Ciao  Mariano,
giustamente  Michele Romano  è da collocare tra i Pionieri del Kayak Fluviale e meriterebbe sicuramente
 anche un riconoscimento da parte delle Istituzioni.
Che sia stato per molti un Maestro  anche questo è un dato indiscusso, ma non solo Fluviale , 
molti anni fa  progettò un K.Mer  con pozzetto oceanico  che  vinse anche un premio alla fiera di Genova, io ho avuto la fortuna di averne uno  che non ho potuto  usare perché non ci entravo ,lo poi barattato con il 516  che uso abitualmente in mare , lago ed anche su fiumi fino alla 2 classe.
Quando fu visto  da alcuni valenti Kayakers Marini  tutti lo trovarono  molto valido e con una grande linea ed 
inseribile nella categoria di kayak da Inuit roll o di Spirito/Filosofia Inuit .
Sono stato a trovarlo con Gianni  nella sua casa di Policastro   ed insieme siamo poi andati a trovare 
Alfredo Scapolo ( il Frate )    ultraottantenne  di Padova , ma che passa le estati  
in una struttura  abitativa  pittoresca, posta però  a cento metri dal mare  vicinissima alla foce del Bussento 
che ho risalito fino al ponte  incontrando  dei giovani canoisti del Club  su K scuola da acqua piatta , assistiti dal Presidente  Coliandro  con cui abbiamo dialogato a lungo .
Caro Mariano   mi confermi  quello che io  da sempre sostengo  con i vertici della Federazione Agonistica , l'importanza  dei canoisti Amatori  come  SEMINATORI  di  nuovi Canoisti , dai quali poi per selezione escono 
i Campioni come te.
A me  Michele  fa l'effetto contrario, mi fa allargare il cuore e allungare lo sguardo  al futuro  sperando di avere  io pure una longevità kayakista  come lui che  a circa 12/14 anni in più perché se ben ricordo  è del  1932/34  , e sta fremendo
per poter  al più presto sedersi in kayak  e ricominciare a pagaiare in quel mare che ama tanto cosa che gli auguro
di fare presto, molto presto.
Quando lo incontri salutamelo  e digli che è sempre nel cuore e nella mente di chi  ha avuto la fortuna  di conoscerlo , 
di scendere in Wild Wasser  assieme  imparando tanto.
Gengis 
Ciao Gengis, ciao a tutti, quando si parla di Michele mi si stringe il cuore,
l'ho visto pochi giorni fa a Policastrop prima di partire per la tasmania per la
coppa del mondo, quando ho iniziato a pagaiare a Policastro io e tutti i miei
coetani vedevamo Michele come il grande maestro per me lo e' tutt'ora, ha ancora
la canoa nel sangue, mi chiede sempre delle gare e dell'evoluzione. Spesso lo
incontro sul porto a fare delle lunghe passeggiate con i suoi adorati cani e li
si ferma a guardarmi per lunghi minuti il mio modo di pagaiare, si legge nei
suoi occhi che ha fame di kayak, un grande uomo umile e sempre disponibile con
l'intera umanita' ed e' bello sapere che in molti lo pensano e lo ricordano come
grande pioniere della canoa italiana, non e' da tutti fare quello che ha fatto
lui. 
Mariano bifano
bifok1[at]hotmail.it
[/quote]