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Fra CKfiumi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #60 il: Agosto 20, 2010, 09:03:41 am *
Sì Ettore, parlaci dei C2 e continua a parlarci delle altre specialità,
è un piacere leggere i tuoi resoconti.
Quando ti accompagnarono alla porta avrebbero dovuto
quantomeno proporti un posto come giornalista  ;D

Francesco

...E pensare che nel 2006, ai mondiali di Praga,  il presidente della Fick, dopo avermi cortesemente accompagnato alla porta come commissario tecnico, mi aveva offerto di rientrare occupandomi della tifoseria italiana...

P.S. ... lo so mancano i C2 all'appello! Cosa dite nel prossimo post ne parliamo?

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #61 il: Agosto 21, 2010, 06:27:15 pm *
Davanti ad un birra, lo scorso aprile, papà Hochschorner, gesticolando con le sue grandi mani, mi aveva fatto capire che stava combattendo una guerra che non conosceva o meglio che non avrebbe mai pensato di dover combattere. Dopo i Giochi Olimpici di Bejing 2008 Peter e Pavol sono stati assorbiti dai media e da mille impegni più o meno mondani. I due fratelli, risolutamente molto schivi, per la verità sono rimasti con i piedi per terra, a parte qualche giusta stranezza tipo l’Hammer o la Nissan color oro. In barca però ci sono risaliti subito per proseguire a fare la cosa che certamente in questo momento gli riesce ancora e comunque alla grande. Nel 2009 vincono il mondiale a Seu d’Urgell per un’inezia davanti a  Skantar/Skantar,  ma continuano a combattere soprattutto contro se stessi. Il 2010 non è brillante per loro... ovviamente lo sarebbe eccome per chiunque altro. Sono  secondi in coppa a Praga e settimi a a Seu d’Urgell, mentre ad Augsburg restano fuori dalla finale, fatto quest’ultimo assai raro. In sostanza, ora,  si trovano in quel limbo che colpisce i grandi campioni che hanno praticamente vinto tutto non una volta, ma molte di più*. La motivazione sembra essere scesa sotto le suole delle scarpe e al momento decisivo patiscono  quella che gli psicologi sportivi definiscono: “la paura di vincere”. Loro che quando sono a contatto con porte e canali molto impegnativi ci  regalano sempre puro spettacolo, incantando per eleganza e stile. Loro che sono la storia vivente di una specialità che sembra riservarci le ultime emozioni prima di passare nei ricordi di qualche onesto scrivano di gesta canositiche. Loro, che anche a questi Europei sembravano, dopo la semifinale, avere il titolo continentale già sulle loro coronate testa. Quel 96,87 era inarrivabile per chiunque non si chiamasse Peter e Pavol Hochschorner. 10% dai Kayak è qualche cosa di strepitoso.  Eppure  in finale in poco meno di dieci  secondi si sono giocati praticamente tutto. Partono bene al primo split hanno un vantaggio sui compagni di squadra, Skantar/Skantar, di 0,46, leader di classifica con il tempo totale di 101,21.   Nei successivi 30 secondi di gara guadagnano un secondo e 56. Il vantaggio nel primo minuto è quindi di due secondi e 01. Affrontano le porte a “ski” come un kappa uno. Pavol non si scompone e Peter sposta la barca a suo piacimento contorcendosi non poco alla 18, dove però, anche se in ritardo, gli viene data una penalità. Arrivano al salto e in fase di entrata nella morta a destra perdono l’equilibrio, il timoniere è costretto a fare un debordè sulla destra per contribuire a mantenere la sua testa e quella di suo fratello fuori dall’acqua. In una frazione di secondo, a meno di 50 metri dal traguardo, passano dalla stelle alle stalle con il rischio di saltare ben tre porte. A questo punto però lo spirito di reazione è velocissimo e rimettono in piedi una situazione piuttosto delicata. Salvano la faccia e l’orgoglio con un recupero eccezionale, ma la successiva penalità li relegherà in settima posizione. La gara è vinta dai compagni di squadra Ladislav e Peter Skantar che bissano così il successo del 2007.  In seconda posizione gli onnipresenti ceki Jaroslav Volf e Ondrej Stepanek già campioni europei nel 2004 e 2005. Dal 1998 ad oggi i ceki sono sempre stati protagonisti in questa disciplina  interpretando uno stile decisamente personale. Bronzo ai britannici Florence e Hounslow. Il primo gareggia anche in C1 e il secondo in K1, ma questo è superfluo dirlo perché ormai tutti voi iniziate a conoscere alla perfezione questi grandi campioni, tanto magari da farvi venire anche qualche incubo notturno!

In ottica azzurra questa specialità presenta non pochi dilemmi. L’ho già scritto, ma lo ripeto: fermate il buon Erik e curatelo a dovere come fu nel 2007, hanno in cui il C2 italiano vinse il bronzo ai mondiali in Brasile. Vederlo pagaiare è una sofferenza per lui e per noi che stiamo sulla riva. Se aspettate che l’atleta prenda questa decisione aspetterete a lungo, un guerriero combatte sempre pur sapendo che molto probabilmente dopo una colazione abbondante cenerà alla sera nell’Ade, ma non mollerà mai!
Non serve insistere anche se si dovesse vincere i mondiali a Tacen, la qualificazione olimpica è troppo importante ed entrare nei primi cinque o sei equipaggi, dipenderà cosa faranno gli inglesi,  in Europa non è facile, anzi è una vera e propria impresa.
Lo sa bene il CT dell’Italia che ad ogni gara fa il conto delle nazioni che ci stanno davanti in tutte le specialità.  Per i kayak uomini non ci sono problemi, per tutte le altre categorie bisogna a questo punto andare ad Haiti e  affidarsi a quale rito “voodoo” dopo aver gettato alle ortiche sei anni di lavoro con presunti progetti e promesse!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Cunovo, 21 agosto 2010 - Campionati Europei Canoa Slalom -  e con questo abbiamo chiuso con i campionati continentali... odissea iniziata a giugno!


Risultati dei fratelli Hochschorner in C2 slalom: 5 titoli europei individuali - ’98, 2000, 2002, 2008, 2009; 2 titoli europei a squadre 2002 e 2005; 3 titoli mondiali individuali - 2002, 2007 e 2009, 1 titoli mondiale a squadre  nel 2009; 3 Giochi Olimpici - 2000, 2004 e 2008

p.s. è di questi minuti: gli Hochshorner sono rimasti fuori dalla qualifica ai pre-mondiali. Due salti di porta, uno nella prima e uno nella seconda manche ne è stata la causa. Il secondo sembrava però proprio voluto e ricercato da Pavol. Ma?

