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armando mattioli

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legge regionale pesca in umbria
* il: Novembre 04, 2008, 07:06:23 am *
Andate a questo sito http://www.legambientenera.it/notizie.htm (non è un
caso, legambiente* è il grande sponsor della legge) e leggetevi la legge che ha fatto il 29 ottobre la Regione Umbria sulla pesca (e sulle
ulteriori limitazioni alla navigabilità..).
Tra l'altro, e prevedo in attesa di vietare del tutto la navigazione sul
Corno da serravalle a biselli, ha vietato i rilasci temporanei alla diga di
Biselli, con il che il tratto dell'allevamento non sarà più
navigabile.Figuriamoci a valle di Nortosce.
Io mi sono già mosso (sarà una battaglia molto dura), i diretti interessati,
se vogliono, si facciano sentire ora: è in gioco la navigabilità in tutta la valnerina, visto che è zona SIC.
Agli altri amici canoisti italiani, quando e se sarà il momento, chiederemo
il loro supporto, molto utile in passato.
Armando Mattioli
348.9037480
*Legambiente gestisce il tratto di pesca no kill............

armando mattioli

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legambiente esce allo scoperto
* Risposta #1 il: Novembre 07, 2008, 04:11:32 am *
Leggete cosa scrive legambiente umbria: http://www.pipam.org/index.php?option=com_content&task=view&id=1525&Itemid=0 !
Nel frattempo come gruppo canoe foligno, stiamo organizzandoci per una difesa molto agguerrita, con il supporto dei fratelli Dall'Oglio che quando c'è da difendere il diritto a navigare in Umbria sono sempre presenti.
Se anche qualche altro fruitore del corno e del nera volesse dare una mano a mantenere la possibilità di fare i raduni sul corno....
Saluti
Armando Mattioli

Philippe

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #2 il: Novembre 07, 2008, 02:49:44 pm *
* Ultima modifica: Novembre 09, 2008, 11:34:45 am da Philippe Devanneaux *
Non vedo in che modo le canoe e i raft possano danneggiare il fiume e i pesci.
Non credo che siamo così tanti da distruggere l'ambiente. La nostra è un attività del tutto innocua...invece la pesca anche se controllata e regolamentata qualche danno lo fa basta chiederlo al pesce che viene preso all'amo. Il fatto è che i pescatori contano più di chi vuole praticare la canoa.
philo

stefano caprile CCN

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #3 il: Novembre 07, 2008, 04:57:55 pm *
Armando,
passami un paio di indirizzi email di Lega ambiente e di altri enti coinvolti in questa normativa, che voglio scrivergli.
Usa il mio indirizzo email, o la messaggistica privata.
Ciao, grazie,
Stefano
Stefano CCN

cecco

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #4 il: Novembre 07, 2008, 08:27:22 pm *
mattioli, non mandare la mail di legambiente  in privato a chi te la ha chiesta, mandala a tutti !!! perchè se in umbria legambiente si è sostanzialmente venduta ai cub di pesca sportiva è bene che noi lo sappiamo e che possiamo scrivergli la nostra opinione.

armando mattioli

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #5 il: Novembre 08, 2008, 01:32:29 pm *
Grazie ragazzi,
accolgo volentieri il vostro invito e trasmetto le mail dei soggetti istituzionali su cui fare pressione:
prgiunta@regione.umbria.it; ambiente@regione.umbria.it ; asscultura@regione.umbria.it ; rifondazionecomunista@provincia.perugia.it ; partito.democratico@provincia.perugia.it;  pse@provincia.perugia.it;mf0910@mclink.it

Il testo potrebbe essere più o meno questo

"All'Ass.re Ambiente Regione Umbria
Lamberto Bottini

All'Ass.re Sport Regione Umbria
Silvano Rometti

Al Presidente Commissione Ambiente Provincia di Perugia
Fausto Cocciari

Il sottoscritto, presa visione della legge regionale 15/2008, ne chiede la modifica nelle parti che vietano o inibiscono il diritto di navigazione, perchè, aldilà di inconsistenti motivazioni di ordine ambientalista, sono chiaramente legate alla volontà di concedere ingiustificati privilegi ad alcune categorie di pescatori, in particolare quelli che applicano la cosiddetta tecnica di pesca no-kill, la quale è peraltro vietata per maltrattatamento agli animali nei paesi di più avanzata sensibilità ambientalista come la Svizzera.
Preme anche sottolineare che questa normativa è fomentatrice di divisioni e conflittualità tra pescatori e pagaiatori fluviali, mentre nella realtà prevalgono comportamenti di civile convivenza, compresa l'Umbria, a quanto ci risulta.
Si fa presente infine che ove tale normativa venisse approvata anche nella altre regioni di Italia, ciò implicherebbe la cessazione della attività canoistica fluviale.
Nel ringraziare per l'attenzione si porgono distinti saluti.
firmato"

