Caro Johnny, mi dispiace che tu la prende sempre sotto il punto di vista personale. Sarebbe meglio che denunciassi le problematiche di chi deve seguire l’ufficio stampa, che sappiamo essere tante. Non bisogna per forza difendere a spada tratta tutto e tutti. Bisogna comunicare con chi sta sopra di voi e fargli capire che questo non è il sistema per aiutare la canoa a crescere, ma soprattutto non dà dignità alla vostra professione (che sento anche mia), quindi non prestare il fianco.
Tu come definiresti un pezzo dove si scrive: “Al femminile vince Marlene Ricciardi della Marina Militare con...” e ancora così per tutte le altre categorie? Ma chi vince c’è scritto sulle classifiche, chiunque può rendersi conto di quanto invece viene scritto. La comunicazione on line è il sale dell’informazione. Gli atleti arrivano e dovrebbero essere già in internet. Cosa che si può fare con un semplicissimo palmare. Scrivere chi è arrivato, primo o secondo non serve per questo ci sono i risultati. Sarebbe stato bello ad esempio capire perché è tornato a gareggiare Marco Salvan, che sia mai intenzionato a presentarsi alle selezioni? Oppure chiedersi perché essendo una gara internazionale in realtà di internazionale non c’è stato nulla? Forse la scelta della data? Invece sempre tutto luccica come oro, partecipazione, livello tecnico e tutto il resto, mai una problematica affrontata direttamente. Il giornalismo si può fare alla Emilio o alla Milena, che possono produrre rispettivamente il TG4 o Report!
Sarebbe bello anche riviere il clima della gara, conoscere gli intermedi, sapere a che punto della preparazione stanno gli atleti e tante altre interessanti notizie per creare storie a cui le persone si affezionano.
Di Federica Pellegrini si racconta che cosa fa in vasca, ma anche e molto di più di quello che succede fuori. Sono specchietti per allodole, ma così si attira gente, sponsor, interessi. Di questo abbiamo bisogno.
Era solo per fare qualche esempio, non voglio certo vincere il Pulitzer, vorrei solo che si facesse uno sforzo per dare il giusto lustro ed interesse ad uno sport che amo e che nel mio piccolo cerco di propagandare al meglio.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi