Anche in fiume/torrente ci sono sensazioni magnifiche (una è l'adrenalina..). Ma l'hai detto te, bisogna fare i conti con mille problemi e vincoli che a mare non ci sono. A partire dal problema dei livelli dell'acqua, degli sbarramenti, ecc.e se si va sui fiumi più grandi, con meno problemi di livello, il paesaggio degrada inevitabilmente e spesso bisogna anche turarsi il naso. Si abitasse sulle sponde del rio delle amazzoni o su qualche lago/ fiume canadese forse ci sarebbe probabilmente la stessa sensazione di libertà del mare.
Per pagaiare insieme,sono appena tornato dalla corsica (avevo anche inserito un apposito msg per chi avesse avuto la possibilità di unirsi) e il prox w.e. sono in montagna...
Personalmente cerco di farmi 1, max 2, "bei giri" all'anno. Cioè di più giorni in posti, anche lontani, i più belli possibile. Cmq se c'e' la possibilità di pagaiare vicino anche 1 solo giorno per conoscersi partecipo volentieri.
Tornando al "problema" della "solitudine" dei kayaker marini, secondo me un problema sta anche nel fatto che ci sono molti mezzi diversi per pagaiare. Ognuno con filosofie un po' diverse. Così si tendono a creare dei gruppi di pagaiatori, che tendono ad estremizzarsi nella loro specializzazione, e a riunirsi solo tra di loro guardando gli altri come dei "diversi".
A me del mezzo mi interessa poco, è quello che ho attorno che mi interessa. E fortunatamente conosco molti, con i quali ho pagaiato, con mezzi disparati, dal Sardinia ai chiattoni della Ocean, con la stessa idea. Però ci sono anche tanti altri che non la pensano così. Ma mettono al centro il mezzo, la tecnica, la "sicurezza" e una serie, vorrei dire di menate, che non sono affatto l'essenza del kayak e che hanno l'effetto di allontanare i già pochi pagaiatori tra di loro e pure i potenziali appassionati.