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #62 il: Agosto 26, 2010, 06:44:36 pm *
Rovigno è sempre una bella cittadina sul mare e la chiesa di Sant’Eufemia  che la sovrasta mi è particolarmente cara. Anche a Verona c’è una chiesa dedicata alla santa protettrice dei pescatori. Ci andavo la domenica mattina alla messa delle otto con mio papà e ci sedevamo all’interno del coro. Andavamo a quell’ora perché dopo mi avrebbe portato a fare allenamento. Partivo da Ceraino e con la mia  “mendesta” arrivavo alla diga del Chievo dove ad aspettarmi c’era sempre Lui immerso nella lettura o con la matita in mano intento a disegnare la natura e la mia canoa azzurro trasparente.
Sono al mare, forse non si era capito,  in una pausa tra la fine dei pre-world e l’inizio dei world: appuntamento clou dell’anno di grazia 2010. C’è giusto il tempo per tirare il fiato. La stagione agonistica è molto lunga ed intensa e  ha offerto, fino a questo momento,  spunti interessanti per analisi e approfondimenti. Un anno particolare nel bel mezzo del cammino olimpico.  La tranquillità vacanziera ti apre la mente  e ti lascia il tempo per ottime cenette a base di pesce accompagnate dal bianco fermo della zona: non male. Cibo, ottima compagnia,  sano sport da spiaggia, relax e belle letture ti rendono più riflessivo, forse la situazione ottimale per azzardare anche qualche pronostico in vista del mondiale numero  trentatre. A Tacen nel frattempo fervono i preparativi a poche settimane dall’apertura fissata per il 9 settembre nella cittadina di una Slovenia che si prepara alla grande all’appuntamento mondiale.

E allora la prima riflessione sullo stato delle cose fino ad oggi parte proprio dal mio atleta, l’irlandese Eoin Rheinisch. Certamente non abbiamo fatto una grandissima stagione dal punto di vista dei risultati. Abbiamo  faticato spesso e volentieri con le prove di qualifica e in semifinale abbiamo  sempre avuto manche segnate da gravi errori soprattutto tecnico-tattici. La sfida con lui, quando ho accettato di seguirlo fino ai Giochi Olimpici di Londra 2012, è stata quella di rivoluzionare il suo modo di andare e per questo motivo abbiamo rimesso in discussione praticamente tutto.  Il tentativo è stato quello di aggiungere  al suo stile, molto lineare e classico,  una dinamicità che a mio avviso gli mancava. Il primo passo è stato quello di trovare un mezzo che gli permettesse tutto ciò, impresa enorme considerando il fatto che dal 2005 usava una canoa che poco offriva all’inventiva  alla dinamicità; per la cronaca era la “Scimitar” della Double Duch.  Dal mio punto di vista, considerando il fatto che in questi ultimi cinque anni lo slalom ha subito profonde trasformazioni, aver insistito per tanto tempo con la stessa canoa non è stata una grandissima idea. Gli ha impedito di adeguarsi gradualmente all’evolversi della disciplina.
Il mezzo può fare molto specialmente nei giovani. Lo sottolineo da sempre: è importante far partire bene i ragazzini con strumenti adeguati alla loro età così eviteremo di impostarli male. Inoltre è importante che i giovani abbiamo riscontri positivi e stimolanti per farli continuare e migliorare costantemente. Abbiamo speso molto tempo nel provare e riprovare diversi modelli di canoa e alla fine dei campionati europei non abbiamo ancora trovato la soluzione alle nostre ricerche. Ai prossimi mondiali, molto probabilmente, gareggeremo con l’ultima evoluzione della Galasport. Sotto l’aspetto fisico certamente non possiamo dire di essere stati fortunati, infatti abbiamo dovuto combattere con una serie di piccoli problemi fisici che ci hanno costretto a cambiare più volte i programmi: prima uno stiramento all’interno della coscia, poi un ciste infiammata sull’avambraccio, quindi un brutta otite e ora stiamo lottando con una infiammazione alla spalla sinistra.
Dal punto di vista tecnico abbiamo lavorato moltissimo sull’uscita delle risalite per ritrovare subito velocità ed equilibri. Un altro importante lavoro è stato fatto sulla parte conclusiva della gara dove riscontravamo spesso gli errori più penalizzanti. Ci siamo quindi dedicati a fare tecnica sull’ultima parte dei tracciati di gara da stanchi perché ovviamente le problematiche si presentavano a serbatoi vuoti e con poca lucidità. Poco serviva fare percorsi con tanto recupero in questa zona del tracciato.
Un lavoro lungo, ma molto appassionante alla ricerca costante dello scorrimento della barca e dell’efficacia del colpo in acqua. “Forza per Colpo” come lo ha da sempre classificato il mitico Oreste Perri, impegnato ultimamente con la fascia  tricolore al fianco. Peccato perché la canoa già sente la sua mancanza... era dal 1991 che l’Italia non tornava a casa da un mondiale senza medaglie, bisognerebbe iniziare a pensare gente!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi -


                              fine prima parte di analisi e pronostici in vista dei mondiali... giochi da spiaggia -

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #63 il: Agosto 31, 2010, 06:24:00 pm *

Avatar è la ditta che realizza, fra le altre cose, anche uno spettacolare carrellino in legno per trasportare agevolmente e velocemente canoe di un certo ingombro o peso. Io l’utilizzo per il il mio K2 da mare. Il legno è stato trattato con vernice marina, leggero e completamente smontabile è costituito praticamente da 4 pezzi: tre che compongo la struttura portante e il quarto non è altro che un tubo dove si infilano le ruote. Una volta ripiegato occupa poco posto e lo si può tranquillamente portare con sé nello scafo. Senza di esso si farebbe molta fatica a mettere in acqua ogni mattina il mio kayak biposto rosso soprattutto dopo averlo caricato di tutto punto per affrontare la giornata in mare con tutta la famiglia. Dalla casa viaggiante al punto di imbarco ci sono circa due o trecento metri non di più, ma il carrellino su due ruote mi fa risparmiare tempo ed energia. Le operazioni di entrata in acqua non sono sempre molto agevoli, dipende dalle condizioni del mare e sono sempre seguite dai bagnanti che già alla mattina presto hanno preso posizione sulla spiaggia. Devo essere diventato una specie di attrazione visto che ormai mi salutano e sorridono al mio arrivo con tanta mercanzia. Utilizzo la discesa dei pedalò e la lunga canoa entra in acqua con il mitico carrellino. Una volta in mare procedo alle operazioni di sganciamento del prezioso marchingegno e attendo Amur con il resto della truppa per prendere la via del mare spinti solo dalla forza delle braccia e, a volte, dal forte vento che spesso e volentieri influenza la decisione sulla direzione da prendere.
Il kayak da mare è fantastico e mi ci vorrebbe tempo per poterne apprezzare ed apprendere arte e parte, ma un giorno mi dedicherò con calma e rettitudine. Oggi restiamo sullo slalom!

