Vi inoltro quanto ricevuto dal Comitato di Partecipazione Pubblica che promuove il Contratto di Fiume del Trebbia.
A molti non interesserà, ma è invece importante che tutti i canoisti, fruitori e non del Trebbia, sappiano quali sono i passi che vengono seguiti con questo moderno sistema di accordi tra tutti gli attori interessati ai fiumi e in particolare al nostro Trebbia. I Contratti di Fiume, di derivazione francese fin degli anni '80, sono una realtà che si sta consolidando anche in Italia e sono il più democratico dei sistemi di tutela del fiume e dei molteplici interessi che ruotano intorno ad esso.
Il 28 giugno ero (quasi sicuramente, a ragion veduta, anche se non ne ho la certezza assoluta) il solo canoista presente alla prima riunione, l'unica voce in capitolo relativa al mondo della pagaia. Ho portato avanti alcune necessità della categoria e vedrò, alle prossime riunioni di settembre, di riproporle. Sicuramente, di tutte le figure presenti, ero colui che conosceva meglio, nel suo percorso dalla diga del Brugneto (la costruì mio nonno ingegnere nel 1959) alla confluenza col Po e per tutta la sua estensione, il grande fiume Trebbia.
Sono interessato a portare avanti le esigenze dei canoisti, non avendo né conflitti di interesse né altre condizioni di impedimento per questa responsabilità. Tutti voi che mi leggete più o meno sapete quali sono le mie idee al riguardo del fiume Trebbia: non sono né estremizzato da condizioni ecologiche assolute né sono favorevole ad un uso indiscriminato della risorsa acqua/fiume per motivi di uso irriguo o per motivi di carattere energetico. La costruzione della centralina in corrispondenza di San Salvatore è stata, per il momento e forse per un bel po' di tempo, accantonata e quindi, in tal senso, non si corrono rischi di schierarsi tra favorevoli o contrari alla stessa. Conosco inoltre le problematiche della Riqualificazione Fluviale essendo socio CIRF ed avendo fatto un articolato corso professionale.
Non voglio né convincere nessuno, né lanciare autocandidature elettive. Sono un canoista cui sta particolarmente a cuore la salute di uno dei più bei fiumi d'Italia per lo sport della canoa fluviale. Se ci sono idee, esigenze o problemi, parliamone costruttivamente in questa sede, dato che in fondo a questa pagina, viene richiesto di nominare un rappresentante che porti avanti le necessità della categoria in modo univoco. Grazie dell'attenzione e baci diffusi.
VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DEL TREBBIA
INCONTRI BILATERALI E TAVOLO DI NEGOZIAZIONE
La Regione Emilia-Romagna promuove e coordina il percorso di partecipazione pubblica “Verso il Contratto di Fiume del Trebbia” finalizzato a definire una modalità di gestione integrata del bacino del Trebbia che tenga conto dei diversi obiettivi da raggiungere per rispondere alla numerose esigenze legate al fiume.
Il 28 giugno 2014 si è dato avvio a questo percorso partecipativo con la realizzazione di un primo incontro pubblico svoltosi nel Comune di Gossolengo (PC), che ha permesso di iniziare la raccolta delle percezioni degli attori sui problemi-opportunità del fiume e di capire se i dati di riferimento sono condivisi da tutti e quali sono le carenze informative esistenti.
Per avere informazioni di maggior dettaglio in merito all’intero percorso partecipato e al lavoro svolto durante l’incontro del 28 giugno è possibile visitare la piazza virtuale dedicata al processo (
http://partecipazione.regione.emilia-romagna.it/iopartecipo) e il sito del Contratto (
http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/acque/informazioni/processi-partecipativi/con-la-trebbia).
Con la presente comunicazione si forniscono le informazioni necessarie per avviare gli incontri bilaterali e il tavolo di negoziazione quali momenti di lavoro che supporteranno e affiancheranno il processo partecipato pubblico.
INCONTRI BILATERALI
Il programma prevede che, dopo l’incontro di avvio del 28 giugno scorso, vengano realizzati degli “incontri bilaterali” tra il gruppo di supporto del processo e i principali portatori di interesse, finalizzati a continuare la fase di ascolto avviata con il primo incontro pubblico.
• Tempi: saranno svolti a settembre
• Obiettivo: far emergere, ascoltando, la visione che il soggetto portatore di interesse ha del problema. L'idea è chiarire cosa conta veramente per lui (a cosa vuole arrivare) e quali sono gli elementi che influiscono (cause). Questa fase è necessaria e propedeutica all’individuazione degli spazi di negoziazione futuri
• Metodo: "mappaggio cognitivo", ossia una serie di domande (intervista) che portino ad individuare gli aspetti centrali del problema posto
• Risultato: un grafo (un disegno) che sintetizza la rappresentazione del punto di vista dell’attore, da illustrare durante il prossimo incontro pubblico.
Gli incontri bilaterali potranno essere svolti accorpando alcuni portatori di interesse, al fine di ottimizzare il lavoro.
