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Fiume TREBBIA; progetto di Centralina a San Salvatore

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Maurizio (Tric):
Mi sembra ingenuo se non patetico, pensare che in Italia si possa veramente realizzare uno sbarramento compatibile con l'ambiente circostante e sopratutto con un vero ed efficiente scivolo per noi poveri, miseri, pochissimi canoisti.
Vedi Aveto, l'avevano pensato, ma alla fine ....  Anche il percorso di risalita per i pesci, inserito nel progetto a San Salvatore, ci hanno detto, è mal pensato e non sarebbe utilizzabile dai poveri pesci.
Piuttosto, l'UNICA proposta sensata, se veramente ritenete così pericolosa la galleria,  sarebbe quella, prospettata dai comitati di protesta, di far saltare il vecchio sbarramento e far tornare il fiume come era. (Io sarei disposto a raccogliere fondi per finanziare il risanamento).
Oramai sono maturi i tempi per cominciare a togliere gli sbarramenti da fiumi e torrenti, NON di farne altri.
La domanda di energia elettrica è, e sarà in calo in futuro, sopratutto se continueremo a promuovere l'efficienza energetica, risparmio, reti intelligenti ed altre forme di energia rinnovabile.
Se continuano a richiedere i permessi per le centraline è SOLO e SOLTANTO per prendere incentivi e soldi facili.
Salutoni
Tric

Giuseppe Coduri:
Certo, sono ingenuo e patetico infatti mi baso su ciò che è stato scritto nel progetto.
Nel progetto ci sono sia la scala di risalita, sia lo scivolo per le canoe (c'erano sul progetto in Aveto, o se ne era solo parlato?). Dici che la scala è mal progettata? può essere, ma basta correggere il progetto e realizzarla in modo che sia efficace. Non ci crederai, ma esistono scale per pesci che funzionano. lo scivolo per le canoe, per come è disegnato nel progetto, convince poco anche me; ma basterebbe proporre opportune correzioni al progetto per ottenere un risultato soddisfacente, in fondo è solo questione di pendenze e larghezza dello scivolo.
L'UNICA (sic.) proposta sensata (?) secondo te è di far saltare lo sbarramento. Scusa ma anche a un ingenuo come me pare difficile raccogliere i fondi necessari per un'opera del genere (giusto a titolo indicativo, i costi di dismissione calcolati a progetto ammontano a oltre 80.000 € + IVA, contando la pista di accesso per i mezzi che sarebbe già realizzata). Faccio poi sommessamente notare che l'intervento che proponi richiederebbe la pista di accesso per i camion, gli escavatori, l'intorbidimento delle acque, la chiusura della galleria, insomma tutto ciò che ha motivato le proteste contro il progetto, con la sola differenza che alla fine non avresti la produzione di energia (mah?).
Sul fatto che la domanda sia in calo sono d'accordo, ma, spero, non sarà così per sempre. Comunque la domanda di energia continuiamo a soddisfarla, nonostante l'importante aumento delle rinnovabili negli ultimi anni, prevalentemente con combustibili fossili, se a te va bene...

Comunque le tue argomentazioni non toccano i punti da me segnalati, ma si limitano a dire che gli interventi previsti a progetto non saranno realizzati o saranno realizzati in modo difforme dal progetto. Segnalo, per chi ha la pazienza di andare a guardarsi gli elaborati di progetto, che nelle integrazioni ci sono dei fotoinserimenti che evidenziano specificamente il passaggio per le canoe (con anche i canoisti disegnati).
Con ragionamenti come i tuoi, caro Maurizio (talebano n. 2)  non andiamo lontano.
Saluti.

