Copio ed Incollo dal sito del CIRF, al quale sono perfettamente allineato.Il DM è al seguente link:
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-06-29&atto.codiceRedazionale=16A04832&elenco30giorni=false .
Ricordo tra l'altro che il CIRF non è una associazione di carattere assolutista, offuscata da eccessi ambientalistici, ma una associazione scientifico culturale che usa cognizioni di causa, soprattutto scientifiche e legislative, per salvaguardare i corsi d'acqua.
Per allinearsi all'idea di salvaguardia dei nostri corsi d'acqua prospettata dal CIRF vi segnalo un'altro link:
http://www.cirf.org/download/cirfdocs/appello_naz._salvaguardia_corsi_d_acqua_da_eccesso_di_sfruttamento_idroelettrico_28ott2014.pdf alla quale sono ancora perfettamente allineato. Non ci sono sottoscritte nel documento nè la firma della FICK nè quella della FICT e credo sia una mancanza da rimarcare e alla quale porre dei rimedi.
Infine vi segnalo il link, sul sito della FICT, della presentazione "Conflitti e Sinergie tra produzione idroelettrica e sport della pagaia" che ho effettuato lo scorso 17/6/'16 e che ha suscitato molti consensi tra i convenuti:
http://www.canoa.org/fict-canoa-news.php?cid=134Et voilà il commento al brutto decreto pubblicato e firmato:
"Il Decreto interministeriale appena pubblicato, del 23 giugno 2016 "Incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico" (16A04832) conferma gli incentivi a nuovi impianti idroelettrici nei corpi idrici naturali.
Tale scelta suscita molte riflessioni: il CIRF ritiene che sia controproducente e che rischi di costare all'Italia una nuova Procedura di infrazione comunitaria (come quella già aperta EU_PILOT_6011_14_ENVI_2015) . La produzione idroelettrica è infatti riconosciuta come una delle cause principali di degrado dello stato ecologico dei corpi idrici; pur trattandosi di una fonte rinnovabile non è ambientalmente sostenibile.dopo molti mesi di attesa, si confermano gli incentivi a nuovi impianti idroelettrici nei corpi idrici naturali.
Così come per il consumo di suolo, anche per i corsi d'acqua non si può pensare di aumentarne ulteriormente lo sfruttamento, è tempo di fermarsi e anzi di investire in misure di tutela e riqualificazione, l'obiettivo dev'essere il consumo zero.
Il CIRF ha da tempo suggerito che lo spazio residuo per ulteriore produzione idroelettrica, e per eventuali incentivi, va cercato nella realizzazione di nuovi impianti nel reticolo artificiale, ad esempio in acquedotti e fognature, oltre che nell'aumento dell'efficienza di quelli esistenti.
Contestualmente, vanno attuate adeguate misure di mitigazione degli impatti delle migliaia di centrali in esercizio, come sottolineato nell'appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d'acqua dall'eccesso di sfruttamento idroelettrico, sottoscritto a fine 2014 dalle principali organizzzioni italiane che si occupano di tutela ambientale e che a più di un anno di distanza è rimasto sostanzialmente disatteso.
Per maggiori informazioni sul conflitto tra produzione idroelettrica e tutela dei corsi d'acqua: Dossier CIRF su idroelettrico e corsi d'acqua “L’energia “verde” che fa male ai fiumi - Qualità dei corsi d’acqua e produzione idroelettrica in Italia: un conflitto irrisolto” "