Sono, per chi non mi conosce o non mi legge, uno dei piu' vecchi frequentatori di raduni di canoa e kayak, in virtu' di quando ho iniziato a pagaiare, nel lontano 1970 . Ma non sono ancora nella categoria dei vecchi canoisti non avendo ancora compiuto il mio 65 esimo anno di eta'.
Ebbene, una delle piu' belle esperienze, dei piu' bei ricordi che ho sono i Raduni nazionali, quelli organizzati dai Club di canoa locali che puntualmente avvisavano e rimembravano che nel tal week-end ci saremmo visti sul tal fiume o sul tal lago/mare per pagaiare assieme e, soprattutto, per fare amicizia (o per conoscere qualcuna delle bellissime, sempre troppo poche canoiste o kayaker che frequentavano i fiumi o le acque ferme in quei gioiosi incontri di amici nuovi e vecchi.
Ebbene, questi raduni sono sempre piu' rarefatti, non solo per l'acqua mancante sui corsi d'acqua ma anche perche' sulle locandine on line o cartacee (rare) si legge sempre che il raduno vero, del week-end e' fatto solo per la giornata del sabato poi la domenica giuridicamente siamo "FUORI RADUNO": se vogliamo scendere, solitamente su tratti di fiume piu' difficili, l'organizzazione non c'entra piu'. Ma ...come?! Che vuol dire questo raduno... a meta'?! Si', non sono fesso e lo so cosa vuol dire, che e' un modo di manlevarsi dalle responsabilita' generali e specifiche in caso di incidente che possa occorrere a qualcuno inesperto che ha osato troppo. Ma dico, siamo li' in cinquanta, sessanta, richiamati, accorsi numerosi dalla bellezza dei tratti difficili di certi torrenti di montagna e troviamo una organizzazione ...a meta'? Altre volte poi ci vengono fatti firmare all'atto dell'iscrizione dei documenti di manleva per tutta la durata del Raduno. E questo andazzo dimezzato si sta trasferendo anche nei Raduni a week-end di acque piatte, al K-mer da lago o da mare. Ora, la domanda e': sicuri delle responsabilita' dell'organizzazione in caso di qualsiasi tipo di incidente che possa accadere ad un partecipante nella prima meta' del Raduno, quella della prima meta' di Raduno? E che poi non ci sia comunque una forma di responsabilita' organizzativa anche nel giorno in cui si affrontano tratti di fiumi difficili o mari forza cinque se sono cambiate le condizioni del vento?
Ecco, questi Raduni... a meta' sono davvero una forzatura, invece che essere quello che erano, cioe' una forma di incontro propositivo per successivi incontri non organizzati ufficialmente tra singoli canoisti e kayaker di fiumi e mari diversi che sono diventati delle rarita'.