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marco ferrario (eko):
Nicola hai ragione, alle generazioni future abbiamo il dovere di consegnare un pianeta non violentato e vilipeso dalla stupidità umana.
Noi che andiamo per mare costeggiando e viviamo il trekking in modo naturale e in sintonia con la natura che ci circonda, non riusciamo a comprendere come si creino parchi (ad esempio Capraia) dove in una zona si limiti la navigazione ai kayak mentre nella stessa zona mezzi inquinanti e persone disturbanti possano accedere a condizione di avere pagato una licenza o un ticket. È un controsenso.
Per quanto concerne le Falesie, mi auguro che non succeda come a Capraia e che, una volta deciso che la zona sia protetta, non ci siano deroghe a nessuno, in particolare a mezzi motorizzati e anche a chi pianta chiodi in parete o organizzi ogni genere di escursione.
Non è che se se accompagnati dalla Guardia Costiara si possa accedere, non si può accettare la logica dei due pesi e due misure.
Ciao
Marco
Marco Lipizer:
Nicola sono molto scettico sul fatto che il regolamento, una volta approvato, venga poi rivisto. Lo dico per esperienza riguardo al Parco marino di Miramare e perchè saranno le medesime persone che gestiranno il parco delle falesie di Duino.
Sono invece abbastanza tranquillo per quanto riguarda l'accesso dei barconi, perchè per fortuna da noi non c'è questa maleducazione, ma mai dire mai, soprattutto quando nel regolamenteo è stata indrodotta la possibilità di tariffe per l'accesso alla zona B. Staremo a controllare.
Torno a ripetere il concetto che passare 60 metri più al largo non sarà un grosso disturbo e quindi non ne faccia una questione di vita o di morte, ma il fastidio rimane in quanto lo vedo come un soppruso della mia possibilità di essere a contattto con la natura. Anche uno scoglio deserto permette di sentire l'essenza e la potenza della Natura.
Ci sarebbero mille altre questioni su cui discutere, leggendo ad esempio quanto proposto nel Piano di Conservazione e Sviluppo (PCS) della Riserva a riguardo del ripopolamento ittico, con la creazione di barriere sommerse o cassoni, che per niente si sposano con l'ambiente morfologico. Oppure con la gestione delle Riserva marina di Miramare che dà da vivere ai biologi-naturalisti grazie ad escursioni subacque guidate, anche a campus estivi per bambini, ma non il passaggio di canoe e barche a vela.
Tutta la documentazione relativa al PCS si trova su sito del comune: http://www.comune.duino-aurisina.ts.it/index.php?id=26229.
Interessante l'allegato 1, ma ancora di più l'allegato 3 da cui è tratto.
Carlo Fonda:
Non arrendiamoci!
...io purtroppo non sono potuto andare a farmi sentire all'incontro pubblico martedì per impegni di lavoro, ma spero fortemente che i kayakisti locali si facciano sentire (e non ki riferisco alle voci stonate di coloro che -come dice giustamente Marco L.- si spacciano per locali: nomino con dispiacere fra essi il GKF Gruppo Kayak Friuli che nato con giusti ideali di semplicità in laguna di Grado da un gruppo di amici sì è poi involuto parecchio -soldi e numero fanno male evidentemente- e da qualche anno si è anche insediato nelle vicinanze di Duino -secondo me più per opportunismo che per altro- ma che non ha mai vissuto né conosciuto il luogo... ma loro sono tutti "maestri" e tutti impegnati a tenere corsi e certificazioni...).
I kayakisti autoctoni e storici della Costiera triestina invece sono al 100% amanti profondi e veri dell'ambiente (ho potuto verificarlo di persona negli ultimi 20 e più anni) e sono convinto che tutti nessuno escluso faranno ancora sentire forte la loro voce a difesa del diritto di tutti alla natura e al mare.
Se ciò nonostante le falesie diventeranno, come purtroppo è avvenuto per l'area di Miramare, vietate a "quasi" tutti, e cioè con l'accesso consentito solo al WWF e ai sui amici simil-ambientalisti o simil-ornitologi o quel che si definiscono a seconda della convenienza (e che però molto spesso ci fanno begli affari sopra, noi kayakisti invece al massimo ci spendiamo gli stipendi...) sarà un'altra perdita per la comunità locale, e per chi veramente ama la natura e la vuole vivere.
