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Ettore Ivaldi

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #30 il: Marzo 17, 2010, 11:25:53 am *
Mi verrebbe da lanciare un appello, un proclama, un editto. Mi verrebbe da urlare ai quattro venti non fatevi scappare anche questa occasione signori federali. Aprite le vostre menti e i vostri spiriti, salite sulla cresta dell’onda e cavalcate la corrente, spingete sulle vostre pagaie per mantenervi  la sedia, che a quanto pare vi è tanto cara, se non lo volete fare per il bene della canoa azzurra, allora fatelo per voi… ma non fatevi scappare anche questa possibilità, non perdete il treno, non scialacquate risorse costruite in tanti anni di lavoro, passione, dedizione, successi e perché no anche fortuna. La canoa discesa ha chiuso un lungo ciclo aperto tanti anni fa con Perli, Previde e poi via via con Ceccato, Ferrazzi, Mulazzi passando da Pontarollo,  fino a Panato e Mercati. Lo avevo già scritto cantando lodi e gloria all’umbro Carletto che sembrava trasmigrasse dal Gruppo Sportivo Forestale ad un club civile dopo la forzatura, personalmente non compresa, del club giallo-verde. Lo immaginavo o meglio lo avrei voluto vedere ancora una volta lottare con gli specialisti mondiali con l’orgoglio che sempre lo ha contraddistinto. Lo avrei voluto vedere ancora in nazionale con la casacca senza stellette come fece il buon Cesare e l’anziano Marco. Ma, devo essere onesto, neppure la mia anima ci credeva tanto in questo ultimo canto del gallo, in questo gesto da cavaliere della tavola rotonda alla ricerca del sacro Graal. Di Panato sto scrivendo le eroiche gesta e ho la fortuna di sentirlo e vederlo tanto  spesso quanto il tempo me lo permette. Lo confesso sentire o veder il “piccolo pagaiatore dei gorghi dell’Adese” ogni volta che ritorno a casa è una mia necessità per ricaricarmi di energia, di saggezza e di semplicità. La sua vita è di esempio, la sua gloria è l’orgoglio di molti. Il lavoro che sta facendo al club è importantissimo, come è fantastico, unico e magico ciò che è riuscito a trasmettere alla sua piccola Alice, nata tra due braccia possenti e circondata da pagaie, canoe e fiumi. Bello vederla in classifica a Città di Castello, diffidate di chi parla di canoa e non è seguito neppure dai propri pargoli, perché la passione, la gioia delle emozioni si trasmette senza volerlo semplicemente vivendo per e con un ideale. I cuccioli d’uomo sono come gli animali che  fiutano il pericolo o l’amore, la tranquillità o il terrore. Nulla si insegna, tutto si trasmette epidermicamente.
Vi prego signori illuminati, sapienti o  improvvisati amministratori dello sport nazionale, non dimenticate Carlo Mercati, non perdete l’energia di Vladi Panato, non lasciate che il tempo raffreddi gli animi e faccia dimenticare le imprese eroiche e i giorni di festa di cui tutti noi abbiamo gioito e goduto. Abbandonate l’orgoglio richiamate a Camelot Sir Lancelot du Lac, ricordate  l’aiuto che il padre gli aveva dato in gioventù a Re Artù e ordinateli  Cavalieri senza aspettare il  giorno di San Giovanni!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi


Ettore Ivaldi

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #31 il: Aprile 01, 2010, 05:37:32 pm *
Mi chiedo perché scrivere e pubblicare programmi quando alla fine si fa sempre quello che si vuole. Infatti era previsto un raduno per il “Team Speranze” nel periodo di Pasqua a Valstagna o a Marlengo, quest’ultimo fra le altre cose centro federale. Invece di seguire questa proposta si è optato per Subiaco che ci sembra non corretto per tre motivi. Il primo è legato alla posizione geografica della bella cittadina laziale: il 99% dei convocati appartiene a società del nord. Il secondo motivo è puramente  tecnico visto che Subiaco  non offre nessuna valida crescita per i giovani canoisti convocati. Terzo non è corretto visto che da qui a poco ci saranno delle gare di selezione per formare la squadra del “Team Speranze” sullo stesso percorso dove si svolgerà il raduno.
A tutto ciò si unisca il fatto che il responsabile tecnico non sarà presente visto che è impegnato con gli junior altrove e di ciò non se ne capisce la motivazione. Se io sono responsabile di un settore vorrei essere presente e lavorare con loro, ma ciò dovrebbe avvenire anche per il settore junior. Quindi perché scrivere sui proclami federali tante belle parole con grafici ed organigrammi e poi  fare tutt’altro?
Non si capisce neppure perché ad accompagnare i giovani ci debba essere un dirigente federale che guarda caso accompagna i propri atleti di società al raduno stesso. Non si capiscono neppure tutti i criteri selettivi per convocare questi giovani atleti, la domanda sorge spontanea: quale logica è stata seguita? Se per i ragazzi sono stati presi a riferimento i campionati italiani ragazzi dello scorso anno, altrettanto non si può dire per gli allora cadetti che oggi sono stati convocati. Quindi questi nomi escono per simpatia, per vicinanza politica, per un’estrazione a sorte, per segnalazione? Per restare nel settore convocazioni non si comprende perché certi atleti vengono convocati nei raduni junior e ora anche nei raduni speranze: sono junior o speranze? La stessa cosa si può dire per chi viene convocato fra gli junior  e poi improvvisamente passa nel settore senior. Ma perché scrivete in grossetto che se un atleta viene chiamato nella rappresentativa junior non può far parte delle speranze e viceversa? Fate a meno di scriverlo è tanto facile! Meglio fare ciò che si vuole senza nessuna remora, ma non è bello prendere in giro le società e i tecnici che leggono le vostre delibere.  L’impressione è che non si segua nessuna logica, ma solo l’istinto del momento, dimenticando chiaramente la proposta precedente.  Non si capisce neppure perché venga impiegato un tecnico che non ha nessun atleta nella rosa dei convocati e che negli ultimi anni certo non ha prodotto grandi campioni. Ma questo non è nulla se si pensa che siamo arrivati a nominare sul campo allenatori personali anche giovanetti che forse sono attratti più dalle bellezze delle loro amiche che dalla passione per lo slalom!
Poi ci chiediamo perché l’Italia della pagaia non ha risultati ed è ridotta ai minimi termini… non stupitevi mai più visto il modus  operandi di chi dovrebbe avere idee chiare per creare uno stile tutto italiano! Beh lo stile comunque c’è … ed è tutto italiano,  non ci sono dubbi.

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #32 il: Aprile 27, 2010, 11:00:21 pm *
Che spettacolo deve essere stato per Valentina Volpe e Elke Weger leggere oggi sul sito della federazione canoa della loro splendida prestazione ad una gara alla quale non hanno neppure preso il via, rispettivamente prima e seconda nella categoria K1 senior feminile!
Infatti nell’articolo SLALOM: A MERANO SFIDA AD ALTA INTENSITA' PER VINCERE E CONVINCERE  si legge tra le altre informazioni: “…Al femminile, tra i senior, vince Valentina Volpe del CUS Verona su Elke Weger dello Sporting Club Merano”.
Le classifiche riportano a fianco dei loro due nomi l’acronimo DNS che sta ad indicare in inglese did not start  e tradotto in italiano dice chiaramente che l’atleta  non è partita.
Ora l’attento giornalista, o chi per esso, che ha ricevuto le classifiche non ha neppure badato minimamente ad approfondire che cosa sia mai successo in gara, si è limitato a copiare una serie di nomi in… ordine di apparizione! Se solo ci si fosse spinti un pelo più a destra con lo sguardo, ci  si sarebbe accorti che forse non era riportato nessun tempo o penalità, ma, per l’appunto, la dicitura di cui si faceva prima  menzione.
Aprire poi il pezzo con “Grande partecipazione e altrettanto grande spettacolo a Merano” ci sembra proprio una grande presa in giro per il  lettore per due precisi motivi. Il primo sul numero di partecipanti, visto che gli atleti presenti erano 88 per un complessivo di 99 barche gara e il secondo è legato ad una errata collocazione logistica. Infatti la località di gara non era Merano sul fiume Passirio, che tutti noi conosciamo e che ha ospitato ben tre edizioni iridate dello slalom (’53, ’71 e ’83), ma Marlengo. Sulla guida turistica si legge di quest’ultima località: “ridente comune con oltre 2.000 abitanti in Alto Adige che offre innumerevoli possibilità di passeggiate ed escursioni” … bla, bla, bla e poi si elencano tutta una serie di offerte alberghiere e turistiche. Il suo campo di gara sul fiume Adige ben si adatta alle categorie giovanili, discostandosi parecchio dal suo famoso vicino campo mondiale.
L’informazione federale prosegue con: “a seguire le  prove delle categorie allievi, cadetti, ragazzi e master”, ma queste non meritano nessun altra menzione. Peccato, visto che la gara del 25 aprile rappresentava una prova di selezione per la squadra Giovani Speranze. Eppure la fantasia non manca stando a quando si è letto precedentemente!
Restiamo in tema giovani e godiamoci la terza versione dei  “programmi attività 2010” – non mancherà sicuramente anche la quarta con l’inserimento di Elena Bargigli come allenatrice nazionale junior per il settore femminile. Interessante notare invece che la tanto annunciata promozione giovanile - le giovani speranze per l’appunto – ha avuto una piacevole sorpresa: sarà a carico delle società.  La Federazione metterà a disposizione il tecnico, sempre che sia disponibile e non convocato con altre squadre,  e le spese di viaggio… auguri!