Inoltre sono graditi vostri interventi su www.spoletonline.com dove Alessandro Lini del gruppo canoe foligno ha già aperto la campagna http://www.spoletonline.com/?page=articolo&id=123792.

Se volete scrivere a Legambiente questi gli indirizzi: legambiente@legambiente.eu, info@legambienteumbria.it , se gli scrivete, mandate una copia pure a questo indirizzo: mf0910@mclink.it.
Nel frattempo stiamo organizzando una controffensiva con i fiocchi, di cui la campagna di cki è una tappa importante; a presto nuove notizie.

Saluti
Armando Mattioli

stefano caprile CCN

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #6 il: Novembre 10, 2008, 04:03:16 pm *
Per vostra conoscenza, la mia lettera e la risposta di Legambiente:

Oggetto: Vivere i fiumi e leggi ambientali

Spett.le Legambiente,
Consentitemi di manifestare il mio stupore. Per anni socio WWF, amante della natura e dell'ambiente, ho sempre pensato che chi ama la natura dovrebbe incoraggiare le attività che permettono alle persone di entrarvi in contatto. Più persone vivono la natura, più persone impareranno a rispettarla. E pertanto, oltre a praticare personalmente camminate nei parchi, mountain bike e canoa fluviale, insegno gratuitamente e accompagno canoisti principianti sui fiumi, perché imparino ad amare l'ambiente fluviale, e questo amore li spinga a rendersi parte attiva nel salvaguardarli.
Non è un caso che i canoisti siano sempre in prima linea quando c'è da battersi contro dighe e sbarramenti (anche su tratti non percorribili in canoa), e che siano i primi a sporgere denuncia quando, durante le loro discese, scoprono scarichi abusivi che inquinano i fiumi.
Il club a cui appartengo, il Canoa Club Novara, si è reso parte attiva nel collaborare con il C.I.R.F. al progetto di riqualificazione fluviale del torrente Agogna, e non siamo certo l'unico canoa club che si batte su queste tematiche.
Ora leggo l'articolo che riporto in calce, relativo alla legge sulla pesca.  Per salvaguardare i fiumi dalla pesca indiscriminata si è deciso di proibirne l'accesso ai canoisti?
Non avete pensato che i canoisti non sono nemici da combattere, ma collaboratori che operano per la salvaguardia dell'ambiente che amano di più?
Quale tipo di danno all'ambiente può procurare una canoa che galleggia sull'acqua, con propulsione a remi? Nessun rumore. Niente fumi. Nessuno scarico nell'acqua. Nessun prelievo di fauna o flora.
Mi sono sentito dire che "i canoisti camminano sul fondo del fiume". Avete mai visto un canoista in un fiume? Di solito si muove pagaiando nell'acqua, non camminando sul fondo.
Tuttalpiù un piede in acqua potrebbe mettercelo all'imbarco, o allo sbarco, se è un canoista poco esperto. Ma a questo si può ovviare facilmente identificando i punti di imbarco/sbarco, e vietando l'utilizzo di sbarchi intermedi.
Sinceramente, scoraggiando la fruizione del fiume, otterrete il risultato di aumentare, tra la gente, l'ignoranza sul valore che questi ambienti hanno. Andate a vedere come è conciato il Bussento, nel parco del Cilento. Non sono stati i canoisti a riempirlo di spazzatura così, ma la gente ignorante che non sa che il fiume non è una discarica, ma un bene da tutelare.
La gente che viene in canoa con noi questo lo impara. Sulle Alpi, per fortuna, potremo continuare ad insegnarlo. In Umbria, ahimè, non potranno più.
Peccato. Avrete fiumi senza canoisti, ma i pesci continueranno a morire per quello che la gente diseducata continua a buttarci dentro.

Cordiali saluti,

Ing. Stefano Caprile
Novara

______________________________________________________
Risposta di Legambiente Umbria:

Sig. Stefano
la rigraziamo per averci contattato e per il suo prezioso contributo.

Premettiamo subito che credo abbia interpretato male il ns. articolo sulla
nuova normativa sulla pesca e ambienti acquatici; molta strumentalizzazione si
sta facendo un pò ovunque pur non conoscendo la realtà dei fatti; così come
intendiamo precisare che Legambiente Umbria non è contro i sport fluviali, in
particolar modo la canoa river (io stesso sono un appassionato di nautica
fluvio-lacustre).
Non bisogna confondere una corretta fruizione basata sulla contemplazione e
conoscenza, come mi dice che Lei esercita e anch'io esercitato, con quello che
ormai da diversi anni si stava praticando sulle acque pregiate della Valnerina
( fiumi Corno e Nera), ovvero non attività commisurate alle capacità di carico
ambientali attraverso l'uso di mezzi a basso impatto come la canoa e praticate
in via del tutto amatoriale, ma attività commerciali di solo rafting intensive
in tratti di fiume con profondità media non superiore a cm 30 e alvei con
sezione non superiore a 5-6 mt. Nei periodi estivi quasi tutti i giorni le
discese di più gommoni con a bordo sino a sei persone con relative pagaie si
susseguivano ininterrottamente dalle ore 9.00 sino alle ore 18.00; ma a questo
doveva aggiungersi lo stress cui erano sottoposti gli habitat fluviali causati
da una serie di attività collaterali ( vari giochi in acqua, "ricerca
dell'oro", trekking river percorrendo in 15 20 persone gli alvei fluviali,
bagni di gruppo e tutto quello che poteva arricchire l'offerta) molto
impattanti per gli ecosistemi fluviali della Valnerina.
In sostanza km e km di torrente trasformati in dei veri e propri acqua park
sullo stile Mirabilandia o simili.
Quindi, come può ben capire quello che stava accadendo in Valnerina è cosa
completamente diversa dallo scoprire le virtù nascoste di un ambiente
incontaminato utilizzando un mezzo innocuo come la canoa se usata con
modestia; non a caso la nuova normativa in Umbria limita fortemente il rafting
individuando fiumi e tratti più congeniali, ma non la canoa che in forma
amatoriale può essere pratica nella maggior parte dei corsi d'acqua,
chiaramente fatta eccezione di quei tratti che per ragioni di salvaguardia
sono interdette a tutte le attività o se alcune, come la pesca, non lo sono
perchè severamente regolamentate, come nelle ZRS del fiume Nera dove non
possono pescare al giorno più di 25 persone suddivisi per settore in 11 km di
fiume.
Anche la pesca subirà ulteriori restrizioni nelle zone sottoposte a protezione
speciale come nel caso dei SIC appartenenti alla Rete di Natura 2000 della
CEE, e in misura proporzionale anche nelle restanti acque regionali.
Comunque, Legambiente in tutta questa storia sembra essere scambiata per il
soggetto a cui far rifermento e unico responsabile di provvedimenti di
divieto, ma non è così; noi siamo un'associazione di volontariato che si
occupa della salvaguardia dell'ambiente e politica sociale e cerchiamo di
proporci a chi governa il territorio, ma anche a chi lo vive, suggerendo
criteri di fattibilità sostenibile e compatibile con le risorse naturali.
Le scelte individuate dalla regione Umbria sono frutto di un ampia
partecipazione e studio del problema in tutti i vari aspetti tenuto dagli
esperti tecnico-scientifici che monitorano questi ambienti costantemente.
(università, province e regione).

Spero di averla rassicurata e chiarito la situazione reale.
In Umbria in canoa si potrà sempre andare, così come sarà possibile esercitare
rafting nei modi, luoghi e tempi stabiliti dalla normativa, che, ripeto, come
obiettivo non si pone il prioritario principio del divieto assoluto, ma al
contrario di stabilire le modalità più congeniali per un uso corretto e
sostenibile delle risorse naturali, principio questo sancito nelle attuali
normative comunitarie vigenti.
E' per questo che abbiamo ritenuto importante diffondere la notizia di questa
nuova legge in Umbria, una volta tanto è stata fatta una legge con principi
veri di salvaguardia; ora si tratta solo di saperla applicare.