Mi viene davvero tristezza a pensare che questa gente con il loro comportamento aggressivo e ottuso ha ottenuto (per ora) solamente il risultato di farmi pensare (e immagino non solo a me) che sarebbe stato meglio che questi nostri benedetti falchi pellegrini se ne fossero emigrati in Croazia anni fa, piuttosto che diventare oggi la scusa per queste regole assurde anti-natura.
Per fortuna la gente del posto, che stupida non è per nulla e che in questi anni ne ha viste fare troppe sopra la propria testa da autorità, politici e amichetti vari, si è ben stufata di questi divieti calati dall'alto e incomprensibili e speriamo che i politici (non particolarmente illuminati ne coraggiosi) del comune lo capiscano e ne traggano le debite conclusioni...
Infine vorrei davvero di cuore ringraziare Paola che si sta dando davvero moltissimo da fare per catalizzare la protesta dei kayakisti.
Carlo
(Trieste)
Paola Bruni:
Ciao a tutti, nonostante sia ancora inebetita dal mio virus influenzale sono andata a vedermi l'allegato 3 al PCS, quello indicatoci gentilmente da Marco L. e devo dire che mi son chiesta come non essere andati prima a leggerlo.
Io, da profana, ho capito che la Riserva e' tutto tranne che una Riserva come la credevo io. Che tutto e' pianificato per avere i finanziamenti necessari a mantenere strutture e persone che paiono degne del National Sequoia Park californiano, eppure, vien detto e ripetuto che questa Riserva e' piccolissima. Se il falco pellegrino potesse leggere e discernere credo farebbe armi e bagagli per trovarsi altri posti, piu selvaggi.
In fondo noi canoisti eravamo selvaggi in un area selvaggia, dopo la costituzione della Riserva saremo come gli indiani, obbligati a stare tra i 60 e i 300 mt (ordinanza dalla capitaneria), e dovremo munirci di un gps per fare i due kilometri delle Falesie perchè ci mancherebbe solo d'esser multati.
...appare CHIARISSIMO che gli unici fruitori saranno quelli della Gestione Riserva, i quali decideranno che i loro canoisti non saranno di "disturbo antropico", chissa', forse saranno scimmie....
A proposito di "disturbo antropico" , la serata pubblica della presentazione del Regolamento, martedi scorso, ci hanno spiegato per bene cosa si intende per disturbo antropico (ho preso appunti) e alla osservazione di impedire , magari, il passaggio via mare solo in un periodo dell'anno, ci e' stato risposto che NON SI PUO PERCHE SONO GLI UCCELLI CHE DECIDONO DI ANDARE A NIDIFICARE, O MENO, A SECONDA CHE VEDANO UMANI, O MENO,......
Ora, va bene essere non ornitologi, non biologi, non geologi, ecc ma io, come semplice cittadino (e non lo sono perche sono stata responsabile per il nord est dello spiaggiamento cetacei, ho studiato e passato 43 esami di medicina veterinaria, ecc) mi sento presa fortemente in giro (uso termini leggeri): un campeggio, bungalow, piscina, campi da tennis, strutture di accoglienza del turista, un parcheggio auto, una (ma forse due ) pareti per il climbing, ristorante, supermarket, boutiques, edicola, auditorium, sala giochi, ecc.....NON CREANO UN DISTURBO ANTROPICO. Se non lo creano allora io mi dichiaro un delfino con la canoa.
Riporto qui alcuni passaggi dell'allegato 3, giusto per alleggerirvi il malloppo:(buona lettura)
Allegato n. 3 al PCS
L’art. 7 definisce le norme per la zona RN di tutela naturalistica sottoarticolata in quattrosottozone o ambiti.- falesie -marino-forestale-piedi delle falesie, in baia.
Indicazioni gestionali e di piano Confine della Riserva Naturale
La superficie identificata quale Riserva naturale appare alquanto ridotta ed andrebbe idealmente estesa quanto meno alle aree di “falesia” o di rupi sottostanti il castello di Duino, a ovest, fino ad includere il castello vecchio, in modo da poter garantire una gestione omogenea all’intera zona.
Tali zone infatti appaiono altrettanto rilevanti, sotto il profilo faunistico, di quelle già incluse nella Riserva.
Nel caso che tale soluzione appaia non praticabile si dovrà comunque verificare che forme di tutela passiva siano quanto meno applicabili nelle zone di cui si tratta.
