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DI COSA PARLIAMO?
Ettore Ivaldi:
Carissimo Andrea Bertani,
dal nome di vitivinicola memoria come ho già avuto modo di spiegare, ma con lo spirito dell’acqua che corre nelle vene, credo di essere stato tirato in causa per rispondere alle tue domande che disegnano sostanzialmente una realtà piuttosto triste per il nostro settore. I tuoi dubbi e le tue perplessità sono la testimonianza più lapalissiana possibile di uno stato delle cose decisamente assurdo. Pur impegnandomi a lungo, non sono riuscito a trovare un filo logico al tutto e come ho già avuto modo di scrivere ampiamente l’impressione è proprio quella di un “navigare a vista”.
Partirei dicendo che non dobbiamo cercare di trovare soluzioni ora a dei problemi contingenti – che ovviamente pesano e capisco comunque che per chi li sta vivendo (anch’io in prima persona) creano grossi problemi – ma dobbiamo cambiare un sistema e guardare al futuro, non limitare lo sguardo sul nostro orticello, ma puntare l’occhio sulla vetta per cercare di raggiungerla… prima o poi. Il presente ormai è già andato e soprattutto se non sono gli stessi atleti (scusa Skillo se insisto) e le Società interessate a porre delle domande e richieste e di conseguenza agire, noi poco possiamo fare. Un piccolo esempio che tutti noi stiamo seguendo sul forum in questi giorni, giusto per tenere sollecitato anche l’amico Vietti che a volte male mi interpreta, ci arriva dal raduno programmato per Sort in preparazione ai campionati del mondo e trasferito a Bovec, come lo stesso campione del mondo Carlo Mercati ci ha fatto notare. Ecco un bellissimo esempio di incapacità e debolezza tecnica. Io se fossi stato al posto del Commissario Tecnico mi sarei dimesso perché se non vengono seguiti i programmi che propongo e che sono già stati approvati, perché rimanere? Forse per fare lo zimbello di turno? Se la discesa non interessa alla Federazione che lo si dica visto che ne Carlo ne Vladi sono nello staff tecnico… ridicolo!
E allora cosa fare? Dobbiamo comunque cercare il confronto costruttivo, cosa che decisamente manca visto che da parte federale non si fa neppure la mossa di convocare una riunione con le società e con i tecnici per spiegare programmi e obiettivi. Ovviamente è impossibile da fare perché si cambia in continuazione. Mi piacerebbe anche credere nelle parole di Bussolino
“… mentre forse basterebbe qualche risposta o dialogo per dimostrare che la federazione lavora con un certo metodo per raggiungere determinati risultati e sicuramente l'informazione sarebbe più completa e ci si potrebbe costruire un'opinione più ragionata”
Ma più ragionata di tutto quello che costantemente tocchiamo con mano cosa ci serve di più per capire…? Consiglierei la lettura delle prime pagine di Daniele Luttazzi, “La guerra civile fredda”, possiamo identificarci molto bene! Oppure il caso è che lor signori sono talmente avanti con programmi e obiettivi che facciamo fatica a capirli e quindi non vale neppure la pena spiegarli alla plebaglia e cioè noi?
Io ero partito il 27 maggio 2009 a seguire un filo logico del discorso cercando di descrivere ampiamente la nostra realtà canoistica, solo così si può comprendere appieno il problema.
Forse rileggere alcuni post potrebbe rinfrescare la memoria. Quindi consiglierei:
- REALTA'
« inserita:: Maggio 27, 2009, 10:21:58 am »
in cui cercavo di spiegare qual è la situazione reale della nostra canoa – successivamente ho ampliato il discorso aprendo una discussione su:
- REALTA' SOCIETA'
« inserita:: Maggio 28, 2009, 08:51:07 am »
in cui cercavo di proseguire l’analisi della realtà
Sono fondamentalmente convinto che noi non possiamo prendere esempio da nessuna altra nazione visto il quadro generale che tutti noi più o meno ora conosciamo è quello emerso dalle varie analisi e dai vari interventi. Dobbiamo costruire sul quello che abbiamo ora, oggi. Ai mega progetti ci penseremo quando arriveremo, ora però costruiamo il futuro sull’esistente e non sul nulla, con semplicità e umiltà.
