Dalle foto pubblicate si vede che il self-made SUP di Marittimo è poco SUP e molto barca-senza-sponde. Ha una chiglia decisamente performante che taglia bene l'acqua, è molto spesso (30 cm?) ed è in legno. Inoltre è molto lungo. Una roba speciale, insomma, che non si trova in giro e che "alza le medie" costruttive e dinamiche di utilizzo. Le medie di velocità che tiene infatti sono quasi da kayak da mare sulla corta distanza. Non c'è dubbio che altri così in giro non ce ne siano, o forse per le competizioni (non me ne intendo), ma credo che sia off-limits come misure. E' molto bello e mi accodo ai complimenti di Lorenzo e, forse, piacerebbe anche a me averne uno così. In effetti è da considerarsi una barca - mi sa che pesa almeno il triplo di un SUP tradizionale - come ho già detto, senza sponde.
Intanto grazie per gli apprezzamenti
Se può interessare ecco alcuni dettagli tecnici.
La mia tavola ha la forma tipica (che si sta diffondendo molto velocemente anche fuori dal settore agonistico) del SUP Race (o Rancing) della misura minima regolamentare di 12'6" (381 cm). Questa categoria contempla anche tavole da 14' (427 cm) come ha già evidenziato Lorenzo. Nel mio Circolo ce ne sono già abbastanza e in mare se ne incontrano parecchi (forse oltre il 30%).
Ha un volume di circa 250 litri, sensibilmente inferiore a quello che viene indicato come rapporto standard (circa 2,5) rispetto al peso complessivo (tavola + persona + pagaia + accessori vari che, nel mio caso, equivalgono a circa 120 kg, ahimè).
Essendo io alle prime esperienze ho abbondato un pochino sulla larghezza che è di 30" (76,2 cm) rispetto a quelli da gara su acqua piatta che sono larghi dai 22,5" ai 28,5" (57-72 cm). Alcuni modelli Race molto spinti sono ancora più stretti, ma siamo a livelli agonistici estremamente elevati. Le tavole Allround (generalmente più corte) sono invece mediamente più larghe (80-85 cm): in pratica degli zatteroni per uso familiare (marito, moglie, cane e l’occorrente per un pic-nic in mare, compreso l’ombrellone......).
Lo spessore massimo (13,5 cm) è nella media su questa lunghezza standard (ma se ne trovano di ancora più spessi).
Nel complesso il mio "legno" può essere classificato tra quelli medio-piccoli della categoria Race per uso ricreativo non agonistico (più bello, per chi apprezza scafi in legno, che performante).
Ovviamente, essendo in legno ed avendo alcuni accessori "crocieristici" normalmente non previsti (gavone, elastici ed agganci vari), è più pesante di quelli da gara molto spinti (18,5 kg contro circa 10 o anche meno), ma non tanto rispetto alla media delle tavole di queste dimensioni rigide o gonfiabili (tra i 12 e i 15 kg).
A proposito di "barca-senza-sponde"
Parecchi recenti modelli Race hanno invece le sponde, ovvero delle spondine di circa 2-3 cm fino anche a 10 o più, che delimitano una sorta di pozzetto incassato rispetto alla coperta (v. foto). La ragione però non la conosco. Forse potrebbero servire ad abbassare il baricentro ed ottenere più stabilità.
Su questi link, oltre alle sponde molto elevate, si vede bene anche la tecnica di pagaiata c.d. a “J” di cui si accennava in precedenza (confesso, umilmente, che a me riesce ancora abbastanza male).
https://blackprojectsup.com/2018/07/20/5-steps-to-building-the-perfect-sup-paddle-stroke-for-racing/https://sup.star-board.com/paddle-board/hard-paddle-board/sprint/Paragonato a questi modelli (piuttosto costosi), il mio SUP può considerarsi una “tavolaccia” (nel vero senso della parola) che ha ben poco di anormale o innovativo (a parte il materiale, utilizzato essenzialmente nelle produzioni self-made, in alcuni casi vere e proprie opere d’arte). Qualche giorno fa un amico del Circolo mi disse, scherzosamente, che quando mi stancherò potrò venderlo a qualche bar della spiaggia da utilizzare come bancone in SUP-Style per servire bibite ai bagnanti (da queste parti, ma non solo, il SUP è assai diffuso, molto più di canoe e kayak messi insieme).