Quella di Vittorio è una buona idea, ma non li chiamerei "lavori forzati", quel "forzati" non mi piace, sa di vendetta e di tortura, chiediamo giustizia non vendetta.
Che vadano perciò semplicemente a lavorare, ovviamente gratis, essendo già stati pagati con tanto di contributi pensionistici, mentre non lavoravano.
I lavori ipotizzati da Vittorio andrebbero benissimo, per restituire alla collettività il defraudato; poi che continuino con quei lavori fino al saldo di una pena che compete ai giudici definire.
Andare a lavorare, sarebbe già una bella novità.
È umano concedere anche la possibilità di riscattarsi, imparando finalmente a lavorare veramente e, visto che il loro lavoro dovrà essere anche un momento espiatorio: per lo meno che siano abolite le pause caffè e che si aggiungano le ore straordinarie obbligatorie di lavoro, quelle del resto che gli sono state immeritatamente pagate e, per finire, per chi ha riscosso anche il premio di produzione, ci sia un ulteriore supplemento di lavoro, così da poter dimostrare tutta la loro super produttività.
È solo un sogno da paese civile?