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #33 il: Aprile 28, 2010, 10:01:52 am *
UAHUUUUUUUUUUUU!!!! E' sicuro:  ci leggono... hanno tolto la vittoria alla Volpe e l'argento alla Weger, ma ci hanno lasciato nel dubbio sulla collocazione geografica
M I T I C I  - Sul mio blog c'è la versione antica! guardare per credere - http://ettoreivaldi.blogspot.com/

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Johnny Lazzarotto

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #34 il: Aprile 28, 2010, 12:29:56 pm *
Certo che leggo. Non è una novità.

Grazie per la segnalazione. Chi fa è più facile che sbagli prima o poi, chi non fa non sbaglia mai.

andrea bertani

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #35 il: Aprile 28, 2010, 08:12:10 pm *
Restiamo in tema giovani e godiamoci la terza versione dei  “programmi attività 2010” – non mancherà sicuramente anche la quarta con l’inserimento di Elena Bargigli come allenatrice nazionale junior per il settore femminile. Interessante notare invece che la tanto annunciata promozione giovanile - le giovani speranze per l’appunto – ha avuto una piacevole sorpresa: sarà a carico delle società.  La Federazione metterà a disposizione il tecnico, sempre che sia disponibile e non convocato con altre squadre,  e le spese di viaggio… auguri!



Ah Ettore ma allora tu sai cose che non sappiamo ! Eppure io avevo sentito altre voci....si parlava di un certo D'Angelo responsabile K1 donne (  ??? )...

Ps: domanda....ma i tecnici federali, se contattati dalle società di appartenenza,  dovrebbero seguire al di fuori dei raduni atleti del giro della nazionale ? Ma sa che eticamente dovrebbero.....

Ettore Ivaldi

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #36 il: Maggio 23, 2010, 11:57:07 pm *
Facciamo un giochino: io scrivo il regolamento, anzi no visto che c’è già  lo prendiamo  pari pari dalla  CIRCOLARE N.18/2010 del 5 marzo e con protocollo 668/ST/tp e in modo specifico da pagina 13 a pagina 15. C’è scritto praticamente quasi tutto, mancano i criteri di come qualificare le donne per i campionati del mondo, ma considerando il fatto che non esiste neppure un tecnico per questo settore la cosa direi che potrebbe passare quasi in secondo piano.
Bene, facciamo tutto come previsto e in corso d’opera aggiungiamo delle prove ulteriori al settore in rosa… si sa che le donne è meglio tenerle sempre sulle spine, potrebbero rendere meglio!

Poi considerando il fatto, piuttosto risaputo, che le canadesi fanno le gare su percorsi totalmente diversi dalle donne e dai kayak maschili decidiamo di fare il giochino in momenti e luoghi ameni e su acque più facili… tanto per adeguarci poi agli Europei, Coppa del Mondo e Mondiali. Ah dimenticavo! I tracciati di gara devono assomigliare ad autostrade e rispecchiare le caratteristiche tecniche di molti anni addietro… giusto per confondere gli avversari.

Scriviamo ad esempio che le canadesi doppie devono stare nel 15% dal miglior K1 uomini, le donne nel 25% e i C1 nel 10%. Poi ci mettiamo una postilla che testimonia il fatto che conosciamo poco la realtà italiana del tipo che agli europei riserviamo dei posti agli U23 o che in coppa ci potrà andare una sola atleta over 23.

