solo aggiungere un' altra provocazione a quella di Maurizio a proposito del significato di resistenza o di lunga durata.
Ho letto che la groenlandese facilità le lunghe percorrenze perchè meno stressante.
Bene, se ho davanti 50 km di mare io impiego circa 6 ore. Normalmente pratico una sosta di 5/10 minuti ogni 2 ore, quindi la barca viaggia ad una media costante di 9.5 kmh (ovviamente con mare calmo senza vento).
Dopo 6 ore, mi lavo, mangio uno stuzzichino, monto la tenda, stendo i teli su cui stendermi, se ho alberi piazzo un amaca, incomincio a pensare a cosa mangiare, poi tiro fuori il fornello e mi faccio un succulento piatto di carboidrati con proteine annesse, il tutto accompagnato con del vino possibilmente locale, lavo le scodelle e le pentole e finalmente mi rilasso con un buon bicchiere di grappa, a quel punto scorgo, ancora lontano, il pagaiatore con quella lunga pagaia in legno sottile sottile che era partito alla mia stessa ora dalla stessa spiaggia, lo vedo scendere, stanco ma felice per aver pagaiato 9 ore e mezza.
Morale della favola, io dormirò 3 ore e mezza più di lui per tutti i giorni del viaggio.....
claudio

Giovanni Chiola

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #12 il: Ottobre 18, 2008, 10:34:16 am *
... la pagaia wing.Se usata correttamente si usa principalmente i muscoli del dorso per fare la pagaiata e non le braccia.Il risultato che ce meno stress su i tendini e la pagaiata e fatta con gruppo di muscoli grossi.Questo risulta in migliori prestazioni e meno possibilita di tendinite.Usando la pagia wing si usa le gambe per spingere contro i puntapiedi e la rotazione del dorso per dare piu forza a la pagaiata.Ergonomicamente la posizione e piu coretta di quella che ho spesso visto quando e usata la pagaia groenlandese.
...

Per quel poco che ho imparato nell'ultimo anno, da quando ho cominciato a pagaiare con un po' di continuita` in mare, quello che dici e` vero indipendentemente dalla pagaia che usi.
La rotazione del busto e la spinta di gambe sono fondamentali per andare veloci e senza fatica. Se hai imparato a pagaiare lo fai sia con la pagaia tradizionale che con quella groenlandese (e con qualsiasi altra, immagino). Se non hai ancora imparato a pagaiare, allora non importa quale pagaia usi (male).

Ciao,
Giovanni

Giovanni Chiola

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #13 il: Ottobre 18, 2008, 11:17:49 am *
...
Ho letto che la groenlandese facilità le lunghe percorrenze perchè meno stressante.
Bene, se ho davanti 50 km di mare io impiego circa 6 ore. Normalmente pratico una sosta di 5/10 minuti ogni 2 ore, quindi la barca viaggia ad una media costante di 9.5 kmh (ovviamente con mare calmo senza vento).
...

Mi pare che partendo dalle pagaie si sia arrivati a discutere sui possessori e utilizzatori "medi" delle stesse.
Terrei distinti i due argomenti.
Se vogliamo confrontare pagaie diverse lo dobbiamo fare a parita` di pagaiatore, sia in termini di capacita` sia in termini di allenamento e forza fisica.

Io personalmente ho (piu` o meno)  imparato prima con la pagaia "normale in legno" (le buone e vecchie Azzali di qualche decina di anni fa), poi circa un anno fa mi sono  "convertito" alla groenlandese a seguito di un po' di fifa in mare vicino a Bergeggi con forte raffiche di vento.
Da un mese circa mi sono procurato una pagaia in carbonio che ho ruotato di 45 gradi (per ridurre la differenza rispetto alla groenlandese), ed ho cominciato ad alternare sistematicamente l'uso delle due per cercare di imparare a pagaiare meglio con entrambe.

La mia personale impressione a questo punto e` che dal punto di vista della propulsione le due pagaie si equivalgano, almeno per come (non) le so (ancora) usare io adesso.

Per quanto riguarda velocita` e resistenza, secondo me la pagaia influisce quasi zero.
Ho appena cambiato kayak, passando dai plasticoni sformati ad un vero kayak da mare, e a parita` di allenamento e mie (in)capacita` sono balzato da 3.5 nodi a 4.5 nodi di velocita` media, che riesco a tenere per tre o quattro ore (con brevi soste di un paio di minuti per bere ogni mezz'ora), sia con la pagaia greenland che con quella in carbonio.

Per me l'unica vera differenza tra le pagaie rimane nelle manovre, dove la pala stretta e lunga della greenland mi facilita. Appoggi ed eskimo ho imparato a farli con la greenland, ed ora riesco a farli anche con l'altra pagaia, ma per il momento ancora con maggiori difficolta` e minor confidenza.

Ciao,
Giovanni

Marco Lipizer

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #14 il: Ottobre 20, 2008, 05:24:58 pm *
Come immaginavo questo thread a provocato forti discussioni tra gli "Agonisti" e in "Non-agonisti".
Io ovviamnete provengo dal mondo dell'agonismo e quindi sono di parte, però avendo partecipato al corso di maestro di canoa e avendo conosciuto diversi pagaiatori "tradizionali" ho avuto modo di discutere e di farmi un'opinione abbastanza precisa.
Fino ad un anno fa in effetti non avevo idea di cosa fosse la pala groenlandese, ma devo dire che avendola provata ha i suoi pregi e i suoi difetti. Sicuramente grazie alla lunghezza e al fatto di essere un "pezzo di legno" ti permette di fare certe manovre, soprattutto appoggi ed eskimi, con estrema facilità e sicurezza, mentre come sanno gli "Agonisti" una pala a cucchiaio pesa in acqua e dopo un po' non da più appoggio. Per quanto riguarda gli altri aspetti, non capisco come si possa dire che la groenlandese va meglio con il vento. La pala ha la stessa superficie ed e' sempre ortogonale al movimento della canoa. Con la mia pagaia a cucchiaio (termine più corretto rispetto a wing), pagaio tranquillamente con 70 km/h di bora a Trieste.
Poi c'e' il fattore tecnica, che è uguale per tutte le pale, ma purtroppo ogni tanto sento dire delle puttanate giustificate dal fatto "ah, ma io uso la groenlandese!". Non c'e' niente da fare: spinta della gamba e rotazione del bacino, torsione del busto, lavoro di spalle, braccia sempre tese! I pilastri della pagaiata!! Allora va benisssimo qualsiasi pagaia! Certo se la pala ha più rendimento, ovvero sta più ferma in acqua mentre mi tiro in avanti, o andrò più veloce o a parità di velocità farò meno fatica! E questo è un apetto importante anche per la sicurezza.
Comunque poi ci sono i gusti personali: e' come sciare o in pista, o in fuoipista o di fondo o con gli sci da telemark; ad ognuno la sua estetica e il suo modo di andare in canoa.
In definitiva le pagaie tradizionali sarebbero da eliminare, perchè hanno gli stessi svantaggi (e assolutamnete la stessa tecnica) ma nessun vantaggio rispetto al cucchiaio. Certo, costano poco e son facili da trovare. Le pale groenlandesi: bellissime e facili da manovrare. L'unica cosa che non capisco però è perchè l'impugnatura e' così stretta. Però vi assicuro che son da provare.
Taglio qui perchè divento troppo lungo, ma sarebbe da fare un appunto anche sugli angoli.
Ciao,
Marco

nikemerlino

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #15 il: Ottobre 21, 2008, 09:32:35 am *
Per quanto riguarda gli altri aspetti, non capisco come si possa dire che la groenlandese va meglio con il vento. La pala ha la stessa superficie ed e' sempre ortogonale al movimento della canoa. Con la mia pagaia a cucchiaio (termine più corretto rispetto a wing), pagaio tranquillamente con 70 km/h di bora a Trieste.

Finalmente oggi è possibile avere innesti regolabili in lunghezza e angolazione. Anni fa mi ero autocostruito innesti simili con il solo risultato di rompere due manici. Per fortuna la pratica è diventata diffusa.
Cambiando angolazione della pala adeguo le pale al vento: 90 gradi controvento, quasi 0 gradi sottovento.
Discorso simile per la lunghezza.
Oscar Chalupsky ( vincitore di 11 edizioni della Molokai in surfski ) quest'anno ha affermato di aver cambiato tre volte lunghezza e angolazione della pala durante la gara.
Grazie Marco per il tuo prezioso intervento dall'alto della tua grandezza....
claudio

francesco rotili

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #16 il: Ottobre 21, 2008, 01:41:33 pm *
Buongiorno a tutti
Mi presento: mi chiamo Francesco Rotili, ho 43 anni e vivo a Napoli.
Alla domanda del sondaggio rispondo che preferisco la pagaia groenlandese,
e aggiungo: perchè mi da maggiore sicurezza.
Esprimo la mia preferenza dovuta alla mia esperienza. La mia opinione non vuole e non può avere valore assoluto. Non mi va di partecipare a gare dove vince chi è più "furbo" (vedi morali e favole) o più sprezzante.
Ringrazio Marco Lipizer perchè mi conferma che la conoscenza delle diversità è fonte di arricchimento.
Al piccolo provocatore faccio notare che non provoca ma offende e consiglio la lettura del libro:
"I fiumi dell'anima"- autore Maurizio Bernasconi- Mondadori Editore.
Lo aiuterà a "...spostare il suo sguardo in una direzione diversa...".
Ma forse sono solo chiacchiere che l'autore fa "...aggiungendo vuoto al vuoto...".
Saluti
 Francesco

maurizio bernasconi

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #17 il: Ottobre 21, 2008, 06:54:38 pm *
Hai ragione mi pento e merito il ribrotto. Quale indelicatezza! Qual turpe ispirazione! Cedere senza lotta, senza contegno alcuno, all’uzzo imperdonabile di canzonar qualcuno.

iduino santoni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #18 il: Ottobre 22, 2008, 11:53:00 am *
Dipende quello che si vuole fare con la pagaia: se si vuole utilizzare la pagaia anche per altri usi che pagaiare (così come facevano e forse fanno ancora in Groenlandia), esempio canna da pesca, pala, arma da difesa ecc. la pala groenlandese è la pala + adatta.

Se invece si guarda alla efficacia, bisogna vedere le attrezzature che usano chi vince le gare (es: La Molokai 75 km), adattandole per dimensione alle proprie necessità e energie.
Nel Kayak le pagaiee + efficaci in mare sono quelle a cucchiaio (così come in discesa, in olimpica ecc.). Questa è scienza.
Per quanto riguarda la sicurezza, non so come si possa considerare più sicura una pala che ti fa andare a 3/4 km orari in meno rispetto a quello che potresti andare; come fai a uscire da un vortice? o a vogare contro corrente con uno stuzzicadente tra le mani?; chi dice ste cazzate fa bene a continuare a leggere libri di filosofia e non andarci in mare che per lui è troppo pericoloso.

Non capisco perchè in tutti gli sport si emula l'atleta e i sui mezzi, mentre in canoa no; anzi si se ci penso bene lo capisco: qualche anno fa un gruppo di vecchietti che non aveva visto mai una canoa prima di allora si è messeo a far gruppo e  buisness su questo sport, niente di male ... anzì; finchè non ha iniziato a pretendere si insegnare cose che non riguardano quella attività specifica, ovvero il semplice TURISMO E CAMPIG MARINO.
Così come la Hearly Davinson non viene utilizzata per fare il  moto GP ed è considerata una semplice moto da Breve passegguiata, altrettanto deve essere considerata la pagaia Groinlandese.

Iduino Santoni (www.surfski.it ; www.epickayaks.it) Ciao

Marco Pec

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #19 il: Ottobre 22, 2008, 12:13:45 pm *
Bene finalmente ho capito tutto sulla attrezzatura marina e quindi  se dovessi andare in mare a farmi quattro pagaiate penso proprio che mi porterò una ascia e un elmo da vichingo....ebbene sì da tutte queste discussioni ho capito che l'ambiente marino è molto molto duro...quindi meglio arrivarci attrezzato in mezzo a tutti questi "lupi di mare"

con simpatia
Un canoista d'acqua dolce

Marco P.

Massimiliano Boninsegni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #20 il: Ottobre 22, 2008, 01:01:54 pm *
Ma è possibile che non esistano le vie di mezzo....
Io penso che fondamentalmente siamo tutti canoisti, se andiamo in canoa, e che importa in che modo e con che mezzo  :-\
Se uno si volesse fare semplicemente una pagaiata? Ce bisogno di emulare i groellandesi o i campioni olimpionici?
Il vero e che chi si vuole avvicinare alla canoa sia marina che fluviale è preso più a dar retta alle singole correnti di pensiero che a mettere il culo in canoa e cominciare a pagaiare ehh.. pagaiare e pagaiare ed ancora pagaiare fino a che sarà cosi autonomo da poter scegliere se usare un pezzo di legno o una pagaia tipo la spada di guerre stellari.
La canoa unisce non separa..... :D
GZmax

gioanni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #21 il: Ottobre 22, 2008, 02:43:24 pm *
AB AUTOBUS
Comunque questa la devo raccontare.
Ho imparato con la groenlandese, ho tralignato e ho poi usato sempre pagaie incrociate inglesi assai leggere a 70°. Smontabili.
Ne ho due identiche, una delle due non si smontava più allora ho messo l'altra in canoa come riserva e sono andato colla pagaia bloccata.
Ho fatto con grossa soddisfazione, probabilmente perchè ero solo, il giro di Itaca e un pò di Cefalonia.
Un paio di mesi dopo mi sono accorto che la pagaia si era incastrata con un angolo di 110°.
Se me ne fossi accorto durante il giro probabilmente avrei sofferto come un cane.

iduino santoni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #22 il: Ottobre 22, 2008, 05:48:49 pm *
Pensa che a Milano, durante i campionati italiani il mio compagno di barca poco prima aveva girato la mia pagaia di soli 5 gradi (da 65 a 70) per provarla.
Quando sono uscito dal pontile a momenti cadevo in acqua.
Questa è la differenza tra chi va in canoa ogni gionro da 36 anni e chi ci va qualche weekend all'anno.

Pagaiare è un arte ed è un movimento telmente complesso e peculiare che se fatto nella maniera errata è DANNOSO anzichè benefico.
La resistenza fatta dall'acqua e trasportata sulla pagaia deve essere scaricata dinuovo in acqua, e non sulla bassa schiena. Questo comporta una spinta di gambe.
Dico questo perchè se si fa un movimento corretto non ci sarebbero + discussioni su pagaie groinlandesi o inclinate a 110 gradi.

E' per questo, rispondendo a Max, che se metti una persona non allenata 3 ore al giorno con il culo in barca devi prima insegnarli a vogare altrimenti invece di fare del sano sport si fa male.
E' per lo stesso motivo che non si fanno gli allenamenti di bicicletta con le grazielle.
ciao.



iduino santoni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #23 il: Ottobre 22, 2008, 05:53:33 pm *
caro Maurizio, sono rimasto colpito da come con divertente ironia hai inquadrato la discussione. Per oggi sei il mio eroe.
ciao.
Iduino Santoni.

iduino santoni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #24 il: Ottobre 22, 2008, 06:02:00 pm *
ciao claudio, si vede che tu vai in canoa non solo nei weekend.
Complimenti e grazie per la traduzione scientifica del problema.
caio.
 



