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Nicola Baldo

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* Risposta #150 il: Febbraio 27, 2015, 08:12:49 am *
* Ultima modifica: Febbraio 27, 2015, 06:26:24 pm da Nicola Baldo *
..."Troppo spaccata la collettività, con ambientalisti da un lato e Comunelle, pescatori e canoisti dall'altra, a darsi battaglia"...
Da il Piccolo di Trieste, Caro Marco come vedi questo è ciò che riportano i Media e ciò che percepisce l'opinione pubblica : canoisti con fronte del no. Conosco benissimo i termini della petizione, ma è dal mio secondo intervento, cioè circa 20 gg. fa che vi sto mettendo in guardia!! Le vostre firme verranno accomunate al Fronte del No che lo vogliate o no. Ripeto fino allo sfinimento In Zona di Protezione Speciale di qualsiasi Riserva O Parco del Mondo non può essere fatta concessione alcuna, quindi il potere politico o la limita , nella migliore delle ipotesi, o la elimina del tutto. Se questa per voi è una vittoria, mi piacerebbe fosse rivendicata a titolo personale e non come canoisti, nome che, usato in maniera generica dai Media, raggruppa anche me e molti altri contrari all'iniziativa.
p.s. noto con "piacere" che ancora non hai compreso la differenza tra "non inquinante" e " disturbo portato in prossimità di un sito di nidificazione di una specie a rischio" o non riesco a spiegarmi, o non hai letto almeno 4, 5 dei miei interventi oppure ...

Marco Lipizer

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* Risposta #151 il: Marzo 06, 2015, 10:10:14 am *
Ecco alla fine aperture per tutti, pescatori, il principe, tranne che per i canoisti e nuotatori (se si eccettua una fascia in più di 10 metri, tante tante grazie!). Direi che è un'ottima visione ambientale. Si vergognino. Comunque chi legifera senza sapere di cosa parla non può far molto. Ma anche noi, evidentemente, abbiamo voce pari a zero.


Da "Il Piccolo" di ieri.

Alla fine, nella fatidica zona A, quella a tutela integrale, ha vinto il falco Pellegrino. E con lui, l’edredone, la valpoca e il marangone dal ciuffo. Resta la “corsia preferenziale” per nuotatori e kayakers negli specchi acquei delle Falesie: d’ora in avanti potranno spingersi nelle loro bracciate o pagaiate al largo sì entro i 60 metri, ma oltre i 50 dalla linea di costa, per non disturbare la nidificazione degli uccelli sotto tutela della riserva regionale.

Comunque - e va sottolineato - significativi “ritocchi” al nuovo regolamento, ieri approvato in una maratona di oltre sei ore di Consiglio comunale a Duino Aurisina, sono stati apportati, in accoglienza alle istanze della cittadinanza. Ora infatti, diversamente da quanto ventilato nei giorni scorsi, potranno varcare gli specchi acquei protetti della zona B anche le imbarcazioni (nel massimo di due unità) di pescatori professionali della piccola pesca marittima. E, soprattutto, si è rimossa la parola “esproprio” dal testo, con riferimento all’acquisizione del sentiero Rilke. Un gesto di attenzione verso i della Torre e Tasso, che prevedibilmente non avrebbero gradito l’ingerenza del Consiglio su un tema che ormai da mesi attanaglia Duino: la chiusura della panoramica passeggiata.

Giornata campale, dunque, quella di ieri. Non solo per gli sforzi politicamente profusi per arrivare alla quadra, ma anche perché alla fine gli animi sulla vicenda si sono sbollentati, almeno tra i partiti. Alle 16, quanto il the end è calato sulla massima assise, il testo del regolamento è passato coi soli voti della maggioranza, 11; mentre tre i contrari (Romita, Pallotta e Iurman) e tre gli astenuti (Ret, Svara e Humar) nel centrodestra, che ha evidentemente apprezzato il sì all’unanimità incassato proprio sull’emendamento dei pescatori, nonché l’apertura della maggioranza sulla spinosa questione Rilke. «Ora guardiamo avanti - ha commentato il sindaco Vladimir Kukanja -: l’epilogo del Consiglio dimostra che la condivisione s’è avuta e che non c’erano attriti così forti. Questo, non scorderò mai di dirlo, è l’inizio. La riserva può essere un volano economico per il territorio, una grande attrazione. Sarà fruita da tutti, ci saranno attività nel rispetto della natura. Si creeranno nuovi posti di lavoro». «E se ci sarà - conclude - qualcosa da correggere o modificare, lo faremo senza problemi».

Soddisfatto anche Maurizio Rozza, presidente della II Commissione e “papà” della prima versione del testo: «Un clima positivo è stato ritrovato. Adesso si parte con la gestione: già il prossimo autunno vedremo i primi turisti inglesi visitare la nostra riserva». E l’esproprio rimosso? «È comunque previsto per legge - replica -, nel caso in cui non si riesca in via bonaria a trovare una soluzione». Il testo votato tornerà ora alla Regione per l’ultima approvazione. «Lo dico francamente - commenta Andrea Humar (Pdl) - non avessero accolto all’unanimità il mio emendamento sui pescatori, realtà storica di Duino, non mi sarei astenuto, ma avrei votato contro, soprattutto per il metodo adottato in questo percorso. Non è stato semplice, abbiamo sospeso il Consiglio per una Capigruppo che è durata quasi due ore, ma alla fine il centrosinistra ha capito l’importanza della correzione e per questo mi ritengo appagato».

«Avrei preferito - conclude - che le unità marittime consentite fossero elevate a 4 anzichè due, ma spero si possano intervenire in seguito». Concorde Ret: «Pur critico verso il percorso svolto, ritengo positivo l’assenso espresso sull’emendamento relativo all’esproprio del Rilke che ho presentato. La maggioranza ha votato anche altre modifiche, così, alla fine, si è lavorato in un clima positivo, di confronto. Bene anche la parte relativa al comitato gestore, che sarà tenuto a relazione ogni scelta al Consiglio». «Parliamoci chiaro - conclude l’ex sindaco - tra il primo testo e questo c’è in mezzo un abisso».

maurizio rozza

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* Risposta #152 il: Marzo 15, 2015, 11:27:19 pm *
 Ho firmato anche io la petizione, pur essendo il coordinatore del "famigerato" regolamento.

Perchè? Perchè non posso non condividere la parte dove si citano i progetti di cementificazione della costiera e della devastazione del territorio.