Parte il giochino… si gioca! Si va di qua e di là dell’Italia, si spendono danari e tempo,  poi ci trasferiamo in Slovenia, si torna e si riparte. E alla fine della festa non rispettiamo nessun criterio selettivo previsto e ci portiamo via C2 che hanno avuto medie del 19,5%  e del 25,5% - con quest’ultima percentuale non si entra neppure nei primi 20 in qualsiasi manifestazione internazionale sopra citata.

Poi, visto che ci piace giocare con le regole e dimostrare che poco contano, porto agli europei l’unica donna che non ha neppure fatto la selezione specifica prevista a Tacen. La giovane speranza donna ha una media di distacco del 29,9% e come se non bastasse il suo 24% dagli Junior non le permetterebbe, stando alle regole scritte, neppure di entrare nella squadra giovanile per europei e mondiali di categoria. Ma sappiamo tutti che delle regole e del rispetto per chi viceversa le percentuali le ha rispettate poco conta, anche se esiste un precedente eclatante come quello di aver lasciato a casa lo scorso anno dagli Europei un C2 che avrebbe potuto, come aveva già fatto, portare a casa una medaglia importante.

Non ci rimane che mandare un sms al Presidente, io l’ho già fatto e se pensate  fatelo anche voi!   “Carissimo Luciano, se mai fosse ancora possibile, salva la canoa slalom italiana da un gruppo di tecnici e dirigenti che poco hanno a che fare con il nostro sport e che lo stanno portando alla deriva”!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Ettore Ivaldi

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #37 il: Giugno 08, 2010, 03:31:59 pm *
dal sito ufficiale del CONI - http://www.coni.it/?det&tx_ttnews[backPid]=1&tx_ttnews[tt_news]=8066&cHash=7faeafde10 :

La parola è quindi passata a Rossana Ciuffetti, direttore della preparazione olimpica del Coni: "Il calo dell’attività fisica tra i più giovani è un grosso problema che sta portando i bambini all’obesità. Ma anche nell’età diciamo più critica, cioè tra i 14 e 16 anni si ha un calo, il momento in cui generalmente il ragazzo smette l’attività agonistica. Vedere quindi questo continuo sforzo da parte della Federazione, con cui collaboro davvero molto bene, nel cercare le soluzioni dà la speranza giusta. Le Olimpiadi giovanili – ha proseguito Ciuffetti – sono un segno importante dell’attività sportiva. Esserci con 53 atleti (mancano ancora le qualificazioni per il pentathlon moderno e il tennis) e gareggiare con altre 204 nazioni è il risultato del livello sportivo giovanile azzurro".

Mi domando:   la CANOA PERCHE’ NON PARTECIPERA’ ALLE OLIMPIADI GIOVANILI?

Eppure l’ultima volta che parlai delle “Youth Olimpic Games” fu a gennaio si veda  Re: DAL FONDO AL RIDICOLO  « Risposta #28 inserita:: Gennaio 17, 2010, 12:46:42 pm ». Lo avevo fatto ancora prima a dicembre si veda  Re: DAL FONDO AL RIDICOLO « Risposta #21 inserita:: Dicembre 26, 2009, 02:56:54 pm », ma mai nessuna risposta, nessuno stimolo attivato.

Ma i responsabili dell’attività giovanile della Fick  (fluviale e velocità visto che l’iniziativa raggruppa tutte e due le specialità)  dovranno  pure dire, giustificare, spiegare questa completa apatia ad un avvenimento così importante e stimolante per i nostri giovani.
Oppure passerà, come sempre, tutto in secondo piano? Eppure a parlare è il DIRETTORE DELLA PREPARAZIONE OLIMPICA DEL CONI in un incontro ufficiale organizzato dalla Federazione Pesistica Italiana che si sta organizzando alla grande per essere protagonista nello sport.

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #38 il: Giugno 25, 2010, 12:22:33 am *

Sono due i punti che hanno attirato la mia attenzione sul comunicato stampa del Coni - =1&tx_ttnews[tt_news]=8168&cHash=0e6aff4c2f]http://www.coni.it/?dettaglio_news_&tx_ttnews[backPid]=1&tx_ttnews[tt_news]=8168&cHash=0e6aff4c2f - in relazione alla 984ª riunione della Giunta Nazionale del CONI.

