Concordo con le tue equilibrate considerazioni, Vittorio, pagaiare per mare o per torrenti sono due modi complementari di andare in canoa, ciascuno con le proprie peculiarità, che richiedono preparazioni diverse, attrezzature diverse, approccio mentale diverso, per quanto accumunate da analogo spirito di avventura e amore per l'ambiente naturale e selvaggio, di affrontare rischi diversi, che in entrambi i casi possono essere devastanti.
Nel caso di mari freddi, con ampie maree o forti correnti, o compiendo lunghe traversate, o sotto costa lungo scogliere senza approdi, in completa autonomia, magari anche in solitaria, come nel caso di discese di lunghi fiumi impetuosi, che scorrono tra verticali pareti di canyon, in paesi remoti, in completa autonomia, magari anche in solitaria, la preparazione tecnica, fisica e psicologica deve essere particolarmente avanzata e vai a sapere quali motivazioni si siano così fortemente radicate da spingere ciascuno a imprese tanto estreme.
Non si può elevare un modo di andare in canoa rispetto all'altro o coloro che li praticano, come non si può confrontare una grande velista a una grande alpinista.
Sono due mondi entusiasmanti che vale la pena avvicinare rispettosamente, per imparare a conoscerli entrambi e per imparare a conoscere più profondamente noi stessi attraverso entrambi.