Gentile Francesco,
Credo che nessuno neghi l'immenso piacere di pagaiare chiacchierando, ascoltando i suoni del mare, immersi tra i profumi. Sarà un piacere farlo con te alla prima occasione, senza polemiche, condividendo la passione comune.
L'unica mia perplessità è stata sulla descrizione degli innegabili vantaggi della pagaia groenlandese in uno dei primi post. In senso antropologico anche io subisco il fascino dello stile groenlandese. Secoli che si usano quelle immutate imbarcazioni. Però è anche molto vero quello che dicono i campioni che hanno partecipato alla discussione. Io non sono un campione, solo qualche titolo regionale, ma sono salito in kayak olimpico sul mare per la prima volta circa 35 anni fa. Amo ogni genere di canoa e kayak e amo condividere con esperti e non, ore di discussioni ed esperienze come giustamente suggerisci tu. Ma la pagaiata è una cosa seria, difficile, e la pagaia è un attrezzo complicato.
Non ridere sullo spostamento di 5 gradi, Iduino quando pagaia utilizza tutti i suoi recettori per capire quando e come utilizzare tutti i muscoli coinvolti. Basta poco per perdere quell'equilibrio muscolare e mentale cercato, studiato e praticato per anni.
Osservando il meraviglioso documentario del 1922 su Nanuk l'eskimese si evince che il gesto della pagaiata groenlandese è rimasto molto simile ad allora. Basta cercare su youtube e si possono osservare decine di clip su eskimi, appoggi alti ecc eseguiti perfettamente con quell'attrezzo. Nessuno ha insegnato a Nanuk a pagaiare in senso scientifico, solo esperienza secolare.
Invece oggi la pagaiata è studiata scientificamente, si affitta la vasca navale, si muniscono le pagaie di sensori di potenza, si usano videocamere con alto frame rate e così l'atleta viene analizzato nelle varie fasi con scansioni di millisecondi. A cosa serve tutto questo? A cercare di vincere le gare, olimpiadi e altro. Forse non a tutti interessa lo sport agonistico ma forse potrebbe servire come riferimento anche per i non agonisti. Se tu potessi avere a disposizione un allenatore disponibile ad insegnarti la pagaiata scopriresti un mondo nuovo, entusiasmante, scopriresti tanti movimenti del tuo corpo che ancora non conosci, impareresti ad ottimizzare il gesto, ad abbassare il costo energetico a parità di velocità.
Nei prossimi anni le pagaie a cucchiaio subiranno ancora modifiche nella continua ricerca tesa a migliorarne l'efficenza, quello che oggi è scienza ed esperienza sarà in continua evoluzione.
In merito all'esperienza marina dei " vecchietti" direi di non confondere le cose, nella storia della canoa marina la pagaiata e il suo attrezzo non hanno mai avuto posizioni rilevanti. I grandi esploratori hanno usato di tutto, persino battelli pneumatici per migliaia di km. Quindi va tutto bene se arrivi in fondo e raggiungi l'obiettivo prefissato, il problema nasce dalle evangelizzazioni.
Troppo spesso si sente: per fare questo devi usare questa barca, questa pagaia, dovresti fare dei corsi con quel guru, ecc. Ecco, mi piacerebbe che ci fossero meno scuole, meno parrocchie, alla fine meno orticelli. Cerchiamo di imparare da tutti e manteniamo libero il nostro pensiero. Io penso che la canoa marina in Italia abbia solo un problema, migliaia di km di coste e pochissimi canoisti, ce ne sono più in Olanda...Cerchiamo di stimolare questo ambiente, senza dogmi ma trasmettendo la passione che si legge sia nel tuoi scritti sia in quelli di Iduino.
Poi, se ti capita di avere un allievo, insegnali tutto quello che sai sulla pagaia groenlandese, successivamente invitalo ad imparare anche il gesto della pagaiata con la pagaia a cucchiaio, magari andando a lezione da Iduino. Faresti solo del bene a quella persona....
claudio