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Nicola Baldo:
..."Troppo spaccata la collettività, con ambientalisti da un lato e Comunelle, pescatori e canoisti dall'altra, a darsi battaglia"...
Da il Piccolo di Trieste, Caro Marco come vedi questo è ciò che riportano i Media e ciò che percepisce l'opinione pubblica : canoisti con fronte del no. Conosco benissimo i termini della petizione, ma è dal mio secondo intervento, cioè circa 20 gg. fa che vi sto mettendo in guardia!! Le vostre firme verranno accomunate al Fronte del No che lo vogliate o no. Ripeto fino allo sfinimento In Zona di Protezione Speciale di qualsiasi Riserva O Parco del Mondo non può essere fatta concessione alcuna, quindi il potere politico o la limita , nella migliore delle ipotesi, o la elimina del tutto. Se questa per voi è una vittoria, mi piacerebbe fosse rivendicata a titolo personale e non come canoisti, nome che, usato in maniera generica dai Media, raggruppa anche me e molti altri contrari all'iniziativa.
p.s. noto con "piacere" che ancora non hai compreso la differenza tra "non inquinante" e " disturbo portato in prossimità di un sito di nidificazione di una specie a rischio" o non riesco a spiegarmi, o non hai letto almeno 4, 5 dei miei interventi oppure ...

Marco Lipizer:
Ecco alla fine aperture per tutti, pescatori, il principe, tranne che per i canoisti e nuotatori (se si eccettua una fascia in più di 10 metri, tante tante grazie!). Direi che è un'ottima visione ambientale. Si vergognino. Comunque chi legifera senza sapere di cosa parla non può far molto. Ma anche noi, evidentemente, abbiamo voce pari a zero.


Da "Il Piccolo" di ieri.

Alla fine, nella fatidica zona A, quella a tutela integrale, ha vinto il falco Pellegrino. E con lui, l’edredone, la valpoca e il marangone dal ciuffo. Resta la “corsia preferenziale” per nuotatori e kayakers negli specchi acquei delle Falesie: d’ora in avanti potranno spingersi nelle loro bracciate o pagaiate al largo sì entro i 60 metri, ma oltre i 50 dalla linea di costa, per non disturbare la nidificazione degli uccelli sotto tutela della riserva regionale.

Comunque - e va sottolineato - significativi “ritocchi” al nuovo regolamento, ieri approvato in una maratona di oltre sei ore di Consiglio comunale a Duino Aurisina, sono stati apportati, in accoglienza alle istanze della cittadinanza. Ora infatti, diversamente da quanto ventilato nei giorni scorsi, potranno varcare gli specchi acquei protetti della zona B anche le imbarcazioni (nel massimo di due unità) di pescatori professionali della piccola pesca marittima. E, soprattutto, si è rimossa la parola “esproprio” dal testo, con riferimento all’acquisizione del sentiero Rilke. Un gesto di attenzione verso i della Torre e Tasso, che prevedibilmente non avrebbero gradito l’ingerenza del Consiglio su un tema che ormai da mesi attanaglia Duino: la chiusura della panoramica passeggiata.

Giornata campale, dunque, quella di ieri. Non solo per gli sforzi politicamente profusi per arrivare alla quadra, ma anche perché alla fine gli animi sulla vicenda si sono sbollentati, almeno tra i partiti. Alle 16, quanto il the end è calato sulla massima assise, il testo del regolamento è passato coi soli voti della maggioranza, 11; mentre tre i contrari (Romita, Pallotta e Iurman) e tre gli astenuti (Ret, Svara e Humar) nel centrodestra, che ha evidentemente apprezzato il sì all’unanimità incassato proprio sull’emendamento dei pescatori, nonché l’apertura della maggioranza sulla spinosa questione Rilke. «Ora guardiamo avanti - ha commentato il sindaco Vladimir Kukanja -: l’epilogo del Consiglio dimostra che la condivisione s’è avuta e che non c’erano attriti così forti. Questo, non scorderò mai di dirlo, è l’inizio. La riserva può essere un volano economico per il territorio, una grande attrazione. Sarà fruita da tutti, ci saranno attività nel rispetto della natura. Si creeranno nuovi posti di lavoro». «E se ci sarà - conclude - qualcosa da correggere o modificare, lo faremo senza problemi».