Ringraziandola ancora per averci contattato, nella speranza di conoscerla nei
fiumi Umbri, la saluto cordialmente.

Legambiente Umbria
res. sett. acque
Marco Pippi

 
Stefano CCN

armando mattioli

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #7 il: Novembre 12, 2008, 05:56:48 pm *
Caro Stefano ed amici del forum,
questi i dati salienti della questione pesca contro canoisti in Umbria su cui è intervenuto pippi di legambiente umbria.

1) ogni volta che i canoisti protestano per le restrizioni alla navigabilità dei fiumi in Umbria, Pippi cambia discorso ed attacca il rafting cattivo mostrando a parole di volerlo differenziare dalla canoa buona; dopodichè, alla prova dei fatti, non fa distinzioni, sia nei tavoli in cui si difendono gli interessi dei pescatori contro i pagaiatori, sia quando plaude ad una legge che penalizza indifferentemente rafting e canoa a favore dei pescatori, sia quando si tratta di contrastare l’apertura delle diga di nortosce per permettere i raduni di canaoa come si fa in tutta italia. Sono infatti 6 anni che legambiente nera-pippi hanno diffidato Enel-Endesa a non aprire la diga di nortosce per permettere raduni di canoa sul tratto più bello del Corno di circa 8 km. Quest’anno il tentativo lo hanno fatto gli amici del gruppo canoe roma ma il risultato è stato lo stesso: niet.

2) la nuova legge regionale difesa da pippi ha allargato il divieto di navigazione anche alle canoe “buone” nelle acqua a salmonidi, portandolo dal 1 novembre – 28 febbraio, al 1 novembre - 31 marzo; se qualcuno vi dicesse che tale legge verrà a adottata in tutta italia, come vi sentireste? Di fatto rappresenta un precedente pericoloso

3) avere vietato i rilasci temporanei di acqua dagli sbarramenti all’art 27 significa che nel tratto di 1300 metri della troticultura di biselli non sarà più possibile navigare in canoa, come si faceva da circa due anni grazie all’accordo tra rafting ed ittiocultura accodandosi ai gommoni proprio grazie a quei rilasci che la nuova legge vieta  seguito dell’azione fatta da Pippi (ho ovviamente la documentazione).

4) la legge sulla pesca dice chiaramente che gli sport nautici tutti sono incompatibili con la pesca e pertanto vanno limitati (!)

5) il tratto di pesca no kill di cerreto (9 km) ed altri tratti riservati alla pesca è dal 2003 che sono vietati tutto l’anno alla navigazione indifferenziata.

6) Io ci ho rinunciato, ma tu sei un ing. puoi spiegare a Pippi la legge di archimede in base alla quale un gommone naviga in 30 cm di acqua, mentre un pescatore n0? Al riguardo, gli puoi chiedere se nel tratto no kill vietato alla canoa i pescatori possono entrare in acqua?

Forse vi domanderete a questo punto come mai questo accanimento: basta che vi ricordiate che chi gestisce il tratto no kill di cerreto è lo stesso Pippi.
A questo punto è opportuno che, visto che Pippi si è scoperto, la questione la poniate oltre che alla segreteria di legambiente umbria (segretario@legambienteumbria.it) anche a Legambiente Nazionale, affinché faccia le dovute verifiche e dia una risposta magari super partes, non essendo direttamente coinvolta nella gestione del no kill e non avendo interessi diretti da difendere nei confronti della canoa.

Saluti
Armando Mattioli

maurizio bernasconi

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #8 il: Novembre 12, 2008, 07:14:03 pm *
Ecco per conoscenza la e-mail che ho inviato oggi a Legambiente nazionale: "Alla Direzione Nazionale Lega Ambiente. Essendo stato per molti anni un socio attivo di Legambiente presso il Circolo di Borgosesia, mi sento in dovere di informarvi riguardo alla discutibile gestione del problema acque da parte del vostro rappresentante in Umbria sig.Pippi. A tale sopo allego di seguito l'ultimo intervento apparso sul forum nazionale dei canoisti www.CanoaKayakItalia  Presso tale forum potete constatare rapidamente la gravità e il danno della polemica in atto. Mi pare inoltre che agli occhi degli ambientalisti e delle comuni persone con un minimo di giudizio non non è certo positivo per Legambiente che il suo nome venga associato a una attività più o meno commerciale futile e insulsa come la pesca no kill. Distinti saluti Maurizio Bernasconi" (segue l'intervento di Mattioli).