Si legge:

“...Per quanto riguarda i futuri Giochi Olimpici, è stata varata la squadra che parteciperà ai Giochi Olimpici della Gioventù di Singapore (14-26 agosto). Il capo missione sarà Rossana Ciuffetti, con vice Giuseppe Gianfreda. La squadra sarà composta da 55 atleti, di cui 27 uomini e 28 donne...”

di questi 55 atleti nessun canoista! Qualcuno ci può spiegare la motivazione? Su questo tema ho scritto molto, ho iniziato a novembre 2009 a sollecitare i nostri dirigenti su questo forum che sicuramente  leggono visto che,  per quello che ho scritto, hanno pensato bene di mandarmi dal giudice sportivo il quale alla fine mi ha ammonito. Quindi la scusa che non lo sapevano non regge tanto più che in nessun verbale di delibera pubblicato si prende in esame l’opportunità di sfruttare questa importante occasione.

Poi si legge:

“...Inoltre sarà data particolare attenzione al “progetto Talento” delle Federazioni nonché ai progetti tecnico-scientifici con servizi centralizzati così come richiesto dalle Federazioni. ...”

Bene i “Giovani Talenti” della Fick sono in raduno ora a Bratislava a spese delle Società con poco supporto mischiati ad altri giovani dei Comitati Regionali, quelli che si sono organizzati per andare per conto loro.
Il responsabile sulla carta dei “Giovani Talenti” non è presente e si pensa di impegnarlo con gli junior, mentre il responsabile tecnico degli junior, sempre sulla carta, non va con gli junior ma segue la squadra nazionale senior. Il tecnico delle canadesi al-raduno gara non segue le canadesi, ma riprende con il video! Direi che, se pur il Coni si impegna a dare direttive e disposizioni, la Fick poi va per conto suo navigando a vista, cambiando  criteri selettivi,  delibere, programmi in relazione al vento di tramontana o di levante!

