Spazio Kayak Marino e lacustre > Chat - Kmare
Consiglio acquisto kayak da mare
marco ferrario (eko):
Davide, le domande che poni sono molte. Necessariamente, le risposte ai tuoi quesiti possono essere ancora più numerose, varie e anche molto articolate.
Ti consiglio di aprire la pagina iniziale del forum, cliccare su "Ricerca" e poi "Imposta i parametri della ricerca: esempio: "Timone" (oppure: polietilene, kevlar/carbonio, vetroresina ecc.).
Scoprirai che in passato si è dibattuto molto e sicuramente troverai idee e considerazioni utili che comunque ti faranno comprendere che non ci sono pareri unanimi ed è giusto che sia così.
In kayak i dogmi parrocchiali o scolastici limitano la fantasia, la ricerca e lo sviluppo. Apprezzo perciò molto la scelta degli autodidatti come te ,ma in kayak da mare ritengo sia necessario e utile per una buona crescita, essere autodidatti condividendo e ragionando in gruppo. Se vai anche su fiumi il gruppo diviene poi indispensabile per un principiante.
Non c'è un solo modo di vivere il kayak, ciascuno lo può vivere con estrema soddisfazione in modo molto soggettivo e diverso, per questo la sperimentazione è più utile dell'indottrinamento.
Lorenzo Molinari:
In prima battuta mi verrebbe da dire che sto invecchiando, poi pensando alla mia storia, mi rendo conto che la mia propensione al consumo è sempre stata scarsa, per motivi anche ecologici.
Il mio kayak da mare è un ASA 500, in diolene e kevlar, con due gavoni, anteriore e posteriore, e timone basculante. Ha oltre trent'anni, fu progettato da Andrea Alessandrini ormai una quarantina d'anni fa e appartenne al grande Alberto Biagi, che me lo omaggiò, sapendo quanto mi piacesse quel modello, e il suo gesto mi commosse.
E' stato usato da Alberto e tutt'ora lo uso in ogni tipo di condizioni, per pagaiate più o meno lunghe, prediligendo il “navigare e bivaccare”, e - al di là dell'aspetto affettivo - non lo cambierei con nessun altro kayak.
E’ un kayak stabile, veloce, rigido, leggero, manovrabile, sufficientemente capiente, comodo, con un ampio pozzetto, si comporta decorosamente con onde importanti e vento teso, non necessità di auto familiari per il trasporto, è robusto, durevole, manutenibile in caso di rottura, facilmente risalibile dall’acqua, ecc.
Insomma, un ottimo compromesso sotto ogni aspetto! Ovvio che negli ultimi quarant’anni sono usciti tanti kayak migliori e più performanti, ma per come vado in canoa e per le mie esigenze l’ASA 500 è per me più che soddisfacente.
E pare che non sia l'unico a pensarla così... un caro amico amante del mare, e a voi tutti noto, possiede addirittura tre ASA 500, da usare con gli amici (un tempo ero anch'io uno di questi fortunati) e per non trovarsi senza in futuro, visto che ASA Canoe – ahimè – ha interrotto la produzione!
Non spingo a cercare un’ASA 500 di seconda mano. Non solo il polietilene può danneggiarsi col tempo ma anche il materiale composito (ad esempio, l’esposizione al sole deteriora il kevlar, che diventa fragile più della fibra di vetro, e deteriora anche il gelcot, lasciando emergere il tessuto sottostante).
Comunque sia, da appassionato di trekking in mare, non prenderei mai una canoa in polietilene e, focalizzate le mie esigenze, eventualmente provando qualche modello…. cercherei di “sentire” quale sia la “mia” canoa, sperando che lo sia per sempre (per quanto su fiume abbia abbandonato da tempo il Taifun Slalom, ma qui le considerazioni da farsi sono evidentemente diverse).
Davide Beach:
--- Citazione da: marco ferrario (eko) - Settembre 10, 2018, 12:49:57 pm ---Davide, le domande che poni sono molte. Necessariamente, le risposte ai tuoi quesiti possono essere ancora più numerose, varie e anche molto articolate.
Ti consiglio di aprire la pagina iniziale del forum, cliccare su "Ricerca" e poi "Imposta i parametri della ricerca: esempio: "Timone" (oppure: polietilene, kevlar/carbonio, vetroresina ecc.).