maurizio bernasconi

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #9 il: Novembre 12, 2008, 07:18:41 pm *
 Non per difendere l'assalto edonista e casinista dei turisti in muta in certi tratti di fiume, che dipende comunque dal fatto che i tratti praticabili sono ridotti al lumicino... Complimenti a Stefano Caprile per il suo intervento chiaro e convincente, molti non avrebbero resistito alla tentazione di definire la pesca no kill come un'attività cretina e sottilmente criminale. Stefano ha saputo esprimersi in modo perfettamente adatto alle circostanze. Ho una pessima opinione dell'ambientalismo cosiddetto scientifico di Legambiente e so che non si potranno portare quelle persone su posizioni diverse. Si comportano come un'azienza centralizzata che detiene certezze. Il loro impegno è profuso principalmente nel coltivare rapporti con enti e aziende a livello locale e nazionale. Fanno la politica della botte piena e della moglie ubriaca. Il progresso con le sue conseguenze sarebbe inevitabile, anzi va bene, basta che venga temperato con soluzioni tecniche adeguate. E' una forma di positivismo estremo e assurdo, con risvolti ridicoli. Cosicché scompaiono gli inceneritori e appaiono i termovalorizzatori, la pesca diventa no kill, la canoa diventa: canoa-river, le fonti energetiche rinnovabili fanno la loro comparsa fra le voci di finaziamento privilegiate e si fa fuori anche l'ultimo 5% dei corsi d'acqua superstiti. Questa politica ottiene facilmente una notevole visibilità mediatica e distoglie il pubblico da una presa di coscienza più netta e decisiva: cioé quella che sarebbe necessario finalmente cambiare drasticamente il nostro sistema di vita.

armando mattioli

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #10 il: Novembre 13, 2008, 12:58:18 am *
Grazie a Bernasconi, un intervento autorevole che certo creerà un qualche imbarazzo: è dura per un'associazione ambientalista difendere la propria gestione di un no kill se viene criticata per questo. Oltretutto la Svizzera ha in questi giorni vietato il no kill, considerandolo pratica crudele verso gli animali: e su questo tasto abbiamo cominciato a battere con insistenza.
Forza ragazzi, ora fate tutti la vostra parte, inviate le vostre mail ed intervenite su http://www.spoletonline.it , l'obiettivo di riappropriarci della navigazione in Umbria, no kill in primis, non è utopico.
Il fronte anti no kill ed anti divieti di navigazione si sta infatti allargando autorevolmente ed in modo significativo ed a 360°, dal mondo dell'associazionismo sportivo a quello culturale, al mondo politico, a quello sindacale (sono in gioco decine di posti di lavoro dei ragazzi che lavorano nei centri rafting). Le iniziative che stiamo programmando sono pure a 360° (non ve le posso dire, magari occhi indiscreti leggono il forum): saranno una sorpresa.
Il territorio, in cui siamo fortemente radicati, è a nostro favore. Martedi sono stato convocato dall'Assessore all'ambiente Bottini, estensore della legge, per un incontro con un funzionario (lui è impegnato e non mi può ricevere) a cui ho già chiesto di vedere gli atti amministrativi che hanno portato alla legge che, ad occhio, mi sembra zoppicante in vari aspetti (li valuterà comunque un avvocato).
Insomma, siamo appena agli inizi (sono comparsi solo articoli su spoletonline, stiamo tenendo un low profil dal punto di vista mediatico) e già qualcosa si muove: ed ancora dobbiamo giocare le carte più significative. Ma la battaglia non si preannuncia semplice, tutt'altro: è per questo che il vostro supporto deve in questo momento essere massiccio. Ho la speranza che chi deve capire capisca che si sta prefigurando uno scontro molto duro, tra un po' comincia la campagna elettorale e non conviene a nessuno il muro contro muro. La soluzione più ragionevole è lasciare al loro destino gli oltranzisti, cha da un po' di tempo se ne stanno zitti e buoni, forse hanno subodorato una tempesta in arrivo, e ristabilire regole degne di una civile convivenza.
Saluti
Armando Mattioli


armando mattioli

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mi correggo: http://www.spoletonline.com
* Risposta #11 il: Novembre 13, 2008, 01:00:47 am *
L'indirizzo su cui fare interventi è: http://www.spoletonline.com
Armando mattioli

