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Fiume TREBBIA; progetto di Centralina a San Salvatore

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Giuseppe Coduri:
Ciao, rispondo velocemente agli ultimi interventi.
Maurizio, so poco o nulla di pesci e confesso di non avere molto coltivato le filosofie orientali, ma prendo per buono il tuo assunto, modificandolo così: la vita è breve e non si può correre dietro a tutto, quindi se devo protestare contro qualcosa, preferisco oppormi a una centralina che minaccia di prosciugare un torrente alpino, piuttosto che a un progetto, come questo del Trebbia, di cui vedo quasi solo aspetti positivi.
Vittorio, la chiusura del tuo messaggio ha il dono della sintesi e dell’efficacia, la tua definizione della situazione attuale è davvero icastica.
Ino (è il tuo nome?) ho visto la foto; il fatto che ci siano dei pali in legno nel getto di cemento non vuole, di per sé, dire molto. Se non ricordo male, le dighe in cemento sono spesso poco o per nulla armate, in quanto sono studiate per far lavorare il calcestruzzo prevalentemente in compressione (il ferro di armatura serve quando il cls lavora in trazione/flessione/torsione). Prova ne è che la diga, incompleta  e malfatta come dici tu, è ancora lì dopo quasi cento anni, innumerevoli piene e un tentativo di abbattimento con l’esplosivo.
Ripeto quanto ho detto precedentemente: a meno di instabilità geologiche di cui non ho notizia (che comunque non si sono manifestate sinora) esistono tecniche per realizzare tranquillamente il manufatto.
Per quanto riguarda l’impatto sull’ambiente e sulle nostre care attività canoistiche, a me pare che i vantaggi superino abbondantemente gli svantaggi. Son volate parole grosse, accuse, insinuazioni, si è parlato di pesci, pipistrelli, Krisnamurti, ecc. ecc., ma su questo specifico punto nessuno mi ha detto qualcosa…

Vittorio Pongolini:
Allego due foto della diga del Trebbia a San Salvatore, prese ieri alle ore 11.30. Questo per evidenziare ai lettori la situazione attuale della diga nel contesto fluviale.  (Poi il sotttoscritto se n'è andato a scendere la parte alta del Trebbia con la sua canoa nuova di pacca che va benissimo...).
Vi ho collocato le foto della gola nel suo complesso. La diga appare semicoperta, e quando l'acqua scavalca la stessa, la condizione di portata del fiume è di piena. Nella seconda foto si vede sulla destra in basso lo scarico della galleria che by-passa la diga, ed è evidente anche qui la condizionie di piena del fiume. L'acqua esce sempre dalla galleria, anche in  condizioni di morbida (la morbida, in idromorfologia, è la condizione di regolare deflusso dell'acqua del fiume con portata abbondante, ma non eccezionale, come è nei periodi umidi primaverili e autunnali), ed è nella situazione di morbida che viene percorsa dai canoisti. La condizione di portata di piena è a rischio per noi canoisti a causa della presenza circa a metà della galleria di un rullo per tutta la larghezza della stessa. Non si vede ma si sente e al buio totale è davvero problematico. 
Provate ad immaginare che meraviglia sarebbe questo tratto di gola senza questo scheletro orripilante!Oppure, in alternativa, se ci fosse una centralina idroelettrica, come progettato, a basso impatto ambientale. La mia classifica è:  la prima soluzione, ovviamente, la migliore in assoluto, poi c'è quella con la una centralina idroelettrica a basso impatto ambientale e per ultima la attuale situazione che è una porcheria.

Vittorio Pongolini:
...e inserisco altre due immagini, (con buona pace di CKItalia..). Sono anche queste eloquenti dello stato delle cose.

Ino:
Io non ho foto recenti, come quelle di Toio..ma quardate come sarebbe il trebbia senza la diga.
Saluti Ino!

Giuseppe Coduri:
Complimenti, la foto è un documento interessante. si riferisce evidentemente al periodo della costruzione della vecchia diga. in basso sembrerebbe di riconoscere macchinari di cantiere mentre mi chiedo se esista ancora la casetta lungo la strada di accesso. Io non l'ho mai notata, ma se c'è ancora, sarà sicuramente avvolta dalla vegetazione.
Certo il Trebbia senza dighe, come tutti i fiumi, sarebbe più bello; ma credere/sperare che qualcuno metta i soldi necessari al semplice ripristino del fiume, a mio avviso, è da ingenui.
O si lascia tutto così, con i problemi e i rischi che comporta questa strada (quasi tutti quelli che hanno scritto qui hanno ricordato disavventure vissute nel tunnel) oppure si consente a chi ha voglia (e soldi da investire) di rifare la diga, mettere la rampa per le canoe e, sissignori, anche guadagnarci.
Quelli che ne sanno la chiamano win win situation.

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