Se mettete su google il mio nome abbinato con le parole "porto piccoccolo", "magredi", "sistiana"  scoprirete che sono anni che lotto per questo.

Se mettete invece il nome della signore prima proponente, scoprirete che in quelle battaglie ( ne su internet ne dal vero ) non si è  mai vista.

Spiace poi che si sfrutti l'opinione pubblica per i propri interessi, raccogliendo firme su una petizione pubblica che, citando ad esca i progetti di cementificazione della costa, non racconta tutta la verità. Per esempio:

1) l'interdizione per il nuoto ed il kayak c'è già per motivi di sicurezza nel limite di 30 metri dalla falesia. Il regolamento li porta a 50 metri ( 20 metri in più... ), per riuscire a tutelare le specie di avifauna marina che nidificano sugli scogli ( tra cui alcune nidificano o potrebbero nidificare abbassando il disturbo solo qui). Tra queste c'è ad esempio Somateria mollissima (edredone) , con l'unica stazione di nidificazione in mediterraneo; . L'area è inserita nell'IBA 066M, la rete mondiale delle aree più importanti per la conservazione dell'avifauna in pericolo. Non credo che 20 metri in più, per evitare di impedire la nidificazione o di disturbarla siano un sacrificio che chi dice di amare la natura non può sopportare.; 50 metri sono la lunghezza di una piscina olimpionica .....

2) le misure di conservazione adottate nel regolamento della riserva servono anche da compensazione ambientale propio per quella dissennata cementificazione fatta con Portopiccolo. Se vi leggete le prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale di quell'intervento, scoprite che molto doveva essere mitigato e compensato ( a spese del realizzatore dell'opera .. ) ma che in realtà questa è la prima operazione con cui si tenta di tamponare i danni.

3) Il PCS approvato ed in vigore dal 2011  prevedeva l'interdizione totale dell'area ai nuotatori e alle imbarcazioni( circa 500 metri al largo per una lunghezza di 1800 metri di falesia; Il regolamento che si contesta con questa petizione, tenta di ragionare un pochino meglio, portando la zona di tutela integrale a soli 50 metri, in corrispondenza degli scogli dove l'avifauna marina si riposa, alimenta e riproduce.

Qualsiasi documentazione tecnica, amministrativa e/o scientifica su queste vicende potete chiederla a me o al Comune.

Ma, per l'amor del cielo,  smettiamola di raccontare frottole alla gente in buona fede.

Grazie,

Maurizio Rozza

maurizio rozza

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* Risposta #153 il: Marzo 15, 2015, 11:45:41 pm *
... e comunque, da praticante del Kayak da quando avevo 16 anni ( ora ne ho 50 ) provo ribrezzo nel leggere alcune di queste dichiarazioni. Proporre di far saltare una Riserva Naturale per 20 metri di distanza di tutela in più, introdotti per cercare di lasciar nidificare tre specie di avifauna acquatica tra le più rare d'Italia ( edredone, volpoca e marangone dal ciuffo ) , mi da veramente una sensazione di squallore che nemmeno immaginate. Nella mia vita ho combattuto varie volte con speculatori edilizi senza scrupoli, per i quali la tutela della biodiversità e dei beni comuni era solo un intralcio. Ma fare la guerra alla natura, indicendo petizioni nazionali, per 20 metri lasciati in pace per consentire alle femmine di questi animali di poter covare ed alimentare i piccoli in pace, stride totalmente con il mio concetto della pratica del Kayak. Meglio gli speculatori edilizi .. Molto più nobili nel loro squallore....

maurizio rozza

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* Risposta #154 il: Marzo 17, 2015, 04:16:36 pm *
* Ultima modifica: Marzo 17, 2015, 06:55:51 pm da maurizio rozza *
Dopo lunghe insistenze, ieri e' stata finalmente depositata in comune la petizione contro la Riserva Naturale delle Falesie di Duino ) da parte della prima firmataria,    Paola Tarquini Bruni.
In realtà si tratta di tre petizioni diverse, tutte comunque presentate unitamente nella nota della Bruni ( che comunica anche che "le firme sono aggiornate sino alla data dell'8 marzo 2015, in quanto la raccolta firme sia cartacea che on-line stanno continuando" ). La più "polposa" ( 421 firme ) chiede, testuale, di: "mantenere il libero accesso, via mare, delle Falesie di Duino, a nuotatori e imbarcazioni senza motore anche nei primi 60 metri dalla riva." Questo punto ha raccolto un grande consenso tra il laziali: delle 420 firme, infatti, ben 91 vengono dalla regione della capitale d'Italia. Seguono via via altre Regioni. Duino Aurisina, con 13 firme, viene battuta anche dai siciliani (16 firme ) ed è a pari merito con la Campania. anche Malta e la Spagna contribuiscono con due firme, seguite da Svizzera (1) Inghilterra (1) e Sudafrica (1) . Forse però il punto proposto era un "cicinin" ingannevole per i lontani kayakers , a cui la Bruni rende più odiosa questa amministrazione comunale sostenendo che "tanta solerzia stride un po' con i progetto di cementificare la Costiera; si intraprendono grandi opere ad alto impatto ambientale e s'impedisce di nuotare e pagaiare silenziosamente".
Dimentica la Bruni di dire che, tra le firme che depositate nelle petizioni contro la Riserva vi sono anche quelle di sindaco e vicesindaco che all'epoca hanno approvato gli odiosi progetti di cementificazione, che invece il sottoscritto e molti altri dell'attuale amministrazione comunale hanno tentato di fermare sia nelle sedi politiche che giudiziarie. Ma un pochino di distrazione si perdona a tutti...
Magari però la Bruni poteva informare gli amici romani che non si trattava di "mantenere il libero accesso ... per i primi sessanta metri", visto che  dal 2013 c'era già un'ordinanza che  limita l'accesso a chiunque a trenta metri dalla Falesia per motivi di sicurezza, e che il regolamento approvato prevede per kayak e nuotatori 50 metri e non 60 ...
Se magari poi spiegava a maltesi, spagnoli e siciliani che quei 20 metri in più servono a tutelare la nidificazione di tre specie di avifauna marina in condizione critica di conservazione, magari facevamo tutti un pochino meno la figura dei buzzurri ..