MaurizioGuidaFICT

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #12 il: Novembre 13, 2008, 09:56:19 am *
Questa è la mail che ho mandato sabato 8 novembre come Coordinatore dell'Accademia, dato che le richieste in occasione del Raduno Federale su Nera e Corno le avevo fatte in tale veste e che in un primo momento erano state sostenute dalla Provincia di Perugia e poi, a due giorni dalla manifestazione, c'è stato il repentino cambio di direzione che ha costretto E.ON  Produzione SPA ad annullare il rilascio concordato.

"All'Ass.re Ambiente Regione Umbria
Lamberto Bottini

All'Ass.re Sport Regione Umbria
Silvano Rometti

Al Presidente Commissione Ambiente Provincia di Perugia
Fausto Cocciari

Oggetto: Diritto alla navigazione sui fiumi Nera e Corno.
 
    Con nota n. 0300244 del 29/9/2008 la Provincia di Perugia - Servizio Difesa e Gestione Idraulica - in risposta alla nostra richiesta di rilascio acqua per lo svolgimento del Raduno Federale FICT sui fiumi Nera e Corno tenutosi poi il 27 e 28 settembre 2008, e facendo seguito ad una precedente risposta  n. 291683 del 24/9/208 in cui veniva correttamente lasciato al libero accordo tra le parti (accordo raggiunto tra Organizzazione Raduno e Gestore dell'impianto di captazione delle acque) il possibile rilascio dell'acqua per il tratto Nortosce - Borgo Cerreto - la Provincia tornava sulle proprie decisioni esprimendo parere contrario al rilascio.
Tra le motivazioni addotte riporto testualmente: " Rimane comunque la contrarietà dell'Amministrazione, già più volte palesata, a provocare piene artificiali nel bacino del Nera non giustificate da inderogabili motivazioni tecniche legate al funzionamento delle centrali, anche alla luce del fatto che l'area in questione, individuata come "Gola del Corno e Stretta di Biselli, codice IT5210055,è sito di Interesse Comunitario.
In esso le attività di fossismo, torrentismo, canyoning e rafting sono comprese tra le vulnerabilità e come tali possono compromettere lo stato di salute dell'ecosistema e quindi potenzialmente entrare in contrasto con le finalità istitutive dell'ambito comunitario, istituito con D.M. del 03 aprile  2000, ai sensi della direttiva Habitat 9243CEE."
Senza voler fare della polemica gratuita e sapendo che i tratti interessati dalla manifestazione sono da anni ad esclusivo uso dei pescatori che praticano il no-kill, chiedo come mai un sito di interesse comunitario possa essere riservato soltanto per una categoria di cittadini e contribuenti, mentre altri ne vengono esclusi adducendo motivazioni come "compromettere lo stato di salute dell'ecositema" .
Gli sport di pagaia e la canoa in primis sono riconosciuti a livello mondiale e non solo comunitario, come i mezzi per eccellenza atti ad avvicinare e frequentare siti di interesse mondiale per l'umanità.
Voglio ricordare solo alcuni di questi siti:
- Il Gran Canyon del Colorado - USA;
- Il Gran Canyon del Tara - Montenegro;
- La gola del Verdon - Francia;
- La Valle del Soça - Slovenia;
- Le Riserve Marine di Punta Campanella - Italia.
Solo per citarne i principali.
Oltre a questi siti esistono numerose altre realtà italiane ed europee dove sport d'acqua, pesca e turismo convivono positivamente nel rispetto dell'ecosistema e fornendo occasioni di sviluppo sociale ed economico e tutela del patrimonio naturalistico che hanno avuto la fortuna di avere.
Per tornare alla manifestazione altra motivazione addotta è quella di:"  provocare piene artificiali nel bacino del Nera ". Mi permeto di ricordare che il rilascio dell'acqua nella specifica circostanza non può in nessun modo provocare "piene artificiali" poichè l'apertura della paratia di Nortosce sul fiume Corno che convoglia l'acqua nella tubatura farebbe semplicemente tornare nel letto del fiume la sua portata naturale (meno di 3mc al secondo), che sarebbe poi prelvata nuovamente del bacino a monte di Borgo Cerreto (Nera) e quindi prima del tratto no-kill.
Molteplici attività turistiche ed imprenditoriali sono rese possibili sui fiumi italiani e stranieri grazie al rilascio di acqua da parte di bacini. Rilasci di gran lunga superiori a quello del Corno (Il Nera sotto la Cascata delle Marmore, Il Reno Anteriore in Svizzera, il Melfa nel Lazio, il Vara in Liguria, Il Limentra in Toscana, la Siagne in Francia ecc.ecc.).
Possibile mai che un Ente Pubblico al servizio della comunità non sia capace di trovare un punto di incontro tra le diverse esigenze presenti sul territorio (protese alla valorizzazione e allo sviluppo dello stesso) ma ceda inesorabilmente alle pressioni ed agli interessi di un solo gruppo di pressione.
Nei tratti no-kill sono ammessi solo i pescatori! Per gli altri non solo non è possibile andare in canoa, gommone, hydro, ma neppure portare i bambini a fare il bagno...soltanto la pesca è possibile.
Siamo convinti invece che ci sia la possibilità di rimuovere divieti e privilegi e trovare un accordo di reciproca civile coesistenza tra le diverse realtà presenti sul territorio e che di questo debba farsi garante l'Ente Pubblico (Provincia e Regione Umbria nell'ambito della loro competenza).
Incontriamoci ed apriamo un confronto dal quale uscire in breve tempo con un accordo equo e rispettoso delle diverse esigenze che sappia dare una risposta civile e democratica ed una visione ampia ed illuminata a questa vicenda.     
La legge regionale 15/2008 non va certo in questa direzione e ne chiediamo la modifica , nelle parti che vietano o inibiscono il diritto di navigazione.
Preme anche sottolineare che questa normativa potrà essere fomentatrice di divisioni e conflittualità tra pescatori e pagaiatori fluviali, mentre nella realtà prevalgono comportamenti di civile convivenza, compresa l'Umbria, a quanto ci risulta.
Si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro e si porgono distinti saluti.
 
