Caro Adolfo,
Legambiente è una grande associazione e di certo ha molti iscritti che con passione e buona fede vogliono difendere e tutelare l'ambiente, come non dubito sia il tuo caso.
Il problema che però si pone è che è anche un'associazione che fa attività economiche legate alle tematiche ambientali, comprese le gestioni di aree protette e che talora tende a stabilire, in modo autoreferenziale, quale è la giusta mediazione fra tutela dell'ambiente e suo "sfruttamento".
Legambiente Umbria gestisce riserve di pesca a mosca (!) e, con ovvia soddisfazione dei pescatori che frequentano queste riserve a pagamento, ha ottenuto il divieto di navigazione e balneazione.
Su questo punto non ho alcuna ostilità, ma dò un giudizio politico netto: Legambiente Umbria ha assunto una posizione sbagliata sia nel merito, che la pesca sia un'attività ecocompatibile e comunque più ecocompatibile di fare il bagno nel fiume o andare in canoa..., che del metodo.
La legge regionale da essa sostenuta, infatti, è stata deliberata senza una vera partecipazione democratica, alla faccia dei beni comuni.
Della questione è stata anche interessata Legambiente nazionale, che di fatto ha avallato la posizione di Legambiente Umbria; quindi il problema riguarda tutta la associazione.
E quindi pure voi.
Siccome amo il confronto ed il dialogo, se vuoi sono disposto a fornirti tutti i chiarimenti che vuoi.
Ciao
Armando Mattioli