Ciao Nolby, appunto, siccome dici che se n’è già parlato un anno fa, e da un anno a questa parte non può essere cambiato un gran che, si potrebbero scorrere gli argomenti del forum e trarre insegnamento da questi, ecc. e nel caso porre domande specifiche.
Se posso dare un consiglio circa gli accessori invernali (e per me l'abbigliamento per una pagaiata al lago anche invernale rimane un accessorio), indosso partendo dal basso:
- calzini in lana e scarpe da ginnastica inadatte alla deambulazione per consunzione della suola
- calzamaglia di lana o di altro materiale termico oppure pantaloncino se abbinato al paraspruzzi (eventuali bretelle per scongiurare il rischio che si sfilino nuotando in caso di bagno!), mutante.
- maglia di lana aderente a manica corta o di altro materiale termico
una o due maglie di lana aderenti a manica lunga in base alla temperatura esterna e all'intensità con cui intendo pagaiare
- giacca d'acqua a manica lunga non stagna in caso di vento, pioggia o neve
- giubbotto salvagente (pur non rientrando tra gli "accessori" d'abbigliamento, svolge un’importante funzione termica)
- manopole in neoprene in caso di vento
- cappellino di lana
- spessore in neoprene sotto il sedere.
Navigo sempre a pochi metri da riva, se sono solo.
Paddle-float solo in caso di traversate o trekking.
Eventualmente un sacchetto ben chiuso o stagno con una maglia di lana di ricambio e una spugna per svuotare/asciugare la canoa.
Non uso mai mute o canotte in neoprene e tantomeno stagne, quest'ultime non solo per motivi economici e d’impaccio, ma soprattutto perché la sicurezza, che si sia principianti o esperti, al di là delle tecniche che vanno necessariamente apprese e praticate, e al di là dell’andare in canoa, è un fatto interiore, e per chi non lo comprende non c'è airbag che tenga!
Con ciò lungi da me affermare che chi vive la sicurezza come un fatto interiore sfugga ai pericoli, assolutamente no! Tuttavia:
- cambia la percezione del pericolo,
- si cessa di connotare il pericolo negativamente,
- la percezione di ciò che accade si amplifica,
- si cessa di farsi travolgere da paure e tensioni (che non significa non provare emozioni).
Quando si vive la sicurezza come un fatto interiore, si accetta consapevolmente e serenamente la situazione in cui ci si pone, come un qualcosa che accadrà necessariamente per noi, con tutti i “pericoli” e le meraviglie che comporta, e se ne ricerca sintonia non solo a livello di canoa e di pagaia.
Mozzojak, non prendere le cose col peso che appaiono, capta l'essenziale come ci invita a fare Maurizio Bernasconi, non escluderti, perché nessuno vuole escludere nessuno. Un forum – come tu stesso dici – deve accogliere e la mia parola vale quanto la tua. Sei il benvenuto per il solo fatto di essere arrivato qui.
Alle acque, ciao!