Ma la cosa che veramente mi confonde e' quello che si propone negli altri due moduli di petizione depositati, in cui ci si dice " contrari a limitare l'ancoraggio nella zona oltre i 60 metri dalla linea di costa ai soli natanti ( a motore e vela, ndr ) autorizzati dal Comune" .
I kayakers  con sindrome di Tafazzi acuta vogliono dunque un accesso indiscriminato delle barche a motore??? L 'altro punto (terzo tipo di modulo ) depositato  chiede che nella riserva naturale venga liberalizzata la pesca sportiva ( che il regolamento invece disciplina tutelando la deposizione delle uova ). Sono questi i kayakers di cui questa petizione dovrebbe portare le istanze??

Marco Lipizer

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* Risposta #155 il: Marzo 18, 2015, 03:19:26 pm *
Caro Maurizio,
mi fa piacere che sia voluto venire a casa nostra ad argomentare il senso del regolamento. E ben più difficile per noi farlo in un'aula dove ci sentiamo a casa di altri.
Probabilemente nel documento preparato da Paola ci saranno delle inesattezze, non solo quelle evidenziate da te, dovute al fatto che non è la sua professione.
Vorrei però risponderti sulla questione dei 60 metri prima che i nostri amici romani si sentano traditi. D'altrocanto qualche commento precedente avevo già spiegato, ma forse non hai avuto la tenacia di legger più di 100 interventi.
Intanto la sollevazione è avvenuta prima dell'incontro presso la sala comunale, quando sul giornale locale pareva vi fosse la possibilità dell'interdizione ai kayak fino a 500 metri. Come da me già scritto, passare 50 o 60 metri al largo non sarà questo gran disturbo. Da più fastidio da un punto di vista concettuale perchè sembra di essere paragonati a mezzi inquinanti e disturbatori, mentre in verità rappresentiamo il mezzo più ecologico per la fruizione delle bellezze naturali e per poter vivere la Natura. Non pensare che il Parco di Miramare sia un piccolo fastidio per noi. Sa proprio di gran soppruso, ma continiuamo a sopportarlo anche perchè non possiamo farci niente. Un altro tratto di costa precluso sa di ulteriore soppruso. Ma siamo servi e continiuamo a subire. Punto.
Non dire invece cose inesatte riguardo alla vigente ordinanza della Capitaneria. Sai benissimo che quella ordinanza è pretestuosa e richiesta dal Comune senza che vi sia un reale pericolo di crollo perchè non vi è nessun elemento del servizio geologico regionale che attesti tale pericolo. Quella ordinanza andava ritirata!
A questo punto gli elementi sono andati avanti, il regolamento verrà approvato dalla Regione e si creerà il Parco. Non posso neanche dire che noi vigileremo perchè non saremo in grado. Quello che sarà, sarà, ma queste pagine e la pagina facebook saranno testimoni delle nostre paure di speculazioni ambientali.
Io, ti dirò, sono molto fiducioso, perchè per fortuna in regione le cose si fanno abbastanza bene senza mafierie o altro, vedi parco della Cona o Val Cavanata. Mentre non mi piace come viene gestito Miramare con accessi molto più impattanti del nostro semplice passaggio, ma "a pagamento". Ma come ha detto il Direttore di Miramare alla riunione della commissione "anche noi dobbiamo vivere". Permetterai che per un tuo tornaconto, a me da fastidio non poter passare in proprietà pubblica!

Dopo lunghe insistenze, ieri e' stata finalmente depositata in comune la petizione contro la Riserva Naturale delle Falesie di Duino ) da parte della prima firmataria,    Paola Tarquini Bruni.
In realtà si tratta di tre petizioni diverse, tutte comunque presentate unitamente nella nota della Bruni ( che comunica anche che "le firme sono aggiornate sino alla data dell'8 marzo 2015, in quanto la raccolta firme sia cartacea che on-line stanno continuando" ). La più "polposa" ( 421 firme ) chiede, testuale, di: "mantenere il libero accesso, via mare, delle Falesie di Duino, a nuotatori e imbarcazioni senza motore anche nei primi 60 metri dalla riva." Questo punto ha raccolto un grande consenso tra il laziali: delle 420 firme, infatti, ben 91 vengono dalla regione della capitale d'Italia. Seguono via via altre Regioni. Duino Aurisina, con 13 firme, viene battuta anche dai siciliani (16 firme ) ed è a pari merito con la Campania. anche Malta e la Spagna contribuiscono con due firme, seguite da Svizzera (1) Inghilterra (1) e Sudafrica (1) . Forse però il punto proposto era un "cicinin" ingannevole per i lontani kayakers , a cui la Bruni rende più odiosa questa amministrazione comunale sostenendo che "tanta solerzia stride un po' con i progetto di cementificare la Costiera; si intraprendono grandi opere ad alto impatto ambientale e s'impedisce di nuotare e pagaiare silenziosamente".
Dimentica la Bruni di dire che, tra le firme che depositate nelle petizioni contro la Riserva vi sono anche quelle di sindaco e vicesindaco che all'epoca hanno approvato gli odiosi progetti di cementificazione, che invece il sottoscritto e molti altri dell'attuale amministrazione comunale hanno tentato di fermare sia nelle sedi politiche che giudiziarie. Ma un pochino di distrazione si perdona a tutti...
Magari però la Bruni poteva informare gli amici romani che non si trattava di "mantenere il libero accesso ... per i primi sessanta metri", visto che  dal 2013 c'era già un'ordinanza che  limita l'accesso a chiunque a trenta metri dalla Falesia per motivi di sicurezza, e che il regolamento approvato prevede per kayak e nuotatori 50 metri e non 60 ...
Se magari poi spiegava a maltesi, spagnoli e siciliani che quei 20 metri in più servono a tutelare la nidificazione di tre specie di avifauna marina in condizione critica di conservazione, magari facevamo tutti un pochino meno la figura dei buzzurri ..

