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Mauro.

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Re: Tecnica di pagaiata kayak
* Risposta #45 il: Marzo 31, 2009, 03:41:59 pm *
http://it.wikipedia.org/wiki/Leva_(fisica)

Ps non capisco perché non si visualizza la pagina di wikipedia. Comunque basta digitare "leve di secondo genere" sul motore di ricerca google.
si tratta di un problema 'tecnico' legato al formato del forum e ai caratteri nel link ... qui sopra ho corretto il link comodamente ... in pratica non ci si accorge ma nel cliccare sul link l'ultimo carattere 'salta' ...

Complimenti a tutti per la bellissima discussione, è un piacere rileggersi, e come ogni bella discussione ci si augura non muoia, mantenga l'equilibrio, anzi possa generarne delle altre. E' bello leggervi e navigarvi nei link, cogliere vari aspetti, accompagnarvi nelle riflessioni, ove possibile.
E si apre un mondo per tutti i profani e i  non addetti che uno nemmeno immagina quanti modi ci siano per inquadrare le cose. Grazie per la condivisione.
- Tempus Fugit , Carpe Diem -

Mauro.

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Re: Tecnica di pagaiata kayak
* Risposta #46 il: Marzo 31, 2009, 04:02:29 pm *
Scusate solo quando ho inviato ho trovato i disegnini sulle leve per capirci meglio
Un saluto di nuovo
metto a disposizione 'in maniera rapida'  il contenuto dell'allegato doc ...
- Tempus Fugit , Carpe Diem -

Skillo

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Re: Tecnica di pagaiata kayak
* Risposta #47 il: Aprile 01, 2009, 08:14:52 am *
Vedo che non riesco a farmi capire. In equilibrio, col peso del corpo a dx o a sx, posso girare il tronco indifferentemente a dx o a sx.
Il fatto che facendo ad es la passata a dx in canoa ci si giri a dx portando il peso del corpo a dx è quello che si fa normalmente; ma per me, studiandoci sopra, si può fare la passata a dx gravando il peso del corpo a sx. Tu dici di no, che è impossibile. Io credo che sia possibile e ripeto alla nausea imho; sbaglierò, mi ci sbatterò il muso, ma credo che sia possibile.
L'esempio che fai del seggiolino girevole non c'entra.

Per quanto riguarda le leve hai perfettamente ragione.
Nel mio esempio sulla leva di terzo grado ho sbagliato quando ho individuato il fulcro nella pala, perché in questo caso di leva, nel kayak, per me e rigorosamente per me, il fulcro sta nella mano di spinta, la forza motrice sta nella mano che tira e la forza resistente è l'acqua che la pala sposta; ripeto imho, sbaglierò, ma vedo che non c'è certezza nemmeno tra gli addetti ai lavori; come credo che questo tipo di leva grado 3 è quella che NON si dovrebbe fare, perlomeno in velocità, dove sempre secondo me bisognerebbe fare una leva di secondo grado come appunto quella dei canottieri, leva cosiddetta vantaggiosa, "dimenticandosi di tirare" per concentrandosi esclusivamente a spingere. Riepto alla noia imho.

ciao


http://it.wikipedia.org/wiki/Leva_(fisica)
http://www.my-personaltrainer.it/anatomia/leve-fisica.htm

Ps non capisco perché non si visualizza la pagina di wikipedia. Comunque basta digitare "leve di secondo genere" sul motore di ricerca google.
Aspetta aspetta: che è sta cosa del peso dal lato opposto a quello di pagaiata? Quando lo hai proposto? Io non l'avevo capito, scusa. Nel caso, certo che è possibile. Chi ha detto che non puoi spostare il peso dal lato opposto a quello di pala? Bisogna vedere quanto peso e che cosa intendi davvero per "spostare il peso".
Scappo. A presto.

maurizio bernasconi

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Re: Tecnica di pagaiata kayak
* Risposta #48 il: Aprile 01, 2009, 07:47:23 pm *
Trazione e spinta. Detto fra noi, credo che Silvano forse non esiste. Potrebbe trattarsi solo di un espediente per stanare la volpe… ma non è questo il punto. Approfitto dunque dello spazio che si è aperto per dire altre cose che dovrebbero essere veramente scontate. Misurare e confrontare l’intensità di spinta e trazione, considerando che tali forze appartengono allo stesso sistema e si applicano una sull’altra reciprocamente, appare quasi superfluo. Tuttavia ricordo che qualche trilione di anni fa Elisabetta Introini aveva già fatto risolutivi esperimenti applicando sensori e dinamometri all’interno del manico. Ma è più semplice osservare come è fatto il fisico di un canoista che si allena da qualche anno. Vedremo che prevale lo sviluppo dei dorsali rispetto ai pettorali, questo confronto dovrebbe bastare a quantificare l’apporto del braccio di spinta. Ma direi che il punto non sta neppure lì infatti anche la spinta, come la trazione, deriva soprattutto dalla torsione del tronco e questa torsione ovviamente parte dalla solita spinta sul puntapiedi (col piede giusto ovviamente). All’inizio tuttavia la distensione completa ed energica del braccio di spinta deve essere insegnata con insistenza, non solo per verticalizzare al più presto la pala in acqua, ma anche perché il difetto più evidente nella massa dei principianti è quello di anticipare la trazione piegando il gomito, cioè tirando di braccia. Esperimento: Provate a impugnare con la destra la maniglia della famosa porta (quella che non si apriva) e preparatevi a osservare cosa succederà fra poco alla vostra spalla destra.Tirate ora la maniglia esclusivamente di braccio. Ecco che la spalla automaticamente si sposta avanti. Dunque quando si anticipa il lavoro di bicipite e si piega il gomito l’effetto immediato è quello di spostare la spalla in avanti e ostacolare la torsione corretta. Capito questo... Ciao. Alla prossima.