Detto ciò le tue osservazioni-domande le avevo già prese in esame “ante litteram” e “quod erat demonstrandum” si veda quindi:
- Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
« Risposta #27 inserita:: Gennaio 16, 2010, 12:06:11 am »
Avevo fatto un analisi attenta della bozza di programma stagione 2010 e in modo specifico su una presunta Commissione Tecnica fatta di politici e di un Presidente Regionale a rotazione… ridicolo!
- Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
« Risposta #28 inserita:: Gennaio 17, 2010, 11:46:42 am »
Si sono fatti programmi per squadre A e B ma non esistono i criteri per essere in una o nell’altra squadra. Dopo l’Australia è stato tutto un miscuglio di convocazioni e raduni… ridicolo!
- Re: DAL FONDO AL RIDICOLO
« Risposta #31 inserita:: Aprile 01, 2010, 04:37:32 pm »
Ho parlato dell’attività giovanile dove puntualmente non si ha idea di cosa stia succedendo. Si spostano località, si cambiano nomi, si scrivono regole che poi non vengono seguite e così via… ridicolo!
… a confronto Berlusconi sembra essere un dilettante! speriamo solo che non gli venga in mente di prendere esempio dalla canoa, perché altrimenti la vedo male anche per tutto il resto d’Italia che non pagaia.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
P.S. ma ci dici chi sei? Non ti devi preoccupare pensa solo che il sottoscritto è stato deferito all’organo di giustizia sportiva federale da un consigliere tanto attento e pronto alle mie osservazioni e che non ha voluto usare il forum per replicare ma la spada e la bilancia della giustizia. Ora mi aspetto solo la mano e l’occhio per quella divina. Chissà cosa direbbe Mayr in questo caso … ? Beh alla fine mi hanno dato un’ammonizione – cartellino giallo in termini pallonari per dirla come il grande mitico Gianni Brera. Pazienza… infondo mi considero un prigioniero politico e chissà che prima o poi rivenga ripristinato buon senso e logica.
Francesco Iacobelli:
"nemo propheta in patria"
Skillo:
Si, Ettore, sarebbe giusto che gli atleti fossero gli artefici di certi cambiamenti ma dovrebbe essere un fronte comune e compatto quello che gli atleti dovrebbero sollevare ma purtroppo il "tutti o nessuno" non è cosa che funzioni sempre: tu sai già che tempo fa gli atleti piemontesi si opposero con energia al "cambiamento Baron" e gli unici frutti che ne ebbero furono promesse mai mantenute e l'approdo alla "bad company" sotto la guida di chi sai e poi di chi altri sai e poi forse hai perso anche tu il filo come è successo a me. Contemporaneamente, i bravi ragazzi, tra i quali molti di quelli che lanciavano invettive anche furiose ma sempre e comunque pronunciate alle spalle dei destinatari, ricevettero Pierpaolo Ferrazzi e tante cose belle.
Tu da una lezione del genere che cosa avresti imparato? Quello che hanno imparato i ragazzi in questione: sta zitto e pensa solo ai fatti tuoi.
Il Bertani (atleta, padre di atleta, tecnico o qualunque figura egli ricopra) fa benissimo a non palesarsi e a continuare a scrivere di cose che se fossimo in una federazione composta da dirigenti e società meno miopi avrebbero già fatto scattare qualche indagine interna se non addirittura fatto saltare in aria qualche poltrona.