Ma la cosa che veramente mi confonde e' quello che si propone negli altri due moduli di petizione depositati, in cui ci si dice " contrari a limitare l'ancoraggio nella zona oltre i 60 metri dalla linea di costa ai soli natanti ( a motore e vela, ndr ) autorizzati dal Comune" .
I kayakers  con sindrome di Tafazzi acuta vogliono dunque un accesso indiscriminato delle barche a motore??? L 'altro punto (terzo tipo di modulo ) depositato  chiede che nella riserva naturale venga liberalizzata la pesca sportiva ( che il regolamento invece disciplina tutelando la deposizione delle uova ). Sono questi i kayakers di cui questa petizione dovrebbe portare le istanze??

maurizio rozza

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* Risposta #156 il: Marzo 19, 2015, 09:06:05 am *
Caro Marco,
Si, probabilmente  è vero. Io non ho letto tutti i messaggi; ma la storia dei 500 metri nel regolamento non c'è mai stata. Credo profondamente nei processi partecipativi, e per questo, già da due anni, ho fatto liberamente circolare le bozze ed ho fatto 6 sedute di commissione aperte al pubblico, di cui due erano audizioni dei portatori di interesse.
I 500 metri, come ho più volte spiegato anche nelle audizioni, erano nelle prescrizioni contenute nel Piano di Conservazione e Sviluppo approvato nel 2011 dalla Giunta precedente ( di cui ora sindaco e vicesindaco firmano la petizione ... ).
Il regolamento ha tentato di mitigare le rigidità di quel PCS .. Per il resto, se avete voglia di perdere 10 minuti e capire veramente come stanno le cose, vi riposto la memoria sul percorso.
A presto,
Maurizio

francesca gastaldi

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* Risposta #157 il: Marzo 19, 2015, 06:10:35 pm *
Sig. Maurizio Rozza. Io sono una dei romani che ha firmato  e posso risponderle che non mi sento tradita da nessuno. Io la mia firma l'ho messa assumendomi la responsabilità di quello che facevo. E per come la vedo io tutti hanno fatto così altrimenti non avrebbero messo la firma. Qui non c'è nessuno che istiga nessuno. Semplicemente le persone che la pensano allo stesso modo si sono unite per farsi sentire. Quella della Falesia del Duino non è l'unica area protetta dove vorrei navigare con il mio kayak sinceramente quindi la mia presa di posizione non riguarda le distanze in metri (50/60/500) ma una questione di principio verso divieti che sanno di abuso. Ci sono aree protette che consentono la navigazione dei kayak e non temono che l'ambiente venga deturpato per questo. Sinceramente spero che nel tempo aumentino. Il fatto che viva lontana dalla Falesia del Duino non mi rende meno interessata all'argomento. Ormai c'è la tendenza ha vietare tutto e le zone protette di stanno moltiplicando in base a progetti che sono in atto. Potremmo darci all'areonautica così possiamo sorvolare sopra le aree protette e scaricare cherosene a volontà!!!
Troppo facile vietare ad un canoista di entrare in una zona. Più difficile è vietare la stessa zona ad abusi edilizi e interessi anche locali.
Sarebbe interessante cominciare a vedere dei documenti allegati a queste mail firmati e timbrati dalle autorità competenti. Infatti non si riesce a capire quali siano le cose che sono state portate avanti e quali quelle che sono state abbandonate (50/60 metri, zone A B C ????). Nè si riesce a capire chi ha firmato cosa!! Troppo facile incolpare di confusione chi invece la firma e la faccia ce l'ha messa magari commettendo errori. Errare umanum est. Non sono gli erori che rovinano il genere umano e il mondo. Sono gli abusi e le azioni illegittime dei furbi e dei delinquenti.
Perchè poi si voglia rivolgere un divieto a chi và in canoa? E' stato per caso constatato scientificamente che quel tratto di costa del Duino ha subito danni a causa della navigazione in kayak. Ma per piacere!!!!
Se leggesse le mail precedenti scoprirebbe da dove sono usciti fuori i 500 metri.
Nel regolamento che ha dato luogo alla raccolta firme oltre ad un elenco di opere di cementificazione che si prevede di mettere in essere (addirittura in fondo al mare aimè!) c'era evidenziata la distinzione tra zone A B C. Queste sono zone notoriamente definite in maniera univoca. Premesso che difficilmente si possa credere che quelle opere non diano fastidio al Falco Pellegrino, veniamo alla questione distanze e alla regolamentazione della navigazione per i kayak. Nel regolamento si vietava la zona A, definitivamente, e limitava l'entrata nella zona B con modalità perpendicolare.  Per me questo non significa avere accesso ad una zona. Personalmente tirerei dritta anche oltre la zona B. Anzi, le dirò, già tutta questa complicanza di distanze mi farebbe dirottare in altre zone per pagaiare. Comunque, la somma delle miglia delle due zone A e B, se prende una carta e misura la distanza dà 500 metri. Se poi ci mettiamo la normativa ordinaria e le varie ordinanze della Guardia Costiera secondo le quali siamo tenuti a navigare entro 200/300/400 metri dalla costa (a seconda della zona e dell' Ordinanza Guardia Costiera di turno) la questione sà proprio di grande presa in giro.  Personalmente sono veramente stufa di veder represse le mie azioni dagli organi amministrativi pubblici e privati per fini che servono a "riparare" (magari fosse possibile!) i danni commessi da essi stessi. Penso che anche gli altri che abbiano messo la firma abbiano firmato per questo e non per la differenza che c'è tra 50/60/500 metri!

Francesca Gastaldi
Francesca Gastaldi

maurizio rozza

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* Risposta #158 il: Marzo 23, 2015, 03:00:41 pm *
Mi pare un dialogo con un sordo, e dunque non posso che arrendermi. Vi ho postato una lunga e dettagliata spiegazione, e mi pare evidente che preferite fare slogan demagogici che leggere ..
Cosa c'entra il falco pellegrino ????? ;-) . Nessuno è cosi idiota - spero - da pensare che un uccello che nidifica su falesie inaccessibili ( se non a chi pratica l'arrampicata ) sia turbato da un kayak o da un nuotatore. Se ha voglia di leggersi quello che ho postato, capirà quelle che sono le ragioni tecniche alla base di quel divieto. Se vuole altro materiale tecnico specifico per capire il problema, sono felice di fornirlo a lei e chiunque altro voglia approfondire.
Oltre ad occuparmi di queste cose saltuariamente in politica, questo e' il mio lavoro. Provo a spiegarmi con un semplice esperimento: spesso, quando passate per l'autostrada vedete dei rapaci tranquillamente appollaiati sulla recinzione. Non vi degnano nemmeno di uno sguardo, finché transitate. Anche se siete a bordo di una rombante ed antiecologica Ferrari. Ma se provate a rallentare e scendere dalla macchina, la poiana scapperà terrorizzata.
Nessuno mette in dubbio che il kayak sia un mezzo super ecologico ( per qusto lo amo ... ), ma purtroppo noi ( non per colpa nostra ) siamo visti dagli uccelli selvatici come predatori. In quella falesia c'è l'unico sito di nidificazione in Italia dell'edredone. Ci sono altre due specie in lista rossa che la usano potenzialmente per i nidi. Per questo è una Riserva. Se lei pensa che questo non valga 50 metri di tutela, evidentemente parliamo due lingue diverse. Ma, come ho già detto altrove, questo approccio è lontano mille miglia dalla filosofia del Kayak.




maurizio rozza

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* Risposta #159 il: Marzo 23, 2015, 03:57:37 pm *
Le rispondo anche nel dettaglio:
Lei dice: "Quella della Falesia del Duino non è l'unica area protetta dove vorrei navigare con il mio kayak sinceramente quindi la mia presa di posizione non riguarda le distanze in metri (50/60/500) ma una questione di principio verso divieti che sanno di abuso.". Concordo perfettamente; ma qui, dove sta l'abuso ???

