Con grande piacere vedo che sarà riattivato il raduno che ha contribuito a far "diventare grandi" molti canoisti, me compreso. Cercherò in tutti i modi di parteciparvi, sentendomi così più giovane di almeno tre decadi. Mi domando, ma forse so anche rispondermi, riguardo al perché ora venga proposto in febbraio. Era un rito arrivarci ai primi di aprile, con tutti i frutteti dell'imolese carichi di fiori rosa e bianchi, di pesco, ciliegio e pomacee.
Il raduno sul Santerno era stato uno dei primi, insieme a quello del Ceno e poi del Taro non agonistico, che furono attivati all'inizio degli anni '80. Ricordo che ci conoscevamo tutti seppure provenienti da città parecchio distanti una dall'altra. Ma eravamo così pochi e giovani che la gioia di rivedersi per pagaiare insieme era davvero grande.
Anche ora siamo rimasti in pochi a pagaiare, un po' per la congiuntura ma soprattutto per le condizioni idriche pessime dei nostri fiumi e torrenti. Beh, vediamone il lato positivo, siamo pochi in generale, ma diventeremo molti in occasione del raduno. Similmente così a trent'anni fa.