Ettore Ivaldi:
Oggi, la musica per le mie orecchie e per il mio spirito è quella dello scozzese Rod Stewart, ve lo ricordate lo stravagante cantore di “Mandolin Wind” e “Young Turks” tanto per citare due delle sue più famosi canzoni? Anche se per la verità in questo momento mi sto deliziando con la sua interpretazione di “What a Wonderful Word” di Louis Amstrong. Se la musica è di un genere decisamente soft altrettanto non si può dire per l’argomento tecnico che mi assilla e che mi fa pensare a lungo, anche se per la verità il sapiente Vladimir Platonov mi fa dormire sonni tranquilli con i suoi studi e le sue ricerche che convalidano l’idea che ho maturato in questi anni sulla Tecnica e sulla funzione dell’allenamento in generale. In sostanza l’insigne professore afferma: “certi gesti vengono automatizzati grazie alla ripetizione, formando un’abitudine motoria”. Nella sua lunga disquisizione esprime molto bene le tappe e le fasi della preparazione tecnica degli atleti. Mi soffermo sull’aspetto delle sensazioni e percezioni dei movimenti e l’elaborazione dell’informazione. Se noi prendiamo i giovani canoisti sicuramente ci accorgeremo che le sensazioni e le percezioni sono imprecise, la componente cinestetica è praticamente inesistente e domina l’informazione visiva. Quindi noi ci preoccuperemo in questa fase di far eseguire una serie di esercizi in condizioni favorevoli, le nostre informazioni saranno solo di carattere del tutto generale, ma avranno obiettivi chiari. Se, ad esempio, si sta lavorando sull’avanzamento si dovrà fissare il punto d’arrivo e lasciare che il giovane trovi la soluzione migliore per arrivare all’obiettivo. Ripetizione dopo ripetizione avrò modo di intervenire ponendo allo stesso ragazzo altri obiettivi, come: rilassare la mano in fase si spinta, percezione della sensazione di fatica sulle braccia e sugli arti superiori in genere. Quindi andrò ad introdurre la spinta con i piedi e così via. Si deve cercare di andare a rafforzare le componenti cinestetiche con una percezione dei movimenti più precisa attraverso la forma verbale, che molte volte assume un ruolo determinante. E’ la stessa Elena Bargigli (http://www.federcanoa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=133:giovani-pagaiatori-al-lavoro-dopo-il-raduno-di-subiaco-parla-elena-bargigli&catid=5:news&Itemid=5) che ci dice che molto spesso trova difficoltà nel linguaggio, elemento da non sottovalutare. E’ compito nostro trovare la password per entrare in ogni nostro allievo, ricordandoci che dobbiamo essere noi a fare lo sforzo per capire quale può essere il codice d’accesso per ogni singola realtà: “You are unique like You are”…e-Team insegna!
Tutto ciò ci riporta alla centralità del corpo nello slalom dove l’equilibrio la fa da padrone. Cosa fare quindi con i nostri ragazzi per cercare di esaltare al massimo queste capacità? La prima cosa è sicuramente quella di riuscire ad instaurare un rapporto costante dove ci sia la possibilità di poter interagire quasi quotidianamente con il nostro allievo per guidare le scoperte. Dobbiamo poi introdurre quello che alcuni autori chiamano gli “stati di necessità”, gradualmente sempre più impegnativi. Il segreto però è nella sicurezza che il ragazzo possa trovare e scoprire la soluzione e quindi il compito dovrà esser assolutamente alla sua portata. Altrimenti rischiamo di mortificare il lavoro e il soggetto. L’argomento così potrebbe sembrare sterile, ma getta le basi per poter crescere di pari passo con il giovane atleta per un lavoro che poi nel tempo diventerà basilare e che si dovrà adattare alle varie evoluzioni – fisiche, mentali, atletiche – dello stesso. Il compito dell’allenatore sarà quindi anche quello di riuscire a rendere tutto ciò vivace ed interessante con proposte che sappiano rendere partecipe l’allievo e che soprattutto raggiungano l’obiettivo prefissato.
Un altro elemento fondamentale diventerà, per noi, la verifica di quanto ci siamo proposti. Molto spesso ci dimentichiamo da dove siamo partiti e per questo motivo che ci viene in aiuto il video. Andare a rivedere filmati di mesi antecedenti ci permetterà di capire e di avere la situazione sotto controllo su eventuali miglioramenti o sulla stabilità di quanto fatto.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Ettore Ivaldi:
Era parecchio tempo che non passavo una domenica decisamente rilassata a godermi, con i piedi sul tavolino, tanti eventi sportivi, complice il brutto tempo e la consapevolezza di un calendario assai fitto e senza sosta fino alla terza domenica di settembre. Quindi cosa fare di meglio se non godersi da sportivo ciabattaro una giornata davanti a Tv ed internet?
