AL FIUME CHIESE GLI SCARICHI FOGNARI DEL LAGO DI GARDA.
Il fiume Chiese è già gravemente maltrattato nel suo tratto Lombardo e viene perfino “completamente essiccato” periodicamente in alcuni tratti, in disprezzo della legge nazionale, che prescrive che sia garantito il Deflusso Minimo Vitale (DMV) e l'equilibrio del bilancio idrico. E’ da rimarcare che, in questi tratti del suo corso Lombardo, il Fiume viene “essiccato” nonostante venga sempre immessa giornalmente, anche nei periodi di maggior siccità, una grande quantità di acqua nel Lago d’Idro dalla Provincia Autonoma di Trento, che invece applica scrupolosamente la normativa sul Deflusso Minimo Vitale, per tutti i suoi corsi d’acqua.
In particolare, nella nostra zona (basso Chiese), viene periodicamente del tutto “essiccato” l’alveo del Fiume a valle dello sbarramento di presa di Bedizzole, località Cantrina, dove il Chiese arriva per altro già molto depauperato d’acqua, a causa dell’ingente prelievo, circa 11 Km più a monte, dello sbarramento di presa di Gavardo (v. l’allegata fotografia dell’alveo completamente secco del Chiese di Montichiari nell’estate 2015); riacquista poi un po’ di acqua nella zona di Calvisano, dove viene alimentato da risorgive.
Ora si aggiunge il pericolo che venga realizzato il progetto del consorzio Garda Uno, Nuovo sistema di collettamento e depurazione della sponda Bresciana del lago di Garda, di un grande condotto fognario che porta al fiume Chiese gli scarichi fognari del lago di Garda.
I giornali di Domenica 2 Ottobre 2016 hanno ampiamente riportato la notizia che l’on. Luca Lotti, sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all'editoria nel Governo Renzi e Segretario del CIPE Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni di euro per “ammodernare” la depurazione del lago di Garda, sulla base di un progetto di massima del costo totale preventivato di 220 milioni di euro.
Il progetto di “ammodernamento” del consorzio Garda Uno comprende la costruzione di un grande condotto fognario, della portata massima di circa 2.447 litri al secondo, corrispondente a 211.420,80 metri cubi al giorno, che porti al vecchio depuratore in disuso in località Moltizze, tra Remedello e Visano, sul paleo argine destro del fiume Chiese, a 225 metri dal Parco del Basso Chiese, i liquami fognari dei paesi della sponda Bresciana del lago di Garda, al fine di scongiurare il presunto rischio che i loro liquami di fogna possano inquinare il Lago (v. l’allegata cartina-schema illustrativa).
Questo assurdo progetto prevede la demolizione del vecchio depuratore in località Moltizze e la costruzione nello stesso luogo di un nuovo grande depuratore per 225.000 Abitanti Equivalenti serviti, ma con una prevista potenzialità futura di circa 250.000 AE (Abitanti Equivalenti), corrispondenti, per dare l’idea, a circa 32 volte i reflui degli abitanti della città di Asola.
Nella relazione illustrativa del progetto preliminare del consorzio Garda Uno è scritto tra l’altro: “Il riutilizzo dell’impianto [del vecchio depuratore in località Moltizze] comporta tuttavia notevoli benefici sia in termini ambientali (vicinanza al fiume Chiese, che rappresenta un corpo idrico ricettore di elevata potenzialità), sia in termini economici ...”.
E’ evidente che si è progettato di scaricare nel fiume Chiese, quando il depuratore funziona bene e non piove a Ovest del Garda, i liquami depurati, ma quando piove o è in manutenzione o funziona male, i liquami non depurati.
Per fermare la costruzione di questo disastroso condotto fognario è auspicabile un coordinamento tra i Comuni rivieraschi del basso corso del fiume Chiese, che comprenda i Comuni Bresciani almeno da Bedizzole fino a Remedello ed i Comuni Mantovani da Casalmoro fino a Canneto sull’Oglio, dove appunto il fiume Chiese confluisce nell’Oglio.
Questo coordinamento potrebbe costituire un importante passo verso l’auspicabile istituzione del consorzio di Comuni dell’asta del Chiese-Lago d’Idro, dalle sorgenti fino alla confluenza nell’Oglio, per la gestione idraulica di tutto l’insieme Fiume Chiese-Lago d’Idro, come sostanzialmente indicato già 10 anni fa anche dalla Regione Lombardia, che il 14 dicembre 2006 aveva infatti siglato l'accordo tra la Regione e la Provincia Autonoma di Trento per l'armonizzazione delle azioni di salvaguardia delle acque del lago d'Idro e del fiume Chiese, che prevede l’istituzione di un Comitato di coordinamento, “finalizzato a definire e promuovere forme di armonizzazione delle attività di gestione delle risorse idriche ai fini del miglioramento e della salvaguardia delle acque del Lago d'Idro e del bacino del fiume Chiese nella sua interezza”.