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marco ferrario (eko):
CHI PAGAIA NON DANNEGGIA L'ECOSISTEMA
Leggi e Firma la petizione davvero importante per i canoisti marini e non solo.
http://www.petizioni24.com/mare_delle_falesie_di_duino_ts_libero_a_canoe_e_nuotatori
Ogni forma di passaggio a "propulsione umana" dovrebbe essere il benvenuto perchè non inquina e non nuoce alla salute della terra e degli animali.
Pagaiare sottocosta non si reca danno o disturbo alla natura.
Prima firmataria: Paola Bruni, di Kayak d'amare.
"Canoisti e kayakers sono per eccellenza amanti della natura, impiegano mezzi a propulsione umana, non inquinano e non fanno rumore."
maurizio bernasconi:
Io non firmo. Evidentemente la falesia si offre a un accesso di massa e dove arriva la massa la libertà è già finita. Tenerla fuori di 60 metri può essere accettabile e corretto per non stressare la striscia di contatto tra mare e terra che avrà immagino delle peculiarità naturalistiche meritevoli di non essere rovinate. La limitazione non riguarda specificamente i canoisti ma ogni natante o nuotante, il passaggio dei quali, anche senza motori, è spesso rumoroso, infantile e predatorio. Questa pretesa di potersi strusciare con ogni anfratto naturale non ha nulla che vedere con il sacrosanto diritto di camminare, pedalare o pagaiare sulle montagne, lungo i fiumi e le forre in ogni momento dell'anno. Diamoci dei limiti ragionevoli; non tanto al singolo che deve potersi avventurare dove vuole, ma a tutti noi, quando ci trasformiamo in massa. Nella petizione si legge: ...perché il tratto a mare delle Falesie di Duino viene “navigato, ammirato, respirato, fotografato e nuotato”. Questo insopportabile e scorretto uso transitivo dei verbi rivela una mentalità consumistica e arrogante. Esistono ancora dei luoghi, disprezzati da tutti, nei quali potremmo trovare un incontro individuale ravvicinato con la Natura. Non mi sembra il caso di mobilitarci per garantire il diritto alla massa di trascinare con sé il proprio rumore ovunque. Chi non capisce la differenza... boh, che può fare? Non so.
francesca gastaldi:
I ho firmato perchè, invece, penso che le nostre coste sono sono state deturpate dall'abuso dei motori e degli interessi economici di gente senza scrupoli. E' da questi che bisogna proteggerle non dal turismo educato di chi và in kayak o a nuoto.
Francesca Gastaldi
marco ferrario (eko):
Ciao Maurizio,
concordo con te sul vietare alle masse rumorose la fruizione dei posti naturalisticamente ancora conservati e pregevoli, ma ho firmato proprio perché consentire il passaggio di un kayak silenzioso, che non inquina e che percorre un sentiero marino che svanisce immediatamente dopo il sui passaggio, è quanto di più naturale. Più naturale di un escursionista alpino che camminando calpesta l'erba e magari anche qualche insetto, vogliamo vietare anche di andare in montagna o a passeggiare su un prato?
Spesso in kayak esco solo o, al massimo, sono parte di uno sgranato gruppetto silenzioso e rispettoso della natura.
Non so quanto possa incidere sulla fertilità del falco pellegrino il passaggio di un kayak, ma il disturbo delle onde che si infrangono violente sulla scogliera da fastidio sicuramente più del kayak,
vietiamo anche al mare di agitarsi?
Un caro saluto e un grazie per il tuo intervento che permette di ampliare questo importante dibattito.
marco iezzi:
Certo che il nostro è uno strano paese......si vietano i kayak all'interno delle aree protette e poi si da il permesso di transito a navi da 300 mt dentro Venezia
Colgo proprio questa occasione per lanciare un appello di sostegno alle tante associazioni ambientaliste e di cittadini che si stanno battendo per il divieto di transito delle grandi navi all'interno del bacino veneziano
Marco
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