... che differenza di conduzione si ha tra per esempio 4.7 mt o 5.2 mt?
Le differenze di base sono essenzialmente due:
- più lungo = più veloce e minore fatica = più adatto per lunghe distanze in ampi spazi di manovra (mare/grandi laghi)
- più corto = più manovrabile = più adatto per spazi e curve strette (torrenti/piccoli fiumi)
Quindi il 5.2 sarà più veloce del 4.7 (navigazione in linea retta), ma se navighi in spazi stretti delimitati da scogli, secche, ostacoli e pericoli vari, sarà più difficile eseguire le manovre (navigazione su rotta spezzata, ovvero a zig-zag).
In linea di massima la differenza di velocità si può ricavare dalla formuletta applicata alle barche con carena dislocante, ovvero:
Velocità (in nodi) = 1,3 * radice quadrata della lunghezza al galleggiamento (in piedi).
Togliendo circa un 10% di slanci a prua e a poppa (che restano fuori acqua), si avrà:
- scafo da 4,7 = 4,8 nodi (9 km/h)
- scafo da 5,2 = 5,1 nodi (9,4 km/h)
Sono le velocità massime che lo scafo può raggiungere con un aumento di potenza propulsiva proporzionale all’aumento di velocità. Oltre tale limite, la velocità aumenta in misura molto inferiore all’aumento di potenza propulsiva.
Restano comunque velocità teoriche perché ci sono anche altri fattori che hanno la loro influenza.
Ad esempio la larghezza. Uno scafo da 4,7 largo 50 cm (rapporto 9,4) è (teoricamente) più veloce di uno scafo da 5,2 largo 65 cm (rapporto 8,0).
Studi ed esperimenti di ingegneria navale sono poi giunti alla conclusione che il rischio di capovolgimento dello scafo,
investito da un’onda frangente, dipende dalla sua lunghezza (e non dalla larghezza come si potrebbe immaginare). Quindi il kayak più lungo è anche più sicuro con mare mosso.