"Ci sono aree protette che consentono la navigazione dei kayak e non temono che l'ambiente venga deturpato per questo."  Assolutamente vero, e vale anche per qesta. Infatti, se legge il regolamento, al di fuori dei 50 metri la navigazione per tutta la restante Riserva è libera escusivamente per Kayak ed altri mezzi a propulsione umana.

"Il fatto che viva lontana dalla Falesia del Duino non mi rende meno interessata all'argomento."; e questa è una gran bella cosa.. :-) Sono contrario a tutti i localismi.  Io, personalmente, ho lottato contro la gara internazionale di fuoristrada "Italian Bahia" che si svolgeva sui Magredi Friulani. Ma quando la siamo riusciti a cacciare, ed è andata a deturpare le dune sabbiose in  Sardegna, ho continuato a combatterla a fianco dei sardi.

"Ormai c'è la tendenza ha vietare tutto e le zone protette di stanno moltiplicando in base a progetti che sono in atto." Sono ateo, ma non posso che dirmi "Che Dio l'ascoltasse ... ;-) In realtà, in Italia assistiamo al totale sbracamento delle politiche sulla tutela della biodiversità. Per questo abbiamo il record ( incontrastato ... ) di infrazioni comunitarie in materia.

"Potremmo darci all'areonautica così possiamo sorvolare sopra le aree protette e scaricare cherosene a volontà!!! " Enonnonò!!! ;-) In tutte le aree protette italiane è vietato il sorvolo a motore. In questa, se finalmente invece di brontolare a vuoto  si  legge il regolamento, scoprirà non può far volare nemmeno un aeroplanino di carta.. :-)

"Troppo facile vietare ad un canoista di entrare in una zona. Più difficile è vietare la stessa zona ad abusi edilizi e interessi anche locali. " Si legga la memoria che ho postato. Comunque il regolamento vieta, in Riserva, di istallare anche un semplice cartello. Niente edifici, dunque. Nemmeno casette di carta.. :-)

"Sarebbe interessante cominciare a vedere dei documenti allegati a queste mail firmati e timbrati dalle autorità competenti. Infatti non si riesce a capire quali siano le cose che sono state portate avanti e quali quelle che sono state abbandonate (50/60 metri, zone A B C ????)." Come ho scritto, i documenti " timbrati e firmati" sono disponibili e pubblici sul sito del Comune di Duino Aurisina, in bella evidenza. Basta fare una semplice ricerca su internet. Sono ovviamente totalmente identici a quelli che vi ho postato, ma controlli pure... ;-)


" Nè si riesce a capire chi ha firmato cosa!! Troppo facile incolpare di confusione chi invece la firma e la faccia ce l'ha messa magari commettendo errori. Errare umanum est. Non sono gli erori che rovinano il genere umano e il mondo. Sono gli abusi e le azioni illegittime dei furbi e dei delinquenti. " Esatto. Vede che su una cosa siamo d'accordo??!?  Qui di furbetti ne ho visti veramente parecchi.. .
Perchè poi si voglia rivolgere un divieto a chi và in canoa?  le ho risposto nella mail precedente.
"E' stato per caso constatato scientificamente che quel tratto di costa del Duino ha subito danni a causa della navigazione in kayak." Si, nello studio propedeutico al Piano di Conservazione e Sviluppo è stata evidenziata l'interferenza sulla nidificazione delle specie che si riproducono sugli scogli ( volpoca, edredone e marangone dal ciuffo). Se mi da l'indirizzo, le mando una copia. 

"Se leggesse le mail precedenti scoprirebbe da dove sono usciti fuori i 500 metri." Ho letto, e se si legge la memoria che ho postato, scoprirà che è una bufala messa fuori ad arte..

"Nel regolamento che ha dato luogo alla raccolta firme oltre ad un elenco di opere di cementificazione che si prevede di mettere in essere (addirittura in fondo al mare aimè!) . " Non esiste nessuna opera di cementificazione prevista. Questa è da querela....

"c'era evidenziata la distinzione tra zone A B C. Queste sono zone notoriamente definite in maniera univoca. Premesso che difficilmente si possa credere che quelle opere non diano fastidio al Falco Pellegrino," E ridagli con questo povero pellegrino che non c'entra nulla .. ;-)

 veniamo alla questione distanze e alla regolamentazione della navigazione per i kayak. Nel regolamento si vietava la zona A, definitivamente, e limitava l'entrata nella zona B con modalità perpendicolare. " Duretta, eh... :-) Se legge il regolamento ( in tutte le versioni diffuse nel corso dei due anni ) le limitazioni riguardano solo le barche a motore e velaaaaaa!!! :-) I Kayak, oltre i cinquanta metri, vanno dove cavolo vogliono. E, se ha un pochino di muscoletti, lei con le sue pagaie batte anche glio altri in velocità, perchè le barche a vela e a motore, oltre a non poter navigare e a dover fare solo l'avvicinamento perpendicolare, non possono superare i 5 nodi ... :-)

" Per me questo non significa avere accesso ad una zona. " E perchè no????? :-)

" Personalmente tirerei dritta anche oltre la zona B. Anzi, le dirò, già tutta questa complicanza di distanze mi farebbe dirottare in altre zone per pagaiare. Comunque, la somma delle miglia delle due zone A e B, se prende una carta e misura la distanza dà 500 metri. " I gusti sono gusti. Se non le piace pagaiare in una zona protetta dove, a parte i cinquanta metri, possono navigare solo i Kayak .. libera di andare a provare emozioni più forti in mezzo ai motoscafi.

" Se poi ci mettiamo la normativa ordinaria e le varie ordinanze della Guardia Costiera secondo le quali siamo tenuti a navigare entro 200/300/400 metri dalla costa (a seconda della zona e dell' Ordinanza Guardia Costiera di turno) la questione sà proprio di grande presa in giro." Perchè? Conosce l'ordinanza di limitazione di questo pezzo di costa?