I campionati del mondo di slalom sono alle porte e le scommesse sono aperte. Partiamo dai kayak uomini e per tentare di capirci qualcosa affidiamoci alle statistiche di coppa del mondo ed europei. Super Cali, inutile nasconderlo, parte da favorito numero due con un Peter Kauzer in pole positon. L’eroe italiano capace di miracoli ha iniziato la stagione alla grande. Ha vinto in Australia al debutto 2010, ha fatto gran bene a Tacen in casa dello sloveno in più di un’occasione: ha vinto sia a marzo che a maggio con due belle gare. Ha dominato la coppa del mondo con due vittorie e un quinto posto. Agli Europei è arrivato con il peso di campione europeo uscente e in finale si è fatto prendere la mano da una partenza fuori giri, vecchio stile, finendo in ottava posizione. A Tacen troverà pane per i suoi denti e, se tutto fila via liscio, si presenterà alla partenza della finale con tanta birra in corpo e una grande opportunità da sfruttare al meglio. Il diretto avversario è certamente Peter Kauzer che invece ai mondiali arriva con le corone, europea e mondiale, riunite sopra un’unica testa. L’avvio di stagione non è stato tra i più interessanti, considerando anche il fatto che “Pero” aveva preferito rinunciare alla preparazione invernale in Australia per posticipare lo stato di forma il più a lungo possibile. In casa si è fatto battere da più di un atleta, forse la motivazione non era alle stelle considerando il fatto che il posto in squadra lo aveva già conquistato vincendo i mondiali a Seu d’Urgell lo scorso anno. L’impressione che ho avuto però è stato quella che non volesse approfittare troppo della dea bendata e la sua è stata una lenta, ma costante crescita verso la ricerca del risultato.In coppa ha preso un sesto, terzo e quarto posto.
Tutto qui è sotto il segno di Peter Kauzer. I manifesti giganti per la strada, i poster e loghi vari ritraggono il campionissimo in un plastico aggancio vestito con i colori nazionali e con la sua ormai tipica canoa gialla - nera. Quando scenderà sul canale per lui sarà come per Kakà giocare al Maracanà... bella questa! La folla lo avvolgerà con il suo calore, lo spingerà avanti con urla e sonore trombette. Il vento farà svolazzare le mille bandiere di una Slovenia che ospita per la prima volta la rassegna iridata dello slalom. Anche se Tacen è al terzo Campionato del Mondo di canoa Slalom organizzato. La prima fu nel 1955 e la seconda nel 1991…ma allora era Jugoslavia…. Magari nei prossimi giorni facciamo un tuffo nel passato e andiamo a vedere che cosa accadde in quelle due mitiche edizioni. Oggi però restiamo legati al tema e alle statistiche che ci vengono in aiuto evidenziando tra i possibili protagonisti nel kayak maschile Alexander Grimm e Michael Kurt. Il primo, il tedesco campione olimpico che pagaia con una pala gigantesca color argento, quest’anno tra coppa ed europei ha centrato tre finali con un podio in casa ad Augsburg. Anche lo svizzero ha al suo attivo tre finali con due podi e sta remando con il vento in poppa come si usa dire in questi casi. Punterei anche su un certo Hannes Aigner : tedesco classe 1989 vincitore della finale ad Augsburg, quinto a Seu d’ Urgell, secondo agli europei under 23 e vincitore dei Pre-World a Bratislava due settimane fa. Pagaia con gran classe discostandosi di parecchio dal classico stile teutonico. Qualcuno potrà scandalizzarsi non vedendo inserito nel lotto un certo Fabien Lefevre vincitore di due mondiali consecutivi e due medaglie olimpiche. Il francese fino ad oggi non ha beccato nessuna finale e sembra vivere una profonda crisi d’identità: C2 o K1... questo il dilemma! Interessante anche il tema da approfondire proposto dal mitico doctor Gigi Sesana: “può aver influenzato negativamente per il transalpino preparare due specialità così diverse”?

Per i colori azzurri nel Kayak maschile, oltre ovviamente a Super Cali, prenderanno il via Stefano Cipressi, qualificatosi grazie al sesto posto nella finale di Augsburg, e Diego Paolini, 12esimo sempre in Germania. Un terzetto che a Praga 2006 aveva fatto grandi cose individualmente e a squadre. Non tutti però la pensano così visto che la Marina Militare ha fatto una lettera in Federazione sostenendo che il terzo uomo avrebbe dovuto essere Lukas Mayer anche lui 12esimo, ma agli europei recuperati ad agosto. La motivazione è semplice: il meranese ha ottenuto gli stessi risultati del veneto, ma è più giovane. Lukas classe 1989 e Diego classe 1982. Quest’ultimo ha partecipato già a due mondiali senior. Nel 2006 chiuse al 4^ posto nella prova individuale e secondo a squadre e nel 2009 in Spagna si perse nelle qualifiche con una prova decisamente sotto tono.

Anche fra le donne, C1 e C2 c’è molta attesa. C’è nessuno che vuole azzardare pronostici e analisi, io magari aspetto!


Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
meno sette giorni ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom

maqroll

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #64 il: Settembre 01, 2010, 02:48:07 pm *
Un link per chi fosse incuriosito o ne volesse far uso (come me):

http://www.avatakpagaie.com/accessori_it.htm

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #65 il: Settembre 01, 2010, 09:25:57 pm *
Allora? Possibile che nessuno si sia fatto avanti su donne, C1 e C2, ma l’Italia non è la nazione con milioni di potenziali commissari tecnici? Beh! uno certamente l’hanno preso dal gruppo e l’hanno messo a dirigere i nostri vista la scelta di portare sì tante barche ad un mondiale così difficile ed impegnativo. E’ l’ultimo disperato tentativo di rimediare con la fortuna e con nutrite e costose partecipazioni una stagione piuttosto negativa... meno male che ci sono gli junior che si arrangiano!

donne allo sbando senza compagnia
Negli occhi hanno dei consigli e tanta voglia di avventure e se hanno fatto molti sbagli sono piene di paure
Le vedi pagaiare  insieme
nella pioggia o sotto il sole
dentro pomeriggi opachi senza gioia ne dolore
Donne du du du
pianeti dispersi ,
per tutti gli allenatori  così diversi
Donne du du du amiche di sempre
donne alla moda donne contro corrente (spesso e volentieri)

Non è facile lanciarsi in previsioni nel gentil sesso, quindi siamo costretti a ricorrere ancora una volta alle statistiche. Sono 19 le donne in kayak che hanno centrato almeno una finale quest’anno in coppa ed europei. Quattro le atlete che hanno una vittoria. La tedesca campionessa del mondo 2009 Schornberg, prima a Praga; la spagnola Chourraut a Seu e Bongard ad Augsburg. La quarta è Jana Dukatova che vincendo a Bratislava ha conquistato il titolo che ancora le mancava e cioè quello europeo. E’ l’unica anche che sul podio ci è salita due volte, infatti oltre alla vittoria agli europei può contare sull’argento di Augsburg. Sette invece sono le donne che hanno preso una medaglia: Hilgertova, Penni, Kuhnle, Kagelj, Neave e Kaliska, ma come già sapete quest’ultima è fuori dai giochi visto che non sarà al via dei mondiali per un problema al gomito sinistro. Quindi per un calcolo delle probabilità diciamo che sono dieci le candidate alla vittoria e al podio. Oppure se seguiamo l’andamento delle gare fin qui disputate potremmo dire che nessuna di queste dieci atlete, fatta eccezione per la Dukatova,  sarà in grado di ripetersi. Non l’hanno fatto fino ad oggi, quindi non si capisce perché dovrebbero farlo ora! Seguendo questa logica resterebbero papabili per le medaglie le altre nove finaliste che hanno mancato l’appuntamento con il podio e cioè:  Oblinger, Pavelkova, Rioskova, Fer, Domington, Stackerova e  Benusova. Non c’è la Blakeman che non ci sarà ai mondiali.