Permeabilità faunistica
Al fine di garantire la massima mobilità possibile alla fauna terrestre presente ogni recinzione interna all’ambito dovrà essere evitata......
...Anche la recinzione dell’area destinata a campeggio dovrà essere riconsiderata in modo da consentire il transito al maggior numero di specie possibile, quanto meno fino alle dimensioni delle specie presenti di minori dimensioni......
Accesso e percorsi pedonali- Accessibilità e percorsi
Al fine di garantire la massima tranquillità possibile alla fauna selvatica presente o potenziale l’accesso, comunque da riservare esclusivamente a quello di tipo pedonale (escluse pertanto anche le mountain bikes o simili, che consentono percorrenze veloci, con l’effetto – entro certi limiti “imprevedibile” - di un disturbo maggiore rispetto a quello consueto) dovrà essere severamente regolamentato e consentito solo lungo un percorso prestabilito: si prevede che possano rimanere attivi, in particolare, la passeggiata Rilke da est a ovest (dal castello al parcheggio presso la sede dell’Azienda di soggiorno) e due ingressi secondari, prospicienti le due strade antincendio e di maggiore penetrazione esistenti in direzione del mare.
Arrampicata e palestra di roccia
Un particolare cenno deve essere fatto per quanto concerne l’arrampicata sulle falesie (climbing) che deve essere severamente vietata durante l’intero arco dell’anno.
Tale misura si rende necessaria per garantire la possibilità di insediamento di specie rupicole che necessitano, particolarmente nei periodi riproduttivi e di svernamento, di tranquillità assoluta.
Una zona da consentire, eventualmente, all’arrampicata nel periodo da luglio a gennaio potrà essere individuata esclusivamente sulla parete prospiciente il piazzale della Caravella (cava ovest), nell’area più verticale corrispondente all’ingresso delle gallerie della prima guerra mondiale ivi esistenti. Qualora se ne sentisse la insopprimibile esigenza ed a fronte di una reale e dimostrata necessità da parte degli utenti, pertanto, una piccola porzione di parete potrebbe essere riservata all’arrampicata, esclusivamente nell’area sopra descritta dove la presenza umana è comunque molto elevata e nella quale tale tipo di attività, se esercitata nei periodi descritti, non sembra essere potenzialmente dannosa. Va tuttavia esclusa l’ipotesi di attrezzare il sito quale vera e propria “palestra di roccia”, il cui utilizzo, oltre ad attirare un numero elevato di fruitori porterebbe inevitabilmente a forme eccessive di disturbo incrementando la probabilità di sconfinamenti verso la zona di massima tutela.
Area marina
L’accesso all’area marina inclusa nella Riserva dovrà essere interdetto, eccezion fatta ovviamente per esigenze di servizio o in casi di volta in volta valutati da parte dell’organo gestore della Riserva. I confini in mare dovranno essere segnati con boe fisse di dimensioni sufficientemente grandi in modo da poter essere facilmente avvistate dai natanti e su di esse dovrà essere riportato, in modo evidente, il divieto di transito.
Il divieto di accesso nell’area marina deve essere previsto anche per i bagnanti ovvero per i subacquei. Questi ultimi potranno essere ammessi a seguito della approvazione del regolamento della Riserva nel caso di visite programmate.
Ambiti ipogei
In occasione dello scavo previsto per il collegamento dal nuovo parcheggio alla baia si prospetta altresì l’opportunità di creare nuovi accessi a cavità per ora ignote. In tal caso dovranno essere messe in atto analoghe misure, avendo cura di mantenere un collegamento con l’esterno agibile da parte dei chirotteri.
Un aspetto particolare riguarda le opere previste nel sottosuolo della Riserva (galleria di collegamento dal parcheggio in quota al piazzale della caravella; ascensore campeggio; depuratore sotterraneo del Comune di Duino – Aurisina). Tali opere, per le quali si raccomanda un supplemento di indagine preventivo a fronte di una migliore conoscenza dei dettagli costruttivi, possono teoricamente avere un impatto, al momento difficilmente quantificabile ma presumibilmente non trascurabile, sulla fauna
...Per quanto riguarda la frazione marina subacquea della Riserva è prevista la realizzazione di barriere sommerse finalizzate alla creazione di siti di propagazione faunistica. Tali barriere potranno essere meta di viste subacquee guidate organizzate a cura dell’organo gestore della Riserva, eventualmente su convenzione con altre organizzazioni.Deve essere esclusa nell’ambito dell’intera zona ogni forma di prelievo faunistico, ivi inclusa la pesca, tanto professionale che sportiva, eccezion fatta per le ragioni di ricerca o di carattere strettamente gestionale.
