Complimenti Marittimo per la tua passione, oltre a pagaiare, a costruire pagaie di vario tipo.
Fino agli anni 1980 era d'obbligo per un canoista a tutto tondo saper maneggiare pennello, resina e stuoie per riparare la propria canoa in vetroresina in caso di rotture. In tempi precedenti, fino agli anni 1970, i più abili costruivano anche qualche imbarcazione.
L'amicizia con il dr. Andrea Alessandrini, titolare di Canoe ASA, mi consentì d'imparare il minimo necessario per la manutenzione delle mie canoe e di quelle degli amici. Guardavo, affascinato, Andrea mentre con disinvoltura, senza sbavature e con precisione realizzava i prototipi di canoe o di parti di esse o interveniva a supporto dei suoi operai.
Poi il caso volle che, per parecchi anni, mi ritrovai a dirigere un'azienda specializzata nello stampaggio di prodotti in materiale composito (preforme di paraurti, alettoni, carter, serbatoi, boccaporti, tetti e sedili di automobili, plance, ecc. ma, ahimè, niente canoe). Qui l'abilità consisteva nel saper definire il sandwich ideale, contenendone il peso e massimizzandone le caratteristiche meccaniche, poi la pressatura a caldo con appretto, prima, e l'RTM (Resin Tranfer Moulding process) o l'infusione, dopo, concludevano il lavoro grezzo.
Per cui ammiro chi, come te, si diletta nel realizzare pagaie con le proprie mani.
Mostraci qualche foto delle tue creazioni!