Concordo sul piacere della novità: faccio molta strada per questo aspetto e cambio anche nazioni e continenti. Ho letto la descrizione del buon Francesco Balducci sul Civasola. Beh, ne terrò conto alle prossime piogge. Ho anche letto la descrizione su CKFiumi di Gigi Garioni del tratto da me sceso sul Trebbia e devo dire che ne rispecchia bene le caratteristiche ambientali e di sensazione mistico-fluviale, tranne che per le difficoltà che aumentano di un grado con quel livello e nell'impressione per la distanza che, invero, non mi sembrano proprio 12 km. Pensavo al massimo 8 km, ma credo che la velocità con cui l'abbiamo sceso fosse davvero sprint per il livellone. I miei soci di discesa sono stati davvero bravi a fare almeno cinque eskimi, tra tutti, in quel marronume, per togliersi dagli impicci di bagni lunghi e dolorosi. Voglio anche aggiungere che in questo tratto di Trebbia le faglie contorte nelle arenarie hanno un aspetto unico per la valle e meritano la discesa solo per questo. Inoltre, nel tratto finale, da un po' sopra ponte Organasco fino quasi a ponte Lenzino la sponda sinistra è lombarda, pavese, unico mezzo tratto lombardo di un paio di km di quella meraviglia che è il Trebbia.