 " Personalmente sono veramente stufa di veder represse le mie azioni dagli organi amministrativi pubblici e privati per fini che servono a "riparare" (magari fosse possibile!) i danni commessi da essi stessi. Penso che anche gli altri che abbiano messo la firma abbiano firmato per questo e non per la differenza che c'è tra 50/60/500 metri!" Io di danni non ne ho mai commessi. Mi occupo di tutela ambientale per lavoro, oltre che per politica. E, dicono, è un lavoro che so fare piuttosto bene... ;-)

stefano caprile CCN

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #160 il: Marzo 24, 2015, 12:15:54 pm *
Ma, come ho già detto altrove, questo approccio è lontano mille miglia dalla filosofia del Kayak.

No, non è affatto lontano. Moltissimi canoisti sono più ambientalisti che sportivi, altri sono più sportivi che ambientalisti. Ci sono teste diverse ed opinioni diverse, ed infatti molti di noi questa petizione non l'hanno firmata.
In Svezia, dove mi reco abbastanza spesso, c'è un tratto di costa off limits per tutti, pedoni e kayak compresi, perchè ci vive una colonia di foche. Il provvedimento è giusto è sacrosanto, come lo è per molti di noi la tutela delle falesie dove vivono e si riproducono rare specie di uccelli.
Quindi non facciamo di ogni erba un fascio.
I canoisti che amano l'ambiente più della canoa esistono, e sono molti. E sono d'accordo con te, Maurizio.

Saluti,

Stefano (non solo canoista)
Stefano CCN

marco ferrario (eko)

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #161 il: Marzo 24, 2015, 10:24:39 pm *
ma qui, dove sta l'abuso ???  

Grazie Maurizio per esserti battuto per la protezione del tratto costiero delle Falesie di Duino.
Con i tuoi ultimi interventi sul nostro forum hai contribuito a fare chiarezza e ci hai aiutato a comprendere meglio ciò che ci appariva diverso in quanto distorto, grazie per il tuo contributo alla nostra coscienza ambientalista.

Hai ragione, qui non c'è abuso.
L'abuso è altrove.

L'ABUSO sta nelle false arree protette, dove non è consentita la navigazione ai kayak
ma a pagamento vengono concesse licenze o privilegi per navigare con barche motorizzate.

L'ABUSO è nelle zonaA (come quella a Capraia) dove i kayak non possono navigare
mentre inquinanti e rumorosi barconi sembra si siano comprati la licenza per navigare sottocosta schiamazzando e inquinando.

L'ABUSO è vedere il caos di barche motorizzate che invadono tutte le estati la costa del Parco Nazionale del Golfo di Orosei.

L'ABUSO è cercare di imporre ai kayakers la navigazione solo se accompagnati da cosidette guide marine, come mi era stato prospettato per navigare al Parco Nazionale dell'Asinara.

L'ABUSO è vietare i canali di Venezia ai kayak e invece consentire la navigazione ai numerosissimi mezzi motorizzati e alle grandi navi che entrano in laguna e passano a pochi metri da San Marco
e l'ABUSO, che per noi sa anche di beffa, è vedere che, grazie ai divieti, qualche associazione o federazione cerca di ottenere il privilegio e l'esclusiva per accompagnare i kayakers a pagaiare per Venezia come anche in altri luoghi. Che schifo!

SONO QUESTI GLI ABUSI AI QUALI CI DOBBIAMO OPPORRE CON FORZA.

Ciao
Marco

maurizio rozza

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #162 il: Marzo 25, 2015, 08:19:53 am *
Concordo, Marco. Il sistema delle aree protette in Italia e' allo sfacelo, in mare come in terra. Purtroppo negli anni le decisioni gestionali sono sempre più in mano alla politica, ed i tecnici ( biologi e naturalisti ) sono stati messi sempre più ai margini. Troppo scomodi ... Hai citato  solo una parte dei divieti insensati e  sconnessi che trovi in giro. Purtroppo ce ne sono molti, molti altri. E la cosa più grave e' la "monetizzazione" delle deroghe su attività ad alto impatto. Ma ancora più delirante e' il fatto che spesso i soldi incassati non finiscono a finanziare interventi di tutela ambientale, ma nuove strutture ... Mah ..

francesca gastaldi

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #163 il: Marzo 25, 2015, 03:47:56 pm *
" Ho firmato anche io la petizione, pur essendo il coordinatore del "famigerato" regolamento.
Perchè? Perchè non posso non condividere la parte dove si citano i progetti di cementificazione della costiera e della devastazione del territorio."
Maurizio da qui si legge che lei stesso ha firmato la petizione pur essendo coordinatore del "famigerato" regolamento perchè non condivide i progetti di cementificazione. Di quale petizione parla? Dunque progetti di cementificazione e devastazione del territorio ci sono evidentemente. Ci può fornire il documento in cui se ne parla?
Nessuno vuole navigare in una zona protetta se c'è il rispetto di tutto il resto. Sono disposta ad accettare questo divieto in nome della salvaguardia dell'ambiente ma non in nome di interessi poco trasparenti. Poichè questo rispetto è messo in discussione mi pare legittimo protestare per il divieto alle canoe.


"Se mettete su google il mio nome abbinato con le parole "porto piccoccolo", "magredi", "sistiana"  scoprirete che sono anni che lotto per questo.
Se mettete invece il nome della signore prima proponente, scoprirete che in quelle battaglie ( ne su internet ne dal vero ) non si è  mai vista."
 Questa non mi sembra una cosa che chiarisce le questioni in ballo. Chiunque abbia la facoltà e la volontà di intervenire proficuamente ha il diritto di intervenire ed essere parte di un colloqui democratico. Chi c'è dentro da anni ha il dovere di confrontarsi civilmente portando a conoscenza chi arriva dopo di cose che sà e accettando eventuali nuove conoscenze apportate da chi viene dopo

"Spiace poi che si sfrutti l'opinione pubblica per i propri interessi, raccogliendo firme su una petizione pubblica che, citando ad esca i progetti di cementificazione della costa, non racconta tutta la verità. Per esempio:
1) l'interdizione per il nuoto ed il kayak c'è già per motivi di sicurezza nel limite di 30 metri dalla falesia.
Di questa interdizione nelle mail precedenti si era già parlato. Tecnicamente l'interdizione dei 30 metri è un interdizione che proviene da un Ordinanza della Guardia Costiera. Per definizione le Ordinanze sono e devono essere prese per ovviare a casi eccezionali di sicurezza e come tali sono legittimate solo per un periodo breve e circonstanziato. Che poi in questo paese ciò non avvenga è un altro conto.

