Ciao,
sai che non so se ho afferrato la domanda? … forse è colpa delle enormi checklist sul PCI-DSS con cui mi sto confrontando sul lavoro!!!!
Ad ogni modo:
- devi modificare quanto riportato al link da te indicato e in particolare l’accezione
“[…]ma la loro lunghezza e continuità fa aumentare le difficoltà complessive”
- o devi capire, quando qualcuno ti invia una scheda con scritto “CONTINUO”, cosa intenda?
In entrambi i casi mi pare ovvio che la “continuità” possa essere visto come un fattore:
- oggettivo, nel senso che un conto è farsi un passaggio (diciamo anche lungo 10-20 m.) in cui qualcuno è in grado comunque di tirarti fuori e dove comunque un bagno potrebbe non portare a conseguenze “gravi”, mente un'altra storia è farsi un bagno su una rapida 100 m dove comunque si beve, si frulla, ecc. di continuo e dove il controllo deve essere continuo sia in canoa che a bagno”
- soggettivo, perché poi ci sono quelli per i quali se una rapida non è di mezzo km non c’è gusto (indipendentemente dal grado)!!!
Ad ogni modo, tenendo conto delle capacità del canoista più che del grado della rapida io per "
TRATTO CONTINUO” potrei dare diverse definizioni (tutte mooolto simili
) ovvero un tratto in cui:
1)
la sequenza e il numero di difficoltà da superare sia elevato e la la distanza fra le stesse sia estremamente ridotto, non permettendo di conseguenza al canoista (ovviamente in relazione alle proprie capacità e al grado della rapida in oggetto) di recuperare, in caso di errore, la linea precedentemente impostata senza dover prima affrontare ulteriori difficoltà dello stesso livello che potrebbero portarlo in una situazione problematica, dovuta ad un insieme di fattori quali la mancanza di morte, la complessità di manovra richiesta, l’affaticamento fisico, ulteriori difficoltà molto ravvicinate, corrente tesa, ecc.”
2)
“la sequenza e il numero di difficoltà da superare nonché la distanza fra le stesse, se messa in relazione alle capacità oggettive del canoista, sia tale da non permettere errori in seguito ai quali non si abbia la facile possibilità di recuperare la linea scelta, ponendo di conseguenza il canoista in una situazione “problematica” dovuta ad un insieme di fattori quali la mancanza di morte, la complessità di manovra richiesta, l’affaticamento fisico, ulteriori difficoltà molto ravvicinate, corrente tesa, ecc.”
3)
“la sequenza di difficoltà da superare e la distanza fra le stesse, se messa in relazione alle capacità oggettive del canoista, sia tale da non permettere errori in seguito ai quali la possibilità di recuperare la linea scelta risulti non facile, se non addirittura impossibile, ponendo il canoista in una situazione “problematica” dovuta ad un insieme di fattori quali la mancanza di morte, la complessità di manovra richiesta, l’affaticamento fisico, ulteriori difficoltà molto ravvicinate, corrente tesa, ecc.”
Poi ci sarebbe la 4) ... ma era troppo semplice e te la dirò in un orecchio o altrimenti ... ti porterò a vederla!!!
Ovviamente è tutto perfezionabile ;-)
Ciao
Giorgio (JC)