Ciao, come richiesto vi allego sotto la risposta della consigliera Sara Ferrari e la mia replica. prima vi anticipo le mie impressioni:
1) Sara Ferrari credo abbia firmato una mozione scritta da altri senza approfondire molto, forse riproponendosi di approfondire in una fase successiva.
2) Al di là delle schermaglie verbali e del suo risentimento per le mie critiche, mi pare che sia disponibile al dialogo, anzi dice che i temi che le propongo "sfondano una porta aperta".
3) S.F. pare intenzionata, se non l'ha già fatto, a iscriversi a CKI, per cui dovrebbe venire a "trovarci" le potremo esporre i nostri punti di vista.
4) Quando si parla di altri enti che hanno emanto regolamenti di questo tipo, oltre che all'Umbria, si riferisce alla provincia di Bolzano che, a quanto mi risulta, ha un regolamento piuttosto punitivo verso i canoisti.
RISPOSTA DELLA CONSIGLIERA SARA FERRARI
Egregio signor Coduri, rispondo a lei direttamente, perchè, pur avendo cercato di registrarmi sul blog, la procedura non ha immediata efficacia ed io ho fretta di intervenire quanto prima affinchè non si alimenti una polemica, io credo frutto di fraintendimento. Intanto, in qualità di laureata in lettere moderne con lode ed insegnante di lettere (pensi un po'), non posso che scusarmi per le inesattezze di cui è infarcito il testo, che mi par di capire hanno indotto lei ed altri a chiedersi se ero al corrente dell'argomento. Precisando ai non addetti ai lavori, che i testi legislativi non sono mai frutto dell'elaborazione di una mano sola, mi assumo però la responsabilità in toto delle scorrettezze. Ammetto che scrivere trattati sulle pratiche sportive non è il mio mestiere, piuttosto quello di affrontare i problemi che mi vengono sottoposti dalle persone e cercare di risolverli. Non sono una convinta di avere la verità in tasca e quindi sono aperta a qualsiasi diverso punto di vista sulle questioni e soprattutto apprezzo i contributi costruttivi che mi inducono talvolta anche a modificare le mie decisioni. Le confesso che dopo aver letto la sua mail, ho dovuto, come lei mi consiglia "meditare" un po', perchè di primo acchito non ho proprio digerito la sua supponenza, il suo pregiudizio, il suo parlare di buonsenso e non mostrarne un minimo nel suo attacco senza attenuanti. Se l'obiettivo per cui mi ha scritto era quello di invitarmi a "ritirare la mozione", le comunico che l'approccio "ma quanto ignorante sei, ma quanto scema sei, ma quanto politico che non capisce mai niente per definizione sei, studia meglio e poi esegui quello che ti dico io che fai meglio", non è in genere l'appproccio più utile per aprire un confronto costruttivo. Poichè credo che il suo sia stato semplicemente uno sfogo, dettato dalla lettura del testo nudo e crudo senza spiegazioni, le propongo di chiarirci meglio e sono anche disponibile ad accogliere emendamenti utili al miglioramento della mozione, sempre che ci possiamo confrontare con rispetto reciproco. La mozione che è stata per ora solo depositata al Consiglio Provinciale di Trento, non ancora in priorità per la discussione, non vuole assolutamente essere pro qualcuno e contro qualcun altro, la sottoscritta non ha interessi personali nè di lobby. Mi è stata segnalata una situazione difficile di convivenza pescatori-canoisti soprattutto sul fiume Noce, quindi stiamo parlando di un luogo ove c'è un uso commerciale turistico della pratica sportiva, mi è stata poi riferita una buona volontà sia dei proprietari delle strutture turistiche sia dei pescatori di trovare modalità per "non pestarsi i piedi". Nella vicina Provincia di Bolzano hanno già in uso un regolamento simile a quello che propongo e nessuno si è mai scandalizzato. Ci sono situazioni in cui il solo buon senso e la sola buona volontà non bastano, soprattutto quando l'approccio non è più solo quello sportivo, ma gli si affianca quello commerciale, che ha, legittimamente, altre logiche e necessità. Sul fiume Noce devono convivere gli interessi degli sportivi, pescatori e canoisti, con quelli delle ditte che offrono questa attività ai turisti e mi è stato riferito che tutti apprezzerebbero il fatto di avere una regolamentazione di massima a cui rifarsi, che non proibisce niente a nessuno, ma che mette ordine, così come si fa in tutte le democrazie quando si inventano costituzioni, leggi e regolamenti perchè ciascuno sappia che il suo diritto non può calpestare quello degli altri, come avviene invece nella legge della giungla. Sul piano del possibile intervento culturale e formativo sfonda una porta aperta, e se ha suggerimenti da darmi sarò ben lieta di "meditare", "informarmi maggiormente" ed eventualmente inserirli nella mozione. Invito lei e gli altri che volessero (quelli che si sono allarmati per la mozione), ad inviarmi poposte emendative, poichè c'è tutto il tempo per inserire nel testo eventuali miglioramenti, prima che arrivi in aula. Resto a disposizione. Sara Ferrari
MIA REPLICA.