Seguendo tutto questo complesso ragionamento e se è vero che il duello fra i kayak uomini sarà fra Kauzer e Molmenti possiamo dire tranquillamente che la sfida in rosa nel kayak sarà tra Jana Dukatova e il resto del mondo. La slovacca infatti  è l’unica che ha preso quattro finali su cinque gare  e il suo è stato un vero crescendo stagionale. Nona all’esordio in coppa a Praga, quarta a Seu, seconda ad Augsburg e prima agli Europei in casa a Bratislava. La campionessa europea è indubbio che sia in uno stato di forma invidiabile, ma soprattutto se vuole avere qualche chance di andare ai Giochi Olimpici di Londra 2012 dovrà per forza di cose vincere una medaglia ai mondiali e poi ancora il prossimo anno ai mondiali a Bratislava. Solo se si verificheranno queste premesse potrà poi giocarsi il posto con Elena Kaliska nell’anno olimpico, senza risparmio di colpi e senza rancori. La bella atleta dalle lunghe leve dovrà lottare soprattutto contro se stessa mantenendo calma e sangue freddo. E’ indubbia la sua superiorità tecnica  in questo momento grazie ad uno stile semplice ed efficace. Bello da vedere, senza dispendio di energie. Come lei la spagnola per la quale ho già speso molte parole scritte per esaltarne potenza fisica, carattere e qualità tecniche oltre ad un sorriso che ammalia e affascina. Indubbio il fatto che io sia innamorato della piccola iberica, sportivamente parlando ovviamente, come in passato lo fui con Liz Sherman la regina della canoa che in allenamento sui lavori in circuito mi dava filo da torcere e mi ha fatto sputare sangue per starle davanti!
Abbiamo sempre l’incognita tedesca con tre atlete in grado di fare il colpaccio. Due di loro sono già campionesse del mondo, una uscente, mentre l’altra vinse in Brasile il mondiale che valse la qualifica olimpica per Beijing 2008.
I cugini transalpini puntano tutto su Emily Fer che sembra però impegnata più a risolvere problemi di cuore con il suo amato allenatore ed ex-campione dei paletti dello slalom che portare gloria alla sua Nazione. Comunque vada mi è simpatica perché assomiglia a mia zia Dina.

Che dire poi di una giovane australiana, dagli occhi di ghiaccio e dai natali illustri,  che è arrivata qui con due titoli mondiali junior e un titolo olimpico Youth, e che sta remando su questo canale tre volte al giorno  con grande maestria e nonchalance? Io, uno sporco  verdone, se pur bucato – come direbbe il mio amico Tex Willer - ce lo scommetto volentieri! Lui poi aggiungerebbe - per mille avvoltoi affumicati mi gioco anche gli speroni degli stivali se quel fenomeno del vecchio Kit Carson non li becca al primo colpo!-

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 1 settembre 2010 - meno 6 giorni  ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom


P.S. si lo so! mancano pronostici per C1 e C2 e poi c’è in sospeso l’Amarcord sui mondiali del ’55 e ’91... Ragazzi ma devo fare sempre tutto io? Faccio io, faccio io direbbe il mio amico-fraterno Mauro Manganotti che ai mondiali del ’91 era presente vivo e vegeto!
P.S. 2 - ringrazio l’amico Maqroll per la precisazione e la correzione infatti il nome esatto è Avatak

nellokayak

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #66 il: Settembre 02, 2010, 10:42:12 am *
Non tutti però la pensano così visto che la Marina Militare ha fatto una lettera in Federazione sostenendo che il terzo uomo avrebbe dovuto essere Lukas Mayer anche lui 12esimo, ma agli europei recuperati ad agosto. La motivazione è semplice: il meranese ha ottenuto gli stessi risultati del veneto, ma è più giovane. Lukas classe 1989 e Diego classe 1982. Quest’ultimo ha partecipato già a due mondiali senior. Nel 2006 chiuse al 4^ posto nella prova individuale e secondo a squadre e nel 2009 in Spagna si perse nelle qualifiche con una prova decisamente sotto tono.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
meno sette giorni ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom


"Chiedere è legittimo, rispondere è cortesia".

E' vero, aspettavo una risposta, l'aspetto ancora, non certo dall'amico Ettore.

Tu però che tanto preciso sei, hai commesso un errore: La Marina Militare non pensa, al contrario di tutti, che il terzo uomo doveva essere Lukas Mayr.
La M.M. ha solo chiesto, inviando una mail in Federazione (Commissione slalom), di conoscere le motivazioni della scelta fatta.
Tale richiesta veniva dopo aver citato, testualmente, i criteri di selezione e riportando fedelmente i risultati ottenuti dai due atleti.
Ho riletto la mia mail e non vedo ancora nessuna pensiero espresso e nessuna pretesa.
Ripeto, chiedo solo motivazioni.
Dopo di chè auguro a Diego Paolini (che stimo tantissimo da tempi non sospetti e lui lo sa), di disputare un mondiale all'altezza delle sue capacità e di conseguire il miglior risultato di sempre. La stessa cosa la auguro, serenamente, a tutti gli atleti partecipanti.
Grazie comunque per la tua attenzione
1°M.llo Lgt  Ricciardi Cav. Aniello
+393382972186
Skype: aniello.ricciardi
Responabile e dirigente tecnico della squadra di canoa fluviale della Marina Militare di Luni Sarzana

rossi giuseppe

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #67 il: Settembre 04, 2010, 08:24:36 am *
buon giorno a tutti,
sono un appassionato di canoa è vorrei fare i miei pronostici per il prossimo mondiale:

k1 uomini: si giocheranno le tre medaglie: molmenti, kurt, grimm. possibile sorpresa cipressi
k1 donne: si giocheranno il podio: chourraut, pennie, bongart. possibile sorpresa kuhnle
c1 uomini: si giocheranno il podio: martikan, estanguet, florence. possibile sorpresa jezek
c2: si giocheranno il podio: skantar-skantar, baillie-stott, volf-stepanek. sorpresa benetti-masoero
c1 donne: conosco poco la specialità e non mi sento in grado di fare un pronostico.

