L'Avv. Federico Maccone, un rappresentante milanese della ruggente canoa kayak a cavallo tra gli anni '60 e gli anni '70, che trovò nel Canoa Club Milano la sua collocazione d'elezione, se n'è andato lo scorso diciotto marzo. Non era un grande della canoa, ma era un soggetto che, seppur caratterialmente particolare, partecipava all'attività del gruppo dei ben più noti e quotati fratelli Grigioni, di A. Biagi, di L. Paracchini, di S. Garattoni, di M. Romano, di tutti, insomma, i pionieri della canoa esplorativa di quegli anni che sono stati da poco menzionati da Lorenzo Molinari per l'evento luttuoso che ha ultimamente colpito loro e noi. Chi ha vecchi numeri della rivista "Fiumi" da sfogliare potrà trovare il suo nome in diversi articoli, in particolare nei primi anni '70 quando si cimentava attivamente alla scoperta di nuovi fiumi italiani ed esteri, soprattutto greci. Sul suo necrologio si legge, tra le altre, "...Coltivò da dilettante diversi sport, fra cui l'alpinismo (sulle alpi italiane e svizzere), lo sci alpinismo (soprattutto in Engadina e nei Grigioni), la canoa kayak (in mare e sui fiumi)".
Come molti altri pionieri della canoa esplorativa italiana egli merita questa menzione di circostanza per la perseveranza e per averci tracciato vie d'acqua italiane ed estere tra le più belle, che percorriamo ormai senza la consapevolezza del valore che spetta a questi precursori, degni di rispettabile citazione in questa sede.