Buongiorno, risponderò per punti al suo lungo messaggio, precisando due cose:
io parlo esclusivamente personale, anche se ho già raccolto la solidarietà di alcuni frequentatori del forum;
mi spiace che lei si sia offesa per il mio messaggio, ma il documento l’ha firmato lei e molte cose che ha scritto/firmato, ripeto, le ho trovate inaccettabili.
Per quanto riguarda la polemica linguistica, grazie alla sua laurea con lode mi spiegherà per quale licenza poetica in una riga si scrive raftin e la riga sotto rafting. Mi spiegherà inoltre il senso e la sintassi della frase che riporto sotto per intero: “Rafting, hidrospeed e canyonig (sic) tendono ad essere praticate su moltissimi fiumi e torrenti dove il senso di “avventura” e la carica adrenalinica che queste discipline para/sportive rafting, li sta imponendo ad una massa sempre maggiore di praticanti, in questo aiutati dalla nascita di centri specializzati anche sulle acque del Trentino.”. Il mio sospetto è che il documento sia il risultato di un frettoloso (e superficiale) collage di pezzi scritti da varie mani. Il fatto poi di non curarsi minimamente di controllare l’ortografia delle parole che definiscono le attività di cui si parla, denota, a mio personale avviso, scarso rispetto e considerazione.
Nella sua risposta lei mi parla del caso del fiume Noce, forse esistono altri casi su cui è possibile intervenire. Nel mio messaggio non escludevo la possibilità di introdurre regole, in casi particolari. Nella mozione, invece, si parla di divieti su tutti i corsi d’acqua e permessi limitati solo su alcuni. A me pare un’impostazione illiberale e, soprattutto, irragionevole.
Io sono sicuramente supponente e arrogante, altrettanto supponente, però è definire la pesca come attività sportiva e parlare invece di “attività para-sportiva” quando ci si riferisce a canoe kaiak, raftin hidrospeed canyonig (sic) come se fossero di rango inferiore alla pesca?
Lei mi cita la provincia di Bolzano in cui tali regolamenti, a suo dire, non hanno scandalizzato nessuno. Tempo fa ho parlato con canoisti di Merano e mi risulta che fossero tutt’altro che contenti del regolamento introdotto, ad esempio, sul Passirio. Regolamento, guarda caso, molto punitivo per i canoisti, a favore dei pescatori.
Tornando al passaggio in cui mi accusa di essere supponente, non intendo certamente dire che lei sia scema, l’eventuale ignoranza (riferita agli argomenti in questione) poi, non è un problema se c’è la volontà di confrontarsi; sono però convinto, e credo di averlo dimostrato “per tabulas”, che il suo documento sia molto superficiale e parta da presupposti sbagliati. Infatti della sensibilizzazione, dell’intervento culturale non c’è traccia, la mozione parla solo di divieti. Sarò lieto di complimentarmi con lei se l’eventuale nuovo regolamento recepisse i miei suggerimenti, e tutti gli altri suggerimenti che verranno dal contributo dei soggetti interessati.
In attesa di suoi ulteriori commenti, con infinita arroganza, le porgo i miei ossequi.
Giuseppe Coduri
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