grazie e arrivederci


Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #68 il: Settembre 04, 2010, 10:18:42 am *
* Ultima modifica: Settembre 04, 2010, 10:23:19 am da Ettore Ivaldi *
Carissimo Nello,

                       a due cose non ho mai aspirato: la prima è  la santità, mi piacciono troppo i piaceri della carne. La seconda è la perfezione, lungi da me il pensar di poter essere perfetto poiché tanto umano mi sento.  La mia vocazione è quella di un misero  cantastorie al quale è concesso di mantener vivo il piacer del diletto, per far sì che il nostro sport non venga archiviato dalle dieci righe canoniche di comunicati striminziti e propagandistici. Troppo poco si parla di  questi atleti che faticano come i blasonati pallonari o tennisti, ma rimangono nascosti nell’ombra di chi non ha idee, competenze  e passione per farli conoscere e amare. Il cantastorie cerca un varco nel cuore della gente si scusa se a volte per un errore di distrazione scrive Mayer e non Mayr o Avatar e non Avatak e travisa il significato di una lettera che vuole avere chiarimenti e non propone nomi... si leva il cappello, fa un profondo inchino, ringrazia e... riprende a cantar la storia per donarla  ai piccini e ai più grandi, batte le mani, fa una piroetta e riparte con  il racconto saltellando ed illuminando la scena, nella  speranza di far cosa gradita. L’impegno è quello di parlare oggi degli eroi che pagaiano inginocchiati e usano una pagaia con una pala sola. Eroi e santi, belli e brutti, veloci e lenti tutti però con la vocazione per i paletti dello slalom.

Sarei un pazzo se non scrivessi che Michael Martikan è l’uomo da battere anche se Tony Estanguet parte con il titolo di campione del mondo in carica. Ora il duello fra i due va avanti da una vita e e si ripropone anche qui. Il francese, che pagaia a destra - e per qualcuno sembra essere un handicap visto che a detta sua i C1 più forti sono solo sinistri -  ha due secondi posti in Coppa e un’uscita anzitempo agli Europei per un salto di porta in semifinale. In questi giorni l’ho visto pagaiare con grandissima sagacia e tranquillità. Il suo stile è unico e nulla sembra scomporlo. Beh! con tutto quello che ha vinto non vedo cosa possa sconvolgere un campione del suo rango. Lo stesso si può dire di Michelino che passa molte ore ad allenarsi e nessuna  a guardare le avventure di avversari che invece scrutano all’orizzonte ogni suo passo, ogni sua mossa.
Le statistiche sono come per il menestrello musica di sottofondo e ci dicono che un certo Mical Jane ha vinto la prima gara di coppa del mondo in casa a Praga, la seconda è andata al suo compare di squadra Jezek e la terza a Nico Bettge che però non partirà ai mondiali visto che non è in squadra tedesca per questo ultimo appuntamento internazionale  stagionale. E visto che abbiamo toccato il tasto tedeschi,  potrebbe fare il colpaccio proprio il giovane Sideris Tasiadis che avrà sicuramente sugli spalti Claudia Baer a fare il tifo  per il suo giovane innamorato. Lei per questo giro deve restare al palo. E’ già arrivato qui il suo allenatore di club con il suo cane lupo che lo segue ovunque.
Chi impressiona su questo tracciato è Benjamin Savsek sloveno poco più che ventenne che sa tenere a bada onde e riccioli a dovere, sembra quasi parlare loro e calmarli ogni volta che ci passa sopra con la sua bianca canoa.  Voi ovviamente penserete che essendo sloveno è abbastanza ovvio e scontato che parlando la stessa lingua possa in qualche modo influenzare non poco lo stato naturale delle cose. Sarà e staremo a vedere!
Nell’elenco di papabili al podio vanno inseriti d’obbligo Slafkovsky e Benus, anche loro alla ricerca di un sogno olimpico che si frantumerebbe se la sera del 12 settembre uscissero da questo mondiale senza medaglie individuali e dietro a Martikan. Le regole che ha fissato la Federazione Slovacca sono chiare per tutti e alla luce del sole... ogni riferimento all’opposto è puramente di vostra fantasia io, questo giro non centro!

Che cosa succederà invece nella canadese doppia dopo che i gemelli d’oro vivono un momento di buio agonistico? A Tacen per questa specialità è tutto possibile basta un nulla e si finisce sugli spalti a guardare semifinali e finali da spettatori. Certo che i cugini Skantar dopo la vittoria agli Europei sono i favoriti numero uno ad  un mondiale che ha anche il sapore di una verifica in vista della qualifica olimpica 2011. I ceki Volf/Stepanek, che arriveranno qui lunedì, sembrano decisi più che mai a prendersi qualche soddisfazione dopo  l’argento europeo di Bratislava che ha lasciato loro dell’amaro in bocca per essere arrivati ad un passo dall’oro svanito per un nulla. C’è poi l’incognita dei padroni di casa Bozic/Taljat terzi lo scorso anno a Seu e che quest’anno hanno vinto due titoli mondiali in discesa, anzi hanno stravinto sia nella classica che nella sprint. Una volta poi tornati allo slalom hanno preso la finale a Bratislava agli europei. Considerando il fatto che sono molto giovani, 1990/1989, hanno davanti a loro tempo, capacità e mezzi per aspirare a gloriosi traguardi sportivi. Cosa dire poi degli unici due equipaggi che prenderanno il via in due specialità diverse? Fabien Lefevre e Denis Gargaud; li vedremo al via rispettivamente in kayak e in C1 e poi in coppia in C2, così come per Hounslow e Florence. Loro quattro sono alla ricerca di un nuovo modo di concepire le gare di slalom, dimostrando al mondo che si può essere competitivi in tutte e due le specialità. Mah!
Andrea Benetti e Erik Masoero possono entrare tranquillamente  nel lotto dei finalisti se la buona stella manterrà in salute  il timoniere del C2 azzurro fino alla fine delle gare. Poi dal 13 settembre spazio ad analisi e approfondimenti per risolvere il problema alla schiena del bravo Erik per ripartire alla grande verso la qualificazione olimpica del 2011.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 4 settembre 2010 - meno 3 ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #69 il: Settembre 05, 2010, 08:05:24 pm *
* Ultima modifica: Settembre 05, 2010, 08:07:07 pm da Ettore Ivaldi *
“correva l’anno 1955, quando quattordici nazioni si incontrarono a Tacen per dare vita al primo Campionato del Mondo di Slalom in Slovenia. L’organizzazione fu affidata alla Brodrsa Zvesa Slovenije  con il supporto dell’Associazione Nautica Croata. Il percorso e l’avvenimento furono preparati con largo anticipo. Gli spettatori che si assieparono  sulla riva della Sava, nei due giorni di competizioni, 30 e 31 luglio,   furono più di diecimila per la grande festa della canoa mondiale. Il percorso consisteva in 19 porte e 38 giudici garantirono la riuscita della manifestazione, infatti furono solo nove i reclami ufficiali di cui uno solo fu accettato dalla giuria.
...
Il percorso di Tacen, come altri molti percorsi dei Campionati del Mondo, era parzialmente ritoccato dall’uomo, ma facile rispetto allo standard di oggi. La prima metà del percorso era delimitato da una piccola isola. Molte onde furono create con un mucchi di sassi messi assieme in gruppi tenute da fili fatti molto artigianalmente. I primi 150 metri del percorso erano costituiti da un ripido passaggio sotto una diga e nei quali non si poteva fare altro che lasciarsi portare dall’acqua. Guardando giù da questo passaggio, c’era un muro sulla destra che si allungava per 280 metri in una stretta curva che costit uiva una tribuna di cemento. Questo era un ottimo punto per vedere la prima parte del percorso. La parte finale veniva alimentata  dal fiume Sava dove il fiume era più ondoso e più gentile. Correva lungo il percorso del canale industriale, dove era possibile pagaiare tra le porte. Quando la diga era chiusa, cosa che succedeva spesso, questo canale era l’unica possibilità per allenarsi nelle vicinanze.
Nella gara di apertura, il K1 donne, vinse la tedesca dell’Ovest Rosemarie Biesinge, battendo la DDR Karin Tieze con tre secondi di scarto. Al terzo posto un’altra DDR Eva Setzkorn.
Sigfried Holzbauer della Germania dell’Ovest  con il tempo di 3 minuti 43 secondi e 5, vinse nel K1 maschile con otto secondi su Milo Duffek. Duffek fu 12 secondi davanti al terzo classificato lo jugoslavo Joze Ilja. La Cecoslovacchia dominò il C1, prendendo il primo il secondo, quarto e settimo posto. Il vincitore fu Vladimir Jirasek con un enorme distacco di 34 secondi con il 9,1% di distacco dal primo K1 men.  Jirasek vinse ancora una volta la gara individuale nel 1959. Nel 1955 la peggior prova gli avrebbe comunque permesso di vincere. Il secondo posto fu del compagno Ludek Benes. Il DDR Karl Heinz Wozniak fu  due secondi più lento e conquistò il terzo posto. Nella C2 i francesi Paris-Neveu, intrappolarono i tedeschi dell’Est Dieter Friedrich e Horst Kleineert con 1,3 secondi. Stranamente né l’uno né l’altro finirono la seconda prova. Questo fu l’inizio della grande carriera per Fredrich e Kleinert che si riconfermarono Campioni del Mondo sia ad Augsburg nel 1957 che a Ginevra nel 1959. Il 1955 fu il primo anno della gara separata per la C2 mista. Fu una netta vittoria per l’equipaggio cecoslovacco composta da Dana Martanova e Jiri Pecka.
A Tacen fu la prima volta in cui si disputarono le gare a squadre separate per ogni categoria: k1 men, k1 women, C 1 e C2, invece di sommare i tre migliori risultati per ogni nazione. In C1 i  cecoslovacchi vinsero con DDR secondi. Nel K1 la Germania dell’Ovest vinse sull’Austria. La DDR vinse nettamente nel k1 femminile, la prima medaglia d’oro della sua storia in acqua mossa. Vent’anni più tardi la DDR avrebbe vinto 64 medaglie d’oro - più di ogni altra nazione in assoluto”.