Discussioni infinite.....
Ovviamente ognuno è libero di andare come vuole e con quello che vuole, questa è la mia esperienza:

Canoa da discesa, Zastera modello Burton pala Large cm 210
Surfski, Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207
Torrente, Werner ShoGun cm 197
Olimpica Zastera modello Burton pala Large cm 215
Slalom, Zastera double torque Large cm 202
Kayak da mare Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207 oppure Werner Shuna cm 215 a seconda delle condizioni e del carico.

Trovo le groenlandesi bellissime, così come i kayak in legno autocostruiti ma non penso di usarli.
Vorrei solo aggiungere un' altra provocazione a quella di Maurizio a proposito del significato di resistenza o di lunga durata.
Ho letto che la groenlandese facilità le lunghe percorrenze perchè meno stressante.
Bene, se ho davanti 50 km di mare io impiego circa 6 ore. Normalmente pratico una sosta di 5/10 minuti ogni 2 ore, quindi la barca viaggia ad una media costante di 9.5 kmh (ovviamente con mare calmo senza vento).
Dopo 6 ore, mi lavo, mangio uno stuzzichino, monto la tenda, stendo i teli su cui stendermi, se ho alberi piazzo un amaca, incomincio a pensare a cosa mangiare, poi tiro fuori il fornello e mi faccio un succulento piatto di carboidrati con proteine annesse, il tutto accompagnato con del vino possibilmente locale, lavo le scodelle e le pentole e finalmente mi rilasso con un buon bicchiere di grappa, a quel punto scorgo, ancora lontano, il pagaiatore con quella lunga pagaia in legno sottile sottile che era partito alla mia stessa ora dalla stessa spiaggia, lo vedo scendere, stanco ma felice per aver pagaiato 9 ore e mezza.
Morale della favola, io dormirò 3 ore e mezza più di lui per tutti i giorni del viaggio.....
claudio


francesco rotili

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #25 il: Ottobre 22, 2008, 06:43:54 pm *
5 gradi e un campione rischia di finire in acqua?
Figurati io che campione non sono e quando navigo mi  godo mare e costa,
luce e profumi che mi circondano e se ne ho voglia, scambio una chiacchiera con un amico che gode con me della giornata.
Perchè, ebbene si lo ammetto, faccio del trekking nautico!
Gentile Iduino, mi hai aiutato così a spiegare perchè con la mia pagaia sono più tranquillo.
 Ma adesso vorrei spiegare qualcosa a te:
condividere le proprie esperienze è un atto di generosità;
negare le esperienze altrui è un atto infame.
Come uscire da un vortice e pagaiare controcorrente potranno spiegartelo
persone che, per quanto riguarda l'insegnamento, sono più qualificate di me.
Magari potresti chiedere aiuto ad uno di quei vecchietti che, sono sicuro, se gielo chiedi con gentilezza, si metteranno a tua disposizione.
Riguardo all'andar per mare, vieni da me, ti darò qualche  buona dritta.
A proposito dei libri, fai bene a starne alla larga: sono pericolosi!
No, non mordono ma potrebbero farti pensare.
Quando vedo reazioni come la tua non so perchè mi viene da pensare che  sono dovute unicamente all'aver toccato un nervo scoperto. Forse quello del business?
Passo e chiudo.
Saluti
Francesco

nikemerlino

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #26 il: Ottobre 22, 2008, 09:33:00 pm *
Gentile Francesco,

Credo che nessuno neghi l'immenso piacere di pagaiare chiacchierando, ascoltando i suoni del mare, immersi tra i profumi. Sarà un piacere farlo con te alla prima occasione, senza polemiche, condividendo la passione comune.
L'unica mia perplessità è stata sulla descrizione degli innegabili vantaggi della pagaia groenlandese in uno dei primi post. In senso antropologico anche io  subisco il fascino dello stile groenlandese. Secoli che si usano quelle immutate imbarcazioni. Però è anche molto vero quello che dicono i campioni che hanno partecipato alla discussione. Io non sono un campione, solo qualche titolo regionale, ma sono salito in kayak olimpico sul mare per la prima volta circa 35 anni fa. Amo ogni genere di canoa e kayak e amo condividere con esperti e non, ore di discussioni ed esperienze come giustamente suggerisci tu. Ma la pagaiata è una cosa seria, difficile,  e la pagaia è un attrezzo complicato.
Non ridere sullo spostamento di 5 gradi, Iduino quando pagaia utilizza tutti i suoi recettori per capire quando e come utilizzare tutti i muscoli coinvolti. Basta poco per perdere quell'equilibrio muscolare e mentale cercato, studiato e praticato per anni.
Osservando il meraviglioso documentario del 1922 su Nanuk l'eskimese si evince che il gesto della pagaiata groenlandese è rimasto molto simile ad allora. Basta cercare su youtube e si possono osservare decine di clip su eskimi, appoggi alti ecc eseguiti perfettamente con quell'attrezzo. Nessuno ha insegnato a Nanuk a pagaiare in senso scientifico, solo esperienza secolare.
Invece oggi la pagaiata è studiata scientificamente, si affitta la vasca navale, si muniscono le pagaie di sensori di potenza, si usano videocamere con alto frame rate e così l'atleta viene analizzato nelle varie fasi con scansioni di millisecondi. A cosa serve tutto questo? A cercare di vincere le gare, olimpiadi e altro. Forse non a tutti interessa lo sport agonistico ma forse potrebbe servire come riferimento anche per i non agonisti. Se tu potessi avere a disposizione un allenatore disponibile ad insegnarti la pagaiata scopriresti un mondo nuovo, entusiasmante, scopriresti tanti movimenti del tuo corpo che ancora non conosci, impareresti ad ottimizzare il gesto, ad abbassare il costo energetico a parità di velocità.
Nei prossimi anni le pagaie a cucchiaio subiranno ancora modifiche nella continua ricerca tesa a migliorarne l'efficenza, quello che oggi è scienza ed esperienza sarà in continua evoluzione.

In merito all'esperienza marina dei " vecchietti" direi di non confondere le cose, nella storia della canoa marina la pagaiata e il suo attrezzo non hanno mai avuto posizioni rilevanti. I grandi esploratori hanno usato di tutto, persino battelli pneumatici per migliaia di km. Quindi va tutto bene se arrivi in fondo e raggiungi l'obiettivo prefissato, il problema nasce dalle evangelizzazioni.
Troppo spesso si sente: per fare questo devi usare questa barca, questa pagaia, dovresti fare dei corsi con quel guru, ecc. Ecco, mi piacerebbe che ci fossero meno scuole, meno parrocchie, alla fine meno orticelli. Cerchiamo di imparare da tutti e manteniamo libero il nostro pensiero. Io penso che la canoa marina in Italia abbia solo un problema, migliaia di km di coste e pochissimi canoisti, ce ne sono più in Olanda...Cerchiamo di stimolare questo ambiente, senza dogmi ma trasmettendo la passione che si legge sia nel tuoi scritti sia in quelli di Iduino.
Poi, se ti capita di avere un allievo, insegnali tutto quello che sai sulla pagaia groenlandese, successivamente  invitalo ad imparare anche il gesto della pagaiata con la pagaia a cucchiaio, magari andando a lezione da Iduino. Faresti solo del bene a quella persona....
claudio

silvano

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #27 il: Ottobre 23, 2008, 09:21:08 am *
Discussioni infinite.....
Ovviamente ognuno è libero di andare come vuole e con quello che vuole, questa è la mia esperienza:

Canoa da discesa, Zastera modello Burton pala Large cm 210
Surfski, Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207
Torrente, Werner ShoGun cm 197
Olimpica Zastera modello Burton pala Large cm 215
Slalom, Zastera double torque Large cm 202
Kayak da mare Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207 oppure Werner Shuna cm 215 a seconda delle condizioni e del carico.

Trovo le groenlandesi bellissime, così come i kayak in legno autocostruiti ma non penso di usarli.
Vorrei solo aggiungere un' altra provocazione a quella di Maurizio a proposito del significato di resistenza o di lunga durata.
Ho letto che la groenlandese facilità le lunghe percorrenze perchè meno stressante.
Bene, se ho davanti 50 km di mare io impiego circa 6 ore. Normalmente pratico una sosta di 5/10 minuti ogni 2 ore, quindi la barca viaggia ad una media costante di 9.5 kmh (ovviamente con mare calmo senza vento).
Dopo 6 ore, mi lavo, mangio uno stuzzichino, monto la tenda, stendo i teli su cui stendermi, se ho alberi piazzo un amaca, incomincio a pensare a cosa mangiare, poi tiro fuori il fornello e mi faccio un succulento piatto di carboidrati con proteine annesse, il tutto accompagnato con del vino possibilmente locale, lavo le scodelle e le pentole e finalmente mi rilasso con un buon bicchiere di grappa, a quel punto scorgo, ancora lontano, il pagaiatore con quella lunga pagaia in legno sottile sottile che era partito alla mia stessa ora dalla stessa spiaggia, lo vedo scendere, stanco ma felice per aver pagaiato 9 ore e mezza.
Morale della favola, io dormirò 3 ore e mezza più di lui per tutti i giorni del viaggio.....
claudio


Come per tutte le cose è la conoscenza che aiuta.
Anche la pagaia groenlandese bisogna saperla usare, sopratutto per quanto riguarda l'ottenimento di medie più veloci di quanto hai descritto.

Chi ama andare in canoa non dovrebbe vedere antagonismi, ma arricchirsi dalla conoscenza.
Così l'agonista o chi ama la velocità non dovrebbe deridere chi preferisce il fascino della storia e della tradizione nell'andar per mare.
Così chi ama usare la groenlandese deve sapere che esiste un'evoluzione sia nelle forme del kayak sia nel suo mezzo di propulsione.

Detto questo che si usi una jantex o una braca, che si usi una groenlandese, l'importante è saperle usare e non pregiarsi di maneggiarle e di aderire ad una filosofia piuttosto che ad un'altra.
Così si scoprirà che una groenlandese non è poi così lenta e fare buone velocità e medie non è impossibile; così come che la forma a cucchiaio nelle condizioni atmosferiche avverse non richiede attenzioni particolari.

Buone pagaiate a tutti;)

silvano

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #28 il: Ottobre 23, 2008, 09:29:45 am *
Gentile Francesco,

Credo che nessuno neghi l'immenso piacere di pagaiare chiacchierando, ascoltando i suoni del mare, immersi tra i profumi. Sarà un piacere farlo con te alla prima occasione, senza polemiche, condividendo la passione comune.
L'unica mia perplessità è stata sulla descrizione degli innegabili vantaggi della pagaia groenlandese in uno dei primi post. In senso antropologico anche io  subisco il fascino dello stile groenlandese. Secoli che si usano quelle immutate imbarcazioni. Però è anche molto vero quello che dicono i campioni che hanno partecipato alla discussione. Io non sono un campione, solo qualche titolo regionale, ma sono salito in kayak olimpico sul mare per la prima volta circa 35 anni fa. Amo ogni genere di canoa e kayak e amo condividere con esperti e non, ore di discussioni ed esperienze come giustamente suggerisci tu. Ma la pagaiata è una cosa seria, difficile,  e la pagaia è un attrezzo complicato.
Non ridere sullo spostamento di 5 gradi, Iduino quando pagaia utilizza tutti i suoi recettori per capire quando e come utilizzare tutti i muscoli coinvolti. Basta poco per perdere quell'equilibrio muscolare e mentale cercato, studiato e praticato per anni.
Osservando il meraviglioso documentario del 1922 su Nanuk l'eskimese si evince che il gesto della pagaiata groenlandese è rimasto molto simile ad allora. Basta cercare su youtube e si possono osservare decine di clip su eskimi, appoggi alti ecc eseguiti perfettamente con quell'attrezzo. Nessuno ha insegnato a Nanuk a pagaiare in senso scientifico, solo esperienza secolare.
Invece oggi la pagaiata è studiata scientificamente, si affitta la vasca navale, si muniscono le pagaie di sensori di potenza, si usano videocamere con alto frame rate e così l'atleta viene analizzato nelle varie fasi con scansioni di millisecondi. A cosa serve tutto questo? A cercare di vincere le gare, olimpiadi e altro. Forse non a tutti interessa lo sport agonistico ma forse potrebbe servire come riferimento anche per i non agonisti. Se tu potessi avere a disposizione un allenatore disponibile ad insegnarti la pagaiata scopriresti un mondo nuovo, entusiasmante, scopriresti tanti movimenti del tuo corpo che ancora non conosci, impareresti ad ottimizzare il gesto, ad abbassare il costo energetico a parità di velocità.
Nei prossimi anni le pagaie a cucchiaio subiranno ancora modifiche nella continua ricerca tesa a migliorarne l'efficenza, quello che oggi è scienza ed esperienza sarà in continua evoluzione.

In merito all'esperienza marina dei " vecchietti" direi di non confondere le cose, nella storia della canoa marina la pagaiata e il suo attrezzo non hanno mai avuto posizioni rilevanti. I grandi esploratori hanno usato di tutto, persino battelli pneumatici per migliaia di km. Quindi va tutto bene se arrivi in fondo e raggiungi l'obiettivo prefissato, il problema nasce dalle evangelizzazioni.
Troppo spesso si sente: per fare questo devi usare questa barca, questa pagaia, dovresti fare dei corsi con quel guru, ecc. Ecco, mi piacerebbe che ci fossero meno scuole, meno parrocchie, alla fine meno orticelli. Cerchiamo di imparare da tutti e manteniamo libero il nostro pensiero. Io penso che la canoa marina in Italia abbia solo un problema, migliaia di km di coste e pochissimi canoisti, ce ne sono più in Olanda...Cerchiamo di stimolare questo ambiente, senza dogmi ma trasmettendo la passione che si legge sia nel tuoi scritti sia in quelli di Iduino.
Poi, se ti capita di avere un allievo, insegnali tutto quello che sai sulla pagaia groenlandese, successivamente  invitalo ad imparare anche il gesto della pagaiata con la pagaia a cucchiaio, magari andando a lezione da Iduino. Faresti solo del bene a quella persona....
claudio

Quoto, dalla prima all'ultima parola. E' un prontuario di come dovrebbe essere.
Bravo Claudio!