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #39 il: Settembre 27, 2010, 09:59:34 am *
Non vi è mai capitato di chiedervi se ciò che vi circonda è frutto della vostra fantasia oppure è semplicemente una visione distorta della realtà? A volte, ma molto spesso, mi rendo conto di sognare, di vedere, di percepire e di sentire emozioni strane e di vivere in attesa che qualcun altro possa farmi capire bene come funziona.  Ogni tanto però, e anche qui molto spesso,  ricevo impulsi che consolidano e rafforzano il mio modo di vedere, di pensare, di capire e mi dico: “ma allora non sto sognando e non sono io fuori  giri... è proprio così lo dice pure lui, e anche lei lo vede, poi quella mail chiarissima, quella telefonata senza speranze, forse quell’ sms diceva proprio questo”!
Allora mi rincuoro, prendo di nuovo coraggio, riaccendo la fiammella, guardo in faccia la realtà e mi accorgo che tutto sommato quello che mi sta capitando attorno è proprio quello che vedo ogni giorno e non sfuoco nulla. Mi rimetto in discussione e riprovo ad aprire gli occhi anche a chi potrebbe cambiare le cose e a dare la sterzata giusta ad un movimento che vive di soli singoli exploit.
Va male, ma va tutto bene. Tutti si lamentano in silenzio e a quattr’occhi. Poi davanti ad una telecamera fissa sorridono e sono contenti. E’ proprio vero che quando sai di essere fotografato o ripreso  ti senti appagato, ti pettini, ti raddrizzi, sorridi, pensi positivo, dai il meglio di te stesso: sei in televisione il sogno di tutti!  Nessuno vuole restare immortalato con brutte espressioni, faccia sconvolta e avvilita. Tutti glissano e schivano il vero annoso problema... sono slalomisti e sono abituati a schivare  porte, onde e riccioli! Mia nonna, che era una santa donna e che ha messo al mondo quattro maschi e quattro femmine negando ogni rapporto con il suo amato sposo o chicchessia, gravida per opera divina, diceva sempre: “di’ che la va ben anca quando la va mal” che in italiano suona così: “di pure che va sempre bene anche quando va male”.  Eppure non mi sembra di aver sognato il campione del mondo e vincitore della coppa del mondo a Penrith quest’inverno allenarsi per conto suo vagano di casa in casa per trovarsi un tetto dove ripararsi o uscire scontento dalla tenda Italia lamentandosi che tutti sono spariti e lui voleva vedere il video.  Eppure mi sembra che il nostro miglior C2 non abbia nessuno che li segue e quindi deve arrangiarsi in tutto e per tutto. Nell’albo nazionale degli allenatori non trovo inseriti i tecnici della canadese nazionale, non li trovo neppure nell’albo degli istruttori, forse in quello dei maestri? No, neppure lì. Uno di loro non lo trovo neppure ai campionati italiani a seguire la gara in casa sua.  I collaboratori logistici o tecnici in acqua devono avere qualche grado di parentela con il tecnico responsabile del settore oppure essere sentimentalmente legati a qualche atleta per essere convocati a raduni in cui si evita di chiamare i tecnici magari dei campioni del mondo o medagliati. Nella vita  tutto è relativo e a volte pensi di vedere una margherita con i petali bianchi, ma in realtà sono gialli allora chiedi spiegazioni per capire. Parli con la persona più autorevole in assoluto il quale ti  dipinge la realtà dei sogni e dei balocchi alla Silvio per intenderci meglio. Grande lavoro, enormi competenze, l’amore regna sovrano, risultati in ogni dove e numeri importanti. Certo possiamo migliorare  e lo stiamo facendo con una squadra unita e compatta. Il pesce fuor d’acqua sei solo tu! Vedi caro Ettore noi italiani siamo abituati a farci del male da soli e quando vinciamo riusciamo anche a lamentarci. Io per la verità non la penso proprio così! Penso che noi italiani siamo quelli che l’8 settembre siamo diventati  tutti partigiani in poche ore e allora perché  abbiamo impiegato così tanto tempo per sconfiggere il nemico in casa? Noi siamo quelli che saltiamo sul carro dei vincitori e i primi a saltare giù se le cose vanno male e il povero Lippi ne sa qualche cosa. Noi costruiamo muri d’ indifferenza rischiando anche di farci male quando ci si sbatte la testa con la semplice frase: tanto è così e non cambia!
Già non cambia... avanti su questa barca a farci del male, a perdere talenti per strada, a soffrire per nulla, a rincorrere il tempo che fugge e che le altre nazioni usano per portare avanti un sistema consolidato ed efficiente, sfornando in continuazione atleti e movimento. Gioiamo perché finalmente viene messo prima il nome e poi il cognome, non più come nel verbale dei carabinieri; gioiamo perché qualche giretto per il mondo lo fanno fare  ancora, senza capirne il vero senso; prendiamo quello che ci offre il convento e tutto va bene. 
Per fortuna che c’è sempre il ricordo della saggezza di mia nonna che diceva: “tanto è lo stesso, il mondo va per dove deve andare ed è inutile tentare di cambiarlo”.

Già... inutile e soprattutto fa male per chi ci prova!

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Ettore Ivaldi

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #40 il: Giugno 18, 2011, 10:09:42 pm *
Ma come può essere che alle 22,10 del 18 giugno 2011 il sito federale non dia nessuna notizia sulla Coppa del Mondo di discesa in corso di svolgimento a Bovec in Slovenia. Nessuna presentazione nei giorni precedenti,  nessuna notizia sui risultati, una manifestazione completamente ignorata. Una squadra nazionale abbandonata. Ma i responsabili del settore non gridano vendetta?
Forza ragazzi io comunque ci sono e seguo in diretta ogni vostra pagaiata... per fortuna che ci sono dei server veramente al passo con i tempi!

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nellokayak

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #41 il: Giugno 19, 2011, 02:16:34 pm *
Come non darti ragione. Sono stato tutto il pomeriggio a cercare sul web notizie sulla Coppa del Mondo di discesa. A volte ho perfino pensato che fosse il mio PC a non funzionare. Però per onestà devo dire che nenche gli altri due siti istituzionali deputati a farlo latitavano, risultando momentaneamente in "ferie". Infatti sul sito ICF e su quello della Commissione discesa (www.wwcommittee.com) la Coppa del mondo risulta inesistente. Forse anche in Italia si stanno adeguando alle scelte e strategie internazionali. Bontà loro.
Qualche mio superiore dice che non ho più voglia di combattere. Forse ha ragione, forse non l'ho mai fatto! Mea culpa!
1°M.llo Lgt  Ricciardi Cav. Aniello
+393382972186
Skype: aniello.ricciardi
Responabile e dirigente tecnico della squadra di canoa fluviale della Marina Militare di Luni Sarzana

