Che dire, non riesco ad associarmi al vostro giubilo. Sì, perché a me il progetto (forse con qualche elemento di mitigazione ambientale in più) non sembrava male. Univa la produzione di energia da fonte rinnovabile (aspetto non trascurabile) alla ricucitura del corso del Trebbia che oggi, ricordiamolo, in quel tratto rimane secco per circa 300 metri. L'acqua del Trebbia, infatti, devia nella famosa galleria, lasciando secco il letto naturale del fiume, per poi ritornare in alveo 150-200 metri a valle della diga.
Rimarrà tutto così, con i pericoli e il danno ambientale che tutti conosciamo. Ci vuole una dose di ottimismo superiore alla mia per fare affidamento al generico impegno, riportato negli articoli allegati al precedente messaggio, a ripristinare lo stato del fiume prima della realizzazione della diga.
Se poi anche dovessi essere smentito dai fatti, non sarei del tutto soddisfatto lo stesso, per i motivi che seguono.
La centralina avrebbe prodotto energia da fonte rinnovabile senza lasciare (al contrario di altri progetto giustamente osteggiati da chi ha a cuore l'ambiente) a secco tratti del fiume, al contrario, migliorando la situazione;
Si sarebbe creato un laghetto nei meandri del fiume, fruibile sicuramente anche nel periodo estivo. No, I meandri di San Salvatore non sarebbero stati sommersi, come sosteneva qualcuno che non aveva letto (o non aveva compreso) il progetto.
Terzo aspetto: se, come gli ottimisti credono e sperano, venisse rimossa totalmente la diga, questo avrebbe impatti su tutto il profilo del letto fluviale a monte e a valle. Tali impatti dovrebbero essere valutati bene, potrebbero essere dannosi e richiedere ulteriori interventi per cercare di rimediare, con costi e tempi che, a quel punto, potrebbero dilatarsi all'infinito.
Quarto: ammesso che siano risolte tutte le criticità segnalate al punto precedente, ritengo sbagliata dal punto di vista teorico la rimozione totale di un manufatto che ha ormai quasi cento anni di storia e la totale cancellazione di ogni sua traccia. Io sono invece per un "restauro filologico" che preveda interventi migliorativi senza cancellare le tracce delle realizzazioni precedenti, anzi valorizzandole. Io non mi scandalizzo se vedo un manufatto in mezzo alla natura, l'importante è che quest'ultimo abbia un senso, una storia, un messaggio.
Scusate la lunghezza del messaggio,
Ciao.