da “River Master”  di William T. Endicott
edizione 1979 - second printing 1980
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Per completezza d’informazione aggiungo che  a quella edizione - la numero quattro  della storia dei Campionati del Mondo - parteciparono per l’Italia Willy Gerstgrasser, che chiuse la sua gara al  35esimo posto e  Berthol che si classificò al  38esimo su 42 atleti classificati nel K1 maschile.

Per parlare invece della XXII esima edizione dei  mondiali e cioè quella del 1991 in quel di Tacen dovrei scrivere un libro... ma l’ho già fatto! Quindi  se volete approfondire l’argomento non vi rimane che andarvi a leggere: “Personaggi e sfumature di un campionato del mondo di canoa slalom - Tacen 1991” edizioni Lint - Trieste 1992.
Lì trovate tutta la storia di quelle gare  mondiali dal 21 al 23 giugno che videro la caduta dei grandi eroi americani Jon Lugbill e David Hearn.  Richard Fox finì 21esimo e nessuno ci voleva credere. Crollarono dei miti  o meglio i nostri eroi erano tornati ad essere umani come noi.

Per l’Italia al via nel kayak c’erano Marco Caldera (38^), Pierpaolo Ferrazzi (11^), Ettore Ivaldi (29^) e Ivan Pontarollo (26^); nel kayak femminile Cristina Gia-Pron (9^) e Barbara Nadalin (41^); nella canadese biposto Benciolini/Salvi (19^) e Modolo/Scarpa (26^); nella canadese monoposto Renato De Monti (35^), Mauro Manganotti (30^), Salvatore Schillacci (24^) e Francesco Stefani (26^). Nella gara a squadre del kayak maschile gareggiarono Ferrazzi, Ivaldi e Pontarollo ottenendo il quarto posto. Vinsero i francesi con Regnier, Brissaud e Clouzeau. Manganotti, Schillacci e Stefani, nella gara a squadre della canadese monoposto,  chiusero al sesto posto nella gara vinta dagli USA con Clawson, Lugbill , Prentice.
La squadra era diretta da un triunvirato federale composto da Giuseppe Coan, Diego Dogà e Luciano Mazzanti, affiancati dal responsabile tecnico dell’allora Centro Sportivo del Corpo Forestale dello Stato (oggi Gruppo Sportivo CFS) Carlo Perli.  Presenti come tecnici anche Sergio Tommadini e Alberto Pareti.  Il medico era Tiziano Salvadori e la fisioterapista Patrizia Cesari. L’allora responsabile del settore slalom per la Fick era Giuseppe Mazza.

L’altra curiosità è quella legata a chi c’era nel 1991 e chi ci sarà ancora in acqua a lottare per una medaglia  nel 2010. Sarano Stephanka Hilgertova che arrivò nel 1991 ottava e portava ancora il nome da signorina e cioè Proskova, David Ford nel kayak uomini che chiuse 23esimo. Il terzo atleta è Danko Herceg che sfiorò la medaglia nel C1 arrivando quarto; gareggiava per la Yugoslavia mentre oggi correrà sotto la bandiera della Croazia.
Tanti sono invece i personaggi che erano in acqua nel 1991 e che viceversa saranno sulle rive con ruoli diversi a partite da Richard Fox oggi vicepresidente dell’ICF, Pierpaolo Ferrazzi allenatore di Daniele Molmenti, Shaun Pearce che nel 1991 vinse il mondiale in K1 e che da diversi anni è il responsabile tecnico dei kayak uomini in Inghilterra dopo un quadriennio olimpico in Canada a seguire la nazionale. Sylvan Poberay nel ’91 era il tecnico del “dream team” Yugoslavo e poco dopo emigrò negli States  per diventare direttore tecnico della squadra a stelle e strisce. Questi sono solo alcuni esempi, tanti altri sarebbero da ricordare, ma il tempo stringe e dobbiamo tuffarci nell’edizione che fra non molto avremo il piacere di vivere spero tutti assieme, cercherò di trasmettervi emozioni, sensazioni, momenti che già si preannunciano magici! Quindi preparatevi, prendete tempo, impugnate la vostra pagaia e partiamo per un altro grande viaggio sportivo.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 5 settembre 2010 - meno 2  ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom

rossi giuseppe

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #70 il: Settembre 06, 2010, 12:38:38 pm *
buon giorno a tutti,
complimenti a ivaldi per i suoi reportage.
in verità speravo che qualcuno commentasse i miei pronostici per i mondiali.


Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #71 il: Settembre 08, 2010, 12:51:02 am *
Ieri il cielo è rimasto tutto il giorno grigio, togliendo colore a tutto ciò che toccava. Manca un solo giorno alla rassegna iridata eppure sembra mancare una vita. Qui è tutto come il cielo... grigio. Tutto a rilento con cambiamenti dell’ultimo minuto per cercare di recuperare il tempo che non c’è più. Mercoledì si inizia con le qualifiche per C2 e K1 donne alla mattina, poi si prosegue al pomeriggio C1 uomini e donne. Dopo l’ondata di piena prevista a partire dalla sera del primo giorno di qualifica fino alle ore 13 di Giovedì entreranno di scena i 95 kayak uomini che si giocheranno i 40 posti a disposizione per passare il turno.    Venerdì gare a squadre. Sabato semifinali e finali per C2 e K1 donne. Domenica semifinali e finali per C1 uomini e donne e K1 uomini.  Tutto ciò è stato comunicato questa sera al consiglio di gara, iniziato puntualmente... in ritardo! La dimostrazione del percorso domani mattina alla 8, non male per iniziare.
Ieri avrebbero dovuto aprire gli accrediti alla mattina, ma all’ultimo minuto hanno  pensato di iniziare al pomeriggio per gruppi e in ordine alfabetico. Quello che non mancherà certamente sarà birra e cibo visto che nell’angusto spazio aperto al pubblico hanno piazzato ben cinque tende con  tanto di spine per la birra e mega grigliate. L’area in queste ore pullula di gente che si adopera a sistemare ogni cosa, gli atleti piano piano sono spariti o diventati assai rari, preferiscono restare nelle rispettive camere a cercare concentrazione e a riposare le stanche spoglie in attesa di catapultarsi fuori dalla bocca di fuoco che li sta aspettando uno ad uno.
A disegnare i percorsi - qualifica e semifinale, finale - sarà la terna magica formata da un francese, un tedesco e una inglese. Tranquilli non voglio raccontarvi una barzelletta ... volevo solo erudirvi su chi è stato chiamato a tracciare qui a Tacen. Saranno in sostanza i componenti del bording dell’ICF di slalom e cioè il suo presidente Jean Michel  Prono, con i due delegati e cioè Thomas Schimdt e Helen Reeves. Staremo a vedere che cosa ci combinano i nostri tanto amati amici della commissione slalom internazionale.
Cerimonia d’apertura molto scarna con due balletti,  una canzone, e un’esibizione dei Devill Dunkers. Dire che il discorso del sindaco di Ljubljana, Zoran Jankovic, è stato campanilistico è poco, ha concluso con: “speriamo che rimangano qui tutte le medaglie di questi mondiali, visto che siamo perfetti come organizzazione e come atleti”.
Fatto increscioso per l’Italia canoistica è stato che nessun rappresentante fosse presente alla cerimonia d’apertura: la bandiera tricolore è stata portata da un ragazzino dell’organizzazione! Tutte le altre nazioni sono state orgogliose di essere presenti e di aver fatto sventolare al cielo il vessillo nazionale portato da un atleta con orgoglio e piacere. Evidentemente i  tecnici hanno preferito passare la serata altrove snobbando un atto dovuto per rispetto dei colori che rappresentano e per onorare coloro che stanno mettendo impegno, tempo e soldi nel nostro sport.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen,  7 settembre 2010 -  GIORNATA DI APERTURA DEI  33^ Campionati del Mondo di     
                                          Canoa Slalom


P.S.

Che dire carissimo Giuseppe dei  tuoi pronostici, hai giocato tre piazzati e un jolly. Si sa che se si vuole vincere molto giocando con poco bisogna azzardare. Troppo facile mettere nei K1 men Kauzer che ha vinto gli europei e che corre in casa e, se non bastasse, in allenamento, fino ad oggi, volava. Se Cipressi va a medaglia però non è una sorpresa è pur un campione del mondo (2006) e ha al suo attivo vittorie in Coppa mentre l’anno scorso, contro tutte le previsioni, ha vinto gli italiani a Ivrea a fine stagione. Lo stesso aggiungerei per le donne nel senso che non vedere Dukatova tra le giocate a medaglia non è facile da sostenere. Kuhnle a medaglia non sarebbe una sorpresa come Jezek che ha vinto a Seu d’Urgell in coppa quest’anno. E’ pur vero che i  gemelli triolimpici nel C2 vivono un momento di crisi ma non inserirli tra i medagliati... ci vuole coraggio.
Ma ovviamente le grandi scommesse sono quelle che ci hai illustrato tu - Buona Fortuna

Johnny Lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #72 il: Settembre 08, 2010, 07:39:45 pm *
Al link http://www.federcanoa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=401:slalom-a-tacen-tre-barche-azzurre-in-semifinale-domani-tocca-ai-k1-uomini&catid=5:news&Itemid=5 il resoconto della giornata odierna dal sito federale. Domani tocca a Daniele Molmenti, Stefano Cipressi e Diego Paolini!!! Forza azzurri!

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #73 il: Settembre 09, 2010, 12:59:57 am *
Sposa bagnata, sposa fortunata, peccato solo che non siamo ad un matrimonio, ma alla prima giornata dei 33esimi campionati del mondo di canoa slalom, anche se qualcuno, alla vigilia del mondiale,  ad un matrimonio c’è stato veramente!

Pioggia, pioggia e cielo scuro il sommo poeta direbbe:

Buio d’inferno e di notte privato
d’ogne pianeto, sotto pover cielo,
quant’esser può di nuovol tenebrata,