maurizio bernasconi:
I pesci che soffrono delle piene improvvise sono soprattutto le trote fario e le iridee cioè quelle povere creature a crescita rapida inserite artificialmente dagli stessi pescatori. La trota marmorata e il temolo, endemiche dei fiumi sani, non temono nulla soprattutto se le piene sono naturali e arrivano nel periodo stagionale normale e se l'alveo non è alterato da troppe sponde artificiali.
Potrei seguirti certamente in un'analisi scrupolosa e dettagliata dei progetti, andremmo avanti all'infinito a sezionare il problema, ma la vita è breve ed è l'unica occasione per realizzare una cosa fondamentale (intorno alla quale potresti informarti, se vuoi, visionando su You tube i filmati di Rocco Bruno) che esula dai temi di questo forum.
Krisnamurti diceva che l'analisi genera la paralisi. Quindi se ti diverti a spaccare il capello in 4... peggio per te.
Adesso ti racconto una storia... sempre per stemperare.
Nel 1972 Andrea Alessandrini, laureato in geologia, spiegava ai suoi discepoli le rocce scistose e perché quella diga di S. Salvatore era stata lasciata a metà: era una boiata. All'epoca il manufatto si conservava piuttosto bene e durante il laborioso trasbordo con le canoe da discesa Andrea fece notare agli yuniores che si incasinavano laboriosamente con le canoe in spalla, una crepa o fessura o forse cedimento sottile. Nella crepa poteva passare al massimo una lucertola e nessuno l'avrebbe notata. Ebbene il nostro geologo campione di canoa fece lì per lì un vaticinio e disse che entro 50 anni la spaccatrura si sarebbe allargata e infine tutta la diga sarebbe magnificamente crollata. Oggi sappiamo che la profezia è quasi realizzata e che basterebbe chiudere con 4 sassi l'ingrasso della galleria per veder ripulito il trebbia completamente.

Vittorio Pongolini:
Dovevo essere sul Candigliano ora, mentre esce questo intervento avevo finito la discesa, ma la stanchezza di questa settimana e il lavoro arretrato hanno avuto il sopravvento e non me la son sentita di affrontare un viaggio di 450+450 km.

Allora entro in questa discussione, ma avviso che sceglierò un basso profilo.

Maurizio, sei sicuro che ci siano rocce scistose in Val Trebbia? Sono quasi tutte sedimentarie, calcari ed arenarie e c'è qualche rara ofiolite, che è di origine magmatica. Di origine metamorfica (scistosa) qualche rarissimo argilloscisto, ma è davvero rado. Siamo così sfortunati da averlo proprio in quella zona?:

http://www.altavaltrebbia.net/v/rocce.htm.

Bisognerebbe andare a vedere da vicino nella zona dove dovrebbero costruire la centralina, ma da quel che mi ricordo, c'è solo una piccola sorgente che butta fuori anidride solforosa (e si sente eccome se si va proprio vicino alla montagna) in prossimità della diga.

Eppoi, e qui mi rivelo, se dovessero sistemare quella porcheria di diga di San Salvatore che taglia di fatto il fiume e che crea quella brutta galleria, ordinata dal Duce, ci sarebbe solo da guadagnarci! L'ho scesa decine di volte e, a parte il thrilling, è anche rischiosa, così al buio e con quel ritorno a metà, dove proprio non c'è alcuna luce. Che la chiudano che è meglio, con buona pace dei chirotteri.

Per ciò che riguarda lo sfruttamento energetico, traducete quello che penso qua sotto a piè della mia pagina. Realismo ci vuole, non idealismo.

E in ogni caso, ci sono diversi modi di realizzare sbarramenti.  L'impatto ambientale è cambiato ai nostri giorni. Guardate quest'altro link con le pagine che si aprono:

http://www.dameffects.org/

Oggi gli sbarramenti si fanno come in ultima pagina.

Per finire, come ho già detto in un topic di alcuni anni fa, sempre su questo forum, ricordo il filmato del tentativo di far saltare la diga a metà degli anni '70. Venne solo incrinata e il risultato della nullità di quell'intervento è ancora evidente. La diga, o il suo scheletro, sono ancora al loro posto. Quindi, o si butta giù bene o si fa una diga per centralina elettrica fatta bene, come l'ambiente e la società richiedono. Così è una merda, in una parte meravigliosa della valle!

E per ora basta così. Ma ho diversi argomenti da riferire. Vedremo come si svolgerà la discussione.

Ino:
 


Avete mai guardato con attenzione quell'aborto di diga, fatta in fretta e furia per la visita del duce?
Se guardate tra le spaccature noterete che l'armatura del cemento è fatta con pali di legno, e solo un folle può pensare di costruirci uno sbarramento sopra. allego foto.   
Saluti Ino

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