Mentre consumo l'orizzonte e do tempo alla barba di crescere mi capita anche di fare delle osservazioni su giovanissimi canoisti (12/16 anni) che si avvicinano al C1 in modo quasi del tutto ingenuo, sia ragazzi sia ragazze. Alcuni sono kayakisti e ci cimentano in canadese solo per allenamento, qualcuno mostra di scoprirsi canadese istintivo puro e sembra già definitivamente orientato alla monopala. Come al solito.
Ebbene vedo due fenomeni:
- Tutti cercano di dirigere e procedere con aggiustamenti in debordé e riescono a districarsi benino fra le porte ancor prima di saper condurre una linea dritta precisa. Nessuno di loro sente la necessità di reinventare il gesto del vortice tantomeno sfregando il manico contro il fianco della barca. In effetti guardando un filmato attuale sul fiume e pure in acqua piatta non vediamo più distintamente eseguire il vortice dagli atleti evoluti; ma il fatto di non vederlo ci autorizza a credere che l'essenza, l'embrione di quel gesto non sia più presente nella pagaiata canadese? Io non lo so. Qui dovrebbe pronunciarsi un tecnico della canadese più aggiornato. Altra domanda è questa: anche ammesso logicamente che non serve eseguire ogni pagaiata con una componente di vortice, daccordo, possiamo per questo stabilire che si può oggi fare a meno di attraversare una fase iniziale di apprendimento nella quale il vortice viene appreso ed eseguito in modo scolastico? Dunque: visto che da soli non lo fanno (non in tempi rapidi almeno), è allora necessario che qualcuno glielo insegni oppure viene da solo prima o poi, oppure non serve più del tutto?
- Altra cosa che osservo: nessuno prova se non incidentalmente a spostare il peso dalla parte opposta alla pagaiata, atteggiamento che una volta era considerato assolutamente imprescindibile della tecnica canadese. E' interessante notare che le tecniche abbiano un'evoluzione eppure il fatto che il peso si portasse all'esterno opposto alla pagaiata non poteva essere solo un vezzo d'altri tempi, era qualcosa che evidentemente rispondeva a una logica. Ancora una domanda: potrebbe essere utile al giovane atleta conoscere la tecnica, ed eventualmente anche gli errori, di quelli che praticavano lo stesso gesto in precedenza?
Scusa se ti cito ma ho letto solo ora e devo chiarire a cosa mi riferisco in ciò che scrivo.
Il "vortice" è la base dell'avanzamento rettilineo della canadese slalom singola in acqua piatta.
Se vuoi solo "spostarti" dal punto A al punto B puoi certamente usare pagaiate in debordè, frenatine, agganci, richiami, fianchi e quello che vuoi, ma se vuoi farlo nel minor tempo possibile (e con la massima economia) non puoi fare a meno di eseguire una buona "J".
Col C2 potresti riuscirci senza, così come con il c1 discesa (col c2 non la DEVI proprio fare), ma in fiume, dove col c1s puoi fare quasi tutto velocemente senza dover per forza usare la J, la sua obbligatorietà diventa crescente per il c2s, per il c1d e per il c2d.
In discesa, sui fiumi, ti assicuro che i fianchi delle canadesi e i manici delle pale si segnano pesantemente ancor oggi così come spesso si segnano i fianchi dei c2s all'altezza del pozzetto posteriore.
Io imparai bene lo "J" (scusami ma "vortice" mi è un po' alieno) solo quando feci il militare a Sabaudia. Lì, per me che in acqua piatta ero abituato a fare al massimo 20 metri in linea retta, dovetti fare i conti con quelle che mi parvero sterminate distanze. Imparai e ne fui davvero felicissimo perché, come tutte le cose, se lo sai fare puoi anche non usarlo, ma se non lo sai fare ....
Lo spostamento del peso per quanto riguarda il ciunista slalom è invece legato a ciò che ha già detto Ettore: la regola maxima della canoa fluviale è racchiusa in un'unica parola: equilibrio. Chi non ha problemi di equilibio può pagaiare laddove altri sono costretti a pensare anche a stare meglio in piedi. La propulsione o la manovra più efficace sulla carta, funziona in pratica solo se la si può mettere in opera senza componenti parassitate da problemi di equilibrio. In poche parole: se non ti devi spostare col peso per bilanciare ciò che fai in acqua, vuol dire che non serve farlo.
IBAL