No, guarda Silvano che non è per nulla ovvio che " l'essere in equilibrio equivale alla spinta della gamba in canoa".
Tu usi quella gamba per stare in equilibrio perchè se non la usi cadi per terra.
La gamba "per stare in equilibrio" la puoi sostituire con uno sgabello girevole e continuare a fare tutte le prove di torsione e rotazione che vuoi sempre notando che, mantenendo le rotazioni almeno in parte sul piano orizzontale, a rotazione oraria di spalle e braccia corrisponde rotazone antioraria di bacino e gambe.
Per Bebo e Frank: l'individuazione del fulcro in acqua (centro pala o per lì) è solo una delle tre interpretazioni che si possono dare al cambiare del sistema di riferimento. Se si decide per convenzione che il fulcro è lì, va bene: il fulcro è lì. Ma finchè non c'è convenzione nessuno di noi è obbligato a visualizzare il fulcro con la pala. L'importante (molto importante) è che in qualunque analisi non ci si scordi qualche componente per partire poi con ragionamenti .... strani.
Per esempio, il secondo disegnino delle leve, la leva di terzo tipo svantaggiosa, ha i vettori P ed R invertiti di verso rispetto a come dovrebbe essere e questo non aiuta a comprendere bene quello che succede.
Anche l'assegnazione alla mano di passata il ruolo di forza traente mentre a quella di spinta diamo il ruolo di forza resistente è discutibile se non altro perchè se blocchiamo la mano di passata sulla canoa e la facciamo agire come uno scalmo, diventa meno intuitivo vedere nella mano prima definita resistente il ruolo di motore del sistema e quindi il cambio di ruolo da resistente a traente.
Al contempo è possibilissimo inventarsi uno strano scalmo che fissi la posizione della mano di spinta costringendo in questo caso la mano di passata a tornare forza traente
Torno un attimo sul discorso delle torsioni perchè forse non è chiaro a tutti che la pagaiata, almeno quello che riguarda il suo sviluppo sul piano orizzontale, è frutto di una torsione che noi attuiamo tra acqua e canoa. Se consideriamo la canoa come un asse AB (prua-poppa) e P la forza che noi applichiamo in acqua a mezzo della pala è chiaro che, dato che la direzione di P è non-coincidente con l'asse AP, si crea un momento. Tale momento sarà direttamente proporzionale alla forze in gioco e alla distanza delle loro risultanti.
In canoa velocità tutto questo non si nota molto ma nel k1 slalom o nella polo, anche nell'avanzamento più rettilineo possibile si vede benissimo il ritmico destra-sinistra di prua e poppa in corrispondenza dei colpi di pagaia in acqua.
Noi, quindi, per spingere indietro la pala sinistra facciamo ruotare la canoa verso destra e a questo non c'è rimedio (in k). Noi non lo vediamo perchè le superfici verticali immerse a prua e a poppa e la loro grande distanza dal centro di rotazione minimizzano quest'effetto; nelle canoe fatte per ruotare facilmente è invece macroscopico.
Se si tratta di rotazione, e secondo me non ci sono santi che tengano, allora è la gamba di spinta che mi consente di trasferirla al meglio alla canoa o, se volete, alle spalle.