Massimiliano Boninsegni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #29 il: Ottobre 23, 2008, 10:05:22 am *
* Ultima modifica: Ottobre 23, 2008, 11:32:27 am da Philippe Devanneaux *
Ciao Induino,
Grazie della risposta.
Comunque il tuo riferimento e sempre all'agonismo.... magari ci fossero più persone che pagaiano, (ma vogare non si usa per il canottaggio ::) ) ... ,  almeno 1 ora a settimana, anche giocare a calcetto ogni "morte di papa" fa molto male, anche giocare a tennis ogni tot fa molto male, per non parlare poi di montagna, sci, snowboard, pittura, bocce e golf perfino usare il mouse al computer crea traumi..... allora tutti quelli che si vogliono sfogare per puro divertimento farebbero bene a stare a casa!!!
Sono più di 25 anni che vado in canoa, non sono mai stato "un atleta" di mentalità ma questo non mi ha bloccato nell'andare in canoa, consiglio sempre a tutti di fare un buon allenamento fuori ed in canoa, imparare la tecnica nel  miglior modo possibile etc.... però in tanti anni di canoa come molti ho visto tanti neo canoisti abbandonare e demoralizzarsi quindi visto che non tutti hanno la costanza, la mentalità d'atleta etcc... non sottovalutiamo anche l'aspetto ludico dello sport.
GZmax

Citazione
E' per questo, rispondendo a Max, che se metti una persona non allenata 3 ore al giorno con il culo in barca devi prima insegnarli a vogare altrimenti invece di fare del sano sport si fa male.
E' per lo stesso motivo che non si fanno gli allenamenti di bicicletta con le grazielle.
ciao.

francesco rotili

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #30 il: Ottobre 23, 2008, 10:29:34 am *
Gentile Claudio,
mi preme chiarire immediatamente che non ho mai voluto, a differenza di altri,
ridicolizzare nessuno. Ho voluto solo sottolineare la perizia tecnica  che occorre per usare una pagaia a cucchiaio, perizia tecnica che io non ho e che non mi interessa avere. Ho usato più volte una wing sotto la guida di un esperto e quindi ho potuto scegliere sulla scorta di una mia personale esperienza. Ripeto: una mia personale esperienza.
Ribadisco il mio profondo rispetto per gli agonisti che sicuramente detengono la "verità" per quanto riguarda tecnica e scienza.
Ribadisco il mio disprezzo per chi non riconosce le esperienze altrui e usa toni sprezzanti e violenti verso chi è diverso da se.
Come te  vado in Kayak  da circa 35 anni, da quando mio padre si fece spedire dall'Inghilterra un Kayak in scatola di montaggio, un biposto in compensato marino, che costruimmo nel box di casa. Avevo 8 anni, puoi immaginare il mio coinvolgimento da bambino prima,  da adulto poi, rivivendo emozioni e ricordi.
Ho vissuto il mare ogni giorno della mia vita, sotto e sopra il livello dell'acqua, a vela, a motore e a ...braccia.
Sono stato un discreto agonista nel campo delle arti marziali e quindi conosco molto bene la fatica e l'impegno nel ricercare la perfezione del gesto tecnico. Non ho qualifiche di istruttore ma, a chi mi chiede un consiglio, dico di essere curioso e di fare esperienze senza timore.
Timore che traspare invece dai toni di chi fa la voce grossa, forse timore di perdere una supremazia che, se c'è, nessuno vuol toccare.
E sempre un piacere dialogare con chi, come te, vuole dialogare e condividere idee e esperienze.
E sempre un dispiacere avere a che fare con chi alza la voce per coprire la tua.
Saluti
Francesco

iduino santoni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #31 il: Ottobre 23, 2008, 11:38:17 am *
Nota di chiarimento.
Qualcuno leggendo le mie mail ha pensato che le mie critiche si riferissero all'attività di Sottoscosta, ma non è assolutamente così.
Ho letto il libro di Sottocosta dal mio amico Idelfonzo Cosenza quest'estate in calabria, mi ha affascinato e lo ritengo interessantissimo, anche per chi pratica agonismo (che dovrebbe conoscere certe manovre e tecniche).
Il libro, come credo anche i loro insegnamenti, parlano di sicurezza in mare, manovre, tecniche di risalita, eschimo, e quant'altro riguarda l'aspetto "campeggio marino e navigazione".
Per il migliore apprendimento di queste tecniche ritengo che la pagaia groinlandese sia versatile, poichè avendo meno superficie nelle sue pale è più maneggievole in acqua e fuori.
Le mi critiche si riferiscono a chi trasporta queste nozioni nel campo agonistico o quando si parla di performance, efficacia e miglioramento del rapporto risparmio energetico /velocità.

I groenlandesi vogano basso per questioni di stabilità (finire nel mar ghiacciato si rischia la vita) e stando raccolti sfruttano maggiormente il calor corporeo. Non è una tecnica per avere + efficacia in acqua o percorrere distanze più rapidamente, la loro filosofia e i loro obbiettivi sono diversi.

Grazie. ciao.

iduino santoni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #32 il: Ottobre 23, 2008, 11:53:40 am *

Non ho detto che è meglio stare a casa, voglio dire che se uno vuole fare fitness, o agonismo in canoa, o semiagoniosmo o cmq migliorare l'aspetto della performance atletica deve ascoltare i consigli di un esperto in questo, così come il tennista va dal maestro di tennis, e non fidarsi delle proprie sensazioni e cercarle di diffondere. Come ogni cosa prima si impara e poi si insegna.

Io non mi metto proprio a parlare i paddle flot (non so neanche scriverlo), eschimo, tecniche di soccorso, campeggio marino, sopravvivenza in kayak ecc. perchè non ne ho nè le nozioni nè le capacità nè l'eperienza.
Così pretenderei facciano altri sull'argomento "performance".

Tutti possono prendere una canoa e andare in mare, qualsiasi essa sia e con qualsiasi pagaia che possa chiamarsi tale, ma non devono poi  metteri a scrivere su questo sito pretendendo si sapere cosa è meglio o peggio, piuttosto che chiedere a chi ha quella determinata specializzazione che si vuole migliorare.

ciao.

Ciao Induino,
Grazie della risposta......

Massimiliano Boninsegni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #33 il: Ottobre 23, 2008, 12:15:35 pm *

Sono d'accordo nell'ascoltare i consigli di un esperto, purchè siano consigli, poi e ovvio che ogni allievo o interessato è libero di seguire le proprie correnti di pensiero, ed ogni maestro od istruttore difenda la propria disciplina, sempre considerando che un insegnante bravo dovrebbe essere quello che lascia la possibilità di vedere e provare  a 360° gradi.
Il sondaggio era orientato su  " CHE PAGAIA PREFERISCI ? " libertà di pensiero e non mi sembra prprio che nessuno abbia preteso di sapere cosa è meglio o peggio, ognuno ha difeso la propria pagaia e disciplina ed è giusto cosi non ti sembra?
Io vado principalmente in torrente o almeno ci provo  e continuo ad usare una pala tradizionale sempre da torrente bent shaft,  mi piacerebbe provare sul torrente una bella groenlandese o una cucchiaio però sai che schioppi!!!!
Cià
GZmax





Non ho detto che è meglio stare a casa, voglio dire che se uno vuole fare fitness, o agonismo in canoa, o semiagoniosmo o cmq migliorare l'aspetto della performance atletica deve ascoltare i consigli di un esperto in questo, così come il tennista va dal maestro di tennis, e non fidarsi delle proprie sensazioni e cercarle di diffondere. Come ogni cosa prima si impara e poi si insegna.

Io non mi metto proprio a parlare i paddle flot (non so neanche scriverlo), eschimo, tecniche di soccorso, campeggio marino, sopravvivenza in kayak ecc. perchè non ne ho nè le nozioni nè le capacità nè l'eperienza.
Così pretenderei facciano altri sull'argomento "performance".

Tutti possono prendere una canoa e andare in mare, qualsiasi essa sia e con qualsiasi pagaia che possa chiamarsi tale, ma non devono poi  metteri a scrivere su questo sito pretendendo si sapere cosa è meglio o peggio, piuttosto che chiedere a chi ha quella determinata specializzazione che si vuole migliorare.

ciao.

Ciao Induino,
Grazie della risposta......

silvano

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #34 il: Ottobre 23, 2008, 12:20:47 pm *
Il fatto è che, a meno che non si sia in gara, in mare la tecnica della pagaiata di velocità si usa solo per andare veloci quando serve. Ma l'importante è conoscerla la tecnica.
Perciò quando i "groenlandesi"parlano di massimizzazione del rapporto risparmio energetico, più che alla velocità dovrebbero riferirsi al rendimento nelle condizioni di "normale utilizzo": ecco perciò la pagaiata bassa e la simmetria delle pale. Ma quando serve, ad es. nelle condizioni di mosso, anche con la groenlandese l'uso del corpo è indispensabile, così come per andare veloci tutti gli accorgimenti della tecnica pura di velocità, prima di tutto l'alzare le braccia e la pagaia.

Marco Lipizer

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #35 il: Ottobre 24, 2008, 11:14:48 am *
Scusa, mi sembra un concetto molto banale il fatto che la tecnica corretta, anche a velocità turistica, aiuti a consumare meno energie. Per tecnica corretta intendo non alzare di più la spinta che a velocità via via più basse deve essere abbassata con qualunque pala perchè la pala e soprattutto la spalla "pesa" e va a stancare maggiormente (ti assicuro che io come maratoneta ho una spinta MOLTO più bassa di un velocista puro). Qua si parla di spinta della gamba e torsione del busto grazie ai muscoli addominali. E' chiaro che più la pagaiata è bassa minore deve essere l'angolo della pale perchè si effettua uno svincolo minore, ma vorrei studiare con dei filmati l'angolo ottimale della pagaiata anche con la pala groenlandese. Comuqnue ti assicuro che una variazione di 5° sono un'enormità per chi ha fatto assimilare (meccanizzare) al proprio corpo un certo movimento (corretto).
Ti assicuro che "imparare" ad usare una pala a cucchiaio non è per niente difficle, anzi è naturale. Quando faccio i corsi di canoa, agli allievi faccio utilizzare ovviamnete le prime volte le classiche Azzali affinchè possano apprendere la sensibilità dela pala in acqua, ma una volta appresi (e molto velocemente perchè la pagaiata corretta è un movimento naturale e spontaneo se viene insegnato nel modo giusto) gli elemetnti della tecnica corretta, li faccio provare la pala a cucchiaio e sono tutti entusiasti e la adoperano senza alcuna difficoltà. L'unica svantagio, come ho già detto, può risultare nell'esecuzione degli appoggi che gioco forza devono essere modificati.
Marco

nikemerlino

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #36 il: Ottobre 24, 2008, 03:34:37 pm *
Qualche anno fa ho ordinato diverse pale a cucchiaio da Zastera il quale dispone di un modello di pala molto piccolo.
Tutti i miei piccoli atleti di allora, dagli allievi in su, hanno usato queste pale, ovviamente con economoci e morbidi manici in fibra... Insegnare a pagaiare a "cucchiaio" ad un ragazzino è semplice, basta poco. Non mi sembra altrettanto facile farlo ad adulti che magari pagaiano da anni in maniera scorretta ma è solo questione di un po' di tempo in più...

Quanto al costo energetico risparmiato ho potuto notare questo, si consuma meno con miglior tecnica a PARITA DI VELOCITA per i seguenti motivi:
normalmente chi pagaia in maniera incorretta commette principalmente 3 errori, la passata in acqua è lunghissima ( crede di fare bene), non usa le gambe, non usa la rotazione del tronco.
Tutto alla fine è a carico degli avambracci che si stancano per mantenere una certa velocità magari imposta dal gruppo. Una tecnica corretta distribuisce il carico su diversi settori muscolari e vitando il sovraffaticamento locale, questo, alla lunga, fa differenza e si riflette sul costo energetico generale.
Su questo tema ho capito molte cose iniziando a fare lunghe randonee in bicicletta.
La letteratura sulle gran fondo in bici 180-200 km è vasta così come quella sulla maratona in kayak.
Grandi atleti come Marco oltre all'esperienza personale possono attingere da varie altre esperienze documentate. Sono rimasto molto colpito dal comportamento del fisico umano dopo 30 ore di bicicletta ininterrotte. Molte cose che credevo sul costo energetico si sono rilevate infondate e mi sono reso conto che non c'è una grande conoscenza sui comportamenti fisici "oltre misura".
Grandi kayakers come Paul Caffyn e altri chissà quante cose potrebbero insegnarci....
Però forse stiamo uscendo dal tema e forse si rischia di annoiare e non interessare.

claudio

p.s tante mail a causa del mal di gola che mi colpisce, appena guarisco, sparisco....

silvano

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #37 il: Ottobre 24, 2008, 03:55:00 pm *
Scusa, mi sembra un concetto molto banale il fatto che la tecnica corretta, anche a velocità turistica, aiuti a consumare meno energie. Per tecnica corretta intendo non alzare di più la spinta che a velocità via via più basse deve essere abbassata con qualunque pala perchè la pala e soprattutto la spalla "pesa" e va a stancare maggiormente (ti assicuro che io come maratoneta ho una spinta MOLTO più bassa di un velocista puro). Qua si parla di spinta della gamba e torsione del busto grazie ai muscoli addominali. E' chiaro che più la pagaiata è bassa minore deve essere l'angolo della pale perchè si effettua uno svincolo minore, ma vorrei studiare con dei filmati l'angolo ottimale della pagaiata anche con la pala groenlandese. Comuqnue ti assicuro che una variazione di 5° sono un'enormità per chi ha fatto assimilare (meccanizzare) al proprio corpo un certo movimento (corretto).
Ti assicuro che "imparare" ad usare una pala a cucchiaio non è per niente difficle, anzi è naturale. Quando faccio i corsi di canoa, agli allievi faccio utilizzare ovviamnete le prime volte le classiche Azzali affinchè possano apprendere la sensibilità dela pala in acqua, ma una volta appresi (e molto velocemente perchè la pagaiata corretta è un movimento naturale e spontaneo se viene insegnato nel modo giusto) gli elemetnti della tecnica corretta, li faccio provare la pala a cucchiaio e sono tutti entusiasti e la adoperano senza alcuna difficoltà. L'unica svantagio, come ho già detto, può risultare nell'esecuzione degli appoggi che gioco forza devono essere modificati.
Marco

Quanto dici è perfetto.
Devo però dire che forse la groenlandese "impigrisce" il lavoro del corpo e se molto spesso (sempre) vedo la gente in mare pagaiare solo con le braccia...(braccia? solo quella che tira! :D), chi usa la groenlandese la vedo quasi dimenticarsi di pagaiare... :D :D
Forse per questo gli amanti della "groenlandese" fanno medie così basse. Ma la colpa non è nella pagaia che ho verificato rendere al massimo, in andatura turistico veloce (che è quella più interessante nei lunghi raid non agonistici), 1 minutino scarso a km rispetto alla cucchiaio.
Non dimentichiamo poi che gli eskimesi usavano kayak da 10 kg circa dove il loro fantastico stuzzicadente aveva sicuramente un rendimento diverso  rispetto a chi la usa ora con 30 kg di kmar che si vedono in giro ;) 

francescogambella

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #38 il: Ottobre 25, 2008, 04:24:38 pm *
in occasione delle traversate olbia-ostia,corsica-ostia, messico-cuba ho utilizzato una pala wing e mi sono trovato benissimo specialmente quando durante la messico cuba mi sono trovato ad affrontare una coda di una pertubazione ,e li menano.durante il giro d'italia in kayak invece una pagaia da maratona della werner full carbon e mi sono trovato altrettanto bene,per la prossima maratona mombasa malindi 5-8 novembre 2008 utilizzerò una pala della werner full carbon mod.cyprus peso 3oogr la utilizzo da circa un anno ed al momento non la cambierei per nulla.concludo dicendovi che da agonista amo il gesto atletico della pagaiata una danza,bello da vedere e da  fare. comunque pagaiate con la wing,con la groelandese,con una pala classica ,con le mani ,le gambe fate un pò come ve pare l,importante è pagaiare ed essere sempre di più in kayak.
bella di gambella

emanuele mattei

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #39 il: Ottobre 29, 2008, 08:02:45 pm *
Salve a tutti,sono un canoista che ha iniziato a muovere le prime pagaiate in fiume e dopo 20 anni è passato al mare.Io personalmente pagaio con tutti i tipi di pagaia a secondo il mio stato d'animo e quello che voglio fare.E' evidente che se dovessi partecipare ad una gara mi presenterei con una pagaia performante con pale a cucchiaio ma visto che non faccio agonismo non mi pongo il problema.Ben vengano le discussioni fatte con civiltà ed educazione e dal mio punto di vista mi associo al collega Francesco Gambella,(l'importante è pagaiare)
un saluto a tutti

silvano

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #40 il: Ottobre 30, 2008, 07:42:21 am *
Certo che l'importante è pagaiare, ma per andare in canoa bisogna conoscerne la tecnica e la pagaiata è il gesto tecnico per eccellenza.
Poi si può vivere anche di pane e cipolla.....

altergg

Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #41 il: Ottobre 30, 2008, 12:49:43 pm *
Salve a tutti,sono un canoista che ha iniziato a muovere le prime pagaiate in fiume e dopo 20 anni è passato al mare.Io personalmente pagaio con tutti i tipi di pagaia a secondo il mio stato d'animo e quello che voglio fare.E' evidente che se dovessi partecipare ad una gara mi presenterei con una pagaia performante con pale a cucchiaio ma visto che non faccio agonismo non mi pongo il problema.Ben vengano le discussioni fatte con civiltà ed educazione e dal mio punto di vista mi associo al collega Francesco Gambella,(l'importante è pagaiare)
un saluto a tutti
La penso anch'io così.

Come accade spesso, dipende dai punti di vista. La ricerca della perfezione nel gesto tecnico è sicuramente fondamentale nelle competizioni e qualcuno spende fatica per ricercarla come piacere in sè.
Per me che invece la canoa è solo un gran bel modo per vivere il mare e la natura, e il gesto tecnico non conta quindi più di tanto. Così come il materiale utilizzato,la  pagaia, la canoa, ecc. L'importante è che la capacità tecnica che posseggo e le attrezzature non mi limitino per quello che voglio fare.

Leggendo varie discussioni, vedo però che molti canoisti e sportivi in genere danno parecchia importanza al gesto tecnico e alle attrezzature. Spesso tendono a specializzarsi estremamente nella disciplina che praticano. E quindi canoe da mare sempre più lunghe e veloci (e poco stabili e manovrabili). Di contrario nei fiumi si vedono canoe molto corte. Forse è il desiderio di eccellere in un qualche campo, anche piccolo, anche senza fare competizioni. Chi va in mare vuole eccellere nella velocità; chi va in fiume vuole eccellere nelle capacità acrobatiche. Dal mio punto di vista, non ne vale la pena di investire tante energie in un settore assai specifico, di coltivare un proprio orticello con risultati eccellenti, ci si perde il resto del mondo.

francescogambella

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #42 il: Ottobre 30, 2008, 05:23:31 pm *
mi permetto di fare un altro intervento,in risposta agli ultimi due interventi. quando ho detto basta che si pagaia è nel senso che nonostante le avventure che ho fatto www.francescogambella.com  ,nonostante sono prima istruttore fick poi maestro fick ,non sono una persona che vuole giudicare (a volte sono stato stuzzicato e l'ho fatto) ovvio che da maestro fick ti posso dire bellissima la pala wing,e le pale werner quelle dovete usare! attenzione a come pagaiate ,gomito,polso,rotazione del busto etc etc ,però nonostante io posso vivere la canoa da mare in un certo modo ,ritengo anche che ognuno ha diritto di pagaiare con ciò che vuole ,e vivere il mare in sicurezza ma come crede senza necessariamente essere etichettato,condannato per questo etc etc in questo senso dico fate come ve pare basta che pagaiate.ho ottenuto buoni risultati in k-mare ma vi assicuro che non mi sono perso nulla durante il giro d'italia 50 km al giorno ad una media di 5 nodi ho goduto ad ogni istante per paesaggio che mi si parava davanti.
va bè vi lascio sto preparando le ultime cose domani notte si parte destinazione kenya mombasa a farmi na bella pagaiata dormendo in tenda nelle spiagge africane e godermi ogni singolo tramonto questo accade perchè pratico questo straordinario sport che è la canoa!
francesco gambella gz team sea kayak

emanuele mattei

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #43 il: Ottobre 30, 2008, 07:50:54 pm *
Esatto
per molti pagaiare è solo un gesto tecnico e magari non vedono ciò che li circonda.Per me andare in mare è uno stile di vita che poi trasmetto nella cruda realtà.Io non vado in kayak con cronometri e ne specchi per vedere se il gesto tecnico è perfetto,quello lò lascio agli agonisti che giustamente devono migliorarsi in continuazione

silvano

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #44 il: Ottobre 30, 2008, 09:27:23 pm *
Ma mi volete dire che andate in canoa senza saper come si pagaia?...
Io so pagaiare e godo anche di quanto mi circonda, che problemi ci sono? Perché non dovrebbe essere così per tutti? Mica è un disonore imparare a pagaiare. Saperlo fare  bene dà padronanza, sicurezza. Ma che problemi ci sono ad imparare? O  dire "ma sì, basta che si vada in kayak, vogliamoci tutti bene", nasconde una ignoranza di fondo, al di là di saper fare l'eskimo?
Se si invita ad impratichirsi della tecnica, non è per farsi belli che si conoscono le tecniche, ma per consentire a tutti di godere al massimo del nostro sport. Io diffido di chi dice andiamo piano pianino, ci guardiamo attorno, impariamo l'ekimino, a rientrare in barca dall'acqua e non insegna la base, la propulsione, il motore della canoa, quella che al 101% toglie d'impaccio da tutte le situazioni pericolose.  Che c'entrano cronometri e specchi?

gioanni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #45 il: Ottobre 31, 2008, 07:51:24 am *
Purtroppo sto a Lucca, città murata e difesa dal mare da una bella serie di colline, non ho modo e anche forse poca voglia di andare a pagaiare un'ora al giorno sicchè mi rendo conto di essere molto carente in fatto di tecnica e poco innamorato del gesto fine a se stesso.
Quando vado in canoa è solo per fare trek, cioè mi fermo fuori a dormire almeno una notte, e si contano sulle dita le uscite di una giornata.

C'è nessuno che mi può indicare sulla rete dei filmati o delle spiegazioni dove si possa vedere quale è la tecnica corretta e gli errori che certamente faccio.

Quanto poi ad applicarla correttamente dovrò fare i conti con età, artrosi, tipo di canoa ecc.

francescogambella

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #46 il: Ottobre 31, 2008, 09:24:48 am *
vedi perchè sto forum mi piace e non mi piace ora per dare una risposta rischio di essere presuntuoso ma non resisto .provo a farmi capire di nuovo la frase un pò stravolta basta andare in canoa ,stava a significare ,ognuno è libero di fare ciò che vuole cè il vecchietto di 70 anni che non ha una ottima tecnica perchè magari non ha mai fatto scuola allora che vuol dire leviamoli la canoa da sotto le chiappe non merita di andare in kayak????' riguardo l'ignoranza di fondo ,probabile tu non mi conosca bene per ciò ti invito a visitare il sito www.francescogambella.com oppure al mio ritorno dall'africa a venire in sardegna dove vivo se famo una bella uscitina........
sono troppo duro a dare una risposta cosi???? spero di no,del resto non ho scritto io "ignoranza di fondo"
francescogambella maestro fick

gioanni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #47 il: Ottobre 31, 2008, 09:36:13 am *
il vecchietto ha fatto scuola con Varraud nel primo corso a Scaglieri quando sottocosta non era ancora nata.
Purtroppo ha cominciato a 54 anni e questa stagione ha avuto solo il tempo di fare Zacinto Gargano e Cilento.
Non gli garbano solo le imprese e le traversate con onde di 4 metri.

Una risposta a tono per favore.
C'è sulla rete qualche cosa ?

nikemerlino

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #48 il: Ottobre 31, 2008, 10:53:18 am *
Questo mi sembra un ottimo articolo destinato a tutti, buona lettura
http://www.cscanoe.com/web/immagini/PAGAIATA.pdf

Articoli più tecnici si possono leggere collegandosi al sito FICK nella sezione centro studi Canoa e ricerca
ciao
claudio

silvano

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #49 il: Ottobre 31, 2008, 11:00:39 am *
vedi perchè sto forum mi piace e non mi piace ora per dare una risposta rischio di essere presuntuoso ma non resisto .provo a farmi capire di nuovo la frase un pò stravolta basta andare in canoa ,stava a significare ,ognuno è libero di fare ciò che vuole cè il vecchietto di 70 anni che non ha una ottima tecnica perchè magari non ha mai fatto scuola allora che vuol dire leviamoli la canoa da sotto le chiappe non merita di andare in kayak????' riguardo l'ignoranza di fondo ,probabile tu non mi conosca bene per ciò ti invito a visitare il sito www.francescogambella.com oppure al mio ritorno dall'africa a venire in sardegna dove vivo se famo una bella uscitina........
sono troppo duro a dare una risposta cosi???? spero di no,del resto non ho scritto io "ignoranza di fondo"
francescogambella maestro fick

Mi sembra che siamo proprio OT :D
Francesco il tuo post si riferisce a me perché ritieni che i miei si riferissero a te? :D Non è così.
Quando parlavo di ignoranza di fondo mi riferivo a chi (e sono tanti) insegna di tutto (eskimi in tutte le salse, rientri in canoa più o meno assistiti, a fare una gassa d'amante, i massaggi cardiaci, ecc. ecc...) meno che l'uso corretto della pagaia e considera presuntuoso e rompiscatole chi ne rimarca l'importanza e vorrebbe che tutti ne fossero padroni, a maggior ragione il vecchietto di 70anni che evidentemente è stato messo in canoa da qualcuno che si spera abbia trasmesso almeno i fondamentali. Il vantaggio di chi sa usare bene la propria pagaia è che, come sai, se vuole può non farlo :D ma all'occorrenza lo fa. La canoa è uno sport bello ma può anche essere molto pericoloso come spero tutti ne siano coscienti.
ciao,

silvano (che hai conosciuto e che prima o poi accetterà il tuo invito :D)

gioanni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #50 il: Ottobre 31, 2008, 12:10:28 pm *
Bello ed esauriente ora lo stampo.
Grazie ci proverò.
Su youtube ce ne sono troppi ma questo non mi sembra male
http://it.youtube.com/watch?v=vIhyTmt1nK4&feature=related

Il vecchietto

PS ho controllato (solo giri di più di due giorni)
Po             http://xoomer.alice.it/treknaut/matura1.html
Zacinto     http://xoomer.alice.it/treknaut/zante00.html
Gargano    http://xoomer.alice.it/treknaut/maiali01.html
Cilento      http://xoomer.alice.it/treknaut/cile.html

Non so bene se considerare vecchietto un epiteto, credo di no, però troverò il modo di inserirlo nella home page insieme a sgangherato

 

francescogambella

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #51 il: Ottobre 31, 2008, 12:23:16 pm *
ok mea culpa ti chiedo scusa ho frainteso io.

francescogambella

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #52 il: Ottobre 31, 2008, 12:47:48 pm *
riguardo al "vecchietto" è un termine carino bello ti spiego,durante il giro d'italia ho incontrato un grande vecchietto ,di mi pare 68 anni che si è girato tutta la sardegna ho fatto con lui una tappa quella che mi ha portato a rapallo mi ha fatto molto piacere vederlo in acqua con quell'entusiasmo,pensa aveva una wing! non è eccezionale nella tecnica ma ripeto è stato bello vederlo in acqua.ovvio fa piacere vedere tutti i canoisti in acqua pagaiare correttamente ma cosi non è. il mio usare la parola vecchietti,non è assolutamente un dispregiativo ma un modo dolce di definire una persona che anche in età adulta ? avanzata? sceglie di praticare questo sport,ben vengano! riguardo ai corsi dico e sostengo che debbono essere fatti da persone qualificate ,perchè aimè in italia molte persone senza qualifica insegnano! il fatto poi che io come penso tutti noi non vado d'accordo con alcuni docenti non vuol dire che questi docenti non siano in grado di offrire un servizio di qualità! anzi caro il mio "vecchietto" te lo metto per iscritto se passi in sardegna ad olbia da primavera in poi sarai mio gradito ospite all'interno della mia scuola di canoa e se ti fa piacere 3 lezioni te le regalo e dopo ci facciamo anche una giornata intera a tavolara,con visita all'area marina protetta il presidente è un mio caro amico!
va bè ora vado in aereoporto ci sentiamo con un report al mio rientro dall'africa.
francesco gambella gz team

Marco Lipizer

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #53 il: Ottobre 31, 2008, 02:21:29 pm *
Bello ed esauriente ora lo stampo.
Grazie ci proverò.
Su youtube ce ne sono troppi ma questo non mi sembra male
http://it.youtube.com/watch?v=vIhyTmt1nK4&feature=related

Il vecchietto
 

Ciao Gioanni son tanti anni che ci seguiamo sul newsgroups .In questo caso "vecchietto" è un bellissimo epiteto per descrivere una persona che con tanta passione ha potuto fare delle esperienze straordinarie.
Il testo su cscanoe è stato scritto da Claudio Castellano del CC Liburnia di Trieste, nonchè istruttore e maestro di canoa, ed è fatto molto bene.
Su youtube ho scovato qualcos'altro di interessante:

Per cominciare Adam Van Koeverden in slowmotion http://it.youtube.com/watch?v=g_PRdxHt21c&feature=related: da notare la spinta della gamba e l'escursione della torsione. Le braccia rimangono pressochè tese e la pagaia NON è verticale (angolo di 70°). La spinta oltrepassa di molto la mezzeria della canoa.
Poi La sovrapposizozione di Van Koeverden con Larsen http://it.youtube.com/watch?v=zs2HQG0HLNo&feature=related : guarda come le due pagaiate sono assolutamente sovrapponibili per capire che la tecnica è pressoche unica.
Lo stesso Larsen in slowmotion http://it.youtube.com/watch?v=jFJsn4oOGi0&feature=related ti mostra come la schiena non deve assolutamente oscillare. Non si inizia a "tirare" finchè la pala non è immersa. Nota anche la grossa escursione del bacino dovuta alla spinta della gamba. Lo puoi vedere meglio forse con Larsen sul pagaiergometro: http://it.youtube.com/watch?v=QR0nsYBq5rw&feature=related anche se qui non mi piace tanto la spinta.
Infine puoi vedere come un ex campione, nonchè grosso appasionato di kayak da mare come Greg Barton pagai più o meno allo stesso modo: http://it.youtube.com/watch?v=KOJFnwjNvdE&feature=related. Braccia tese, spinta di gamba e grossa torsione. Ovviamente più spinge (piccolo scatto alla fine del video) maggiore è l'escursione della gamba, ma l'importante è che la forza parta dal puntapiedi. Ovvero i punti di appoggio della pagaiata sono piede che spinge sulla barca e pagaia che spinge sull'acqua. Se tieni duro con la gamba non cedi con gli addominali in torsione e non hai dispersione della forza, a qualunque velocità tu vada.
Per capire che quello che ho detto vale per qualunque tipo di pagaia, guarda questo video che forse è il più interessante: http://www.youtube.com/watch?v=yOlOE1fJh-g&NR=1. Nella prima parte il canoista per poter imprimere più forza sulla pagaia, sposta ogni volta le mani per avere più leva. Note che non ci sono differenze di pagaiata con le tecniche precedenti. Braccia larghe e tese, lavoro di gamba e schiena (che forse cede un po'). Secondo spezzone pagaiata a mani fisse, vedi che le mani, troppo vicine previste dalla groenladndese, costringono a piegare le braccia. Nota però l'apertura della spalla verso dietro dovuto al buon lavoro di torsione. In ultimo una pagaiata con un discreto allungo in avanti, ma alto ritmo per mancanza di forza. Ricordati che la barca scorre se ci metti forza, altrimenti è solo un appoggiare la pala in acqua. Meglio meno pagaiate, ma con più forza in maniera da far scorrere la barca..
Ciao,
Marco



P.S. A Francesco e Daniele un grosso "In bocca al lupo!" per la nuova avventura.

gioanni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #54 il: Ottobre 31, 2008, 03:00:13 pm *
Ora si che dianzi no

Giovanni

Basta così ho anche troppo materiale.
Grazie a tutti.

gioanni

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #55 il: Novembre 03, 2008, 03:28:33 pm *

Un cicirino di autopromozione e tanta parecchia gratitudine
http://treknaut.forumfree.net/?t=33831275&st=0#entry280303129
Giovanni

E poi mi garba il serpente che si morde la coda dei messaggi che si richiamano a vicenda.