                                            Federazione Italiana Canoa Turistica
                                            Coordinatore Accademia della Canoa
                                                         Maurizio Consalvi



stefano caprile CCN

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #13 il: Novembre 13, 2008, 11:33:16 am *
Molto bella anche le lettere dei due Maurizi. Speriamo che tutta questa pressione sortisca gli effetti sperati.
La mia lettera è stata inviata non solo a legambiente umbria, ma anche alla sede nazionale, e a tutti gli amministratori politici indicati da Armando.
Credo sia molto utile, in questa fase, che quanti più di noi faccciano altrettanto.
Armando, una volta aperto il sito di Spoleto on line, non capisco come accedere al forum.
Ciao,
Ste
Stefano CCN

armando mattioli

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Re: legge regionale pesca in umbria
* Risposta #14 il: Novembre 13, 2008, 03:03:44 pm *
Su spoletonline non c'è un forum, dovete mandare una mail a info@spoletonline.com.
Nel frattempo sto continuando a tessere una tela di alleanze molto fitta con i soggetti più diversi.
Ieri ed oggi ci sono state due entries di grande rilevanza anche a livello nazionale determinate a sostenere la nostra battaglia di civiltà; ma ancora non ho finito di coinvolgere tutti i soggetti che mi sono prefisso. Per ora posso anche dirvi che mi supportano due legali diversi, per due diversi fronti che ho aperto, quello del rafting attività commerciale e quello della canoa attività sportiva dilettantistica.
E' poi aperto il fronte per la chiusura del tratto no kill di cerreto, vero emblema della prevaricazione contri i pagaiatori.
CKI è intanto strategico per far capire che il livello del confronto è già diventato nazionale; martedi mattina ho l'incontro in regione in assessorato all'ambiente, fatemici andare con alle spalle molte vostre mail ed interventi su spoletonline.
Oggi in umbria piove, i fiumi cominciano ad ingrossarsi; ma da noi non si può navigare in canoa!
Saluti
Armando Mattioli