Ettore Ivaldi

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #42 il: Giugno 19, 2011, 07:55:29 pm *
Sono due i siti che seguono le gare di canoa a livello internazionale.
Il primo è http://www.123result.com/  gestito da Siwidata
il secondo è http://www.timing-mojstrana.com/
in modo specifico per la coppa del mondo di discesa classica si poteva seguire live su:
http://www.123result.com/Live.aspx?EventId=bovec2011&User=slovenia&Season=CS_2011
Sempre su questo ultimo indirizzo si è appresa la notizia della cancellazione della gara sprint che si sarebbe dovuta disputare oggi.

Caro Nello, queste informazioni non dovresti però riceverle da un appassionato e sognatore di canoa come me, come qualcuno mi ha gentilmente definito, ma dai professionisti pagati per dare informazioni agli associati della Federazione.

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

Ettore Ivaldi

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #43 il: Agosto 06, 2011, 10:42:10 pm *
Mi chiedo, forse anche stupidamente: è meglio non fare niente oppure è meglio fare qualcosina e dare proprio l’impressione di essere dilettanti allo sbaraglio? Nel primo caso non far nulla non induce chicchessia ad insinuare che effettivamente si è proprio fuori luogo, nonostante ci si apostrofi con titoloni e appellativi altisonanti  e magari qualcuno ancora ci crede e ringrazia di cuore tutto e tutti.  Poi invece si fa e si vuole fare quello che per essere fatto ha bisogno di tempo, materiale, professionalità e quant’altro necessario per realizzare un video o un’intervista che effettivamente possa reggere ad una concorrenza spietata a cui purtroppo o per fortuna oggi tutti noi siamo abituati. Così facendo si diventa in effetti la fotografia chiara di tutto un sistema, di una squadra, di una professionalità che non c’è. Non è altro che il riflesso di quella che dovrebbe essere la luce di riferimento. Dilettanti con dilettanti che si elogiano da soli, con frasette scontate e ovvie.
Oggi i mezzi dell’immagine sono potenti, per non parlare della forza delle parole. Parole che se mal spese fanno cadere nel ridicolo e ci riportano a quando il buon Wladimiro Panizza dopo la magica tappa vinta sul monte Maddalena nel 1975 ai microfoni di un grande maestro del giornalismo sportivo come Adriano Del Zan diceva: “sono contento di esser  numero uno, grazie alla mia squadra, grazie ai miei compagni, saluto la mia mamma”. Ecco siamo praticamente tornati a quegli anni, agli esordi di immagini ancora in bianco e nero, mentre gli atleti, oggi, culturalmente non sono certo al livello che certe immagini ci lasciano intendere.
Mi chiedo quale sia la funzione di un certo lavoro. In teoria dovrebbe promuovere in primis i protagonisti e poi lo sport che praticano... dovrebbe! Così facendo si ottiene il risultato opposto, perché si fatica a guardarlo per intero.
Insomma per capire di cosa stiamo parlando andate a vedere questo video e poi riprendiamo a discuterne assieme - http://www.youtube.com/watch?v=mqCcdEpf6lo  oppure http://www.youtube.com/watch?v=-cxpXo28F94 http://vimeo.com/24276573 giusto per fare qualche  esempio. Solo per capire l’importanza che possono avere l’immagine e la comunicazione che molte volte condizionano  sponsor, televisioni e mass-media in generale. Questo è il prodotto che serve alla canoa slalom, questo dovrebbe essere la base da cui partire per dare una svolta decisa al nostro sport.
Creare un prodotto di qualità è importante e se non si è in grado di farlo, meglio restare nell’anonimato. Meglio non dire a nessuno dove siamo e divertiamoci con le nostre barchette, ma non cadiamo nel ridicolo, per favore!

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Johnny Lazzarotto

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Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
* Risposta #44 il: Agosto 08, 2011, 01:40:49 am *
* Ultima modifica: Agosto 08, 2011, 01:43:30 am da Johnny Lazzarotto *
Sono felice.

Sono felice perché leggendo quanto scrivi capisco che quella che tanto critichi è una Federazione che, in maniera evidente proprio dalle tue osservazioni, cresce.

Sono piovute critiche sul sito internet; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma il sito internet, a differenza di un tempo, oggi c’è e funziona.

Sono piovute critiche sulle news inserite nel sito internet; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma le news ora ci sono, a differenza di un tempo, oggi ci sono e sono lette.

Sono piovute critiche sulle interviste nel sito internet; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma le interviste oggi si fanno, a differenza di un tempo, e sono lette.

Sono piovute critiche sulla tempestività delle news; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma oggi molte news sono messe con tempestività, a differenza di un tempo, e sono lette.

Sono piovute critiche sulla vivacità delle news, ritenute scarne, senza cuore; si può sempre fare meglio, è ovvio, quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma oggi stiamo cercando da tempo di conoscerli più da vicino i nostri atleti, a differenza di un tempo.

Sono piovute critiche sulla photogallery; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma oggi la photogallery c’è, sta crescendo e continuerà a farlo, a differenza di un tempo che non c’era.

Sono piovute critiche sullo spazio che la canoa italiana ha all’interno dei vari media (tv, radio, giornali, web); si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma oggi la canoa italiana è presente sui media, a differenza di un tempo.

Sono piovute critiche sulla newsletter FICK; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma oggi la newsletter c’è e viene spedita, a differenza di un tempo che non c’era.

Sono piovute critiche sui video…i video??? Ma ci sono addirittura i video??? Ma guarda che è impossibile sai…una Federazione come la dipingi tu non può nemmeno provare a mettere in piedi un qualcosa che assomiglia alla parola video dirà qualcuno.

E invece no, i video ci sono; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma i video ci sono, sono stati pubblicati a differenza di quando li potevamo guardare solo sui siti di altre federazioni.

Insomma, sono piovute e continuano a piovere critiche sulla comunicazione in generale; si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare. Ma da qualche tempo comunichiamo, a differenza di un tempo.
 
Insomma, quante cose stiamo facendo. Al meglio delle nostre possibilità, consapevoli che potrebbe anche non bastare. Ma la scelta è quella di fare, di sperimentare, di affrontarla quella ca--o di porta in risalita che tanto ci fa penare! Sbagliamo, ok, si riprova, si riprova e si riprova. Fino a che l’allenatore non verrà a dirci di lasciar stare, fino a che non finiremo sott’acqua, fino a che non ci romperemo le scatole e lasceremo stare, fino a che gli insulti dei nostri detrattori saranno talmente forti che potrebbero anche diventare insopportabili, fino a che toccheremo e beccheremo 2, la salteremo e beccheremo 50, arriveremo al traguardo secondi, terzi, quarti, penultimi o ultimi...o fino a che…perché no…saluteremo la palina senza toccarla superando la porta correttamente e arriveremo al traguardo con il miglior tempo di tutti. Per la nostra grande gioia!

Tu scrivi: “Dilettanti con dilettanti che si elogiano da soli, con frasette scontate e ovvie / Ecco siamo praticamente tornati a quegli anni, agli esordi di immagini ancora in bianco e nero, mentre gli atleti, oggi, culturalmente non sono certo al livello che certe immagini ci lasciano intendere / Mi chiedo quale sia la funzione di un certo lavoro. In teoria dovrebbe promuovere in primis i protagonisti e poi lo sport che praticano... dovrebbe! Così facendo si ottiene il risultato opposto, perché si fatica a guardarlo per intero / Creare un prodotto di qualità è importante e se non si è in grado di farlo, meglio restare nell’anonimato. Meglio non dire a nessuno dove siamo e divertiamoci con le nostre barchette, ma non cadiamo nel ridicolo, per favore!”

Tutte opinioni forti, tue e di molti altri, che rispetto. Consapevole però che chi fa inevitabilmente sbaglia. Chi non fa non sbaglia e non potrà, ovviamente, mai essere criticato sui fatti. Ma come ogni buon canoista che si rispetti e che viene chiamato a gareggiare perché in grado di farlo: preferisco affrontare il canale, consapevole che potrebbe mettermi seriamente in difficoltà o farmi finire sott’acqua, piuttosto che rimanere al cancelletto a guardare che fanno gli altri.

Ho visto i due video linkati…belli…spettacolari! Dateci qualche tempo…e avrete la possibilità di criticare anche quelli!!!

JL