[b]......La zona A e la zona B potrebbero venir separate da piccole dighe sommerse realizzate con materiali di risulta provenienti dalla Cava di Sistiana........Tutto ciò potrebbe esser configurato anche in vista di una fruizione naturalistica della Riserva concepita in termini differenti rispetto allle offerte già esistenti sul territorio.[/b].....Sulla base di questi indirizzi, le azioni di conservazione e sviluppo della parte marina possono essere articolate in due fasi: la prima strettamente necessaria e dare individualità e dignità ecologica al sito, la seconda atta ad organizzare il sito stesso quale strumento di interventi compensatori legati ad attività viciniori ed eventualmente quale oggetto di fruizione naturalistica. Una terza fase dovrebbe essere destinata al monitoraggio quinquennale degli interventi. Un’ulteriore fase successiva dovrebbe poi precisare eventuali indirizzi di sviluppo.......
......In una successiva fase, verificati i dati relativi ai monitoraggi, dovrebbe essere concepito un piano di fruizione ambientale, tarato sulle peculiarità del sito e sull’evoluzione degli ambienti viciniori (Villaggio del pescatore, Parco del Timavo, Baia e Cava di Sistiana, ...), per completare l’offerta regionale al riguardo (Riserva di Miramare, Zona di Tutela del Golfo di Trieste, Dosso di Santa Croce, ...).
Gestione del pascolo
Come è stato più volte sottolineato, la sopravvivenza a livello locale di parecchie specie faunistiche, anche di grande rilevanza, dipende probabilmente dalla gestione futura della vegetazione che, entro certi limiti, necessita di essere controllata nella sua espansione spontanea. Necessita pertanto, in particolare, il restauro vegetazionale di alcune aree dei pendii rocciosi da sottoporre a interventi periodici di sfalcio ovvero da mantenersi con diversi livelli di pascolamento, anche a fini sperimentali.
A tale scopo si suggerisce pertanto l'inserimento di alcuni esemplari appartenenti al genere Capra (o altri eventuali erbivori) da mantenere localmente a fini esclusivamente ecologici.
Obiettivi e strategie di funzionamento ed utilizzazione dell’area
.......Si prevede, comunque, la realizzazione di un parcheggio pubblico nella parte più orientale della Riserva con una dimensione indicativa di circa 1.000 mq per circa n° 50 posti macchina.
...Sarà consentita la ristrutturazione e l'ampliamento degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici nel rispetto dei parametri numerici complessivi (in quanto comprensivi degli edifici già esistenti) e delle indicazioni tipologiche indicati nella seguente tabella:
-Edifici per servizi complementari
alla ricettività del campeggio (bar, ristorante, supermarket, boutiques, edicola, auditorium, sala giochi, con i servizi connessi; compresi pertanto i magazzini, depositi, frigoriferi, servizi igienici, servizi tecnici, ecc.
e compreso il "rifugio Rilke" realizzato all'estremità Ovest) sup max 2000 mt
-Edifici destinati alla gestione del campeggio
(uffici, portineria, alloggi del personale, ricovero attrezzature, impianti tecnici, servizi connessi , ecc.)
comprendenti l'edificio abitativo esistente in corrispondenza della portineria
superficie coperta max.1000-Copertura della piscina (comprendente
gli spogliatoi e i vani tecnici connessi) superficie coperta max.1500 mt[/i]-Copertura dei campi da tennis
sarà consentita solo la copertura stagionale
per max 2 campi da tennis con esclusione di servizi e spogliatoi che dovranno essere previsti nell'ambito dei servizi di cui ai punti 1 o 2
......Noi canoisti non siamo tra i piedi al falco, come vogliono farci credere, ma ai finanziamenti, per poter rovinare quello che ora e' bellissimo, cosi com'e'. Per fortuna che l'area della Riserva è piccola, altrimenti ci facevano pure un campo di calcio...
P.s. In allegato il biglietto da visita della guida naturalistica, che e' una guida naturalistica e confermo le parole dette da Marco L.. Non mi si caricano le immagini....
P.s Grazie Carlo, purtroppo sono allergica alle ingiustizie, figurati....
Paola Bruni:
ecco...il biglietto da visita fronte/retro
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