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Nicola Baldo:
Non sono venuto perchè ho letto la relazione del primo incontro tenuto da Maurizio Rozza quasi un anno fa, non sono venuto perchè sono 40 anni che cerco in ogni modo, (non mi sembra di aver aggredito verbalmente nessuno, ho chiarito che per me chi contribuisce alla rinuncia di proteggere un LEMBO qualsiasi di territorio che siano le Falesie di Duino, o l'Artico e non permettere alle generazioni future di  riceverlo in eredità, commette un crimine esitono anche i crimini morali) di spiegare che non siamo noi i proprietari del pianeta ma abbiamo il dovere di lasciare delle porzioni intatte alle generazioni future, perchè sono 40 anni che ci si trova a combattere contro la lobby dei cacc-atori, la lobby dei cementificatori,la lobby di organizzazioni più o meno mafiose che si oppongono in ogni modo alla creazione di Parchi e Riserve in territori proporzionalmente ridicoli in percentuale rispetto al territorio devastato dall'imbecillità umana,(salvo poi ricredersi quando si vedono i ritorni economici del Turismo Naturalistico, come al Parco d'Abruzzo, dove ho lavorato marginalmente), perchè sono 40 anni che dico ai pescatori di turno che forse per lavorare di più con meno sforzo si dovrebbe lottare uniti contro gli speculatori tipo Porto Piccolo che allontana il pesce pescabile che non contro le Riserve che agendo da nursery e comunque favorendo la riproduzione dei pesci, ne aumenterebbero la presenza anche nelle zone limitrofe dove la pesca è consentita.
Non sono venuto perchè sicuramente c'era chi vi ha spiegato che nella pianificazione di ogni Riserva esistono zonazioni: in quest'area si può fare questo, in quest'area quest'altra attività, in questa è vietata qualsiasi forma di attività perche le emergenze faunistiche o vegetali o geomorfologiche lo richiedono. Queste zonazioni sono tracciate da esperti, non da politici, sulla base di protocolli stabiliti a livello internazionale .Perchè penso che vi abbiano spiegato che il climbing fatto in quella determinata zona, lontano dal sito di nidificazione del Falco non è un disturbo mentre (purtroppo) andare in kayak o nuotare  a meno di 60 mt  di quell'altra zona potrebbe esserlo.
Non sono venuto perchè mai mi sarei aspettatato che qualche compagno di pagaia avesse pronunciato la frase meglio non avere un'area protetta che pagaiare per 2 km a 60mt dalla costa.
Non sono venuto perchè  mi aspettavo che si capisse che un paese in braghe di tela non avesse i soldi per pagare la protezione ambientale e che questa dovesse autofinaziarsi.
Non  sono venuto perchè pensavo che un kayaker sapesse che una foca quando vede avvicinarsi un Inuit in Kayak scappa anche se il kayak NON è inquinante  ed il povero iNUIT se vuole mangiare carne di foca deve uscire dal kayak camminare sulla banchisa appostarsi IMMOBILE vicino ad un foro nel ghiaccio, badando bene di non farsi scoprire,  ed aspettare che la foca esca per respirare. Un uomo in kayak, anche se spinto dalle migliori intenzioni, rimane un predatore, cioè un elemento disturbante, per qualsiasi animale selvatico
Non sono venuto perchè pensavo che gli egoismi personali, IO VOGLIO PAGAIARE ANCHE SE MI DICONO CHE DISTURBO; passassero in secondo piano rispetto all'esigenza della protezione di un ambiente altrimenti scempiato.
Non sono venuto perchè pensavo che in quest'ambiente , il kayak, nessuno si sentisse "Unto del Signore"( di cui ne abbiamo esempi a bizzeffe in altri campi) e volesse calpestare le regole.
Non sono venuto perchè mi aspetterei una  reazione da parte di chi "ci mangia" come i pescatori, a cui è doverosa una risposta  ma non da parte nostra che ci andiamo per svago e dovremmo capire che la protezione ambientale è per tutti e " e non per fare mangiare 4 fighetti del WWF.
Non sono venuto perchè abito a 250 km ma verrei prendendomi una giornata di ferie e a mie spese ( e magari portandomi il kayak, per un dopo incontro) se questo servisse a sgombrare un pò di preconcetti, incluso il mio che non mi consente di credere che nel 2015, chi abbia stilato la zonazione dell'eventuale Riserva abbia consentito l'arrampicata su una falesia anche solo adiacente ad un sito di nidificazione di Falco Pellegrino, se così fosse mi trovereste in prima linea non però per abolire la Riserva, ma per abolire l'arrampicata.e per questo mi riprometto una telefonata chiarificatrice con Maurizio Rozza a prescindere da una mia venuta o no.
Saluti

Paola Bruni:
Caro Nicola, non devo convincerti. Tiri delle conclusioni che non condivido assolutamente.
La citazione...

--- Citazione ---mai mi sarei aspettatato che qualche compagno di pagaia avesse pronunciato la frase meglio non avere un'area protetta che pagaiare per 2 km a 60mt dalla costa.
--- Termina citazione ---
. Questa frase io non l'ho sentita, nessuno la ha detta.
Rispetta chi non la pensa come te e lascia perdere i crimini. Sarai certo di avere ragione e gli altri, son tutti criminali, stolti, ignoranti.

Nicola Baldo:
" l'unica probabilita' di far passare il nostro messaggio sia quella che salti tutto il progetto della Riserva, noi andiamo avanti .."
Sue parole signora Bruni. Il succo della sua affermazione è che pur di non recedere e di voler esercitare la sua volontà di pagaiare a meno di 60mt non 60km dalla costa per un tratto di 2 km su migliaia che ce ne restano a disposizione in questo nostro Paese accettiamo la corrresponsabilità di far saltare l'attuazione della riserva.

maurizio bernasconi:
Caro Nicola, tenti di ragionare, ma a volte è meglio essere crudeli e lasciarla con le sue idee.
Infondo lei parla: da madre e padre di famiglia, prima ancora che kayakers, sportiva, trasparente, onesta, amante della natura...

maurizio bernasconi:
Senza infusioni. Refusioni. In fondo.

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