ed in effetti anche a noi servirebbe il saggio

“non omo, omo fui”
...
onde la scorta mia saputa e fida
mi s’accostò e l’omero m’offerse
...
per guidarci fuori dalla selva in questa overture rossiniana di acqua, vento e freddo. Eppure le sorprese non sono mancate fin dal mattino. I vice campioni europei 2010 e campioni del mondo 2006 e argento olimpico 2008 Volf/Stepanek escono di scena malamente... non sarà molto contento Giuseppe Rossi che li dava piazzati per una medaglia. In prima manche saltano  una porta e in seconda sono costretti a risalire la porta 12  per non incappare in un altro 50  piuttosto pesante. La cosa però costa loro fatica e tempo. Il responso finale di  118 secondi e 67 con 2 penalità non permette loro di passare il turno. Mondiali finiti, quindi, per i 31enni ceki. Dai venti rimangono fuori anche l’equipaggio italiano Fiumara/Negro mentre Camporesi/Ferrari, dopo una prima manche decisamente addormentata, agguantano la semifinale con un prova d’orgoglio che ha tanto il timbro del timoniere. Non avevo mai visto pagaiare così forte il “buon” Nicolò che è riuscito a svegliare dal letargo il suo compagno di barca con colpi potenti e cambi di ritmo importanti.
Erik Masoero oggi ha faticato più del dovuto a scendere dal letto di buon ora e mettersi in barca combattendo con forti dolori alla schiena. Per fortuna che i due forestali hanno avuto bisogno solo di una discesa per entrare tranquillamente nel numero legale per passare il turno. Come loro anche i francesi Gargaud/Lefevre che chiudono in seconda posizione, i gemelli Hochschorner, sesti e Skantar/Skantar 11esimi.
Fra le donne grosse sorprese non ce ne sono state  se escludiamo l’eliminazione delle due atleti di casa. Ursa Kragelj, arrivata qui con il bronzo europeo assoluto,  un quinto posto ai continentali U23, ma, soprattutto la vittoria dello scorso anno in coppa proprio a Tacen, esce con due salti di porta dovuti forse a un eccesso di zelo. Come lei la compagna Eva Tercelj che finisce 31esima. La giovanissima Eva avrà certamente modo di rifarsi e il bilancio della sua stagione comunque può essere considerato  positivo grazie al bronzo ai mondiali junior di Foix. Per restare fra le giovanissime da sottolineare la qualifica di Jessica Fox che fino all’ultimo però ha tenuto gli illustri natali sulle spine: chiude trentesima, ultimo posto disponibile per aver accesso alla semifinale di sabato. La campionessa europea junior ha una seconda manche veloce e priva di errori. Per lei, Clara Gia-Pron, ora l’ostacolo più duro sarà la semifinale per entrare definitivamente fra le grandi con un anno di anticipo.
Chissà cosa avrà pensato Maialen Chourraut tra la prima e la seconda manche quando per un salto di porta si è vista costretta ad usare la seconda discesa per rimediare ad un banale errore di distrazione. Certo è che nella sua situazione si sono ritrovate in parecchie come la bella Jasmin Schornberg che era 33esima dopo la prima prova. Lei, la campionessa del mondo in carica, ha passato più tempo a girovagare tra tutte le morte del canale che a discendere con un senso compiuto il tracciato di gara. Si è rifatta in seconda con una discesa appena dignitosa davanti alla sua compagna Jennifer Bongart anche lei con un 50 in prima manche.

Come da pronostico la gara delle canadesi monoposto uomini e cioè: minimo dispendio di energie per i big, grande impegno per gli altri che devono sudare le fatidiche sette camicie per rientrare nei trenta semifinalisti. Il primo degli esclusi è il vincitore della prima gara di coppa del mondo 2010 e cioè Michal Jane, troppe penalità per lui, aggiunte probabilmente ad una giornata decisamente no.

Donne in C1 ci hanno prima divertito, ma poi riflettendo con più lucidità c’è da riconoscere a tutte le 24 partecipanti coraggio, spirito d’avventura e tanta, tanta determinazione nell’affrontare un canale che ti lascia comunque sempre con il fiato sospeso.

Archiviamo la prima giornata alle 18,40 ora abbiamo bisogno di tempo per far asciugare giacche, scarpe, ossa e pelle. Sicuramente per cena un brodino caldo sperando che domani il tempo ci grazi!


Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 8 settembre 2010 - qualifiche 33^ Campionati del Mondo Canoa Slalom
mi sovvien ora la data di oggi, non possiamo però dimenticare la storia - 1943


« Il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.  La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo.
Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza »

maresciallo d’Italia Pietro Badoglio

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #74 il: Settembre 09, 2010, 11:47:48 pm *
“I like paddle when the water is brown”

Norbert Sattler - world slalom championships 1973
                         silver olimpic medal 1972
[/i]

Tutto avrei pensato, ma non certo di avere il tempo oggi di divertirmi a fare surf e candele in compagnia di Raffy e Zeno. Eppure un po’ nell’aria c’era questa possibilità visto che ieri, dopo la gara di qualifica per C2, K1 donne, C1 uomini e donne, l’acqua da azzurra si è trasformata piano piano nel colore preferito da Norbert Sattler, presente anche oggi sul campo di gara, e cioè... brown sinonimo di fiume in piena. Quindi oggi non abbiamo perso tempo e, appena saputo della cancellazione delle gare, ci siamo lanciati su onde e riccioli che sempre regalano emozioni per chi è in acqua, ma anche per chi, da riva, segue attenta le imprese e le evoluzioni dei suoi amati uomini.

Il problema ora è quello di controllare l’acqua che arriva dal fiume Sora  che, a Medvode, pochi chilometri a nord dal campo di gara, entra nella Sava. Il fiumetto in questi giorni è ricco d’acqua per le abbondanti piogge dell’ultima settimana e non c’è possibilità di regolarlo in nessun modo. Oggi quindi riposo forzato per i kayak uomini che avrebbero dovuto disputare la prova di qualifica. Il programma in teoria, così ci è stato detto questa sera alle 18 nella riunione ufficiale, slitta di un giorno e subisce anche diversi cambiamenti. Quindi in teoria domani, venerdì 10, si inizia alle 14,30 e si finisce alle 17,47 per la qualifica K1 uomini, l’ultima rimasta da fare, ma... ci sono dei ma importanti! Infatti potrbbe capitare che l’acqua non si possa tenere regolata a lungo e quindi ci sarebbe la possibilità che si debba risolvere tutto in una sola manche secca.
Inoltre, se la manifestazione proseguirà, le gare di semifinale e finale verranno disputate tutte sul tracciato disegnato per le qualifiche. In sostanza non ci saranno cambiamenti sul percorso, ammesso e concesso  che  le condizioni dell’acqua non siano tali da dover cambiare qualche porta o combinazione.
Programmi cambiati anche per sabato e domenica. Sabato semifinali per C2 e K1 donne a partire dalle ore 11, mentre le finali inizieranno alle 14,30. Il pomeriggio proseguirà poi con la gara a squadre per le stesse categorie in manche unica.
Per domenica l’inizio della semifinale è prevista a partire dalle 9,30 con C1 donne, C1 uomini e K1 uomini. Primo pomeriggio finali per chiudere il mondiale con la finale delle gare a squadre per C1 uomini e K1 uomini.
La giuria dell’ICF ha anche deciso che in caso di impossibilità di disputare la finale i titoli verranno assegnati con la classifica della semifinale, qualora non si potesse disputare neppure questa il campionato verrà cancellato.

Bene, non ci rimane quindi che aspettare domani, rallegrandoci però del fatto che  anche l’ufficio stampa federale, per pubblicizzare i propri resoconti propagandistici, utilizzi lo spazio del popolo “on the Road on the Wave”. Probabilmente lanciare un proprio oggetto sarebbe costata fatica con il rischio di non essere considerati da lettori che invece hanno  idee chiare su dove e come  documentarsi.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 9 settembre 2010 - 33esimi Campionati del Mondo di Canoa Slalom