C'è una ferale notizia da riferire a questo forum per chi era canoista ai tempi epici.
Piero Ferri, geometra cremonese , professionista di alto livello, e canoista da fine anni '60 e primissimi anni '70, ha avuto la sfortuna di rompersi il femore in questo nefasto periodo e di essere condotto in ospedale per essere operato. L'operazione gli è andata bene, ma avendo frequentato un simile, sovraffollato luogo, ne è uscito contagiato dal ben noto virus. Era già indebolito - era del '33 - e, ahimè, non ce l'ha fatta, per le scarse cure a lui rivolte, seppure pare che la causa principale del trapasso fosse di natura renale, pur essendo ancora forte e atletico.
Aveva ancora due canoe che forse non usava più da un ventennio, nella sua casa di San Bassano, e, confinante con la sua proprietà , in via Ferri, c’è una bella roggia, canoabile in periodo irriguo primaverile/estivo, che forse l'aveva ispirato a provare il nostro sport già dalla gioventù. Ma l’Adda ed il Brembo erano i suoi fiumi d’elezione, dove, sul primo, aveva conosciuto anche Oreste Perri.
Era anche un grande cacc1atore che si spostava tra l’Europa e i continenti africani e sudamericani nonché un amante dell’equitazione, al punto che arrivò ad entrare in Piazza del Comune a Cremona, sotto al Torrazzo, in sella al suo cavallo, ma, soprattutto, era una persona buonissima, ben voluta da tutti e che con la moglie Franca, aveva adottato due figli.
Lo si vede anche in un video riproposto da Wildwater TV Italia su Vimeo, messo in fondo a questo breve scritto, relativo ai Mondiali di Slalom del 1971 di Merano, dove si riconoscono anche un giovane Andrea Alessandrini, Casimiro Righini e un giovanissimo Vittorio, me, che già pagaiavo da un anno.
Addio Piero, grand’ uomo, non ti meritavi di andartene così.
(Piero è stato spettatore interessato dei Mondiali, ed è il primissimo a sin. al min. 6:45, col sottoscritto di tredici anni, dietro, che si copre il viso con una mano, con di fianco i miei giovani genitori).