Buongiorno a tutti, sono la ormai famigerata consigliera Sara Ferrari, rea di aver depositato in Consiglio provinciale a Trento una maldestra mozione sull'utilizzo sportivo dei corsi d'acqua. Vi confesso che all'inizio ero esterefatta che la mia modesta proposta potesse sollevare allarme rosso di così ampia portata, mi pareva impossibile che le mie reali intenzioni potessere essere così fraintese. Mi sento di ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto, perchè al di là di alcune offese o lezioni di vita, di morale, di pedagogia, di democrazia, che mi sono state rivolte, mi avete fatto comprendere tutti l'inadeguatezza del testo della mia mozione, che lascia effettivamente spazio legittimo alle peggiori interpretazioni che alcuni di voi paventano. Cercherò di chiarire una volta per tutte quali sono gli obiettivi reali e cosa intendo fare perchè emergano con più chiarezza e per fare dei passi in avanti. Intanto mi scuso per il testo della premessa, perchè, seppur non l'abbia redatta io sola, ma come consuetudine coi miei uffici, a me è sfuggito che il taglio poteva essere fuorviante, e me ne assumo totalmente la responsabilità. Poichè dal punto di vista legislativo essa non ha importanza, la posso tranquillamente riscrivere togliendole qualunque elemento di dubbio. Per quanto riguarda il dispositivo, essendo esso la parte cogente del testo, intendo emendarlo perchè emergano più chiaramente le mie intenzioni e non vi possano essere ampliamenti di interpretazione.
Chiarisco che la proposta di mozione nasce da una esigenza circoscritta al fiume Noce, esigenza sentita SIA dai pescatori SIA dai proprietari delle ditte di rafting, di trovare modalità di convivenza pacifica nell'utilizzo del fiume. Già 4 anni fa gli uni e gli altri si erano trovati attorno ad un tavolo con il Servizio faunistico della Provincia per trovare regole condivise, ma la concertazione era saltata ad opera di uno dei 5 proprietari delle ditte. Oggi si avverte nuovamente l'esigenza di riaprire quel confronto da parte di tutti. la mozione allora intende farsi semplicemente carico di invitare la Provincia, attraverso il Servizio preposto, a riaprire quel tavolo. Il mio compito si ferma qui perchè non sarò io politico a lavorare su quel tavolo, ma i tecnici della Provincia. Ciò che posso fare a questo punto, raccogliendo le vostre sollecitazioni è prevedere che a quel tavolo partecipino tutti i soggetti a vario titolo interessati all'utilizzo del fiume, quindi anche i club sportivi. Il secondo obiettivo della mozione è scritto proprio male e andrà modificato perchè non si possa pensare come molti di voi sono stati indotti a fare che "la navigazione nei fiumi della provincia di Trento è vietata, fatti salvi i tratti sottoposti a fruizione regolamentata". Niente di più lontano dalla mia volontà. Ciò che maldestramente si voleva prevedere era una più modesta possibilità di tutelare alcune piccole e delicate realtà fluviali e lacuali della nostra provincia da qualsiasi tipo di intromissione non naturale, per mantenerle intatte. Niente più di questo, non solo perchè non mi sognerei di proibire niente a nessuno, figuriamoci ai canoisti di fare attività sportiva in Trentino, mi viene quasi da sorridere (lasciatemelo fare) che abbiate potuto pensare che avrei avuto tale potere e avrei magari trovato il consenso per un'operazione simile nel Consiglio Provinciale di Trento. Ecco perchè all'inizio non capivo le vostre preoccupazioni che mi sembraano paradossali. Alla luce del vostro dibattito però mi faccio responsabile del "procurato allarme" derivato da un cattivo testo e torno a chiedervi di credere che porrò rimedio alle preoccupazioni che vi ho procurato, riscrivendo la mozione affinchè non ci sia più spazio per interpretazioni diverse o per dubbi: la pratica libera e privata dell'attività sportiva non ha niente da temere, e quella commerciale ha bisogno di trovare soluzioni condivise. Vi chiedo per il futuro di usare come riferimento per ogni vostra proposta il Canoa Club di Trento, come vi propone il dott. Besana, poichè il mio compito si esaurisce nel dare mandato a chi di competenza, non nel partecipare materilmente alla concertazione, posso solo, come detto, prevedere che ad essa ci sia la più rappresentativa partecipazione dei fruitori dei fiumi. Cordialmente. Sara