Soddisfatto anche Maurizio Rozza, presidente della II Commissione e “papà” della prima versione del testo: «Un clima positivo è stato ritrovato. Adesso si parte con la gestione: già il prossimo autunno vedremo i primi turisti inglesi visitare la nostra riserva». E l’esproprio rimosso? «È comunque previsto per legge - replica -, nel caso in cui non si riesca in via bonaria a trovare una soluzione». Il testo votato tornerà ora alla Regione per l’ultima approvazione. «Lo dico francamente - commenta Andrea Humar (Pdl) - non avessero accolto all’unanimità il mio emendamento sui pescatori, realtà storica di Duino, non mi sarei astenuto, ma avrei votato contro, soprattutto per il metodo adottato in questo percorso. Non è stato semplice, abbiamo sospeso il Consiglio per una Capigruppo che è durata quasi due ore, ma alla fine il centrosinistra ha capito l’importanza della correzione e per questo mi ritengo appagato».

«Avrei preferito - conclude - che le unità marittime consentite fossero elevate a 4 anzichè due, ma spero si possano intervenire in seguito». Concorde Ret: «Pur critico verso il percorso svolto, ritengo positivo l’assenso espresso sull’emendamento relativo all’esproprio del Rilke che ho presentato. La maggioranza ha votato anche altre modifiche, così, alla fine, si è lavorato in un clima positivo, di confronto. Bene anche la parte relativa al comitato gestore, che sarà tenuto a relazione ogni scelta al Consiglio». «Parliamoci chiaro - conclude l’ex sindaco - tra il primo testo e questo c’è in mezzo un abisso».

maurizio rozza:
 Ho firmato anche io la petizione, pur essendo il coordinatore del "famigerato" regolamento.

Perchè? Perchè non posso non condividere la parte dove si citano i progetti di cementificazione della costiera e della devastazione del territorio.

Se mettete su google il mio nome abbinato con le parole "porto piccoccolo", "magredi", "sistiana"  scoprirete che sono anni che lotto per questo.

Se mettete invece il nome della signore prima proponente, scoprirete che in quelle battaglie ( ne su internet ne dal vero ) non si è  mai vista.

Spiace poi che si sfrutti l'opinione pubblica per i propri interessi, raccogliendo firme su una petizione pubblica che, citando ad esca i progetti di cementificazione della costa, non racconta tutta la verità. Per esempio:

1) l'interdizione per il nuoto ed il kayak c'è già per motivi di sicurezza nel limite di 30 metri dalla falesia. Il regolamento li porta a 50 metri ( 20 metri in più... ), per riuscire a tutelare le specie di avifauna marina che nidificano sugli scogli ( tra cui alcune nidificano o potrebbero nidificare abbassando il disturbo solo qui). Tra queste c'è ad esempio Somateria mollissima (edredone) , con l'unica stazione di nidificazione in mediterraneo; . L'area è inserita nell'IBA 066M, la rete mondiale delle aree più importanti per la conservazione dell'avifauna in pericolo. Non credo che 20 metri in più, per evitare di impedire la nidificazione o di disturbarla siano un sacrificio che chi dice di amare la natura non può sopportare.; 50 metri sono la lunghezza di una piscina olimpionica .....

2) le misure di conservazione adottate nel regolamento della riserva servono anche da compensazione ambientale propio per quella dissennata cementificazione fatta con Portopiccolo. Se vi leggete le prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale di quell'intervento, scoprite che molto doveva essere mitigato e compensato ( a spese del realizzatore dell'opera .. ) ma che in realtà questa è la prima operazione con cui si tenta di tamponare i danni.

3) Il PCS approvato ed in vigore dal 2011  prevedeva l'interdizione totale dell'area ai nuotatori e alle imbarcazioni( circa 500 metri al largo per una lunghezza di 1800 metri di falesia; Il regolamento che si contesta con questa petizione, tenta di ragionare un pochino meglio, portando la zona di tutela integrale a soli 50 metri, in corrispondenza degli scogli dove l'avifauna marina si riposa, alimenta e riproduce.

Qualsiasi documentazione tecnica, amministrativa e/o scientifica su queste vicende potete chiederla a me o al Comune.

Ma, per l'amor del cielo,  smettiamola di raccontare frottole alla gente in buona fede.