......
--- Termina citazione ---
Hai ragione, mi sono fatto un po' trasportare dalle mille curiosità nate da questa discussione. Ritorno tra le righe per non cadere in OT.
Ora che siamo in seconda pagina posso scrivere che penso che il primo kayak non durerà 10 anni, prima non potevo perché se mai capitasse la moglie nella discussione (credo si fermerebbe alla prima pagina), mi toccherebbe poi scoprire se costa di più il kayak o l'avvocato ;-) ;-) ;-)
Ritornando al primo acquisto, sto studiando e leggendo, anche se mi rendo conto che una parte del dna del principiante è proprio uguale per tutti: quest'idea di prendere il plasticone nonostante tutti i vostri tentativi... la genetica è dura da cambiare... Pensando poi di coinvolgere la famiglia, potrebbe poi nascere l'esigenza di avere un altro kayak, ma mi siamo ancora lontani di qualche annetto.
Dalla mia idea iniziale sono passato a 2 Prijon: Seayak Classic e Seayak 500 su cui mi ha aperto gli occhi nolby.
missouri:
anche io consiglio di guardare le vecchie discussioni sui vari modelli. e magari iscriversi per qualche tempo ad un club.
il polietilene non mi piace molto, sconsiglio di cuore di acquistare scafi economici che lo impieghino. in passato avevo uno zatterone di una marca molto diffusa che si è deformato in una estate.
marchi seri come prijon danno molta maggiore affidabilità ma se la differenza di prezzo son 200€ meglio la vetroresina tutta la vita. tra i marchi seri includo DAG. ci saranno inoltre dei marchi americani che io non conosco.
una curiosità: possiedo una piccola deriva inglese, il Topper, vecchia di quasi 40 anni in polipropilene. è all'aperto sotto un telone, a parte lo scolorimento e i graffi è ancora in ottimo stato. tra l'altro è semplice da riparare in caso di rottura e non si scioglie. a trovare kayak che usino tale materiale non sarebbe male, qualche graffio su una barca mi sembra il minimo dei problemi.
la vtr è facile da riparare e resiste bene. i problemi li danno gli scafi da corsa dove si cerca il limite del materiale e possono essere difficili da sistemare, oppure sulle imbarcazioni costruite (male) in sandwich con legnaccio economico o schiume da muratore.
un buon kayak marino in polietilene è il dag ysak, ha un pò di roker e rimane più agile del prijon. buona velocità e stabilità più che sufficiente. ogni barca andrebbe provata con qualche onda, in generale io preferisco scafi con poco volume e abbastanza stretti, ho visto che mi son trovato solitamente bene, dai 5m in su preferisco abbiano roker o la forma "groenlandese".
ad esempio nella fascia economica delle barche in vtr mi son piaciuti molto gli acquarius, l'apparenza non è a livello degli inglesi da 4.000€ ma la sostanza c'è tutta. rispetto al dag son qualche chilo più leggeri ed accelerano meglio. simile velocità ma con meno attrito (perchè sono un pò più stretti penso), sensibilmente più agili ma con un pò meno stabilità primaria. son barche che non stancano mai.
penso però che i kayak più belli che abbia provato sono gli headland cinesi, purtroppo mancavano un pò di onde quando sono uscito con il modello piccolo. soprattutto peccato che lo svizzero che l'aveva chiedesse i reni di tutta la famiglia.
Davide Beach:
Ho approfittato di un po' di giorni per chiudermi in camera di consiglio a meditare, leggere e ascoltare i vostri consigli. Ho visto canoe da appendere in salotto tanto solo belle :-), canoe che per comprarle ci vuole un mutuo ;-) ;-) e canoe più abbordabili per un principiante come me.
E alla fine ho ristretto la scelta, cambiandola molto dalle prime idee. Sono rimasto sui Prijon e ora punto su:
- Seayak 500 lv (polietilene)
- Marlin LV (vetro-resina)
... chissà chi la spunterà.
P.S: per prezzi più contenuti ho adocchiato anche gli Scott della Seabird, ma come mi avete insegnato, sono tutti un po' rocker.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa