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nikemerlino

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #30 il: Giugno 14, 2012, 07:12:29 pm *
Tanti anni fa a Pompei non si pagava. Poi si è pensato di valorizzare il bene culturale chiedendo contributi. I fiumi sono un bene ambientale, si potrebbe chiedere un contributo per migliorarne la fruibilità. Se poi convivono esigenze apparentemente contrastanti non vedo altra soluzione che una divisione in fasce orarie. Come volevo dimostrare parlare di queste cose è ancora tabù. Se poi volessi provocare, quello che a me fa pensare è la fila di station wagon lussuose da dove scendono canoisti vestiti di tutto punto con l'ultima pagaia in carbonio e l' ultimo modello di kayak appena sostituito. È così scandaloso chiedere a queste persone un simbolico contributo per il bene di tutti? Parlo di piazzole ben tenute con cassonetti da utilizzare, parlo di segnaletica fluviale, parlo di cabine dove cambiarsi, siete sicuri che a qualcuno non dia fastidio vedere tutti culi bianchi e pisellini intirizziti dal freddo come spesso accade lungo le nostre strade? In ogni caso siamo fuori tema visto che si è partiti dalla  organizzazione di un raduno, quindi chiudo a malincuore i miei interventi sperando di riaprirli in una nuova discussione appropriata.

p.s. Hai ragione Armando, mi riferivo limitatamente al tratto noKill, perdona.

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #31 il: Giugno 14, 2012, 07:31:34 pm *
No Claudio,
non penso che devi chiudere i tuoi interventi; se ci chiudiamo le porte in faccia perchè non la pensiamo allo stesso modo, siamo finiti tutti: e parlo in generale, non solo di canoa.
Per quanto riguarda le fasce orarie in Valnerina, per cercare di trovare una soluzione mediata, sono stato proprio io a proporle ad alcuni pescatori a mosca che per aver accettato questa ipotesi sono stati "massacrati" sui forum dei pescatori sobillati dai talebani che frequentano ed osannano i no kill di borgo cerreto. In termini concreti, le fasce orarie sarebbero comunque un gran passo avanti rispetto al divieto assoluto.
E la questione non penso sia off topic, perchè è proprio sul rifiuto opposto da  Legambiente Umbria a questa ipotesi che noi dobbiamo basare la critica aspra e serrata a tutti i livelli nei suoi confronti: e su questo terreno politicamente non può che uscire malconcia per un sacco di motivi, molto diversi fra loro.
Vedremo anche cosa risponderà ad Adolfo la sua associazione, anche a livello Nazionale.

armando

renzo monelli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #32 il: Giugno 15, 2012, 08:12:20 am *
Secondo me assolutamente no perchè certe attività, come la nostra, limitano aspetti di altre come ad esempio la captazione di acqua per i più svariati usi. Il fatto di pagare qualche cosa può essere inteso come indennizzo e ci consente di vantare qualche diritto in più. Sul Soca si paga e la cosa non mi dà alcun fastidio se ciò consente una ottimale conservazione del bene nel tempo e magari qualche vantaggio in più per gli abitanti costieri. Questi saranno ben contenti di vederci arrivare. Il nostro sport, oltre che magnifico, potrebbe diventare anche popolare.

Gengis

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #33 il: Giugno 15, 2012, 12:05:36 pm *
Ciao a Tutti,
sono profondamente contrario ad ogni forma di pagamento per scendere un fiume o entrare in una laguna.
Non ci sono motivi a sufficienza per richiedere un pagamento,non è certo una piazzola di park  che lo può
richiedere, fare park e migliorare la viabilità è un dovere delle amministrazioni a cui diamo continuamente ed estenuante
soldi sotto mille forme.
Io per principio non son più andato sulla Soca, e non andrò mai in un posto a pagamento, almeno che non mi forniscano un servizio particolare, come a esempio in Austria che ti caricano te ed il kayak e ti portano alla partenza con un pulmino e carrello, pago un servizio , se voglio però risalgo a piedi con il Kayak ,
e scendo il torrente senza spendere un cent.
Anche sui parchi ci sarebbe da fare molte considerazioni , a parte  quelli come lo Stevio ,il Gran Paradiso , il Gran sasso per intenderci , sono delle bufale pazzesche
che servono per sistemate politici trombati e loro parenti e lecchini e servi di partiti che ci hanno messo  in questa situazione che tutti ben conosciamo .
Di certo posso dire che  il tratto non kil fosse nella mia valle , la diga avrebbe già ceduto , come fece il sassone in val Brembana  tanti anni fa.
Poi resta sempre un sistema molto ecologico per far scendere a valle  tutto il pesce senza inquinare, anzi rendendo potabile l'acqua , ma questo è un mio brevetto  e lo cedo solo  a chi sia veramente motivato , via il pesce , via i pescatori , poi trattiamo . Gengis


reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #34 il: Giugno 15, 2012, 03:10:38 pm *
diventare popolari solo perchè si regalano dei soldi? come essere benvoluto da una donna perchè si paga!
forse è meglio essere benvoluti perchè la gente ha modo attraverso i club e i molti kayakers disponibili di conoscere questo utile sport non abbastanza conosciuto che porta a scoprire bei posti trascurati, che anche attraverso le scuole ed i centri per sport acquatici contribuisce a portare turismo

quanto alle captazione d'acqua non sono i kayakers a limitarle ma sono regolamentate (è poi da verificare il modo...) a più livelli, i canoisti hanno purtroppo voce troppo limitata in merito

passolento

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #35 il: Giugno 15, 2012, 03:38:32 pm *
FORSE SAREBBE ORA DI CAMBIARE IL TITOLO DEL TOPIC ...
 ::)
Saluti
Daniele

reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #36 il: Giugno 15, 2012, 04:18:45 pm *
per portare un'altro esempio: vengono spesi parecchi milioni di Euro di soldi pubblici per la costruzione e manutenzione di piste ciclabili che sono liberamente accessibili, questo perchè le stesse danno un valore aggiunto al territorio, invitano la gente a compiere attività sportiva che migliora la qualità della vita e la salute delle persone
lo stesso dicasi della pratica dei kayak sui fiumi che oltretutto non ricevono certo manutenzione per i canoisti che rappresentano quindi già solo un beneficio per tutti, non un costo e creano un seppur minimo indotto turistico direttamente e non

Luciano Bovo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #37 il: Giugno 15, 2012, 07:16:52 pm *
Io son contrario a "pizzi" per entrare in un torrente, fiume, o oasi, per  mantenere chi sentiamo!I Fiumi puliti, o gonfiare le tasche dei soliti furbi, che promesse tante ma fatti zero, nessuno garantisce che pagando l'acqua del torrente sarà monitorata, che il depuratore(sempre che esista) funzioni a dovere come ho denunciato io in Val di Sole su Nos, che si era scoperto che era abbandonato da anni, nel completo schifo, e dov'era la grandiosa Legambiente, che lecca tanto ai suoi amici pescatori, perchè tirano fuori il vil danaro, mentre  non pensa lontanamente che un canoista il fiume come ci entra lo lascia,lo vive LO VIVE, anzi si preoccupa se è oggetto di scarico a cielo aperto, lo segnala personalmente, si vede che in Italia essere consapevoli e tutelare gratuitamente un patrimonio che è di tutti da fastidio, a pseudo ambientalisti venduti, ad assessori con mani in pasta,se si allarga il discorso paga che entri nel  fiume che ti abbiamo Confezionato, è finita, FINITA.Ma Purtroppo cè già un passaparola, dato che ho visto a Mezzana l'area d'imbarco al campo slalom, di proprietà privata.....andiamo bene!

Enrico Izzi

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #38 il: Giugno 15, 2012, 11:16:22 pm *
Pagare ancora? Siamo dei very number one in quanto imposte, tasse, balzelli vari, ma non altrettanto in termini di ritorni alla collettivita'. Come canoisti contribuiamo gia' abbastanza sotto forma di accise ad ogni uscita visti i prezzi dei carburanti.
Bye.



Ino

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  • Pagaiate.... Gente Pagaiate!!
Si è da poco iscritta al nostro forum: Alessandra Paciotto...
è forse quella di Legambiente Umbria?
Saluti Ino.
"Gente d'Acqua" gente che ama andar per fiumi, gente che vive la natura, gente che si diverte.

armando mattioli

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Si il nome e' quello; aspettiamo di vedere cosa ci dice

Enrico Izzi

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Ragazzi,
la questione Umbra riguarda noi tutti,  sia per una questione di principio e di giustizia, sia perché una norma infelice, se non adeguatamente contestata e combattuta, rischia di passare per "buona" ed espandersi a macchia d'olio (a proposito.. che e' successo sul Sele?). Propongo di comunicare questo messaggio a Legambiente Umbia e a Legambiente Nazionale affinche' si renda conto che:
A) ha avallato un' ingiustizia;
B) La questione e' piu' ampia e va oltre il territorio e i canoisti locali Umbri.
C) Si e' squalificata nei confronti di una categoria che potrebbe in realtà essere un prezioso allegato. I canoisti sono i primi ambientalisti e potrebbero venir fuori utili sinergie. " l' operazione fiumi" pubblicizzata sul sito di Legambiente mi ricorda tanto quello che noi canoisti facciamo sistematicamente.
Ma prima va posto un rimedio alla discriminazione perpetrata in Umbria.
Confrontiamoci su forma e modi (democratici ovviamente) ma facciamoci sentire forte tutti uniti.
Bye
Enrico.
 

reel

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Leagambiente presiede anche Living Lakes Italia, rete per la salvaguardia e valorizzazione di laghi e fiumi del paese
http://www.livinglakesitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=201&Itemid=212
i cui compiti da loro dichiarati sono anche quelli di promuovere l'uso sostenibile e sviluppare il turismo che non abbia un'impatto negativo sull'ambiente, diffondere sempre di più la partecipazione ad attività sportive ecocompatibili

secondo quanto riporta la FICK: Livin Lakes Italia si è fatta anche promotrice di una CARTA DELLO SPORT E DELLA PRATICA SPORTIVA NEI SISTEMI LACUSTRI che vede la canoa insieme ad altre discipline “sport coerente con il principio dello sviluppo ecosostenibile.''
http://188.165.235.75/www.federcanoa.it/news.asp?62646

ironia della sorte il presidente di Living Lakes Italia è lo stesso di Legambiente Umbria!
viene quindi ancor più spontaneo chiedersi il perchè di tali limitazioni ai kayakers

invece di unire gli sforzi per la salvaguardia di un bene comune i pescatori fanno la guerra anche attraverso supporters per averne l'esclusiva senza capire che i veri problemi sono ben altri
sarebbe il caso che i loro supporters capiscano come vengono usati

reel

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sottolineo inoltre che tra persone civili è ben possibile una convivenza tra pescatori e kayakers senza limitazioni e fasce orarie: i pesci non si pescano dove la corrente è più forte e quindi i kayakers sono ben in grado di lasciare lo spazio dovuto quando s'incontrano pescatori, realtà è che anche passando lontano ALCUNI di loro ritengono di avere unico diritto d'utilizzo del fiume
come se sulle piste ciclopedonali i ciclisti volessero l'esclusiva perchè i pedoni eventualmente intralciano

trovo quindi sbagliato proporre divisioni in fasce orarie e pericoloso qualora questo venga indicato come metodo per un equa condivisione del fiume specialmente se siamo noi kayakers a proporlo
un'accesso interdetto nelle ore serali per esempio potrà non essere d'ostacolo ai centri che svolgono attività commerciale ma impedirà a kayakers locali di farsi una discesa feriale a fine lavoro

armando mattioli

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Re: [Navigabilità fiumi e pedaggi - modificato dal mOd] fattibilità di un raduno
* Risposta #44 il: Giugno 18, 2012, 05:48:36 pm *
* Ultima modifica: Giugno 18, 2012, 05:50:07 pm da armando mattioli *
Ragazzi,
in Svizzera il no kill o katch & release è vietato, perchè rappresenta un maltrattamento degli animali ed inoltre una certa percentuale di essi muore.
Vai a pesca, prendi tre pesci, li uccidi, te ne torni a casa, senza tormentarne altri, e te li mangi. Queste sono le regole della natura tra prede e predatori.
Se fai il cath & release, che secondo i suoi praticanti è "ecosostenibile", ne tormenti decine, magari ne fai morire più di tre e nemmeno te li mangi, con ciò commettendo pure uno sfregio. In natura una cosa così stupida non avviene!
Ed i sostenitori di questa pratica innaturale vorrebbero farci la lezione di ecocompatibilità!
Però c'è da dire una cosa: sono stati gli stessi canoisti e rafters umbri, meno il fronte del Corno, a tollerare la prepotenza in Umbria.
E la FIRAFT e la FICK umbre su questo stesso forum ci volevano far credere che le convivenza è possibile con i pescatori e che sono tutte rose e fiori!
L'unica associazione che si è mossa con grande determinazione ed efficacia è stata Acquaviva UISP, in particolare Gianni Russo.
Quindi due raccomdandazioni:
1) partecipate tutti al big jump l'8 luglio a Borgo Cerreto sulla zona della riserva "no kill";
2) iscrivetevi alla UISP, l'unica associazione che si sta battendo per la libertà di navigazione.

Buona l'idea di Enrico Izzi di mandare mail a Legambiente nazionale: si assumano le loro responsabilità.
Saluti
Armando Mattioli