Grazie,

Maurizio Rozza

maurizio rozza:
... e comunque, da praticante del Kayak da quando avevo 16 anni ( ora ne ho 50 ) provo ribrezzo nel leggere alcune di queste dichiarazioni. Proporre di far saltare una Riserva Naturale per 20 metri di distanza di tutela in più, introdotti per cercare di lasciar nidificare tre specie di avifauna acquatica tra le più rare d'Italia ( edredone, volpoca e marangone dal ciuffo ) , mi da veramente una sensazione di squallore che nemmeno immaginate. Nella mia vita ho combattuto varie volte con speculatori edilizi senza scrupoli, per i quali la tutela della biodiversità e dei beni comuni era solo un intralcio. Ma fare la guerra alla natura, indicendo petizioni nazionali, per 20 metri lasciati in pace per consentire alle femmine di questi animali di poter covare ed alimentare i piccoli in pace, stride totalmente con il mio concetto della pratica del Kayak. Meglio gli speculatori edilizi .. Molto più nobili nel loro squallore....

maurizio rozza:
Dopo lunghe insistenze, ieri e' stata finalmente depositata in comune la petizione contro la Riserva Naturale delle Falesie di Duino ) da parte della prima firmataria,    Paola Tarquini Bruni.
In realtà si tratta di tre petizioni diverse, tutte comunque presentate unitamente nella nota della Bruni ( che comunica anche che "le firme sono aggiornate sino alla data dell'8 marzo 2015, in quanto la raccolta firme sia cartacea che on-line stanno continuando" ). La più "polposa" ( 421 firme ) chiede, testuale, di: "mantenere il libero accesso, via mare, delle Falesie di Duino, a nuotatori e imbarcazioni senza motore anche nei primi 60 metri dalla riva." Questo punto ha raccolto un grande consenso tra il laziali: delle 420 firme, infatti, ben 91 vengono dalla regione della capitale d'Italia. Seguono via via altre Regioni. Duino Aurisina, con 13 firme, viene battuta anche dai siciliani (16 firme ) ed è a pari merito con la Campania. anche Malta e la Spagna contribuiscono con due firme, seguite da Svizzera (1) Inghilterra (1) e Sudafrica (1) . Forse però il punto proposto era un "cicinin" ingannevole per i lontani kayakers , a cui la Bruni rende più odiosa questa amministrazione comunale sostenendo che "tanta solerzia stride un po' con i progetto di cementificare la Costiera; si intraprendono grandi opere ad alto impatto ambientale e s'impedisce di nuotare e pagaiare silenziosamente".
Dimentica la Bruni di dire che, tra le firme che depositate nelle petizioni contro la Riserva vi sono anche quelle di sindaco e vicesindaco che all'epoca hanno approvato gli odiosi progetti di cementificazione, che invece il sottoscritto e molti altri dell'attuale amministrazione comunale hanno tentato di fermare sia nelle sedi politiche che giudiziarie. Ma un pochino di distrazione si perdona a tutti...
Magari però la Bruni poteva informare gli amici romani che non si trattava di "mantenere il libero accesso ... per i primi sessanta metri", visto che  dal 2013 c'era già un'ordinanza che  limita l'accesso a chiunque a trenta metri dalla Falesia per motivi di sicurezza, e che il regolamento approvato prevede per kayak e nuotatori 50 metri e non 60 ...
Se magari poi spiegava a maltesi, spagnoli e siciliani che quei 20 metri in più servono a tutelare la nidificazione di tre specie di avifauna marina in condizione critica di conservazione, magari facevamo tutti un pochino meno la figura dei buzzurri ..

Ma la cosa che veramente mi confonde e' quello che si propone negli altri due moduli di petizione depositati, in cui ci si dice " contrari a limitare l'ancoraggio nella zona oltre i 60 metri dalla linea di costa ai soli natanti ( a motore e vela, ndr ) autorizzati dal Comune" .
I kayakers  con sindrome di Tafazzi acuta vogliono dunque un accesso indiscriminato delle barche a motore??? L 'altro punto (terzo tipo di modulo ) depositato  chiede che nella riserva naturale venga liberalizzata la pesca sportiva ( che il regolamento invece disciplina tutelando la deposizione delle uova ). Sono questi i kayakers di cui questa petizione dovrebbe portare le istanze??

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