Gli incontri non prevedono la necessità di una presentazione formalizzata (documento, power point, ecc.) da parte dei portatori di interesse ma saranno organizzati come una conversazione guidata e mirata, della durata orientativamente di un’ora e mezza, costituita da domande e risposte sintetiche. Il soggetto intervistato potrà in ogni caso presentare, se lo ritiene, documentazione a supporto di quanto sostenuto, che verrà analizzata solo successivamente all’incontro.
TAVOLO DI COORDINAMENTO E NEGOZIAZIONE
Il “Contratto” prevede la formazione anche di un “Tavolo di coordinamento e negoziazione” dove risiedono i principali portatori di interesse.
• Tempi: i lavori partiranno da ottobre, dopo il secondo incontro pubblico
• Obiettivo: affrontare le conflittualità mediante apposite sessioni di negoziazione tra i partecipanti e fornire indirizzi in merito alle regole di conduzione del processo stesso e per lo sviluppo dei suoi contenuti
• Metodo: ricerca guidata di soluzioni negoziali da parte dei facilitatori
• Risultato: ottenere una maggior condivisione di obiettivi e conseguenti linee d’azione; individuare azioni specifiche ed eventuali misure di mitigazione e compensazione accettabili da parte degli interessati; definire gli elementi necessari per la valutazione integrata di alternative di intervento.
La scelta di avviare una fase di confronto tra un numero selezionato e limitato di attori, oltre a quella aperta a tutti degli incontri pubblici, è motivata da questioni operative: l’individuazione di soluzioni condivise a problemi tecnicamente complessi e conflittuali è infatti più efficace se avviene tra un numero ristretto di persone, purché esse rappresentino tutti gli interessi in gioco e siano delegate a farlo dall’intera platea dei partecipanti agli incontri pubblici.
SELEZIONE DEI PARTECIPANTI AGLI INCONTRI BILATERALI E AL TAVOLO DI NEGOZIAZIONE
I portatori di interesse negli incontri bilaterali e nel tavolo di negoziazione saranno i medesimi e sono stati individuati preliminarmente sulla base di quanto emerso durante il primo incontro del 28 giugno u.s. e di una prima mappatura degli attori:
• Associazioni ambientaliste
• Associazioni legate alla fruizione/economia turistica
• Associazioni degli agricoltori
• Associazioni imprenditoriali
• Consorzio di bonifica di Piacenza
• Mediterranea Acque (Ente gestore della Diga del Brugneto)
• Regione Emilia-Romagna
• Regione Liguria
• Provincia di Piacenza
• Comuni montani
• Comuni di pianura (diversificati da quelli montani in quanto gli interessi, come emerso dal forum del 28/06, sono diversi)
• Autorità di Bacino del fiume Po
• Agenzia Interregionale del fiume Po
• Servizio Tecnico di Bacino degli affluenti del Po (sede di Piacenza)
• Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale che comprende il Parco regionale fluviale del Trebbia
• ARPA (Piacenza)
• ARPA (Servizio Idro-Meteo-Clima)
Tale proposta potrà subire modifiche in funzione di eventuali richieste che giungeranno alla segreteria organizzativa (ambpiani@regione.emilia-romagna.it) ENTRO IL 22 AGOSTO, a cui sarà data risposta motivata, positiva o negativa, e comunque pubblica, inserita sia sul sito del Contratto di fiume sia sulla Piazza “Io partecipo +”.
Il criterio alla base della selezione dei partecipanti al tavolo di negoziazione è:
• mantenere un numero di partecipanti rappresentativo del sistema dei portatori di interesse ma limitato al fine di assicurare l’operatività del tavolo.
Per ogni categoria di portatori di interesse sopra elencati dovrà essere individuato un unico rappresentante che farà da portavoce delegato, sia durante gli incontri bilaterali sia nel tavolo di negoziazione.
Per quanto riguarda le associazioni (ambientalisti, fruitori, ecc.), queste saranno invitate a partecipare all’incontro bilaterale loro dedicato (che diventerà quindi multilaterale), chiedendo in quell’ occasione di indicare un unico rappresentate delegato che possa fare da portavoce durante il tavolo di negoziazione
Per quanto riguarda i Comuni, sarà richiesto, mediante successive comunicazioni e contatti, di indicare un rappresentante delegato corrispondente ai raggruppamenti indicati più sopra (“comuni montani”, “comuni di pianura”).
L’elenco dei soggetti selezionati per il tavolo di negoziazione potrà essere vagliato dai singoli cittadini non organizzati che interverranno al percorso partecipato nelle sedute pubbliche e via internet; a tal fine saranno predisposti due strumenti di interazione:
• Questionario online (sul sito del Contratto e sulla Piazza Io Partecipo +) in cui si inviterà ognuno ad indicare da quale “gruppo di interesse” si sente maggiormente rappresentato tra quelli che presenti al Tavolo di negoziazione, se concorda con la scelta del soggetto candidato a rappresentarlo o se ritiene che manchino “gruppi di interesse” importanti
• Questionario cartaceo al termine di ogni incontro pubblico, sia per valutare l’evento stesso sia per verificare quanto i presenti si riconoscono nella posizione/soluzione portata avanti dal rappresentante del proprio “gruppo di interesse” nel tavolo di negoziazione e dal tavolo complessivamente.
Seguirà comunicazione individuale per la convocazione degli incontri bilaterali.