Alla televisione ho sospirato per il sorpasso di Lorenzo su Pedrosa con un Rossi a guardare le stelle dicendo che non era giornata per lui con una spalla dolorante… bravo vai a fare lo sciocchino con il motocross invece di pensare al motomondiale. Una entusiasmante vittoria dello spagnolo Lorenzo, davanti al suo pubblico, dedicata al Barca, lui tifoso dei “blugrana” contro il “neroazzuro” Valentino. Ok ora siamo uno pari.
L’attenzione poi si è spostata sul nuovo centrale del Foro Italico con i suoi 10.500 posti a sedere per la finale tutta iberica tra David Ferrer contro il mio amico Rafael Nadal. Ho conosciuto Il “maiorchino” ai giochi olimpici di Bejing e abbiamo condiviso tavolo e pietanze durante una cena di gala. Mi impressionò il suo braccio sinistro e la sua semplicità nonché la curiosità per il nostro sport. Non credo che lui si ricordi di me, ma fingo comunque che sia così! Brutto tempo nella capitale e così la partita è sospesa intorno alle 18,30, per la seconda volta: piove! Ovvio io sono a casa per questo. Si riprende a giocare poco dopo, ma noi decidiamo di guardare un film di Woody Allen “basta che funzioni” … carino e tutto sommato con una visione della vita alla fine ottimistica. Internet ci tiene aggiornati sul mitico Rafael che torna in campo e si sbarazza velocemente del suo connazionale andando a vincere per la quinta volta a Roma in sei anni. Non male tanto più che arriva a quota 17 “Master 1000” vinti eguagliando Andre Agassi.
La televisione ci regala immagini e commenti - mitici quelli di Clerici e Tommasi - ma per seguire i risultati della domenica canoistica bisogna utilizzare internet, facebook, e-mail, telefono e fantasia.
Dalla cornetta ci arriva la notizia della doppia vittoria, sprint e classica, sul Brembo del bravo pagaiatore Mariano Bifano che ha avuto la meglio su un fluvialista occasionale come Jaka Jazbec. Dalla cittadina termale esce contento anche Alessandro Leonori, il nostro generoso cineasta, che già alle 8 della mattina del lunedì, puntuale come il Corriere della Sera, sul social network FB esprime soddisfazione per le 4 medaglie d’oro vinte in due giorni. Meglio di lui solo Phelps! Ma Giuseppe Montarese promette scintille a Vipiteno… poi magari mi spiegherai che cosa rappresenta la tua icona sul tuo profilo!? Infine le foto di Davide Tassarotti ci danno l’idea del livello d’acqua per la prima selezione per la squadra italiana di discesa.
La visuale si apre sull’Europa dello slalom e per seguire tutto ci vogliono due pc, anzi un Mac e un PC: non sia mai che ci si confonda tra il sacro e il profano. Sul mitico sito www.mates.sk seguo con Zeno l’evolversi delle gare di selezione per slovacchi e cechi. I primi impegnati nella prove a Bratislava e i secondi a Trnavka un fiume da paura con due bei salti e corrente veloce. Da una prima veloce analisi non ci sono grandissime novità nelle file di cechi e slovacchi. Lubos Hilgert nei kayak uomini, dopo essere rimasto al palo per alcuni anni è rientrato alla grande. Nel settore femminile le matrone ceke si riconfermano, ma hanno il fiato sul collo da parte delle giovanissime Zasterova e Galuskova. Cognomi che la dicono lunga… non vi pare?
Dal sito di Campebell Walsh ci arrivano indicazioni da Nottingham per le prove dei sudditi di sua maestà la regina Elisabetta d’Inghilterra e degli altri regni del Commonwealth che sono la bellezza di 125 milioni. Mentre dagli Usa Bretty Heyl è soddisfatto per le sue prestazioni nei trial a stelle e strisce. Dalla Germania è arrivata anche la riscossa di Fabian Dorfler che dopo qualche tempo di buio sembra essere rientrato in squadra.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
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