Ciao, non ho capito bene i numeri citati da Vittorio sulle nuove iniziative idroelettriche. posso dire però che spesso vi sono progetti in concorrenza tra loro che interessano il medesimo tratto (es. Sermenza); altre volte sono progetti presentati sulla base di dati lacunosi o spesso del tutto errati, sulle portate disponibili, ecc.
In sintesi: pochi progetti sono davvero tecnicamente realizzabili, rispetto al numero di domande presentate. A ciò si aggiunga che l'attuale quadro degli incentivi sulle rinnovabili idroelettriche non è per nulla favorevole a nuovi interventi, a meno che non siano sotto i 50 kW o sotto i 250 kW se con caratteristiche di impatto ambientale particolarmente limitato (impianti realizzati su canali o condotte esistenti, senza incremento di portata derivata; che utilizzano acque di restituzioni o di scarico; che utilizzano il deflusso minimo vitale al netto della quota destinata alla scala di risalita, senza sottensione di alveo naturale). Nel medio termine non pare che la situazione possa mutare significativamente, il nuovo decreto ministeriale, atteso dal 2015, dovrebbe sanare situazioni di impianti esclusi da precedenti registri, ma non dovrebbe esserci spazio per nuovi impianti di dimensione importante.
Va detto che nessuno realizzerebbe un impianto senza avere la certezza di ottenere l'incentivo, pertanto sul fronte nuovi impianti sarei, per il momento, relativamente tranquillo. la battaglia da fare, a mio avviso, è quella dei rilasci (anche programmati) su corsi d'acqua già derivati.
volevo fare un salto all'evento, ma sono un po' preso, da quanto leggo tra i relatori c'è Michele Spairani, ex canoista, che saluto.