Giovanni Perozzi

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #56 il: Gennaio 08, 2009, 10:49:01 pm *
perchè si insiste tanto a parlare di tecnica di pagaiata corretta, come se esistesse una sola tecnica di pagaiata indipendentemente dal mezzo che sto utilizzando.

voglio dire partendo da concetti di fisica basilari, che sono uguali per tutti, poi però questi concetti di fisica vanno applicati e adattati su mezzi enormemente diversi, quali una pala a portanza ed una pala a resistenza, che si comportano molto diversamente in acqua.

provate a confrontare lo stesso atleta negli anni 80 nel periodo di passaggio dalla pala classica alla pala wing, non si può dire che nel corso degli anni sia aumentata o diminuita la maestria nell'esecuzione della pagaiata da parte della stesa persona, ma il gesto è diverso,... è cambiato semplicemente il mezzo.

cosi non posso dire, non conoscendola affatto, che qualcuno che vedo pagaiare con la groenlandese non sappia pagaiare, sicuramente pagaierà diverso visto lo strumento completamente differente dal mio.

ciao

Giovanni Pepozzi

passolento

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #57 il: Ottobre 14, 2013, 06:44:07 pm *
a distanza di quasi 5 anni dall'ultimo messaggio di questo topic, mi chiedevo se non sia il caso di riassumere lo stato dell'arte e vedere qual'è stata l'evoluzione della groenlandese negli ultimi tempi.
Settimana scorsa ho passato giorni a remare tra le Bocche di Bonifacio. Mi ero portato la mia trad in carbonio ma, alla fine ho pagaiato sempre con uno stecchino corto e rigido magnificamente creato da un amico.
Nei lunghi giri che abbiamo fatto, con ogni condizione di mare e vento, non ho trovato particolari controindicazioni anzi, la maggiore rigidità rispetto alle altre che avevo provato in passato, legata alla minore lunghezza (226) mi hanno portato a chiedere ad Aldo di ... farne una simile pure a me.
Non credo che sarà la soluzione definitiva al mio pagaiare ma uno strumento da alternare alla tradizionale quando ne sentirò la necessità.
Saluti
 ;)
Saluti
Daniele

Matteo72

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #58 il: Dicembre 17, 2013, 04:24:26 am *
Nikemerlino... grande risposta... mi é piaciuta...

kayakero

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #59 il: Dicembre 18, 2013, 05:50:32 pm *
Discussioni infinite.....
Ovviamente ognuno è libero di andare come vuole e con quello che vuole, questa è la mia esperienza:

Canoa da discesa, Zastera modello Burton pala Large cm 210
Surfski, Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207
Torrente, Werner ShoGun cm 197
Olimpica Zastera modello Burton pala Large cm 215
Slalom, Zastera double torque Large cm 202
Kayak da mare Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207 oppure Werner Shuna cm 215 a seconda delle condizioni e del carico.

Trovo le groenlandesi bellissime, così come i kayak in legno autocostruiti ma non penso di usarli.
Vorrei solo aggiungere un' altra provocazione a quella di Maurizio a proposito del significato di resistenza o di lunga durata.
Ho letto che la groenlandese facilità le lunghe percorrenze perchè meno stressante.
Bene, se ho davanti 50 km di mare io impiego circa 6 ore. Normalmente pratico una sosta di 5/10 minuti ogni 2 ore, quindi la barca viaggia ad una media costante di 9.5 kmh (ovviamente con mare calmo senza vento).
Dopo 6 ore, mi lavo, mangio uno stuzzichino, monto la tenda, stendo i teli su cui stendermi, se ho alberi piazzo un amaca, incomincio a pensare a cosa mangiare, poi tiro fuori il fornello e mi faccio un succulento piatto di carboidrati con proteine annesse, il tutto accompagnato con del vino possibilmente locale, lavo le scodelle e le pentole e finalmente mi rilasso con un buon bicchiere di grappa, a quel punto scorgo, ancora lontano, il pagaiatore con quella lunga pagaia in legno sottile sottile che era partito alla mia stessa ora dalla stessa spiaggia, lo vedo scendere, stanco ma felice per aver pagaiato 9 ore e mezza.
Morale della favola, io dormirò 3 ore e mezza più di lui per tutti i giorni del viaggio.....
claudio
Come si fa a dargli torto??? Comunque sono belle, sono di legno ed hanno un'anima. E se uno non ha furia e si vuol godere il panorama circostante vanno benissimo. Ma se vuoi "pedalare" c'è di meglio.

Bittern

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Re: Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #60 il: Ottobre 15, 2019, 02:04:35 pm *
* Ultima modifica: Ottobre 15, 2019, 03:16:16 pm da Bittern *

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #61 il: Ottobre 15, 2019, 05:20:07 pm *
* Ultima modifica: Ottobre 15, 2019, 11:07:19 pm da Lorenzo Molinari *
Con tutta sincerità ho trovato il filmato proposto assai noioso dopo il primo minuto e per nulla significativo in termini di comparazione tra pagaie. Le differenze - se mai ve ne fossero da evidenziare - più che alle pagaie le attribuirei alla sensibilità dei kayaker nel surfare le onde e neppure alla forma degli scafi, che parrebbero assai equivalenti.

Bittern

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #62 il: Ottobre 17, 2019, 12:46:59 am *
al di là della noia dopo il primo minuto che ad alcuni viene ad altri no, ho postato il filmato apposta perchè non si evidenziano differenze

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #63 il: Ottobre 19, 2019, 03:35:49 pm *
Ah! Ok!  :D Ciao

nociomn

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #64 il: Novembre 17, 2020, 12:20:04 am *
Ciao a tutti. Sono nuovo di questo forum e pratico da qualche anno sia kayak da mare che da torrente. Premesso che fino a due giorni fa ho usato quasi esclusivamente pagaie wing/cucchiaio, l'altro giorno sono uscito sul mio laghetto, Mantova, con una groenlandese. Lo shok iniziale è stato notevole :tecnica e soprattutto, posizione diversa hanno fatto emergere difficoltà e doloretti inattesi (l'età ha il suo peso :65). Poi piano piano le cose hanno cominciato ad andare meglio e alla fine ho fatto i miei soliti 10 km. Devo dire che i tempi non sono cambiati di molto come pure la velocità media (ore 1,25 contro 1, 17 e 7, 1km/h contro 8). Altra differenza che ho notato per altro, la sensazione di essere meno stanco. Temperatura e vento praticamente uguali a quelle dell'ultima uscita. Aggiungo che non sono, né sono stato, un atleta di questa specialità e tantomeno voglio diventarlo ora : mi piace sperimentare e provare cose nuove per capirne personalmente pregi e difetti. Grazie a tutti per i vostri contributi, sono tutti ugualmente interessanti.

santino spada

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #65 il: Novembre 17, 2020, 07:12:27 am *
 SENZAZIONE DI ESSERE MENO STANCO .
Lo hai scritto tu , e ti posso garantire che sulle lunghe distanze e molto vero quello che scrivi .
Nella pagaiata Geroellandese si spende molto meno che con la Tradizionale e la Wing .
Nello specifico si vanno a muovere meno parti del corpo per fare il gesto atletico .

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #66 il: Novembre 17, 2020, 12:49:10 pm *
* Ultima modifica: Novembre 17, 2020, 12:59:34 pm da Lorenzo Molinari *
Meno masse muscolari entrano in azione in un gesto, più fatica si fa nel compiere un lavoro. Falso è il contrario. Se sollevo ripetutamente un peso di un metro con le sole braccia, mi stanco molto prima che se lo sollevo per la stessa altezza con le sole gambe. Idem in canoa: più masse muscolari metto in movimento, meno faticherò e più tardi mi stancherò. Tant’è che si insegna a pagaiare impiegando anche e soprattutto i muscoli della schiena, oltre a quelli più deboli delle braccia.

Perché, allora, si ha la "sensazione" di fare meno fatica con le pagaie groenlandesi rispetto a quelle tradizionali e ancor meno fatica rispetto a quelle wing?
Si noti che anche io ho usato il termine "sensazione", come correttamente ha impiegato nociomn nel suo intervento!
"Sensazione"? Apriti cielo, i kayaker groenlandesi mi metteranno al muro!
Infatti, si tratta solo di una sensazione. La realtà è un’altra.

La sensazione è sbagliata, in quanto i sistemi che si comparano non sono omogenei. Di conseguenza si traggono conclusione errate. Se percorro con una pagaia groenlandese 10 km a un ritmo per me "normale" e ripeto il medesimo percorso nelle medesime condizioni con una pagaia tradizionale o una wing e con lo stesso ritmo, effettivamente arriverò più riposato con la pagaia groenlandese, ma.... ma, ci impiegherò più tempo.

Un confronto realistico andrebbe fatto con pagaie che, a parità di forza impressa, oppongono la stessa resistenza nella fase in acqua. In questo caso è quasi certo che le pagaie che avrete impiegato nel test precedente non siano equivalenti, perché tipicamente le pagaie tradizionali, e a maggior ragione quelle wing, sono consigliate con misure che si prestano per una pagaiata più sportiva di quelle groenlandesi, con cui si viaggia tipicamente a una velocità modesta.
Quindi il test andrebbe eseguito con pagaia con pale tradizionali e wing di superficie inferiore a quelle che vi consiglierebbero di usare.

Bene, una volta che avrete individuato pagaie equivalenti e confrontabili, cioè che a parità di forza oppongono la stessa resistenza nella fase in acqua, ripetete il test. Scoprirete che, a parità di tempo, avrete ovviamente compiuto la stessa fatica ma con la pagaia groenlandese avrete percorso meno strada che con quella tradizionale, perché la pagaia groenlandese crea più turbolenza in acqua di quella tradizionale; analogamente con la pagaia tradizionale avrete percorso ancor meno strada che con quella wing, sempre per lo stesso motivo.

Oltretutto, se si vuole navigare in tutta tranquillità, la pagaiata low angle non è solo appannaggio delle pagaie groenlandesi. Si può pagaiare con tutta tranquillità anche con pagaie tradizionali o con pagaie wing, facendo, appunto, la stessa fatica ma più strada (nel caso sarà preferibile scegliere accuratamente la forma e la larghezza delle pale, più adatte per questo scopo, tra le tante in commercio).

In conclusione è falso che le pagaie groenlandese siano meno faticosa di quelle tradizionali o di quelle wing. A parità di resistenza in acqua sono faticose uguali, ciò che cambierà sarà la velocità dello scafo. Quello delle pagaie groenlandesi meno faticose è un altro dei tanti luoghi comuni errati che circolano nel mondo dalla canoa.

Poi ognuno pagai con la pagaia che preferisce, con quella che gli dà più soddisfazione, alla velocità o alla lentezza che lo fa star bene e che gli dà la sensazione di faticare meno. Conscio, però, che basterebbe stringere la larghezza della pala di una pagaia tradizionale o di una wing per andare a una maggiore veloce, facendo la medesima fatica che con una pagaia groenlandese.

santino spada

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #67 il: Novembre 18, 2020, 08:59:34 am *
Bella spiegazione , ma dovrei farla leggere a chi ha fatto il Po da Lodi alla foce più volte e la differenza sulla lunga distanza l'ha notata e come .

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #68 il: Novembre 18, 2020, 04:55:49 pm *
* Ultima modifica: Novembre 19, 2020, 11:58:33 am da Lorenzo Molinari *
PREMESSA: mi piace scherzare e provocare; che non se la prenda nessuno; non vorrei ritrovarmi con il kayak sabotato alla prossima uscita!

Una Bianchi da strada e una Graziella pieghevole non sono una più faticosa dell'altra. La Bianchi, però, consente di raggiungere velocità maggiori con il medesimo sforzo della Graziella. Con la Bianchi non solo potrete andare piano quanto con la Graziella ma con minore dispendio di energie. Questa è una ovvietà, tuttavia per una trascurabile minoranza tra i milioni di canoisti nel mondo, ma anche tra i kayaker da mare, questa ovvietà non è traslabile alle pagaie.

Le pagaie non si distinguono tra più o meno faticose.
La fatica dipende esclusivamente dalla forza che il canoista imprime nel pagaiare.
Le pagaie si distinguono tra più e meno efficienti, ovvero tra pagaie che, imprimendo la stessa forza, creano più o meno vortici.
Tutto il resto sono solo "sensazioni" prive di fondamento.

Il fatto che un gruppetto non ben identificato di kayaker abbia avuto la “sensazione” di fare meno fatica con la pagaia groenlandese è poco significativo: hanno fatto meno fatica rispetto a quale pagaia e, soprattutto, a pagaie con quali misure? Non mi rispondano genericamente a una pagaia tradizionale, perché va considerata anche alla forma, la lunghezza e larghezza della pala, oltre alla lunghezza dell’asta. Inoltre, hanno sceso il fiume alternando i vari tipi di pagaie da un giorno all’altro o ciascuno solo la stessa pagaia? Nel caso le abbiano alternate, erano esclusivamente “pagaie equivalenti per resistenza in acqua”? Hanno mantenuto la stessa frequenza cardiaca durante le prove? Altrimenti di cosa stiano parlando? Di sensazioni, appunto. È ovvio che se una persona alta circa 1,70 m, non molto allenata, oltre la mezza età, utilizzasse al posto della sua pagaia groenlandese una tradizionale 220 x 19 (ovvero una delle misure più vendute), arriverebbe più stando al termine di una lunga pagaiata. Non perché è meglio la pagaia groenlandese, ma perché quella tradizionale era della misura sbagliata. Se avesse scelto una misura corretta, la fatica sarebbe stata la medesima ma avrebbe mantenuto una velocità media di poco superiore oppure avrebbe impiegato lo stesso tempo ma sarebbe arrivato un pochino meno stanco (ritmi blandi assottigliano le differenze tra pagaie come tra scafi).

Al di là dell’esperienza individuale, istituti di ricerca indagano sulle forme delle pagaie e degli scafi per trovare quelli più performanti nelle varie andature e situazioni, come il Versuchsanstalt für Wasserbau und Schiffbau o l’Institut für Forschung und Entwicklung von Sportgeräten, giusto per citarne due tra i più famosi. Sinceramente mi sembrano più credibili i loro studi delle sensazioni del gruppetto di amici amatoriali con cui scorrazzo per mari in allegria, bivaccando di qua e di là.

Il discorso è, invece, diverso se consideriamo il rischio d’infiammazioni a livello di tendini in soggetti scarsamente allenati, predisposti a tali problemi o anziani, derivante dall’uso delle diverse tipologie di pagaie. Le pagaie groenlandesi riducono tale rischio, ma un’attenta scelta della pagaia in termini di forme, misure e rigidità dei materiali tra quelle tradizionali o tra quelle wing comunque lo minimizza.

Il progresso scientifico e tecnologico ha portato a continue innovazioni (nel bene e nel male, con conseguenze positive e negative), tuttavia in molti ambiti ci sono gruppi che negano l’evidenza.
Nessuno nega che se mi cadesse un sasso di mano, questo potrebbe colpirmi l'allucione. Infatti tutti vi prestiamo la dovuta attenzione, in pace alla buon anima di Galileo Galilei.
Alcuni negazionisti, invece, negano la sfericità della Terra, procurando rivoltolamenti nella bara al povero Ferdinando Magellano.
Poi ci sono i rettiliani...
E, infine, i peggiori: i winghiani. Questi, addirittura, si ostinano a pagaiare per lunghissime distanze (attraversate oceaniche, circumnavigazioni di continenti) e a ritmi blandi (in altre parole in percorsi ideali all’uso di pagaie groenlandesi) con lo scempio tecnologico delle pagaie wing!
Per poi non dire degli agonisti, tutti winghiani, e non solo i campioni ma anche i più scarsi, non solo su acqua piatta ma anche lungo fiumi vorticosi o in mari agitati, non solo su brevi distanze ma anche lunghe e lunghissime, non solo in kayak ma anche in surf sky! Una follia generale! Eppure, non c’è alcun regolamento che vieti l’uso delle pagaie groenlandesi, ma nessuno le usa. E pensare che potrebbero tagliare il traguardo meno affaticati, utilizzando una pagaia groenlandese!
A questo punto mi sorge un grave dubbio. Sono più credibili Erik Boomer, Paul Caffyn, Freya Hoffmeister o Aleksander Doba (che da 70enne ha compiuto attraversate da 10.000 km a botta, pagaiando a una lentezza esasperante, anche per i 700 kg che doveva “trascinare”) o il gruppetto di amici con cui scorrazzo per mari in allegria? Perché questi personaggi preferiscono le wing in mare su distanze così lunghe, nonostante le loro blande andature? Proprio non si spiega.

Se Josefa Idem (ho scelto apposta una persona che non si allena più da anni ma che ha sviluppato esperienza e sensibilità straordinarie nel nostro campo: a occhi bendati saprebbe riconoscere una differenza di solo 5 mm nella larghezza delle pale o una modifica irrilevante nella forma) facesse un test su un bacino con fondale maggiore di 3 m, senza vento, senza corrente, sempre con il medesimo kayak, sempre nelle stesse condizioni fisiche, sempre a una andatura di lunga distanza, mantenendo sempre la stessa frequenza cardiaca, ecc. con pagaie di diversa tipologia (dopo averle provate e riprovate per "sentirsele sue", poiché non credo abbia molta esperienza di pagaie tradizionali e groenlandesi), al termine delle prove le sue considerazioni per me sarebbero certezze, al di là che le conclusioni già si sanno e che mi fidi della mia capacità di valutazione, con quasi 60.000 km di canoa alle spalle su acque di ogni tipo. Potrei fare anche altri nomi alternativi a Josefa, che non provengono dall'agonismo.

Quale delle pagaie in foto è una pagaia groenlandese? Giusto per capire di cosa stiamo parlando.
Alcune sono molto diverse dalle altre, ad esempio la n° 7 si avvicina alle nostre tradizionali ungheresi, eppure anche questa è una Inuit! Stesso discorso vale per gli scafi (la foto allegata è soggetta a copyright; l'uso mi è stato gentilmente concesso dall'autore Harvey Golden).
Povero Ken Taylor, se si fosse immaginato come alcuni canoisti si sarebbero fissati su certi aspetti dei kayak e delle pagaie Inuit, forse avrebbe scelto un altro argomento per la sua tesi universitaria!

Un kayaker marino tra quelli da me più stimati (e non perché usi pagaie wing, nonostante non sia mai stato un atleta, abbia passato da tempo la mezza età e in canoa prediliga i ritmi blandi e contemplativi) mi ha fatto alcune considerazioni, che credo non siano poi così campate per aria: al di là di una scelta di puro piacere tra una stile e un altro, e ben vengano tali scelte, tuttavia molti kayaker da mare scelgono per convinzione, non per il piacere di avere tra le mani un bell’oggetto in legno ricco di storia (e alcuni non disdegnano il carbonio). Questi kayaker si radunano con persone che utilizzano kayak e pagaie analoghi; frequentano scuole e corsi specifici; si sentono partecipi di una comunità che valorizza alcune tradizioni; tendono ad assimilare una visione prevalente e a cui sono educati i nuovi kayaker; mentre i leader sono autoreferenziali, per preservare la visione comune e alimentare le loro attività che da essa derivano.

maurizio bernasconi

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #69 il: Novembre 18, 2020, 09:09:21 pm *
La parola "sensazione" ritorna spesso in questi ragionamenti. Non conviene però mischiare le sensazioni con ciò che accade realmente. Se pagaio contro vento ho una (falsa) sensazione di velocità. Ma perché dirla falsa? La maggior parte di noi cerca in definitiva proprio le sensazioni e non sempre quelle false sono le meno appaganti. Tuttavia proprio le sensazioni sono la parte più personale e meno facile da descrivere, e direi: per fortuna. Chi desidera sentire il proprio corpo impegnato in una vibrante tirata di dieci chilometri in meno di cinquanta minuti, non sarà appagato da un placido costeggiare. E perché questo?
Le attività intense con gesti (quasi) uguali ripetuti a una certa intensità (correre, pedalare ecc.) provocano degli effetti a livello nervoso. Scrivo "quasi" uguali perché, se fate caso, è impossibile ripetere un colpo di pagaia in modo assolutamente uguale due volte come del resto è impossibile ripetere qualsiasi altra cosa in modo identico. Nello yoga questo genere di esperienza rientra nel kriya yoga. La ripetizione continua introduce un effetto di blanda ipnosi con una relativa messa a riposo dell'inutile attività mentale condizionata alla quale siamo spesso abituati. In tal modo si raggiunge uno stato che somiglia ai primi stadi della condizione meditativa. Ciò arreca effetti di grande beneficio con riequilibrio fisico e psichico anche se non ne siamo consapevoli. Si producono delle interessanti modificazioni chimiche in tutto il corpo ed è per questo che saremo invogliati a ripetere quanto più spesso tale situazione. L'efficacia del meccanismo è stimolata dall'aumento dell'intensità del gesto. E' molto probabile che, anche a ritmi blandi, si possano raggiungere esperienze apprezzabili, ma non so dopo quanti chilometri. Perciò direi che vi sono due tipi di canoismo contemplativo. Il primo pone l'attenzione sull'aspetto paesaggistico o sociale o salutistico. Il secondo è un atteggiamento sempre contemplativo, ma rivolto all'interno, sia dal punto vista fisico sia psicologico. La scelta di come pagaiare e con quali attrezzi dipende dal carattere e dalle situazioni e ognuno si regola come gli pare. Tornando alle pagaie... chi costruiva le pagaie con i relitti portati dal mare non aveva molta scelta riguardo alle forme e al peso. E poi, per analogia, se non ricordo male, la seconda cosa che fece Abebe Bikila dopo aver vinto la maratona fu comprarsi le scarpe.

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #70 il: Novembre 20, 2020, 01:55:23 pm *
Con i miei interventi mettevo in discussione da un punto di vista tecnico una convinzione diffusa. Tuttavia la scelta tra un modello di pagaia (o di canoa) e un altro non può che riflettere il proprio gusto e piacere, poiché ciò che conta è l’esperienza personale e non i mezzi con cui la si svolge e la si vive. Il contributo di Maurizio ci porta a riflettere su quest’ultimo aspetto, complementare al mio.

Mi capita di pagaiare con mezzi di qualunque tipo, talvolta vecchie pagaie e canoe. Tuttavia anche questi mezzi antiquati mi permettono esperienze appaganti. Basta poco per navigare (se non si cercano avventure estreme) e molto del nostro “bagaglio” può risultare superfluo, se si desidera semplicemente vivere l’atto del pagaiare, riconciliandosi con se stessi e con il luogo in cui ci si immerge. Come quando, camminando all’aperto, ci si toglie le scarpe, per sentire il contatto diretto con la terra.

Quest’altra faccia della medaglia, quella dell’esperienza personale, svela, a sua volta, altre due facce. Maurizio osserva come lo stato contemplativo a cui possiamo disporci nell’atto del pagaiare possa coinvolgerci in due modi alternativi, espressione di livelli distinti: uno più sensoriale e passionale, l’altro più interiore e profondo.

Vittorio Pongolini

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #71 il: Novembre 20, 2020, 06:20:18 pm *
* Ultima modifica: Novembre 20, 2020, 07:35:56 pm da Vittorio Pongolini *
Ecco qua invece la foto di pagaie groenlandesi in legno, rinforzate in cima e ai lati da ossa, reali e tradizionali, al Museo Nazionale di Copenhagen! Roba antica, dell'ottocento, quindi con un valore pure d'antiquariato!
In tutta questa serie di interessanti considerazioni di Lorenzo e Maurizio manca però, o meglio, è solo accennata, la più logica delle conseguenze: in Groenlandia, a dispetto del nome vichingo di Terra Verde, non cresceva nessun albero e men che meno esisteva nessun tipo di colla, ergo, le pagaie venivano ricavate da legni e tronchi flottanti in legno "monoblocco" e, per forza di cose, non potevano essere fatte pale più ampie. Non potevano nemmeno creare pale da scapole di tricheco o altre ossa larghe di cetacei perché non avrebbero potuto fissarle a dovere su manici di legno e sappiamo bene quanto devono essere solidali con il manico le pale. Solo da poco, a causa del global warming, sono riusciti a piantare degli alberi in Groenlandia e stanno crescendo, seppure un po' stentati, alcune conifere, presumo pitch pine o douglas, più quattro specie autoctone, arrivate da est (Alaska, Territori del Nord-Ovest e Nunavut), cioè ontano, sorbo, betulla e salice, tutti più che altro alberelli che all'epoca delle grandi glaciazioni non c'erano proprio.
Chissà che affari avrebbero fatto dei venditori di pagaie tradizionali presso gli inuit… e come sarebbero andati forte a rincorrere per cacciarle foche, narvali e orsi bianchi con pagaie a pale larghe! Ma... pagate con cosa?!? Forse pelli d'orso bianco e di foca o denti di narvalo, o addirittura grasso e zanne di tricheco e  … interi kayak in pelle di foca, già costruiti e pronti all'uso. Che affare, allora!
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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nociomn

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #72 il: Novembre 25, 2020, 10:32:59 pm *
Ciao a tutti. Sono ancora a proporre la mia recentissima esperienza. Dopo tre uscite nel mio laghetto mi sto rendendo conto che questa nuova, per me, pagaia groenlandese è sicuramente più lenta della wing tenendo conto delle mie medie. Inoltre il lavoro muscolare mi pare non molto diverso se non per il minore impegno del bicipite bracciale. Lavorano comunque dorsali, deltoidi e, anche se poco, i tricipiti. Essendo abituato ad una pagaiata high angle, faccio fatica a cambiare angolo e penso che questo possa penalizzare l'efficacia ottimale della pagaia. Al momento devo ancora vedere come andrà con vento di una certa entità dato che in queste tre ultime uscite era praticamente assente. Al momento ho quasi nostalgia della vecchia wing..... 😂


Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #73 il: Novembre 25, 2020, 11:22:37 pm *
Ti capisco, nociomn. Seguendo l'ironia di Vittorio Pongolini, anche gli Inuit avrebbero avuto nostalgia delle "vecchie" wing, se mai avessero potuto provarle!
Invece la loro scelta per far avanzare un kayak era tra i loro bastoni e le palette che impiegavano i loro lontani parenti, i Koryak, che popolavano l’estremo oriente artico della Siberia (vedi immagine allegata).
Per allora, quindi, gli Inuit erano indubbiamente all’avanguardia con le loro pagaie a doppie pale rispetto ad alcune (alcune, non tutte) popolazioni artiche!
Non lo erano, però, rispetto a un popolo in tutt’altra parte del mondo, nell’altro emisfero, dove le pagaie a doppie pale erano in uso da mille o più anni, ed erano ben più “moderne” e performanti di quelle groenlandesi. Ovviamente i due popoli arrivarono a un’invenzione analoga in modo del tutto autonomo.  Non aggiungo altro, non svelerò l’arcano, affinché gli amanti delle pagaie groenlandesi possano continuare a credere che, non solo il kayak ma anche la pagaia a doppie pale, sia stata un'invenzione esclusiva dei loro beniamini Inuit.

RossoFiorentino

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #74 il: Novembre 27, 2020, 02:40:26 am *
Non so, ci vedo sempre da parte vostra una sorta di bisogno di definire meglio e peggio quando si parla di kayak “tradizionale” e groenlandese. Tra l’altro trovo buffo definire tradizionale una pratica più moderna di quella Inuit; non che il kayak sia frutto esclusivo dei popoli artici ma sono indubbiamente fra quelli che lo hanno come tradizione da più tempo.

Suppongo sia a causa di molti dei miei colleghi che sono in effetti troppi fissati a “difendersi” dalle critiche, piuttosto che ricordarsi che infondo la loro passione va bene già di per se, il fatto che percepiate una sorta di idolatrazione della groenlandese.

Per quanto riguarda al forma, le groenlandesi ne  hanno precisa per ragioni al di là di molte delle giustificazione che avete portato fin ora. Non mancano infatti tronchi alla deriva di dimensioni ragguardevoli, se la questione è il materiale. Una groenlandese è un’ottima pagaia per l’attività principale dell’Inuit, la cacc-a: senza tirare in ballo i roll, la distribuzione della sua superficie d’attacco, che non è poi così tanto inferiore a un cucchiaio, come è stato lasciato ad intendere, riduce di tanto il rumore rispetto ad una pagaia europea, oltre ad essere molto valida per gli appoggi bassi e dia grande sostegno alla stabilità quando utilizzata correttamente. Non credo che gli Inuit si sarebbero ammazzati a vicenda per una wing.

La questione è semplice, lo scopo delle pagaie sportive è la resa in velocità, funzionano molto bene a tale scopo e non hanno rivali; quello delle groenlandesi è diverso. Ad oggi, oltre ad essere una moda comunque di nicchia, sono pagaie interessanti per aspetti giocosi, come i roll, per il loro lato artigianale e storico, per il funzionamento efficace sulle lunghe distanze e per la sensazione concretamente diversa quando si pagaia... non c’è bisogno di mordere l’acqua. Tutto si riduce alla fine a “cosa ti aspetti dal Kayak” ed in base alle risposte una pagaia è più adatta di un’altra.
In ogni caso vi suggerisco di vedere quello che offre il mondo groenlandese tramite i test e i video su Maligiaq Padilla; magari è solo un kayaker particolarmente dotato ma ha ottenuto risultati eccellenti con le groenlandesi.

Giusto per terminare, magari un po’ piccatamente ma in maniera pacifica: non credo che questo atteggiamento di faida, tutto spinto nel dimostrare chi ce l’abbia più grosso, faccia bene alla già martoriata community di kayaker italiani che esiste online.

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #75 il: Novembre 27, 2020, 03:36:49 pm *
* Ultima modifica: Novembre 27, 2020, 03:54:13 pm da Lorenzo Molinari *
“Le passioni van bene già di per sé”. Posso solo immaginarmi il piacere che proverei spingendo una piroga con una pertica tra canneti (se ne fossi capace), per i bassi fondali della foce di un fiume, con i pesci che tracciano scie sul pelo dell’acqua e gli aironi che volano bassi, sbattendo le loro ampie ali. Sono certo potrei provare altrove analoghe emozioni con un kayak e una pagaia in stile groenlandese.

Ciò che scrivi, RossoFIorentino, lo condivido e se ne è scritto nei post precedenti. Ti ringrazio anche del tuo richiamo, per quanto il mio spirito, come quello di altri, sia ironico e provocatorio per ravvivare la lettura e stimolare la discussione, al di là dei fatti storici e di quelli oggettivi su cui c’è poco da discutere.