"Il regolamento li porta a 50 metri ( 20 metri in più... ), per riuscire a tutelare le specie di avifauna marina che nidificano sugli scogli ( tra cui alcune nidificano o potrebbero nidificare abbassando il disturbo solo qui). "
Il regolamento quale? Quello che ho scaricato dalla sua mail (che è lo stesso che ci aveva fornito la Sig.ra Bruni) non parla di distanze mi pare. Comunque il documento non presenta alcuna registrazione che lasci presupporre un deposito effettuato che testimoni la richiesta ufficiale di discussione. Infatti è non presenta alcun timbro di approvazione da parte di organi competenti. Sono andata sul sito del Comune a questo indirizzo http://www.comune.duino-aurisina.ts.it/index.php?id=4294&no_cache=1&L=0 )ma non ho trovato altro. Può darmi indicazioni più precise a riguardo?

Tra queste c'è ad esempio Somateria mollissima (edredone) , con l'unica stazione di nidificazione in mediterraneo; . L'area è inserita nell'IBA 066M, la rete mondiale delle aree più importanti per la conservazione dell'avifauna in pericolo. Non credo che 20 metri in più, per evitare di impedire la nidificazione o di disturbarla siano un sacrificio che chi dice di amare la natura non può sopportare.; 50 metri sono la lunghezza di una piscina olimpionica .....
No, infatti non è un problema pagaiare a 50 metri, come ho detto sopra. Non è affatto un problema se nell'area protetta indicata e nei regolamenti approvati non si usano due pesi e due misure. Non è un problema neanche di muscoli (come lei riporta nella successiva mail) grazie al mio allenamento posso fare il periplo dell'Italia se solo avessi il tempo per farlo!


2) le misure di conservazione adottate nel regolamento della riserva servono anche da compensazione ambientale propio per quella dissennata cementificazione fatta con Portopiccolo. Se vi leggete le prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale di quell'intervento, scoprite che molto doveva essere mitigato e compensato ( a spese del realizzatore dell'opera .. ) ma che in realtà questa è la prima operazione con cui si tenta di tamponare i danni.
Appunto si tenta di tamponare i danni. Commisurando i danni commessi e conoscendo come vanno le cose nel paese (cioè che il realizzatore dell'opera non paga mai) come possiamo sommessamente accettare che il tamponamento dei danni preveda un divieto di navigazione per canoe?!! Perchè non cercate prima di tamponare ciò che si è fatto e poi imponete il divieto di pagaiare? Magari tutti potrebbero crederci di più e partecipare con passione ad un progetto di tutela ambientale.[/i]

3) Il PCS approvato ed in vigore dal 2011  prevedeva l'interdizione totale dell'area ai nuotatori e alle imbarcazioni (circa 500 metri al largo per una lunghezza di 1800 metri di falesia; Il regolamento che si contesta con questa petizione, tenta di ragionare un pochino meglio, portando la zona di tutela integrale a soli 50 metri, in corrispondenza degli scogli dove l'avifauna marina si riposa, alimenta e riproduce.
Ancora non riesco a trovare il punto del regolamento (in bozza copia incolla quello che avete alelgato? Se gentilmente ci facesse avere quello depositato che è oggetto di discussione e in attesa dell'approvazione...) in cui si parla di 50 metri.

Qualsiasi documentazione tecnica, amministrativa e/o scientifica su queste vicende potete chiederla a me o al Comune.
E' quello che stò facendo.



Grazie,

Francesca Gastaldi
Francesca Gastaldi

francesca gastaldi

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Re:FIRMA ANCHE TU
* Risposta #164 il: Marzo 25, 2015, 04:20:47 pm *

"Potremmo darci all'areonautica così possiamo sorvolare sopra le aree protette e scaricare cherosene a volontà!!! " Enonnonò!!! ;-) In tutte le aree protette italiane è vietato il sorvolo a motore. In questa, se finalmente invece di brontolare a vuoto  si  legge il regolamento, scoprirà non può far volare nemmeno un aeroplanino di carta.. :-)
Non mi pare nel regolamento gli aereoplani turistici non possono sorvolare l'area se lo fanno oltre una certa altezza. e da quell'altezza. Tutti gli altri possono farlo. Quelli di linea possono scaricare tutto il cherosene di cui hanno bisogno.


"Troppo facile vietare ad un canoista di entrare in una zona. Più difficile è vietare la stessa zona ad abusi edilizi e interessi anche locali. " Si legga la memoria che ho postato. Comunque il regolamento vieta, in Riserva, di istallare anche un semplice cartello. Niente edifici, dunque. Nemmeno casette di carta.. :-)
Promemoria? parliamo ancora di documenti senza riscontri e riconoscimenti provenienti da copia incolla. Abbiamo a disposizione qualcosa di ufficializzato? Chessò un deposito presso qualche ente di progetto che è da discutere o da approvare?


"Sarebbe interessante cominciare a vedere dei documenti allegati a queste mail firmati e timbrati dalle autorità competenti. Infatti non si riesce a capire quali siano le cose che sono state portate avanti e quali quelle che sono state abbandonate (50/60 metri, zone A B C ????)." Come ho scritto, i documenti " timbrati e firmati" sono disponibili e pubblici sul sito del Comune di Duino Aurisina, in bella evidenza. Basta fare una semplice ricerca su internet. Sono ovviamente totalmente identici a quelli che vi ho postato, ma controlli pure... ;-)
Non li trovo sul sito del Comune potrebbe gentilmente darmi i link?


" Nè si riesce a capire chi ha firmato cosa!! Troppo facile incolpare di confusione chi invece la firma e la faccia ce l'ha messa magari commettendo errori. Errare umanum est. Non sono gli erori che rovinano il genere umano e il mondo. Sono gli abusi e le azioni illegittime dei furbi e dei delinquenti. " Esatto. Vede che su una cosa siamo d'accordo??!?  Qui di furbetti ne ho visti veramente parecchi.
Appunto vede allora che su questo forum nessuno è contro gli abusi e le azioni illegittime. Chi ha firmato la petizione lo ha fatto perchè ha trovato eccessivamente spropositato il divieto per mezzi non inquinanti piuttosto che provvedimenti chiari e trasparenti contro chi ha interessi economici.
 
