Aggiungo alcune informazioni penso utili per comprendere meglio la situazione e lo stato attuale delle cose in Provincia di Trento.
La legge a cui si rifà il consigliere S.F. è la seguente
http://www.fipsas.it/nuovo_sfai/normative/trentino/LProv_n60_12_12_1978.htm (articolo 17 è quello piu interessante)
Nel 2004, è stato apportata questa modifica che di fatto permetteva la regolamentazione legandosi alla legge sulla pesca.
http://www.ambientediritto.it/Legislazione/Caccia/2004/trento%20lr2004n11.htmInoltre nel 2008, è stata ulteriormente integrata con la seguente deliberazione
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 30 giugno 2008, n. 1643
LP 12 dicembre 1978, n. 60 e s.m. ed i., art. 17, comma 3: regolamentazione della pratica del rafting
in provincia di Trento
LA GIUNTA PROVINCIALE delibera
1. di vietare la pratica del rafting nel periodo compreso fra il 15 ottobre e il 15 aprile nei tratti di corso d’acqua
indicati all’allegato A, parte integrale e sostanziale della presente deliberazione;
2. di demandare a successivi atti l’eventuale individuazione di ulteriori tratti di corso d’acqua e periodi in cui
vietare attività e sport acquatici che possono pregiudicare il patrimonio ittico;
3. di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-Alto Adige.
Allegato A)
Corso d’acqua (evidenziati i tratti in cui applicare il divieto)
Tratto specifico
T. Avisio Da Moena a Stramentizzo.
T. Noce Dalle origini allo sbocco nel lago di S. Giustina.
T. Noce Dalla Rocchetta alla foce.
F. Brenta Dalla confluenza del torrente Ceggio al confine di provincia.
Vi posso confermare che ad oggi, nessuna associazione canoistica del Trentino (ditemi se sbaglio) è mai stata contattata per discutere sulla attuazione di uno solamente di questi atti, dal consiglio Provinciale.
Non so se la stessa cosa valga per i centri Rafting (non parlo degli incontri con i pescatori, quelli sappiamo che non hanno portato a nulla) .
Direi che quindi fino ad ora le cose sono state fatte con un unico interlocutore. (I pescatori)
La mia paura è che si faccia di tutta l'erba un fascio e per penalizzare la navigazione commerciale, si penalizzi anche la pratica dilettantistica degli sport fluviali con numeri (almeno sul Noce) veramente ridicoli.(30 canoe in un week end??)
Io ad esempio sono il presidente dell’unica associazione dilettantistica locale (Il Rafting Kayak Canoa Club Val di Sole) e se ci vietassero la navigazione nelle ore serali o ci imponessero dei regolamenti pensati solamente alle compagnie commerciali (abbiamo un rafting che utilizziamo per fare attività sociale nei week end), penso che la nostra associazione non avrebbe più scopo di esistere. (senza avere mai avuto una discussione con un pescatore nell’alveo del fiume).
Se il problema è il fiume Noce (i suoi affluenti ancora per poco, visto che a breve saranno tutti completamente intubati, con il beneplacito della provincia di Trento che ne ha rilasciato le concessioni), il consigliere S.F dovrebbe sapere (forse il suo interlocutore dei pescatori questo si è dimenticato di menzionarlo) che è da qualche anno che si sta tentando di risolvere il problema dello sfruttamento (idreoelettrico) del Noce , per questo è nato un comitato (di cui facevano una volta parte anche i pescatori) proponente la creazione di un parco fluviale nel Noce in cui la navigazione commerciale sia regolamentata.
Non capisco quindi questo accanirsi con il movimento degli sport fluviali indiscriminatamente in tutta la provincia.