Gli Inuit realizzavano kayak e pagaie per i loro scopi, che non sono i nostri. Se desidero pedalare lungo un sentiero inforco la MTB, non la bici da strada, e, non dovendo andare a caccia di foche, preferisco altri generi di kayak e pagaie a quelli groenlandesi. Al di là del piacere che possa provare, in base alle situazioni, impiegando le diverse tipologie di canoe e pagaie.

Anch’io non credo che sarebbero andate a ruba le wing tra gli Inuit, era ovviamente una battuta, forse le ungheresi già di più. La wing in termini di stabilità e manovre di emergenza è scarsa ed è molto più rumorosa - come tu fai notare - delle groenlandesi, pertanto la wing è, ahimè, inadatta alla "cacca" (prendo a prestito il termine "cacca" da te utilizzato al posto di "caccia", forse per te freudianamente sinonimi. Può star bene anche a me in generale). Pagaie groenlandesi al plurale, perché i modelli sono proprio tanti e anche molto diversi tra loro, per quanto da noi si limitino a uno, diciamo due, eccezionalmente tre, e non ho idea perché proprio quelli e non altri, dubito che la scelta abbia attinenza con la presenza della foca monaca nei nostri mari.
Stesso discorso per i kayak da mare, i nostri sono più adatti a crociere di più giorni ma sono più difficili da rollare, perché, anche a parità di fondo, sono molto più alti dei loro, che dovevano essere poco visibili alle loro prede e non avevano grosse esigenze di trasporto.
Eseguire un eskimo roll con un kayak Inuit è molto più facile che con un kayak da creek di grosso volume, nonostante sia una manovra di routine su fiumi estremi e sia parimenti vitale. Per quanto è provato come moltissimi Inuit non fossero capaci di eseguire tale manovra in tempi precedenti alla colonizzazione occidentale.

Concordo che le pagaie groenlandesi siano un oggetto pregevole e speciale, ricco di storia, che consente di giocare in modo diverso, di pagaiare con tranquillità, godendosi l’ambiente su lunghe distanze. Offrono una pagaiata sana, non soggetta a infiammazioni e per lo più difficilmente di spezzeranno contro un ostacolo. La pagaia, come ogni cosa, va scelta in base all’uso che se ne vuol fare, tenendo presente che l’efficienza di una pala rispetto a un’altra non è un’opinione ma è dimostrabile oggettivamente.

Maligiaq Padilla nel kayak groenlandese è come un Aniol Serrasolses nell’alto corso. Conosce ogni più piccolo segreto dei kayak e delle pagaie della sua tradizione ed è stato un grandissimo campione nelle gare groenlandesi, dove non sono ammessi kayak e pagaie di altre tradizioni. Non mi risulta abbia mai gareggiato con kayak e canoe occidentali, né che abbiano partecipato campioni di livello internazionale occidentali a gare groenlandesi, che, invece, si sono cimentati, eccellendo, in gare di canoa di altre tradizioni: polinesiana, canadese o cinese.

RossoFiorentino

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #76 il: Novembre 27, 2020, 06:09:23 pm *
* Ultima modifica: Novembre 27, 2020, 06:25:17 pm da RossoFiorentino *
In effetto è curiosa la mia associazione involontaria con la cacc-a. Diciamo che è una pratica che non amo, faccio fatica ad accettare che qualcuno lo possa valutare uno sport, ma di sicuro non avrei condannato e non condanno le necessità della sopravvivenza.

Per quanto riguarda la forma quasi sempre identica delle pagaie credo che dipenda molto dal fatto che il modello dominante in Groenlandia è appunto quello più tipico che si può vedere anche nelle nostre acque, oltre alle Aleutine che per qualche ragione fortuita di sono salvate dall’oblio. Non mi risulta e non mi è mai capitato di vedere un Inuit utilizzare pagaie diverse, suppongo che ad un certo punto si sia creato uno standard anche lì.

A proposito di Maligiaq si narra, e dico si narra perché non ho visto ne video ne foto, che al suo arrivo in giovane età negli States abbia partecipato a più di una competizione marina utilizzando sempre pagaie Groenlandesi e ottenendo risultati strabilianti contro avversari che utilizzavano gli ultimi ritrovati della tecnologia. Ma come probabilmente concordiamo quando uno si dedica anima e corpo è il suo spirito che fa impressione, al di là dei risultati.

In ogni caso quello che personalmente mi preme del kayak Groenlandese è la profonda connessione con l’ambiente e il mezzo che questa nicchia cerca di portare avanti. Non ho mai visto così tanto entusiasmo verso la pratica che nei video dei vari campionati tradizionali. Nella mia breve esperienza ho sempre fatto fatica a capire il mondo agonista, la spinta a essere il migliore, la competizione fine a se stessa, tipicamente Occidentale. Poco tempo fa avrei criticato aspramente gli atleti da velocità di acque piatte, ora che sto imparando a conoscerli mi sta passando fortunatamente la voglia di provare arrogantemente ad insegnare ad un “olimpico” che ciò che fa manca di qualcosa. Spero di essere tutt’uno con l’acqua che così tanto mi spaventa, spero di portare avanti una filosofia di kayak che apprezzo profondamente, spero di poter spiegare perché un mezzo che non guido ma “indosso” mi regala una profonda pace con le mie gioie e le mie incertezze. Credo che questo meriti rispetto ed è un po’ questo che vorrei ricordare ma a vedere la tua ultima risposta direi che sto picchiando ad una porta che in realtà è già aperta. Questo mi fa molto piacere. Non per ultimo trovo il qajaq groenlandese meraviglioso dal punto di vista estetico, un’eleganza che nel diolene mi sembra mancare.

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #77 il: Novembre 27, 2020, 07:20:02 pm *
* Ultima modifica: Novembre 27, 2020, 08:47:54 pm da Lorenzo Molinari *
Concordo su tutto, finanche sull'agonismo, per quanto provenga da quel mondo! Un mondo che ha senz'altro da insegnare ma ha anche molto da imparare da quello degli appassionati (e non uso apposta il termine amatori, perché lo sport cosiddetto “amatoriale” è spesso analogo a quello agonistico). Così come ritengo che nello sport giovanile si spinga troppo sulla competizione, come valore fondante dello sport e scuola di vita. Cerco di trasmettere a mia figlia ben altri valori nello sport e nella vita, ma questo è un altro discorso. Buone pagaiate!

Vittorio Pongolini

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #78 il: Novembre 27, 2020, 07:48:34 pm *
Bella questa ultima serie di dialoghi tra persone competenti che amano il ns. sport! Mi ero solo fermato esterrefatto alla... "cacca" di RossoFiorentino e mentre mi montava il piacere di leggervi, di colpo mi sono fermato dall'estasi della lettura proprio a quella parola! "Ohibò...ha rovinato tutto" pensavo…"che c'entra..?" Poi ho capito ed ho perdonato, ma ci ho messo un momento perché ero tutto preso con la mente a seguire i periodi.
Ah, se si potesse sempre e spesso leggere interventi così su questo forum!
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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marittimo

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #79 il: Novembre 28, 2020, 11:44:45 am *

Spero di essere tutt’uno con l’acqua che così tanto mi spaventa, spero di portare avanti una filosofia di kayak che apprezzo profondamente, spero di poter spiegare perché un mezzo che non guido ma “indosso” mi regala una profonda pace con le mie gioie e le mie incertezze.


Penso che questa sensazione si possa percepire indipendentemente dal tipo di kayak e dal tipo di pagaia. Se poi la si vuole percepire “indossando” gli abiti Inuit, allora si dovrebbe provare a farlo fino in fondo.
Credo che la vita Inuit fosse molto dura e molto diversa da quella dell’immaginario collettivo. Credo anche che le loro uscite in kayak fossero tutt’altro che rilassanti e riappacificati con se stessi. Forse Lorenzo Molinari potrebbe dire qualcosa sulle paure e i turbamenti psicologici diffusi tra gli Inuit (quelli veri).


marco ferrario (eko)

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #80 il: Novembre 28, 2020, 04:31:09 pm *
Bella questa ultima serie di dialoghi tra persone competenti che amano il ns. sport! ...
Ah, se si potesse sempre e spesso leggere interventi così su questo forum!
Concordo e sottoscrivo.
Questo è uno dei dibattiti più alti e anche dei più seguiti sul forum.

Penso che questa sensazione si possa percepire indipendentemente dal tipo di kayak e dal tipo di pagaia.
Marittimo condivido la tua risposta a RossoFiorentino.

L'esaltazione filosofica di una tipologia di kayak o di una pagaia è molto soggettiva e a volte anche demagogica tanto da sembrare una operazione di marketing, se non voluto, perlomeno inconsciamente indotto.

Diverso è parlare di tecnica e di storia, come qui ha fatto Lorenzo, solo per citare chi più si è distinto in tale senso, ma ringrazio anche tutti, veramente tutti, per l'arricchimento a questa pagina di cultura del KdM.

Anch'io ho sempre pensato di calzare i miei kayak, pur non possedendo kayak Greenland e indipendentemente delle diverse pagaie utilizzate.

Indossando il kayak subisco sempre una metamorfosi in simbiosi con l'acqua.
Da essere terrestre mi trasformo in anfibio e vivo intensamente questa mutazione che ritengo sia insita in molti di noi che amiamo lo sport di pagaia, indipendente dalle pagaie e dai kayak utilizzati. 

La filosofia del Kayak da Mare non va vincolata e condizionata dalla soggettività del mezzo utilizzato, a prescindere dal fatto che come cantava Pino Daniele "ogni scarrafone è bello ' a mamma soja"

Filosofeggiare è gran bello, ma non si può ignorare la tecnica, la scienza e la storia che vanno sempre e comunque difese per onore di verità.



RossoFiorentino

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #81 il: Novembre 28, 2020, 08:28:29 pm *
Vi ringrazio per i generali apprezzamenti, sono felice che condividano un certo spirito a prescindere delle differenze... stilistiche?

In ogni caso non vorrei essere frainteso, quello che il Qajaq groenlandese fa su di me lo fa appunto su di me; non ho pretesa e non mi interessa che sia una filosofia o una legge a cui gli altri devono sottostare. Come scrivevo mi impegno a non voler essere giudice supremo di cosa sia giusto e cosa sia sbagliato in questioni così soggettive come il kayak, volevo solo riportare la mia di prospettiva, nulla più. Sono ad esempio convinto che quei “folli” dell’Olimpica che passano i giorni a fare sempre la solita assurda traversata, in modo così meccanico e sportivo, abbiano capito qualcosa che a me sfugge e ben venga che ne traggano completa soddisfazione.

Inoltre non voglio che le mie parole siano fraintese per un’arringa contro la tecnica e la pratica; lo studio del movimento, la pagaiata efficace è fondamentale tanto nella pagaia classica che nella groenlandese e, avendo esperienze precedenti con il cucchiaio, credo che farebbe bene a tutti cambiare di tanto in tanto anche per osservare quali sono i fondamentali comuni a tutte le specialità. In particolare credo che nella mia nicchia, almeno nell’ambiente italiano, manchi molto un’attenzione al modo in cui si pagaia. Credo dipenda dal fatto che il tipico pagaiatore che si approccia alla Greenland sia mediamente lontano dal tipico sportivo e per questo spesso manchevole di alcune basi che fanno bene a prescindere dal livello che i desidera raggiungere.

Per quanto riguarda l’esperienza reale degli Inuit credo che quanto sia stato detto sia parzialmente vero. Sono un novizio del kayak ma ho la mia dose di passione storica per essermi volentieri sorbito i “pipponi” di alcuni dei più grandi studiosi di quel mondo. Un detto Groenlandese recita più o meno così “Ogni Inuit può scegliere, o muore di fame o annegato”, questo a conferma di quanto la vita sia, e soprattutto sia stata, veramente estrema sulle coste artiche. Questo però non deve trarre in inganno; se è vero che la Qajaq Angst “L’angoscia del Kayak” era una cosa piuttosto diffusa in quel mondo, come risultato delle paure più che naturali di una vita al margine della sopravvivenza, e che di fatti morire era una cosa da prendere seriamente in considerazione ad ogni battuta di caccia è anche vero che per fortuna abbiamo diverse testimonianze scritte e orali del passato ed esperienze dirette del presente che raccontano di che gioia fosse per gli Inuit il proprio Qajaq. Insomma se la vita ti da limoni...  comunque prendo l’affermazione come un incinto ad andare in Groenlandia e guardare con i miei occhi, cosa che farò appena mi sarà possibile con grande piacere!

Vittorio Pongolini

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #82 il: Novembre 29, 2020, 05:46:44 pm *
...….comunque prendo l’affermazione come un incinto ad andare in Groenlandia e guardare con i miei occhi, cosa che farò appena mi sarà possibile con grande piacere!

...eh, ma allora non sono errori, sono considerazioni escatologico-ginecologiche perseveranti, RossoFiorentino! Suvvia, come ce le spieghi?
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

"You don't beat it. You never beat the river, chubby".  Burt Reynolds (Lewis Medlock), Deliverance, 1972.

RossoFiorentino

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #83 il: Dicembre 03, 2020, 03:42:11 pm *
...eh, ma allora non sono errori, sono considerazioni escatologico-ginecologiche perseveranti, RossoFiorentino! Suvvia, come ce le spieghi?

Per parafrasare, se mi passate la volgarità, intendi dire che sono “seghe mentali”? Si, probabilmente sono andato un pezzo oltre il concreto. Pardon...

nociomn

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #84 il: Gennaio 12, 2021, 02:09:09 pm *
Dopo qualche settimana di uso della groenlandese ho cominciato a chiedermi se quello che sento a fine della passata in acqua non sia il ritorno dell'elasticita' della pagaia /manico. In effetti forse all'inizio non non ci facevo caso perché impegnato nel cercare di perfezionare la tecnica ma ora che mi pare di aver trovato il modo corretto e spingo molto di più, sento come se finita la passata, la pagaia avesse un "ritorno". Qualcuno mi sa dire qualcosa in merito. Grazie

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #85 il: Gennaio 12, 2021, 03:23:28 pm *
* Ultima modifica: Gennaio 12, 2021, 08:59:30 pm da Lorenzo Molinari *
La domanda che poni è molto interessante e spero che la mia risposa sia chiara.
Quello che chiami il "ritorno dell'elasticità della pagaia/manico" esiste e si manifesta quando si riduce la forza impressa sulla pagaia a fine spazzata (passata in acqua) e, quindi, proprio prima dell'estrazione, ipotizzando che la forza impressa sia costante durante tutta la spazzata.

Il ritorno aumenterà:
-   all'aumentare della forza impressa sulla pagaia (superata la soglia che ne determina la deformazione);
-   all'aumentare della flessibilità dell'asta e delle pale (aste e pale in legno sono più flessibili di aste e pale in carbonio);
-   all'aumentare della presa in acqua delle pale (le pale a portanza hanno maggiore presa delle pale groenlandesi).

Al cessare della forza impressa sull'asta, se questa avesse flesso la pagaia, quest’ultima rilascerà l'energia potenziale accumulata flettendosi, sotto forma di energia cinetica, che si scaricherà facendo recupera alla pagaia la sua forma inziale a riposo (non flessa). Tale energia si scaricherà in parte anche in acqua, attraverso il raddrizzamento dell’asta e della pala in acqua, che equivarrà a un piccolissimo movimento della pala verso la coda dello scafo, determinando un ulteriore modestissimo avanzamento dello scafo.
Così come in attacco, la forza impressa sull'asta, si disperderà in parte con la flessione dell'asta e, di conseguenza, riducendo l’accelerazione dello scafo.
L’effetto totale non è pari a zero ma è negativo, perché la minore accelerazione dello scafo all’attacco non è affatto compensata dall'insignificante accelerazione in fase di estrazione, poiché l’energia si disperde anche in termini di calore (la pagaia subisce un leggero riscaldamento, come quando si fletta e si raddrizza di continuo un’asta di metallo) e attraverso le mani e, soprattutto, in aria, nell'estrazione.