Perchè poi si voglia rivolgere un divieto a chi và in canoa?  le ho risposto nella mail precedente.
"E' stato per caso constatato scientificamente che quel tratto di costa del Duino ha subito danni a causa della navigazione in kayak." Si, nello studio propedeutico al Piano di Conservazione e Sviluppo è stata evidenziata l'interferenza sulla nidificazione delle specie che si riproducono sugli scogli ( volpoca, edredone e marangone dal ciuffo). Se mi da l'indirizzo, le mando una copia. 
Le invierò il mio indirizzo di posta elettronica nell'area "messaggi privati". Grazie.

"Se leggesse le mail precedenti scoprirebbe da dove sono usciti fuori i 500 metri." Ho letto, e se si legge la memoria che ho postato, scoprirà che è una bufala messa fuori ad arte.
Potrebbe allora mettermi a disposizione il documento in cui viene definita la distanza di 50 metri dalla costa che una canoa deve tenere?

"Nel regolamento che ha dato luogo alla raccolta firme oltre ad un elenco di opere di cementificazione che si prevede di mettere in essere (addirittura in fondo al mare aimè!) . " Non esiste nessuna opera di cementificazione prevista. Questa è da querela....
Da qualche parte ho letto che era prevista una transennatura di cemento sul fondale marino. Non ritrovo il documento ma lo stò cercando se lo rinvengo lo girerò sul forum.

"c'era evidenziata la distinzione tra zone A B C. Queste sono zone notoriamente definite in maniera univoca. Premesso che difficilmente si possa credere che quelle opere non diano fastidio al Falco Pellegrino," E ridagli con questo povero pellegrino che non c'entra nulla .. ;-)

 veniamo alla questione distanze e alla regolamentazione della navigazione per i kayak. Nel regolamento si vietava la zona A, definitivamente, e limitava l'entrata nella zona B con modalità perpendicolare. " Duretta, eh... :-) Se legge il regolamento ( in tutte le versioni diffuse nel corso dei due anni ) le limitazioni riguardano solo le barche a motore e velaaaaaa!!! :-) I Kayak, oltre i cinquanta metri, vanno dove cavolo vogliono. E, se ha un pochino di muscoletti, lei con le sue pagaie batte anche glio altri in velocità, perchè le barche a vela e a motore, oltre a non poter navigare e a dover fare solo l'avvicinamento perpendicolare, non possono superare i 5 nodi ... :-)
nel regolamento questo è riportato:
4. Nella porzione marina della Riserva, contrassegnata nell’allegata cartografia con la lettera “B” l’ingresso è
ammesso unicamente alle persone a nuoto, alle imbarcazioni a propulsione umana nonché ai natanti ed
imbarcazioni a motore o vela muniti di apposito contrassegno numerato rilasciato dall’Organo gestore. Con
apposita deliberazione l’Organo gestore determina annualmente entità numerica e tariffe dei contrassegni
autorizzativi. L’ingresso di natanti ed imbarcazioni a vela o motore deve essere obbligatoriamente effettuato
con rotta perpendicolare alla costa e a velocità ridotta, con divieto assoluto di navigazione in planata.
Dove per natante, secondo la normativa italiana (L.171 sulla navigazione da diporto), rientrano anche le imbarcazioni a propulsione umana. Dunque se esse non sono incluse nell'entrata perpendicolare ciò deve essere precisato. Inoltre avrei da ridire sulla determinazione di entità e tariffe!!! Perchè dentro questa frase si celano ovvie e tipiche attività economiche. Come se ne celano altrettante nell'art. 12 al punto 4 seguente:
La circolazione con veicoli a motore, laddove non libera, può essere autorizzata dall’Organo gestore a
soggetti che svolgono attività agro-silvo-pastorali, attività economiche produttive, attività di ricerca
scientifica, attività didattica e divulgativa, attività attinenti allo svolgimento di incarichi professionali, attività
di manutenzione ed esercizio alle opere pubbliche ed attività socialmente utili ecc......
Potremmo discutere il regolamento punto per punto e vedrà che molte cose lasciano adito a diversa interpretazione.


" Per me questo non significa avere accesso ad una zona. " E perchè no????? :-)
Perchè toglie tutta la spensieratezza di una pagaiata in libertà. Libertà alla quale posso rinunciare quando avrò la conferma che tutti indistintamente dovranno osservare il rispetto per l'ambiente.

" Personalmente tirerei dritta anche oltre la zona B. Anzi, le dirò, già tutta questa complicanza di distanze mi farebbe dirottare in altre zone per pagaiare. Comunque, la somma delle miglia delle due zone A e B, se prende una carta e misura la distanza dà 500 metri. " I gusti sono gusti. Se non le piace pagaiare in una zona protetta dove, a parte i cinquanta metri, possono navigare solo i Kayak .. libera di andare a provare emozioni più forti in mezzo ai motoscafi.
Motivo per cui ormai per le mie vacanze cerco di scegliere paesi più civili. se continua così in Italia ci resteranno solo i delinguenti ;-)

" Se poi ci mettiamo la normativa ordinaria e le varie ordinanze della Guardia Costiera secondo le quali siamo tenuti a navigare entro 200/300/400 metri dalla costa (a seconda della zona e dell' Ordinanza Guardia Costiera di turno) la questione sà proprio di grande presa in giro." Perchè? Conosce l'ordinanza di limitazione di questo pezzo di costa?
Ho letto l'ordinanza della Guardia Costiera. Attualmente non sembra ci siano limiti per quella zona (a parte quello dei 30 metri dalla costa per pericolo e di 1 miglio della legge L.171. Ma vedrà che come arriva l'estate esce l'ordinanza di turno!


 " Personalmente sono veramente stufa di veder represse le mie azioni dagli organi amministrativi pubblici e privati per fini che servono a "riparare" (magari fosse possibile!) i danni commessi da essi stessi. Penso che anche gli altri che abbiano messo la firma abbiano firmato per questo e non per la differenza che c'è tra 50/60/500 metri!" Io di danni non ne ho mai commessi. Mi occupo di tutela ambientale per lavoro, oltre che per politica. E, dicono, è un lavoro che so fare piuttosto bene... ;-)
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Me lo auguro davvero di cuore e spero che abbia l'opportunità di dimostrarlo anche in questo forum cercando un confronto aperto e trasparente. Grazie.

Francesca Gastaldi
Francesca Gastaldi