Senz'altro puoi renderti conto della flessione dell'asta ma dubito che tu possa accorgerti delle sue conseguenze, ovvero dubito che tu possa accorgerti della inferiore accelerazione dello scafo in fase di attacco (a meno che tu non abbia una pagaia particolarmente flessibile, e in tal caso di consiglio di cambiarla) e dubito ancora di più che tu possa accorgerti della leggera spinta in fase di estrazione. Per quanto l'effetto ci sia.

Più la pagaia è rigida e più la pala ha una presa efficace, più sarà performante se sottoposta a forze elevate. Infatti in agonismo si prediligono aste rigide, specie sulle distanze brevi, dove anche l'asta potrebbe fare la differenza sul podio. Sulle lunghe distanze l’asta conta meno (le pale da agonismo sono tutte ugualmente rigide), tant’è che si usano anche aste più flessibili (più salubri ai tendini).




nociomn

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #86 il: Gennaio 15, 2021, 11:13:17 am *
Grazie Lorenzo. In effetti mi hai chiarito che per la mia pagaia groenlandese, Avatalk Terranova, la flessione è reale. In effetti con la Wing di Simonelli  manico e pale in carbonio, non avevo mai avvertito flessione. Grazie ancora per la competenza e completezza della spiegazione.

RossoFiorentino

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #87 il: Gennaio 15, 2021, 04:44:00 pm *
Nocoimn posso chiederti di descrivere la sensazione che provi al termine della pagaia? Non sono assolutamente un esperto, men che mai vicino alle conoscenze di Lorenzo, ma qualcosa sulla groenlandese la so. Ti pongo la domanda perché spesso un’angolazione sbagliata, ma comune nei primi approcci, può causare l’ingresso di aria sotto la pala che provoca una sensazione piuttosto tipica e percepibile; a me verrebbe da dire che la pagaia “frizza”.

nociomn

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #88 il: Gennaio 16, 2021, 10:02:11 am *
Ciao Rosso Fiorentino. In effetti quel "frizzare" che mi dici l'ho sentito qualche volta ma, sistemando meglio l'impugnatura, sparisce. Mi sono accorto che questa cosa si presenta quando ho la tendenza a ruotare, anche se di poco, il polso(retaggio della Wing). Quando invece la passata in acqua è corretta sento che la pagaia flettere :è come un elasticità di ritorno. Lorenzo ha centrato in pieno il problema, se così si può dire, con un'analisi precisa. Sto lentamente migliorando la tecnica, ma, essendo autodidatta, ci metto più tempo. Grazie per il tuo intervento.

marittimo

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #89 il: Gennaio 17, 2021, 09:09:22 am *
Per tre stagioni ho usato anch’io pagaie in legno (groenlandese, aleutina e ibrida groenlandese/aleutina) percorrendo circa 1.000 km complessivi.

La prima era una groenlandese in obeche con il manico rinforzato da due listelli di rovere. La pala era molto flessibile e questo si sentiva quando forzavo nella fase finale della passata in acqua. L’ho quindi sempre usata con moderazione per timore di romperla e non ho mai percepito l’effetto “ritorno” di cui si discute.

La stagione successiva ho usato una aleutina tutta in compensato marino molto più rigida. Fletteva anche questa ma meno dell’altra, però ho notato che oltre una certa forza, impressa nella pagaiata, l’aumento di velocità era molto scarso. Pertanto anche questa l’ho quasi sempre usata fino a un certo limite e senza avvertire l’effetto “ritorno”.

Idem con l’ultima (ibrida groenlandese/ aleutina), che mi è sembrata la migliore delle tre anche se non era certamente una pagaia da velocità, quindi inutile forzare troppo. Anche con questa però si percepiva una certa flessibilità credo dovuta all’uso del legno e alla lunghezza complessiva (tutte cm 240) che comporta un braccio di leva maggiore rispetto alla pagaia tradizionale (più corta).


RossoFiorentino

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #90 il: Gennaio 18, 2021, 12:29:19 pm *
Mi incuriosisce questa cosa dell’elasticità perché nonostante io usi ormai quasi esclusivamente una pagaia groenlandese non percepisco quanto da voi descritto o comunque non afferro bene la sensazione a cui vi riferite.
Il riferimento al legno e soprattutto alla sua tipologia può essere un indizio interessante, sarebbe curioso conoscere la qualità del legno e il costruttore della pagaia. Spesso ho visto che c’è la tendenza a fare dei lavori ultraleggeri che per quanto sensati da un certo punto di vista non è detto che siano la scelta migliore da una prospettiva completa. Una buona pagaia (groenlandese o meno in questo caso) dovrebbe essere affidabile e la sensazione di fragilità descritta da Marittimo mi fa alzare un sopracciglio, in particolare una pagaia inuit è tecnicamente un mezzo piuttosto “ignorante” nel senso che dovrebbe essere maltrattabile senza troppe paure. Nel caso dell’aleutina poi il “nervo” centrale che scorre lungo la pala dovrebbe aumentarne la rigidezza ma nel caso di Marittimo non sembra aver fatto differenza.
La mia pagaia è autocostruita completamente in Douglas e non rientra nella categoria delle leggerissime; il legno utilizzato è si elastico ma anche molto robusto e con un peso generalmente molto ben distribuito. Non sarà certo una roba da velocità smodate e sicuramente si flette se costretta a farlo ma sul piano della robustezza non ha mai lasciato spazio a dubbi.


marittimo

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #91 il: Gennaio 18, 2021, 04:15:58 pm *
Per costruire una pagaia il douglas è sicuramente meglio dell'obeche, del rovere e del compensato marino, ma costa anche molto di più, soprattutto se prendi quello di prima scelta
Quando ho costruito le mie pagaie ho utilizzato degli scarti, quindi a costo praticamente irrisorio

RossoFiorentino

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #92 il: Gennaio 19, 2021, 04:02:09 pm *
Buonasera marittimo, hai certamente ragione il costo è diverso ed ho peraltro imprecato non poco per trovare il pezzo giusto che cercavo ad un prezzo onesto.
Per valutare una pagaia dal punto di vista del suo design però sarebbe necessario non lesinare sul materiale, questo non vuol dire che farla con mezzi di scarto e rimasugli sia una cattiva idea, anzi, ma forse così abbiamo risolto il mistero della flessione.
Le pagaie groenlandesi venivano d’altronde fatte con legno arrivato dal mare che se sopravviveva quel maltrattamento era quasi garantito che fosse un legno bello tosto; suppongo che non si siano mai posti il problema di adattarsi alla varietà di materiale di cui disponiamo oggi.

marittimo

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #93 il: Gennaio 20, 2021, 06:59:03 am *

.... ma forse così abbiamo risolto il mistero della flessione.


I misteri della flessione sono abbastanza semplici da comprendere e da risolvere.
Innanzitutto il legno è flessibile per natura, quindi le pagaie in legno flettono tutte in maniera più o meno accentuata e questo dipende (in linea di massima):
- dal tipo di legno utilizzato (ad esempio il douglas e più rigido dell'obeche);
- dalla stagionatura del legno (cioè dalla sua essicazione);
- da come sono orientate le fibre del legno (aspetto particolarmente delicato se si realizza la pagaia con un unico pezzo di legno massello, mentre è più facile orientare al meglio le fibre se si utilizza un pezzo lamellare);
- dall’eventuale combinazione di più tipi di legno (quindi con diverse caratteristiche, tra cui la flessibilità, a seconda del risultato che si vuole ottenere o anche semplicemente per consumare scarti e rimasugli……);
- dagli spessori che vengono dati (anche per contenere il peso).
Ovviamente dipende anche dalla forza del canoista e da quanta ne impiega nelle sue esigenze (es. velocità sprint, velocità su lungo tragitto, semplice crociera senza velleità corsaiole).


nolby

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #94 il: Febbraio 23, 2021, 07:02:00 am *
Il discorso flessibilità è a mio avviso importantissimo... ed è il motivo per cui "fatico" a capire gli utilizzatori delle pagaie groenlandesi in carbonio ( ma devo dire di averne provate solo per brevi test e non vi ho fatto una gran conoscenza).

Ricordo che quando acquistai la mia Avatak in segheria ve ne erano alcune identiche (stesso disegno e stesse dimensioni) che però erano fatte con alcuni inserti diversi. Ciò che cambiava tra una e l'altra era appunto la flessibilità; io presi la più morbida ed effettivamente in acqua si avverte la flessione che fa, specie quando si tenta di forzare l'andatura sulle estremità.
Prendendo a confronto una  di quelle fatte da un unico legno (curandosi di prenderne una dalla forma simile) in acqua si sente che si comportano in maniera differente.

La stessa cosa la sto notando anche con le pagaie europee, sebbene il confronto non sia così immediato dato che tra quelle che ho vi sono sostanziali differenze nella forma e dimensione della pala.
Comunque le WaveDesign completamente in carbonio, sebbene le abbia scelte col il manico più flessibile che hanno a disposizione, dopo poche ore iniziano a crearmi fastidi a livelli muscolari (collo, trapezio e dita), una Werner di fascia bassa (manico misto vtr e carbonio e pala in nylon) sebbene noto che faccia meno presa in acqua a causa della superficie minore tende a non darmi troppi problemi, così come una Prijon economica in alluminio e plastica.

Lorenzo Molinari

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Re:Pagaia Groenlandese o Tradizionale
* Risposta #95 il: Maggio 15, 2022, 12:56:05 pm *
* Ultima modifica: Maggio 16, 2022, 04:41:06 pm da Lorenzo Molinari *
Ogni scarrafone ? bell a mamma soja

(Come sempre accenti e apostrofi sono modificati in punti di domanda per ragioni a me ignote)

La pagaia groenlandese ? la pi? inefficiente, al di l? che possa o meno piacere.
E' la pi? inefficiente in termini energetici, in quanto ? quella che genera pi? turbolenza in acqua, ovvero quella che disperde pi? energia in vortici e rimescolamento dell'acqua anzich? in propulsione del kayak. Di conseguenza ? anche quella pi? inefficace in termini di velocit? a parit? di mezzo e di energia impressa nel pagaiare.

Le pagaie da sandolino, quelle ungheresi, quelle moderne ovali e, infine, le wing o a portanza sono via via pi? efficienti; tant?? che coloro che sono innanzitutto interessati alla velocit? dello scafo (gli agonisti), dal 1800 a oggi, sono passati da un tipo di pagaia all?altro, man mano che qualcuno si ingegnava e studiava una forma di pala pi? efficiente.

Se sente dire che Tizio, per quanto forte e famoso, ha vinto una gare con una pagaia groenlandese, ? perch? il regolamento di gara prevedeva il solo uso di questo tipo di pagaie o perch? la gara era di scarso livello. Se un campione olimpico fosse abile nel pagaiare con una pagaia groenlandese e si presentasse alle olimpiadi con quel tipo pagaia, non supererebbe neppure le batterie.

Un altro aspetto che non viene mai evidenziato nella pagaiata groenlandese, al di l? della forma dello strumento, ? che anche il gesto della pagaiata ? pi? inefficiente. La ragione ? semplicemente dovuta al fatto che la tecnica di pagaiata groenlandese prevede una impugnatura (distanza tra le mani sull?asta) pi? stretta di quella con le altre tipologie di pagaie. La pagaiata groenlandese classica ? diversa da quella con pagaie moderne, ed ? diversa anche dalla pagaiata low angle con pagaia moderne, perch? i groenlandesi anzich? puntare sulla velocit?, privilegiavano altri aspetti, come ad esempio la minor resistenza al vento, l?essere meno visibili durante la cacca, la maggiore velocit? di reazione in caso di pericolo, l?affaticare il meno possibile le braccia nel sollevare la pagaia a ogni pagaiata, e tutto ci? era favorito da un?impugnatura stretta.
In termini di velocit?, invece, ? vero il contrario: poich? durante la passata in acqua la pagaia funge da leva di terzo genere, pi? sono vicine le mani pi? si fa fatica nella propulsione.

Tuttavia, pi? l?andatura ? lenta, meno si avvertono differenze tra i diversi scafi e le diverse pagaie e poich? chi ama usare kayak e pagaie groenlandesi, tipicamente ama navigare con tranquillit?, godendosi il paesaggio, e non controlla il cronometro, diventa indifferente il tipo di pagaia impiegata in termini di velocit? a basse andature. Idem per gli scafi: navigare con un tinozzone a 4 km/h non ? molto pi? faticoso che navigare con un kayak da crociera alla medesima velocit?.
Quindi se il vostro obiettivo ? navigare sottocosta tra calette e insenature e scogli, in condizioni meteo stabili e mare colmo, kayak e pagaia sono abbastanza irrilevanti, optate per quelli che pi? vi piacciono e per quelli che pi? vi garantiscono la salute dei vostri tendini, nel caso siate persone soggette a tendiniti, specie se poco allenate.
Se invece desiderate mantenere una discreta velocit? di crociera, almeno in alcuni tratti noiosi o noti, allora optate per una pagaia e uno scafo efficienti.

Due pagaiate a confronto:
-   nel primo video al tempo 1h43?40?? potete vedere il Campionato italiano ragazze K1 m 1000, una distanza assolutamente non corta per ragazze di 14 e 15 anni, e da tener presente che il livello medio agonistico delle ragazza in Italia di quell?et? non ? particolarmente elevato, senza offesa a nessuna, dove i tempi impiegati in quella finale oscillano tra 4?17 e 4?44?, https://www.youtube.com/watch?v=Bj42LUXK7tk
-   nel secondo vicdeo il Greenland National Qajaq Championships short kayak race (un paio di chilometri), https://www.youtube.com/watch?v=7TI3FYO0umg

Gli scafi moderni dei kayak da Canoe Sprint sono certamente pi? veloci di quelli Inuit, tuttavia anche quelli Inuit non sono affatto lenti per la loro lunghezza, larghezza e forma della prua e del fondo, eppure appare evidente come sia pi? fluida, naturale ed efficiente la pagaiata delle ragazze rispetto a quella dei kayaker agonisti del campionato in Groenlandia.
Osservate come sia pi? discontinua e un po? goffa la pagaiata di questi ultimi. Ci? a causa della impugnatura ergonomicamente non ottimale con le pagaie groenlandesi. Tant?? che una tecnica di pagaiata groenlandese prevede anche di allungare le mani sulla pala, alternativamente da una pagaiata all?altra, per modificare il braccio di leva in modo pi? favorevole, in quanto l?impugnatura normale ? poco efficiente. Accorgimento che non vedrete mai fare con pagaie moderne in fase di propulsione ma, eventualmente, solo in fase di appoggio o di manovra, e ci sar? pure un perch?!

Infine, ? interessante notare come le pagaie a doppie pale in uso in Europa nel 1800 non avessero nulla a che fare con le pagaie groenlandesi a livello di forme. Non solo i nostri kayak non sembrerebbe che siano di origine artica, ma neppure le pagaie. Se cos? non fosse, agli albori della kayak come sport, in Europa avrebbero dovuto circolare anche le pagaie groenlandesi.